domenica 31 gennaio 2010

MENTRE CASSANO RIMANE ALLA SMP, L'INTER AL PRIMO POSTO, IL MILAN PAREGGIA, E LA ROMA VOLA..IL PAPA SI OCCUPA DI ALCOA E FIAT..BERLUSCA VOLA IN ISRAELE

Perde il lavoro, si dà fuoco e muore. La tragedia di un operaio nel bergamasco

Bergamo, 31 gen. (Ign) - E' morto l'operaio che ieri si era dato fuoco due mesi dopo avere perso il lavoro. L’uomo è deceduto stamane al Centro grandi ustionati di Verona, dov'era ricoverato in fin di vita.

Si tratta di S.M., un operaio bergamasco di 36 anni che ieri mattina, in una piazzola lungo la provinciale tra Brembate e Marne (Bergamo) intorno alle 10 ha raggiunto a bordo della sua auto la zona industriale di Brembate, è sceso dall'abitacolo, ha afferrato una tanica di benzina, se l'è rovesciata addosso e si è dato fuoco.

Due artigiani di passaggio che hanno assistito al tentativo di suicidio sono intervenuti, cercando di spegnere le fiamme. Poi è arrivata una donna che ha usato un estintore che aveva in auto per prestargli soccorso in attesa dell'arrivo dell'ambulanza.

A spingere l'uomo a compiere il drammatico gesto sarebbe stata la depressione causata dalla perdita del lavoro. L'operaio aveva lavorato fino allo scorso novembre in una ditta di Zingonia, che dopo due mesi di cassa integrazione era stata chiusa. Da allora era rimasto senza lavorO ADNKRONOS(http://www.adnkronos.com/IGN/News/Tutte_Le_Notizie aaashhh/www.adnkronos.com/IGN/News/Tutte_Le_Notizie.adnkronos.com/IGN/News/Tutte_Le_Notizie)


I TG OGGI TITOLAVANO..........I PIU' RICCHI IN ITALIA "OPERAI E PENSIONATI"
a voi la riflessione....il mio stomaco non lo permette



mercoledì 27 gennaio 2010

PER IL PASSATO, IL PRESENTE......IL FUTURO.

Ciao M...... è un po' che non ti sento..spero tu stia bene... Oggi è un giorno particolare e triste per me ricordare per non dimenticare il passato ma anche purtroppo il presente... L'olocausto è ancora oggi nel 2010 presente in tanti troppi paesi nel mondo... Ho scritto una poesia nel blog oggi trascinata da questi sentimenti... spero che tu possa leggerla e che mi dai il tuo parere..ti saluto con grande affetto... Costy

Come si può dimenticare

Come hanno potuto farlo…

Come hanno potuto rinnegarlo…

Come possono ancora perpetrarlo.

Come può un uomo pensare

di ridurre così un essere umano.

Come può una donna vedere

il suo bambino diventare un’ombra…oppure cenere..

Una foto sbiadita e una lacrima

il ricordo non allontana ..

grida ancora perché

la sibile voce di chi l’ha vissuta…

Le gole rauche di pianto

dei teneri vecchi sopravvissuti

che oggi hanno un nome,

ieri erano solo numeri…

Non dimenticare…

imprimere le immagini nella mente…

Il cuore non si spezzi nel solo guardare

e gli occhi non si chiudano per non vedere.

Oggi le lacrime fanno del bene

Oggi fanno capire che abbiamo ancora un cuore.

27 gennaio 2009


martedì 26 gennaio 2010

AVVISO A TUTTI GLI ANARCHICI


Stