lunedì 30 novembre 2009

NE DESTRA NE SINISTRA.????.......A VOI LA SCELTA

IL 5 DICEMBRE IN PIAZZA, CON UN’ AUTONOMA PROPOSTA
(29 Novembre 2009)
Il PCL sarà presente alla manifestazione nazionale del 5 dicembre contro il governo Berlusconi, ma con un’autonoma proposta politica rivolta all’insieme delle sinistre politiche e sindacali.
Saremo presenti per la ragione più semplice: sarà una manifestazione di larga parte del popolo della sinistra, segnata da domande sociali e democratiche di svolta, indirizzata contro il governo più reazionario che l’Italia abbia conosciuto dal 1960. Un governo per di più oggi impegnato in un affondo populista plebiscitario che evoca apertamente la rottura istituzionale. Ogni defilamento da una manifestazione democratica sarebbe dunque ingiustificato. Peraltro non ci appartiene la scuola di pensiero secondo cui si partecipa ad una manifestazione solo quando la si promuove : vi si partecipa quando c’è il tuo popolo, è segnata da domande progressive, è diretta contro il comune avversario.
Ma con la stessa chiarezza diciamo che proprio il contesto politico che fa da sfondo all’iniziativa pone una volta di più l’esigenza di una svolta di fondo della sinistra italiana, che parta da un punto di verità e di realismo. L’esperienza ci dice che Berlusconi non sarà né battuto né indebolito da manifestazioni una tantum, per quanto importanti e partecipate. Può essere battuto solo da una grande mobilitazione operaia e popolare a carattere prolungato che sappia incidere sui concreti rapporti di forza sociali e politici, approfondire le contraddizioni del blocco sociale reazionario, produrre una massa critica d’urto capace di destabilizzare gli equilibri dominanti. In altri termini , solo una rivolta sociale può piegare e cacciare questo governo. Ma l’impegno per questa prospettiva, certo non facile, implica una condizione precisa: l’emancipazione delle sinistre da ogni cultura istituzionale e governativa; la loro totale autonomia politica dal PD, dall’IDV, da ogni partito borghese; la loro immersione in un lavoro pancia a terra per l’unificazione e radicalizzazione del movimento di massa.
Purtroppo non è l’aria che si respira nella sinistra italiana. Non mi riferisco solo o principalmente all’appello di convocazione della manifestazione del 5 dicembre, dove trovo francamente paradossale che in poche righe si riesca a combinare la sacrosanta rivendicazione delle dimissioni del governo con la richiesta che esso “cambi la propria politica sociale ed istituzionale”( ?!). Mi riferisco alla linea generale delle sinistre ex ministeriali: dove continuano a riproporsi, come se nulla fosse accaduto, tutti i riflessi condizionati della vecchia politica fallita. Da un lato nessuna proposta reale d’azione sul terreno dell’unificazione del movimento di lotta, a partire dal fronte cruciale delle aziende in crisi: nessuna indicazione per l’occupazione delle fabbriche che licenziano, per un coordinamento nazionale delle aziende in lotta, per la creazione di una vera cassa nazionale di resistenza; nessuna proposta di vertenza generale, prolungata e unificante, del mondo del lavoro; neppure un’indicazione di opposizione ad Epifani nel Congresso della CGIL, dove anzi la stessa” federazione” della sinistra si dispone, clamorosamente, a coprire il segretario( grande elettore di Bersani). Dall’altro lato il rigoroso mantenimento dei propri assessorati, l’allargamento delle coalizioni locali di governo addirittura all’UDC ( come in Liguria), la singolare proposta di un governo annuale “di garanzia” con PD,IDV,UDC,“per fare la riforma elettorale”: con l’implicita disponibilità a inevitabili compromissioni “per un anno” sul terreno delle politiche confindustriali e di guerra. A meno di non pensare che al fianco di Casini si possano ritirare le truppe. O che la guerra in Afghanistan possa prendersi un anno sabbatico.
La verità è che ,al di là dei dinieghi , continua a primeggiare, sotto traccia, il richiamo della foresta di un” nuovo” centrosinistra, da rinegoziare e contrattare. Ciò vale in forma più lineare per Sinistra e Libertà: che punta al negoziato diretto col nuovo segretario del PD, del tutto incurante delle sue solide relazioni con ambienti confindustriali e bancari. Ma vale anche, in forma più mediata e prudente, per il PRC: che prova a riaprirsi il varco attraverso una relazione privilegiata con Di Pietro, da spendere contrattualmente col PD. La verità è che il cuore dei gruppi dirigenti della sinistra continua a battere là: in direzione della nostalgia istituzionale, del richiamo assessorile, del fascino discreto della “politica che conta” e che ti riconosce “un ruolo”, fosse pure al fianco dei tuoi avversari contro le ragioni che dovresti difendere.
Purtroppo non è solo la linea che per 15 anni ha distrutto la sinistra italiana, compromettendola in politiche antioperaie che hanno spianato la strada ( ogni volta) al ritorno di Berlusconi. E’ anche la politica che oggi priva la sinistra di un ruolo autonomo nell’opposizione al governo ; che la subordina alternativamente o all’opposizione liberale del Pd, o alla guida populista di Di Pietro, proprio nel momento in cui sia i Liberali che i Populisti si mostrano incapaci di scalfire, nonostante la crisi, il blocco sociale berlusconiano; che la subordina di fatto a quella trama d’alternanza a Berlusconi oggi sospinta da ambienti finanziari ed editoriali che PD e UDC si candidano a rappresentare, e i cui interessi e programmi sono esattamente opposti a quelli dei lavoratori; che in ogni caso le impedisce una svolta decisiva di radicalità sul terreno delle lotte: perché non puoi muoverti su una prospettiva di rivolta sociale, se la tua politica insegue Bersani, assessorati e futuri ministeri.
Per questo porteremo in piazza il 5 dicembre un’altra proposta politica. Che parte proprio dalla necessità di lavorare all’innesco di un’ esplosione sociale di massa, quale unico possibile ariete di sfondamento e fattore di vera alternativa . Sono i lavoratori e i movimenti di lotta ad aver battuto per due volte Berlusconi, nel 94 e nel 2002, bloccando i suoi piani antioperai, e preparando le condizioni della sua caduta. Ma per due volte le potenzialità del movimento operaio sono state subordinate all’egemonia dei liberali , quindi al centrosinistra, quindi alle ragioni di Confindustria : con un drammatico effetto di demotivazione di massa e di rivincita reazionaria. C’è un solo modo possibile di trarre lezione da questa esperienza: rifiutare definitivamente ogni subordinazione al liberalismo; unificare e sviluppare sino in fondo tutte le potenzialità di mobilitazione della classe operaia attorno ad un proprio programma di lotta indipendente, contro ogni logica di concertazione ; candidare il movimento operaio a forza egemone della più ampia mobilitazione popolare contro Berlusconi , nella prospettiva di un’alternativa di società e di potere: che punti a cacciare assieme a Berlusconi le classi dirigenti del Paese.
Perché le sinistre italiane non uniscono nell’azione le proprie forze attorno a questa prospettiva di lotta indipendente , invece di contendersi l’una contro l’altra le attenzioni di Bersani o di Di Pietro, di Burlando o di Loiero?
MARCO FERRANDO

venerdì 27 novembre 2009

UN MESSAGGIO CHE LA DICE "TUTTA"


http://www.youtube.com/watch?v=1GPKwe4u4-I
MATRIXREVOLUTIONS2

Una terra meravigliosa trasformata in una discarica di veleni,
di distese deserte, con fabbriche vuote,cementificazione delle coste,
con un popolo fiero ridotto da sempre a subire umiliazioni.
Come gli indiani d'America.....destinati a scomparire!?!?
CANELIBERO


Roberta Pietrasanta

Davanti a centinaia di ettari di terra bruciata, resa mostruosa dall’industria in parte dismessa del nord Sardegna, in comune di Porto Torres, l’unica risposta rischia di essere ancora l’incuria. Laddove gli esiti di un dramma non si consumano davanti agli occhi, come nelle aree in cui i vecchi insediamenti industriali hanno assunto la forma di fantasmi spaventosi e diroccati, ma si liberano sottili nell’aria o scorrono nel sottosuolo a profondità incerte, dimenticare è un attimo. Meno del tempo che occorre agli scarti del processo industriale per sciogliersi nel mare e rientrare a far parte della vita quotidiana in forma tossica.>>>>>
>>>>>SEGUE SU IL MANIFESTO SARDO >>>>>>

giovedì 26 novembre 2009

GLI ESPORTATORI DELLA DEMOCRAZIA..................

LE ULTIME " DELL'UOMO DELLA PACE."....OVVERO " DEL NOBEL PER LA PACE"

USA: OBAMA CONFERMA NO A TRATTATO PER BANDO MINE ANTI-UOMO
ultimo aggiornamento: 25 novembre, ore 16:58

Washington, 25 nov. - (Adnkronos) - Il 10 dicembre Barack Obama ricevera' ad Oslo il Nobel per la Pace, lo stesso che nel 1997 e' stato dato agli attivisti della campagna per la messa al bando delle mine anti-uomo. Ma il presidente americano ha deciso di continuare a non firmare, come i suoi predecessori, il Trattato per la messa al bando delle mine antiuomo, entrato in vigore nel 1999 e firmato da 156 paesi in tutto il mondo, ma non da Stati Uniti, Russia, Cina ed India.

AFGHANISTAN: BROWN, ALLEATI DEGLI USA PRONTI A OFFRIRE 5.000 SOLDATI
ultimo aggiornamento: 25 novembre, ore 18:19

Bruxelles, 25 nov. - (Adnkronos/Aki) - Gli alleati Nato degli Usa e gli altri partecipanti alla missione Isaf sono pronti a fornire 5.000 soldati in piu' per l'Afghanistan oltre a quelli che tra pochi giorni annuncera' il presidente Usa Barack Obama, probabilmente martedi' prossimo. A dirlo e' stato il premier britannico Gordon Brown. Il suo portavoce, Simon Lewis, ha spiegato che il premier ha gia' scritto al segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen per informarlo sull'evoluzione, dopo aver parlato con circa 10 stati.

Afghanistan, Obama elogia la leadership di Berlusconi. Premier: ''Sì a maggiore impegno dell'Italia''
Roma, 25 nov. (Adnkronos/Ign) - Silvio Berlusconi ha detto si' alla richiesta del presidente Usa, Barack Obama, di sostenere il rafforzamento dell'impegno della comunita' internazionale in Afghanistan. E' quanto si legge in un comunicato di palazzo Chigi che riferisce di una telefonata tra il premier italiano e il presidente degli Stati Uniti che ha illustrato i punti salienti della revisione strategica che l'amministrazione Usa si appresta a varare.

VORREI COMMENTARE QUESTE NOTIZIE...MA, HO TROPPA RABBIA IN CORPO IN QUESTO MOMENTO
QUINDI, DA PERSONA SERIA E RIFLESSIVA, MI ASTENGO DAL FARLO.
DEL RESTO SI COMMENTANO DA SOLE.

mercoledì 25 novembre 2009

LA MICCIA è ACCESA ....PISTOIA,FIRENZE, LA TOSCANA TERRA DI ANTIFASCISTI


http://www.youtube.com/watch?v=amztWkoKdzI

I detenuti di Pistoia si sono uniti agli antifascisti

I detenuti di Pistoia si sono uniti agli antifascisti
(23 novembre 2009)
Sabato 21 novembre, nel pomeriggio avevamo organizzato un PRESIDIO sotto il carcere di Santa Caterina in Brana, a Pistoia dove è tuttora detenuto, dopo 40 giorni e senza alcun mandato di arresto, bensì tuttora in “fermo giudiziario” il compagno Alessandro Della Malva. Alle ore 16.00 con un impianto montato su un rialzamento del terreno nel giardinetto posto a ridosso del muro di cinta posteriore del carcere, a pochi metri dal braccio che racchiude le celle, abbiamo iniziato a mandare musica di lotta ed altra. Ogni qualche minuto interrotta per lanciare messaggi di solidarietà ad Alessandro. Messaggi che ben presto si sono indirizzati a tutti i proletari detenuti (il 40% circa sono in attesa di giudizio). Il PRESIDIO è andato avanti così per circa due ore. Con le auto che percorrevano la strada antistante che rallentavano o si fermavano per vedere cosa stesse accadendo, con le persone che si affacciavano alle finestre Intorno alle ore 18.00, dopo l'ennesimo nostro intervento per gridare la solidarietà ad Alessandro e a tutti i proletari detenuti, ma anche per gridare forte tutta la nostra rabbia per questo sopruso, per la illegittimità di un provvedimento che priva, senza motivazione alcuna se non una pura e semplice volontà repressiva, un antifascista della sua libertà, abbiamo cominciato a sentire rumori provenire dal carcere. Pochi minuti ed abbiamo compreso che nel braccio delle celle si stava sviluppando una protesta dei detenuti. Il rumore si è fatto sempre più forte: battevano gavette, le sbarre delle porte, tutto quello che avevano. Ovviamente ci siamo uniti a loro con tutta la nostra forza. Per circa un'ora (dalle ore 18.00 alle ore 19.00 circa) al nostro Presidio si sono uniti i detenuti nella loro protesta. E' stata una cosa veramente esaltante per noi fuori e pensiamo ancora di più per il compagno Alessandro. Tutti i detenuti, così come noi, sappiamo che verso il compagno Alassandro si sta sviluppando un'azione di repressione cieca e vigliacca. Abbiamo promesso di ritornare il prossimo sabato e così tutti i sabati fin quando non cesserà questo sopruso contro il compagno Alessandro. Questa mattina i pennivendoli del regime non hanno perso occasione di affermare la loro reale funzione: di DISINFORMAZIONE! Su La Nazione la protesta dei detenuti è stata spostata dalle ore 18.oo alle ore 13.oo, in modo da non farla considerare in unità con il Presidio degli antifascisti pistoiesi. Non pensiamo di dover dire niente di più a proposito di questi che blaterano tanto sulla c.d. “libertà di stampa”. Libertà di ingannare, di usare la menzogna, di essere falsi. Pistoia 22 novembre 2009
RETE ANTIFASCISTA PISTOIESE
fonte: ginetti.a@tin.it

martedì 24 novembre 2009

I MORTI INVENTATI "dell' ILVA"


http://www.byoblu.com/post/2009/11/24/I-morti-inventati-dellILVA.aspx

L'ILVA produce acciao. Produce anche debito pubblico e cadaveri. Non paga l'Iva da 15 anni, ha ucciso 180 persone direttamente, ne ha messi 8 mila sulla sedia a rotelle e l'inquinamento che produce, per cui Emilio Riva - il re dell'acciao - è già stato condannato, è il principale responsabile di circa 20 mila morti di cancro e leucemia.

Raggiunto da un giornalista che gli chiede conto di tutte le morti di Taranto, Riva farfuglia, chiama rinforzi e poi dice "i morti ve li siete inventati". Uno scugnizzostrappa di mano il microfono al giornalista e se lo porta via. Dopo il diritto alla vita, forse l'ILVA vorrebbe anche requisire ai suoi concittadini la libertà di parolae magari anche quella di pensiero.

Soteniamo uno dei pochi giornalisti coraggiosi di questo paese. Amplifichiamo il segnale di quel microfono strappato. In rete, questo gesto equivale a una condanna. E scopriranno che le condanne, almeno qui, si pagano.

http://www.byoblu.com/post/2009/11/24/I-morti-inventati-dellILVA.aspx

E PENSARE CHE C'E', CHI, ANCORA CHIAMA COMUNSTA, NAPOLITANO, DALEMA ETC......

Le radici di un’eresia comunista
di Rossana Rossanda e Luciana Castellina

Il 24 novembre del 1969 si riuniva a Roma in via Botteghe Oscure il Comitato centrale del Partito comunista italiano per radiare Aldo Natoli, Luigi Pintor e Rossana Rossanda. Natoli era stato un antifascista processato nel 1936 e poi dirigente della federazione romana; Pintor era il più brillante giornalista dell’Unità e Rossanda aveva diretto la sezione culturale del partito. «Radiati» voleva essere meno grave che «espulsi», come negli altri partiti comunisti, con l’accusa di tradimento o comunque di indegnità morale. Noi eravamo accusati
di aver costituito una «frazione»; in realtà non avevamo costituito nessuna frazione, non eravamo per nulla clandestini né avevamo cercato sotterranei contatti con altri gruppi di compagni; ma avevamo fatto forse di peggio: pubblicavamo dal giugno precedente un mensile di cultura politica che al primo numero aveva venduto oltre cinquantamila copie, era diretto da Lucio Magri e da me, e firmato da Luigi Pintor, Vittorio Foa, Ninetta Zandegiacomi, Daniel Singer, Enrica Collotti Pischel, Edgar Snow e K.S.Karol, Michele Rago e Lucio Colletti.
Ci era stato richiesto di chiuderlo o modificarne la direzione, e avevamo rifiutato. A quelle del Comitato Centrale seguirono la radiazione di Magri e Luciana Castellina, nonché di quelli che avevano diretto e firmato la rivista e dei membri di diverse federazioni che, quando la questione del manifesto era stata discussa, ci avevano appoggiato.
Il testo completo sull'inserto in edicola martedì 24 novembre, in omaggio con il manifesto

lunedì 23 novembre 2009

Pisa. La falsa democrazia e la vera intolleranza

A proposito della contestazione a Maurizio Gasparri

(23 novembre 2009)

Crediamo sbagliato consentire a Maurizio Gasparri di parlare nel palazzo comunale, un luogo simbolico di tante battaglie democratiche, antirazziste e antifasciste.

I giovani, gli immigrati, gli occupanti di casa, i democratici e gli antifascisti che hanno contestato la visita di Gasparri sono stati caricati e un paio di loro mandati in ospedale con la testa rotta, bloccata la città da uno spropositato contingente di CC e Ps.

Tolleranza zero del Sindaco verso gli immigrati con l'ordinanza antiborsoni, tolleranza zero verso i bisognosi di casa, le scelte del primo cittadino sono indirizzate alla speculazione immobiliare ed edilizia, all'allenza con la Nato per l'ampliamento di camp darby.

Maurizio Gasparri, uno degli uomini di punta di un Governo che ormai della xenofobia e del razzismo (con l'apertura dei Cie e il pacchetto sicurezza che non riguarda solo i migranti ma occupanti di casa, writers, realtà sociali) fa la propria bandiera, un Governo la cui opera di fascistizzazione della società è condotta ogni giorno con sempre maggirore forza, un Governo che regala soldi alle banche e lesina incrementi agli ammortizzatori sociali . E contro un esponente di questo Governo era giusto scendere in piazza ricordando al primo cittadino di Pisa che i luoghi pubblici devono essere spazi di tolleranza, democrazia, discussione e libertà, proprio l'esatto contrario dei valori che sostengono da sempre Maurizio Gasparri.

Pisa 22\11\09

Confederazione Cobas Pisa

fonte: f.giusti@comune.pisa.it

PIU' L'OCCIDENTE PROGREDISCE, PIU' AL SUD DEL MONDO SI MUORE PER "NULLA"

DAL BLOG DI CLAUDIO MESSORA BYOBLU

Ventisette centesimi al giorno. Tanto vale la vita di 178 milioni di bambini nel mondo, malnutriti, affamati, rachitici. Diciamocelo, fanno impressione. A nessuno piace guardarli. Ci ricordano quanto valgono le nostre parole, e cioè poco meno di niente. Certo, non è mica colpa nostra. Certo, non possiamo mica fare tutto da soli. Certo, ci sarà qualcuno che se ne occupa. Io cosa ci posso fare… I più cinici e razionali attribuiscono tutto alle leggi di natura e alla globalizzazione. I più sensibili si fanno sfuggire una lacrimuccia, poi si danno appuntamento con i primi alla macchinetta del caffè e spendono i loro 40 centesimi a testa. L’equivalente del pasto quotidiano di tre bambini.>>>>continua sul bolg byoblu

domenica 22 novembre 2009

Toscana: Le intimidazioni e le minacce non fermano la mobilitazione antifascista
(22 novembre 2009)
Ancora una volta la compagna Katiuscia e il Comitato familiari e amici di Alessandro Della Malva, membro del Partito dei CARC e detenuto a Pistoia perché antifascista e comunista, sono stati oggetto di un tentativo di minaccia. Il giorno seguente l’affollatissima assemblea che il Comitato ha organizzato e tenuto a Colle Val d’Elsa, la compagna Katiuscia è stata fermata in strada, dopo che avevano affisso i manifesti con regolare autorizzazione comunale, da poliziotti in borghese che le hanno chiesto i documenti e identificata. Al suo rientro a casa ha trovato la serratura della porta manomessa. L’assemblea antifascista riunitasi il giorno 19 a Massa denuncia tutto questo e afferma che ancora una volta l’obiettivo che la repressione aveva nei confronti di Katiuscia e di tutti i giovani antifascisti che si stanno mobilitando per ricacciare indietro i fascisti nel nostro paese è miseramente fallito. E’ fallito a Pistoia dove i compagni antifascisti sono stati minacciati con scritte murali. E’ fallito a Prato dove un giovane compagno è stato minacciato dalla polizia: il fronte antifascista si rafforza, le mobilitazioni si moltiplicano e la bandiera dell’antifascismo sventola sempre più alta! L’assemblea esprime la massima solidarietà alla compagna Katiuscia e al Comitato di Colle Val D’Elsa e si impegna a denunciare l’accaduto nei luoghi di lavoro, nelle strade e a tenere alta la mobilitazione per la liberazione dei compagni arrestati e agli arresti domiciliari. Chiede alle forze politiche e istituzionali che hanno espresso la loro disponibilità a intervenire in merito agli arresti, di prendere ufficialmente posizione e condannare questi tentativi di intimidazione verso gli antifascisti. Esprime la più ampia solidarietà ad Alessandro della Malva, a Yuri, Mannu e a tutti gli altri antifascisti detenuti agli arresti domiciliari a Livorno e lancia forte l’appello alla mobilitazione per il giorno 27 novembre alle ore 9 in occasione del processo al tribunale di Massa . L’antifascismo non si processa! Ora e sempre Resistenza!
Federazione Toscana PCARC- ASP- PCL Massa-Carrara- Valenti Renzo del Direttivo Provinciale FIOM Massa-Carrara - Salvetti Giuseppina, partigiana- Fronte Studenti in Lotta Massa-Carrara
fonte: info@solidarietaproletaria.org

sabato 21 novembre 2009

ORA ANCHE TESTATE A CHI MANIFESTA PACIFICAMENTE

PAROLA D'ORDINE -REPRESSIONE IN TUTTI I CASI E A TUTTI COSTI-

Alcoa a basso costo e Scajola nucleare
21 Novembre 2009
Redazione

E’ un gioco delle parti osceno sulla pelle dei lavoratori, quello che si gioca – come in tanti altri tavoli – sull’americana Alcoa. Il ministro Scajola, quello che ieri dava del rompicoglioni a Marco Biagi e oggi vuole il nucleare, annunciava solo due giorni fa - in parata trionfale con Cappellacci e Cicu - di aver evitato la chiusura e contenuto le multe europee. Poche ora prima i poliziotti picchiavano gli operai sardi davanti a Palazzo Chigi, mentre Cappellacci rimproverava a Mauro Pili (quello che voleva essere al posto di Cappellacci) di agire su più tavoli. Non si capisce chi strumentalizzi maggiormente. Che parata indecorosa.
Ieri le minacce di chiusura di Alcoa, in Sardegna e Veneto, hanno riportato la questione ai suoi termini reali. La crisi verticale del polo dell’alluminio nell’isola, il problema dei costi dell’energia e soprattutto la vera ingiustizia di fondo: sottrarre il diritto all’esistenza per le vite di donne e uomini, di famiglie operaie, di territori. Per garantirlo non serve più di tanto nazionalizzare comparti che, per ragioni talora reali, non riescono a stare sul mercato. Il capitalismo, a maggior ragione in questa fase di sommovimenti planetari, ha bisogno di una sacca strutturale di manodopera disoccupata permanente, flessibile, senza diritti, per imporre l’unica morale e l’unico muro che sembra non cadere mai, quello del profitto ad ogni costo. Noi crediamo che si debba riaprire la discussione sul reddito di esistenza.
Ma certamente si impone una profonda riflessione sull’economia sarda, sul suo apparato industriale, sull’urgenza di una sua riconversione basata sulla proprietà e disponibilità delle risorse, a partire da quella energetica. Mentre il polo dell’alluminio appare in Sardegna in profonda crisi, come ha scritto sul Manifesto Costantino Cossu, è quello della produzione di energia a basso costo il tavolo reale di gioco. Il sorriso di Scajola – che lusinga addirittura le lotte dei lavoratori – non mi pare affidabile e certo non basta a nascondere ai sardi il suo vero obiettivo: dimostrare, anche attraverso le multe europee per gli aiuti indeboliti ad Alcoa, che non ci può essere assistenzialismo di Stato ma reale produzione di energia a basso costo: per lui ed il governo Berlusconi, le centrali nucleari
Lunedì Scajola sarà in Sardegna, a Cagliari, per presenziare ad un convegno sul gasdotto Galsi (gas dall’Algeria). Siamo certi che non perderà l’occasione per i suoi obiettivi radioattivi: d’altronde, le aziende che operano sul gas non sono certo fuori dall’affare nucleare. Sta ai sardi sventare questa pericolosissima minaccia. Agli operai e alle loro rappresentanze politiche e sindacali organizzare una risposta concreta, alternativa e di sistema, senza più svendere ambiente, salute ed autogoverno ai posti di lavoro.
DALLA REDAZIONE DEL MANIFESTO SARDO

giovedì 19 novembre 2009

"IL FUTURO DEL MONDO" TRA SFRUTTAMENTO E VIOLENZA

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| Raffaele Salinari0&vt=0
Abusi e violenze, un mondo non a misura di bambino

Secondo la Global Initiative to End All Corporal Punishment of Children, 78 Paesi ammettono ancora le punizioni corporali nell’ambito di provvedimenti disciplinari, mentre almeno 106 paesi non proibiscono l’uso di punizioni corporali a scuola. In ben 147 le pene corporali sono invece contemplate come “sistemi alternativi” e solo 16 hanno esplicitamente proibito l’uso della violenza domestica.
Ma i dati per dimensionare il fenomeno della violenza sui minori sono molto più allarmanti: più dell'85% dei bambini dai 2 ai 14 anni nel mondo è vittima di una qualche forma di violenza, dalle punizioni corporali alle peggiori forme di abuso; nei paesi industrializzati ogni anno il 4% dei bambini sono vittime di violenze fisiche o sessuali, spesso ad opera di familiari; 40 milioni di bambini sono vittime di abuso sessuale, 1 bambina su 4 e 1 bambino su 9 sono stati sessualmente abusati prima dei 18 anni, 2 milioni sono vittime dell'industria del sesso; 1,2 milioni di minori vengono trafficati ogni anno e finiscono per essere schiavizzati in lavori pesanti o avviati alla prostituzione; 275 milioni di bambini hanno assistito ad atti di violenza domestica, diventandone spesso a loro volta vittime.
La violenza fisica è spesso accompagnata dalla violenza psicologica; la violenza sessuale in famiglia è sempre più denunciata tanto che uno studio condotto in 21 nazioni, per la maggior parte industrializzate, evidenzia che dal 7% al 36% delle donne sono state vittime di abuso durante la loro infanzia ad opera di membri interni alla famiglia. Ogni anno vengono assassinati più di 50.000 bambini. 218 milioni di minori devono lavorare per aiutare le loro famiglie d’origine a sopravvivere. 165 milioni fanno lavori pericolosi; il 36% circa delle bambine nei paesi in via di sviluppo si sposano prematuramente, esponendosi forzatamente a rapporti sessuali precoci e a gravidanze a rischio; centinaia di migliaia di bambine vengono sottoposte ogni anno a mutilazioni genitali, anche nei paesi industrializzati: attualmente in tutto il mondo vivono oltre 70 milioni di ragazze e donne vittime di questa pratica; oltre un miliardo di bambini vivono in paesi colpiti da guerre e conflitti; 14,6 milioni di bambini sono profughi: hanno dovuto abbandonare le loro case a causa di un conflitto o di una catastrofe naturale o ambientale e moltissimi di loro non hanno più i genitori; circa 250.000 bambini e bambine finiscono tra le fila di gruppi combattenti o diventano baby schiave sessuali a servizio di soldati e guerriglieri; 1 milione di minori sono detenuti in carcere, in alcuni paesi possono anche essere giustiziati con la pena di morte o condannati all'ergastolo; ogni anno cresce il numero dei minori che migrano da soli nei paesi industrializzati: nel 2007, solo in Italia, ne sono stati censiti oltre 7.500; nel nostro Paese inoltre tra i 400.000 e i 500.000 bambini sarebbero vittime di sfruttamento sul lavoro.

mercoledì 18 novembre 2009

COME SPORCARE L'ENERGIA PULITA........

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino ha arrestato
il
presidente dell’A.N.E.V. (l’associazione di categoria
>>> degli industriali dell’energia eolica) Oreste Vigorito insieme ad altri
>>> signori del vento nell’ambito di un’indagine penale per associazione a
>>>>>> delinquere finalizzata a truffa in tema di contributi pubblici in favore
>>> di
>>> centrali eoliche. Sequestrati sette parchi eolici, anche in Provincia di
>>> Sassari, a Ploaghe. Complessivamente 185 aereogeneratori, 153 milioni di
>>> euro di valore. La Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini, ha
>>> fermato l’erogazione di contributi pubblici in base alla legge n. 488/1992
>>> da parte del Ministero per lo sviluppo economico pari a 30,4 milioni di
>>> euro. Da tempo si parlava delle speculazioni eoliche ed oggi emergono
>>> varie
>>> conferme. Da più parti, compreso il presidente della Commissione
>>> parlamentare permanente anti-mafia Beppe Pisanu, si segnala il forte
>>> rischio
>>> che tali investimenti vedano anche il riciclaggio di soldi di provenienza
>>> piuttosto opaca. Ora, forse, associazioni ambientaliste come Greenpeace,
>>> Legambiente, WWF saranno un po’ più prudenti prima di fare protocolli e
>>> intese con i “signori del vento”. Le 242 centrali eoliche italiane hanno
>>> una
>>> potenza complessiva nominale di 3.537,58 MW, 25 di esse sono ubicate in
>>> Sardegna, con una potenza complessiva nominale di 453,28 MW (dati G.S.E.,
>>> 2008). L’energia da fonte eolica si avvicina, quindi, all’1,4 % del
>>> fabbisogno nazionale annuo, sostituendo combustibili fossili
>>> “tradizionali”
>>> che produrrebbero circa 4,2 milioni di tonnellate di CO 2 (anidride
>>> carbonica, se ne emettono 1.000 grammi per kilowattora), 5.800 tonnellate
>>> di
>>> SO 2 (anidride solforosa, se ne emettono 1,4 grammi per kilowattora) e
>>> 7.900
>>> tonnellate di NO 2 (ossido di azoto, se ne emettono 1,9 grammi per
>>> kilowattora). Ma non è proprio oro tutto quello che luccica. Oltre
>>> all’impatto sul paesaggio e sul territorio, si sta verificando una vera e
>>> propria speculazione finalizzata a lucrare incentivi pubblici. Le
>>> associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra,
>>> ricordando che tutti i progetti di centrali eoliche off shore recentemente
>>> presentati (ben sei, dal Sinis al Golfo di Oristano, dal Golfo degli
>>> Angeli
>>> al Golfo di Palmas) appaiono fuori da qualsiasi ipotesi della
>>> pianificazione
>>> regionale in materia, più dettati da esigenze speculative (es. certificati
>>> verdi) che da effettive necessità, ribadiscono la loro netta opposizione
>>> all’eolico selvaggio, avulso dalle caratteristiche peculiari del
>>> territorio
>>> interessato e dalle effettive necessità energetiche, ma determinato
>>> dalle pretese degli industriali del vento ai danni della collettività.
>>> In proposito è stata presentata in Consiglio regionale, a firma dell’on.
>>> Chicco Porcu (P.D.) e più, la mozione n. 24 del 7 ottobre 2009 per fermare
>>> gli speculatori del vento. Sarà discussa nelle prossime settimane e
>>> certamente gli sviluppi dell’indagine della magistratura campana potrà
>>> offrire ulteriori elementi di conoscenza e riflessione.

Articolo tratto da IL MANIFESTO SARDO

lunedì 16 novembre 2009

CONTINUA L'INFORMAZIONE SUL VACCINO CONTRO L'INFLUENZA A/H1N1 su BEHA BLOG.....

16.11.2009
La pericolosità dell’adiuvante Squalene nei vaccini Novartis e Gsk per l’influenza A/H1N1
di dott. A Mazzotti, Gruppo Sviluppo in Rete

Il primo vero sasso l’ha lanciato pochi giorni fa il quotidiano tedesco "Berliner Zeitung": il Governo ha comprato 50 milioni di dosi di vaccino “PANDEMRIX” della GlaxoSmithKleine (GSK) per vaccinare la popolazione. Ma al tempo stesso ha ordinato per i membri del Governo, i ministeri e l’esercito 200 mila dosi di un altro tipo di vaccino, il “CELVAPAN” della Baxter.
Guarda caso, il vaccino GSK contiene, oltre a un conservante al mercurio (tiomersale), anche un adiuvante sperimentale, lo SQUALENE. Quello destinato ai funzionari di Governo invece non contiene né l’uno né l’altro. Il vicepresidente dell’ordine federale dei medici, intervistato dal quotidiano, è stato esplicito: i membri del Governo devono lasciare che il vaccino “sicuro” che si sono comprati per loro venga invece distribuito ai bambini e alle donne in gravidanza.
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TESTIMONIANZE STORICHE......ONESTE !

Come la liberazione divenne riconquista
16 Novembre 2009


Pubblichiamo un articolo di Luciana Castellina sull’anniversario della caduta del ‘muro di Berlino’.
Luciana Castellina*


Per sgomberare il campo da possibili equivoci voglio ricordare che io, assieme ad altri, dal Pci fui, nel ‘69, radiata anche perché ritenevo che il sistema sovietico fosse ormai irriformabile e non più difendibile. Molti di coloro che nei paesi dell’est si battevano per libertà e democrazia sono stati del resto interlocutori diretti (e a lungo esclusivi) della rivista cui demmo vita, il manifesto.
Vent’anni dopo, nell”89, era ancora più chiaro che, se il comunismo poteva avere ancora un futuro (come noi pensavamo), non era certo in continuità con l’esperienza sovietica. Una rottura era dunque indispensabile, ma non una qualsiasi. In merito più che mai necessaria appariva una riflessione critica di tutte le forze che a quella storia si erano ispirate se volevano avere ancora un ruolo. Che invece non ci fu.
Se insisto nel dire - e oggi, ad altri vent’anni di distanza è ancora più evidente - che in quell’autunno dell”89, vi fu certo liberazione da regimi diventati oppressivi, ma non una risolutiva liberazione, è perché il crollo del Muro si verificò in un preciso contesto: non per la vittoria di forze animatrici di un positivo cambiamento, ma come riconquista da parte di un occidente che proprio in quegli anni, con Reagan, Thatcher e Kohl, aveva avviato una drammatica svolta reazionaria.
Quanto seguì non fu infatti certo glorioso. Al dissolversi del vecchio sistema si fece strada, arrogante e pervasivo, il capitalismo più selvaggio e ogni forma di aggregazione nella società civile, espressione di qualche valore collettivo, venne cancellata, lasciando sul terreno solo ripiegamento individuale, egoismi, prepotenza, quando non peggio. Non solo ad est della ormai ex cortina di ferro, del resto, ma anche dal nostro lato. Perché anche qui da noi, la morte del socialismo sovietico è stata vissuta come rinuncia ad ogni ipotesi di cambiamento. Persino un liberal-democratico come Bobbio, che certo comunista non era, ebbe - lucidamente - a preoccuparsene.
Non era scontato che andasse così. La storia non si fa con i se, né può essere accusato il destino «cinico e baro». Se è andata così non è per caso, ma è per precise responsabilità di cui tutti, chi più chi meno, portiamo il peso. Voglio solo dire che c’erano altri scenari possibili e che a quel risultato si è invece arrivati perché si era nel frattempo consumata una storica sconfitta della sinistra a livello mondiale, e il 1989 è una data che ci ricorda anche questo. Se il Pci avesse operato la rottura che poi operò nel 1981 con il sistema sovietico quando noi lo avevamo chiesto, in quegli anni ‘60 in cui i rapporti di forza stavano cambiando a favore delle forze di rinnovamento in tutti i continenti, sarebbe stata ancora possibile una uscita «da sinistra» dall’esperienza sovietica, non la capitolazione al vecchio che invece c’è stata.
E’ un discorso che non vale solo per i comunisti, del resto. Per il modo come il Muro è caduto era chiaro che un impatto ci sarebbe stato alla lunga anche sull’altra corrente del movimento operaio, la socialdemocrazia. La cui crisi, sempre più accentuata, è oggi palese testimonianza. Perché è la legittimità stessa di ogni idea di sinistra che è stata messa in discussione. Non solo: anche se i partiti socialdemocratici erano stati sempre molto ostili al blocco sovietico bisogna ben dire che le loro conquiste sociali sono state strappate in Europa anche grazie al fatto che la borghesia era stata costretta a dei compromessi perché c’era una società che, con tutti i suoi difetti, aveva però spazzato via il feudalesimo e la reazione. Senza il vento dell’est quelle conquiste sarebbero state impensabili. È tutta la sinistra, insomma, che da quel tipo di crollo dell’Urss ha sofferto.
Certo, il Muro avrebbe potuto cadere in modi molto più drammatici: incenerito dai missili che proprio in quegli anni ‘80 erano stati installati in tutta Europa, in attuazione della sconsiderata strategia reaganiana cui, con miopia, aveva risposto la corrispettiva installazione di SS20 da parte di Breznev. Se questo scenario devastante non si inverò fu molto - vorrei ricordarlo - per via del movimento pacifista, la più grande mobilitazione giovanile europea dopo il ‘68, che contenne le spinte belliciste e contribuì a far avanzare un negoziato di disarmo che creò lo spazio in cui Gorbaciov - vero artefice della caduta del Muro - poté inizialmente muoversi.
Non abbastanza, tuttavia, perché il nuovo leader sovietico, che aveva capito che occorreva cambiare e in fretta, e in questo senso si era mosso con imprevedibile coraggio, non trovò interlocutori ad occidente disposti a costruire quella «casa comune europea» che egli aveva in mente e che avrebbe dovuto essere cosa diversa dalla semplice annessione all’Ue dei più obbedienti paesi dell’est. Qualche passo in questo senso lo accennò nel gennaio del ‘90 Jaques Delors, allora presidente della Commissione Ue, ma nessuno lo seguì. E così l”89 segna la data anche di un’altra sconfitta: quella dell’ambizione europea ad assumere un ruolo, che proprio le aperture di Gorbaciov consentivano, nel ridisegnare i rapporti internazionali. E così l’equilibrio bipolare non sfociò in un equilibrio multipolare, diventò semplicemente monopolare.
Se nel nostro pezzo d’Europa ci fosse stata una sinistra più forte e lungimirante, avrebbe potuto cogliere l’occasione dello scioglimento dei due blocchi politico-militari per dare nuova forza al soggetto Europa, così riequilibrando i rapporti di forza nel mondo. E invece la sua debolezza finì solo per avallare una resa incondizionata al blocco atlantico, lasciando tutti alla mercè del dominio incontrastato degli Stati uniti. La guerra contro l’Iraq, la catastrofe palestinese, e infine l’Afganistan sono lì a provarlo. Quanto alle vecchie «democrazie popolari», sono tornate allo status vassallo di protettorato a dipendenza del capitalismo occidentale, riservato tra le due guerre all’Europa centrale e balcanica.
L’esempio forse più illuminante di come malamente hanno proceduto le cose è quello dell’unificazione della Germania, che pure era stata sogno legittimo del popolo tedesco. A 20 anni da quell’evento, una inchiesta pubblicata sul settimanale Spiegel ci dice che il 57% dei cittadini della ex Repubblica Democratica Tedesca hanno nostalgia di quel regime. Che francamente non era davvero bello. Vuol dire dunque che l’integrazione è stata solo conquista, e che l’ovest è arrivato come un rullo compressore, cancellando ogni cosa, anche i diritti sociali che lì erano stati sanciti e oggi vengono rimpianti.
Se insisto ancor oggi a sottolineare le occasioni mancate dell”89, e i guasti che il non averle colte ha provocato, è perché nell’agiografica euforia con cui viene ora celebrato il ventennale della caduta del Muro anche da una bella fetta della stessa sinistra, c’è qualcosa di anche più pericoloso: lo spensierato seppellimento di tutto il XX secolo, come se si fosse trattato solo di un cumulo di orrori, da dimenticare. Senza alcun rispetto storico per quanto di eroico e coraggioso, e non solo di tragico, c’è stato nei grandi tentativi, pur sconfitti, del Novecento. Non solo: una riduzione gretta del concetto di libertà e democrazia, arretrato persino rispetto alla Rivoluzione Francese, che assieme alla parola liberté aveva pur collocato le altre due significative espressioni egalité e fraternité, ormai considerate puerili e controproducenti obiettivi. Il mercato, infatti, non le può sopportare.
Io non credo che andremo da nessuna parte se, invece, su quel secolo non torneremo a riflettere, perché si tratta di una storia piena di ombre, ma anche di esperienze straordinarie. Buttare tutto nel cestino significa incenerire anche ogni velleità di cambiamento, di futuro.
In quelle settimane di precipitosa accelerazione della storia che culminò con la fiumana umana che attraversava festosa la porta di Brandenburgo, a Berlino c’ero anch’io. Certo partecipe di quella gioia, come si è contenti ogni volta che un ostacolo al cambiamento viene abbattuto. Ma la libertà vera, quella per cui i tanti che credono che un «altro mondo» sia possibile si battono, quella non ha trionfato. Per questo l”89 non è una festa, è un passaggio contraddittorio e difficile. Un’occasione per riflettere.

* dalla rivista on-line www.nuvole.it

venerdì 13 novembre 2009

La sete di giustizia non sarà mai sconfitta

«O illusi, credete proprio che la fine del comunismo storico (insisto sullo “storico”) abbia posto fine al bisogno e alla sete di giustizia?»Norberto Bobbio

«La democrazia ha vinto la sfida del comunismo storico, ammettiamolo. Ma con quali mezzi e con quali ideali si dispone ad affrontare gli stessi problemi da cui era nata la sfida comunista?»Norberto Bobbio

giovedì 12 novembre 2009

NON E' PIU' TEMPO DI TERGIVERSARE !!

BERLUSCONI E POTENTI IMPUNITI, POVERACCI IN GALERA.
NECESSARIA MOBILITAZIONE PER CACCIARE IL GOVERNO.
(12 Novembre 2009)
La cosiddetta “riforma della Giustizia” si risolve nell’ingiustizia più clamorosa : impunità per legge di Berlusconi e di una nutrita corte di criminali della finanza e della truffa ( Parmalat in testa); punibilità di migranti e poveracci. Non si tratta solamente della più spudorata autoassoluzione di Berlusconi- in un volgare mercimonio tra Berlusconi e Lega- ma del manifesto pubblico della “disuguaglianza di fronte alla legge”. Tanto più significativo nel giorno stesso in cui il governo annuncia una nuova detassazione delle imprese e dei profitti ( Irap e Ires), mentre nega ogni reale riduzione fiscale a salari e pensioni.
Di fronte a tutto questo non bastano iniziative parlamentari di contrasto. E’ necessaria una mobilitazione radicale e di massa in tutto il paese, a carattere prolungato, che si ponga l’obiettivo della cacciata di Berlusconi. Una mobilitazione che unifichi e raccolga contro Berlusconi tutte le ragioni sociali colpite dalla crisi e offese dal governo, saldando nel più ampio fronte di massa rivendicazioni democratiche e di classe, nella prospettiva di un’alternativa vera. Se non ora, quando?

Marco Ferrando

martedì 10 novembre 2009

PRIMA SI CHIAMAVANO "Camicie Nere"....ora "Vigilantes".....LA STORIA SI RIPETE...?.....

'Questa mattina - denuncia la Fiom-Cgil in una nota - alle 5.20 una squadraccia di una quindicina di uomini ha fatto irruzione nella sede romana di Eutelia presidiata all'interno dai lavoratori. Con piedi di porco hanno divelto le porte degli uffici, hanno svegliato i lavoratori che presidiavano la sede puntando loro negli occhi le torce elettriche, spacciandosi per poliziotti, chiedendo i documenti, minacciando gli stessi lavoratori e impedendo loro di muoversi. L'immediato arrivo delle forze dell'ordine, chiamate dai lavoratori, ha evitato il peggio visto l'atteggiamento violento e arrogante di questi loschi personaggi".
Il sindacato denuncia la "gravissima aggressione compiuta con metodi squadristici e ritiene intollerabile il ritardo del Governo nell'affrontare una situazione che, da diversi giorni, denunciamo come drammatica e pericolosa".
La Fiom, dopo i fatti di questa mattina, ha proclamato uno sciopero di tutto il gruppo Omega con manifestazione a Roma sabato prossimo. "O la presidenza del Consiglio ci dara' rapidamente disponibilita' ad un incontro o saremo autorizzati a pensare che ci sono cose delicate da nascondere in virtu' dell'attivita' svolta dall'azienda", commenta il leader della Fiom, Gianni Rinaldini.
Da parte sua, la segretaria confederale della Cgil, Susanna Camusso, ribadendo l'assoluta gravita' del comportamento di Landi, ha annunciato uno sciopero di tutto il gruppo Omega per il 17 novembre prossimo con una manifestazione nazionale che si terra' a Roma. Solo la responsabilita' delle lavoratrici e dei lavoratori, rileva la Cgil, ha evitato il degenerare della situazione. L'Azienda non paga gli stipendi da circa tre mesi e sta perdendo progressivamente le commesse per la mancanza della documentazione necessaria. Per questo i lavoratori, da piu' di 10 giorni, stanno occupando le sedi di Eutelia Agile, da cui dipendono circa 2mila addetti. La Fiom aveva presentato nei giorni scorsi, alla Procura della Repubblica di Milano, un esposto, denunciando un comportamento sospetto da parte di Eutelia.

CARA CAMUSSO E F,I,0.M....TUTTA... NON PENSATE CHE SIA IL CASO DI FAR
SCENDERE I.M.M.E.D.I.A.T.A.M.E.N.T.E!!! IL MONDO OPERAIO IN PIAZZA??INVECE DI TERGIVERSARE????!!!!!
OH..NON E' VOSTRO COMPITO? OH E'IRRESPONSABILE AGLI OCCHI DEL PD O DEL PDL?????
COMPLIMENTI A VOI E A CHI ANCORA PARTECIPA AI BANCHETTI E ALLA SPARTIZIONE
DI QUESTO PAESE.
QUESTI VOSTRI ATTEGGIAMENTI IN QUESTE OCCASIONI, DOVREBBERO PORTARE ALLA
RIFLESSIONE CHI, VI SOSTIENE CON IL VOTO. "SEMPRE CHE NE ABBIANO LE CAPACITA'"

lunedì 9 novembre 2009

vogliamo parlare di disservizi? (PRESENTAZIONE DI ARIETE..... INCAZZATA)

Parliamo del famoso c.u.p? ossia centro unico prenotazioni. Ogni cittadino, appartenente alla categoria dei meno abbienti, se ha bisogno di una visita specialistica, naturalmente attraverso le diverse a.s.l, deve prima telefonare,dove rispondono gli operatori dei famosi call center e prima che arrivi la risposta, passano secondi, minuti, dove ti viene consigliato di stare in linea, per non perdere la priorità,quando risponde l'interlocutore tra una domanda e l'altra, si sono già spesi 4/5 euro di traffico telefonico,(non tutti ci possiamo permettere rete fissa!) il bello arriva, quando cerchi di fissare l'appuntamento, tempo minimo, due mesi, anche se sulla richiesta c'è scritto urgente,(si è già fortunati!)Vogliamo parlare dell'incompetenza degli operatori? Impressionante, non hanno nessuna formazione, alla richiesta di due visite, nella stessa struttura,stessa patologia, tra l'una e l'altra, passano dei mesi!Un esempio pratico, ho prenotato una visita con l'ottorino e avevo bisogno anche dell'audiometria,prenotato a settembre a dicembre farò la visita con l'ottorino,per l'audiometria devo aspettare ad aprile 2010!!!!!!!!!!!!!! Vergognoso, da parte da chi ha preposto questo famoso c.u.p,nato per snellire le code,inoltre si parlava di tempi massimi, che non avrebbero superato un mese! Tutto questo, sempre e solo a discapito dei meno abbienti, (di noi poveri..).La nostra società, come sapete bene, ha una grande percentuale di anziani, ma vi rendete conto quanto è difficile, per loro effettuare la prenotazione attraverso il c.u.p? richiesta di codice a barre,diagnosi,indirizzo, codice fiscale, ela formazione mancante da parte delle operatrici del Call Center? etc....
Per non parlare degli impiegati che stanno negli uffici del ticket? Scortesi,con chiunque non sappia compilare il modulo, che viene richiesto al fine dell'esenzione. Persone che non sanno scrivere o non parlano bene la nostra lingua,è vergognoso, non un briciolo di umanità.

Ma guarda caso, se si chiede una visita specialistica a pagamento, con lo stesso specialista e nella stessa struttura, i tempi cambiano, le code si abbattono e la prenotazione si può avere anche l'indomani!!!!!!!! Come si può permettere a questa "CASTA", di operare nelle strutture pubbliche? effettuando nella stessa struttura le visite a pagamento? Cari legislatori,avete permesso a questi "signori," di passare sulla pelle degli altri, senza rispetto alcuno, anziani,giovani, bambini,poveri e meno poveri, arricchendosi ed evadendo il fisco e portando i soldi all'estero. Ora per premio gli regalate lo scudo fiscale, così che, impuniti, continueranno e continuerete,a speculare sulla salute di milioni di persone.

Obama ora farà la riforma sanitaria, noi invece il regresso "della sanità!"

DELLA SERIE.....Tante gocce formano un oceano!(di m...a) Saluti da ARIETE

.....E PER OGNUNO DI LORO......LA FINE DI STEFANO CUCCHI?!?!? Teniamo aggiornata la lista!!!!!

Abbiamo l'occasione per conoscere i nomi dei politici drogati:

- Test antidroga volontario per i parlamentari -

tutti quelli che non vi si sottopongono sono drogati.

Winston Wolf, Los Angeles 09.11.09 15:52|
Pubblicato da caneliberonline a 19:07
1 commenti:

Mr. Wolf ha detto...
Ecco il primo:
Fabrizio Cicchitto ha dichiarato che non farà il test.
Fabrizio Cicchitto sicuramente si droga.

ORE 23,00 DEL 10.11.2009 BRUNO VESPA DA' I NUMERI......
SONO 82 I DEPUTATI CHE SI SOTTOPORRANNO AL TEST ANTIDROGA>>>>>segue

OGGI 11 NOVEMBRE......MI SENTO DI DIRE, DOPO RICEVUTE CERTE INFORMAZIONI,
CHE:......... BASTA UNA SETTIMANA DI NON ASSUNZIONE DI CERTE SOSTANZE
STUPEFACENTI E UN PO'DI DIURETICI, PER CANCELLARNE LE TRACCE NEL SANGUE......
E SE, SI VOGLIONO ACCORCIARE I TEMPI......
5 FLEBO DI "Bilanciata"..(chi conosce sa)...e nel
giro di 24 ore SPARISCE TUTTO.

LA MIA PROPOSTA: Fare il test...MA A SORPRESA....COME NEL GIRO DI FRANCIA,
DOVE SPESSO E VOLENTIERI...QUALCUNO FINISCE LA CARRIERA.!!!!!!!!!!!!!!!!

SI ACCETTANO CONSIGLI E SUPERVIOSIONI(....) SUL TEMA..

domenica 8 novembre 2009

LISTA AGGIORNATA DI ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE DEL 5 /12 A ROMA

LIBERI CITTADINI......Mariano Orrù,PICCOLOFLY,



PARTITI...............Pcl,IDV,Prc,



ASSOCIAZIONI.........




MOVIMENTI............




BLOGGER.............. Caneliberonline, informazionedalbasso,EMIGRATI SARDI,

MANIFESTAZIONE DEL 5 DICEMBRE A ROMA

QUALCOSA SI MUOVE.
Da alcune notizie, si sa per certo che, molte ass.di categorie,partiti della cosidetta
sinistra estrema, associazioni libere, liberi cittadini, organizzazioni online,
etc.....aderiranno a questa grande manifestazione antigovernativa.
Ognuno, a quanto pare, in modo indipendente ma uniti in questa lotta.
Nonostante appunto, le varie divergenze, si sta attuando il sistema di lotta,
che a mio modesto parere ha dato sempre dei risultati importanti.
Quindi ritengo assolutamente importante partecipare e sostenere questo movimento
di lotta, che servirà senzaltro da esempio, a tutte le persone scettiche,
e darà senza dubbio un segnale forte, di chiarezza,affinché, una volta per
tutte, si veda in modo esplicito chi, sta da una parte o dall'altra.Un appello mi sento di fare a tutti gli elettori del PD, sarebbe opportuno fare una lunga riflessione,
su cosa e su chi ci si debba affidare, per poter scalzare tutto ciò che è di
sostegno a questo governo.
Questo Blog libero parteciperà alla diffusione di ogni notizia in merito.
Da oggi parte una lista, aggiornata giorno per giorno, di: cittadini singoli,
associazioni, gruppi online, partiti, sigle varie che aderiranno a questa
MANIFESTAZIONE. (chi aderirà a questa iniziativa può lasciare indicazioni, nei
commenti a questo post)

venerdì 6 novembre 2009

NON SONO PIU' "Prove tecniche" SONO PASSATI AI FATTI, MA FINCHE' SARANNO I POCHI COMUNISTI RIMASTI A PAGARE DI PERSONA.........

contro i nuovi arresti in Toscana
per antifascismo
(6 Novembre 2009)
Stanotte una nuova azione repressiva delle forze dell'ordine contro gli antifascisti toscani. A Firenze sono state effettuate numerose perquisizioni ed è stato arrestato un giovane compagno. Dopo l'arresto degli antifascisti a Pistoia alcune settimane fa si è ora voluto colpire il movimento fiorentino con un azione repressiva che conferma ancora una volta la pericolosità di questo governo.
Persone picchiate e torturate in carcere fino alla morte, migranti rinchiusi nei lager di stato, militanti antifascisti arrestati, campagne mediatiche volte a impaurire l'opinione pubblica, partiti di governo che si richiamano senza vergogna a ideologie fasciste e razziste, questa è l'Italia di oggi.
Noi crediamo che a tutto ciò sia giusto ribellarsi per cacciare il governo reazionario di Berlusconi ma senza riporre fiducia nella falsa opposizione del PD e dell'IDV che come abbiamo visto recentemente a Pistoia, nonostante l'evidente montatura poliziesca contro i tre compagni, si sono schierati saldamente al fianco del PDL e delle forze repressive dello stato solidarizzando addirittura con i fascisti di casapound.
Il PCL di Firenze chiede con forza l'immediata liberazione di tutti i compagni arrestati nelle ultime settimane, solidarizza con il CPA per l'ennesima azione repressiva, aderisce a tutte le mobilitazioni in solidarietà ai compagni arrestati, in particolare al presidio di oggi a Firenze sotto la prefettura ed alla manifestazione di domani in piazza San Marco.

Solidarietà con i compagni arrestati!
Mannu libero subito!

Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Firenze

giovedì 5 novembre 2009

DROGA & LOTTA DI CLASSE

Il discorso su droga si-droga no a mio parere è fuorviante... Il problema è un altro: è giusto mantenere un sistema sociale fondato sullo sfruttamento operato da un gruppo elitario (di volta in volta industriali-banchieri-onorevoli della casta...) nei confronti della GENTE (proletari-borghesi-agricoltori-colletti bianchi-marginali ...)?
In questa prospettiva il discorso sulle droghe si stempera parecchio, sciogliendosi dentro il crogiolo della coscienza dei diritti individuali e sociali; aldilà della tendenza umana alla automedicazione/sperimentazione con sostanze vecchie e nuove, il "bisogno" di droga, oggi soprattutto gli stimolanti del sistema nervoso centrale, può essere letto come indotto da una strisciante propaganda che spinge al consumo accelerato e dissennato delle risorse umane e dell'ambiente, in nome di uno sfuggente e solo momentaneo possesso.
In realtà non possediamo neanche la terra su cui camminiamo: chi ne ha decretato il diritto?
Quindi non tanto eliminiamo le droghe, che in fondo altro non sono che farmaci, ma piuttosto facciamo in modo che non nascano nuovi spacciatori/sfruttatori privi di scrupoli!
Lo so non è semplice...

mercoledì 4 novembre 2009

un occhio critico alla scienza/pseudoscienza

Se volete e vi fa piacere gettate uno sguardo a questi post del mio blog, neonato e sintetico; a disposizione per metter al vostro servizio il succo delle mie "meningi" e ogni chiarimento su quanto ho postato e posterò ;-)

martedì 3 novembre 2009

L'ipocrisia al potere ( al posto della fantasia)

Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e aihnoi zar antidroga de noantri, ne ha detta una. Anzi due. Sulla morte di Stefano Cucchi, brutalmente picchiato a sangue dopo l'arresto per pochi grammi di marijuana, il nostro è riuscito laddove neanche la più sottile parodia dello sfortunato personaggio avrebbe potuto. La morte di Cucchi? Due le cause per Giovanardi:1. la droga. Se non la consumi, non vieni arrestato, e quindi non muori. Non fa 'na piega.2. la mancanza di una legge che impone il testamento biologico stile Opus dei (quello, per intendersi, che obbliga il paziente ad alimentarsi e idratarsi anche contro la sua volontà).Neanche il ministro della giustizia, Angelino Alfano, aveva osato tanto. Si era limitato a riportare la più classica delle giustificazioni, anche detta "la scusa del marito violento": Cucchi è morto perché caduto per le scale. GIOVANARDI 1. "Allo stato degli atti c'è un sicuro, evidente responsabile indiretto o diretto della morte di Stefano: la droga". Lo scrive il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi sul 'Giornale'. "Questo è il killer che entra nelle nostre case, aggredisce le nostre famiglie, porta via i nostri figli lungo un calvario che i genitori dei tossicodipendenti purtroppo conoscono troppo bene", afferma Giovanardi. "La verità di quanto accaduto a Stefano puó essere dunque collegata al comportamento indegno di qualcuno che doveva proteggere la sua fragilità ma potrebbe essere anche l'avvelenato frutto finale dei danni della droga".GIOVANARDI 2. "I medici devono o non devono obbligare un paziente a nutrirsi contro la sua volontà? E la volontà di un giovane fragile e malato come Stefano Cucchi non era evidentemente alterata tanto da obbligare i medici ad intervenire per salvargli la vita come giustamente i famigliari sostengono?". "E' il Parlamento, mentre discute del testamento biologico, che deve sciogliere questi nodi, per confermare, come è scritto nel testo proveniente dal Senato, che alimentazione ed idratazione in alcuni casi sono atti dovuti", conclude.QUELLO CHE GIOVANARDI FA FINTA DI NON SAPERE.

GRAZIE DELL`INVITO. INIZIAMO QUESTA NUOVA AVVENTURA

L`idea di incontrare, dialogare e fare amicizia con altre persone e potersi confrontare,
e` alla base di ogni rapporto umano. Per questo ho raccolto l`invito a collaborare
nel BLOG Caneliberonline (un nome che e`tutto un programma).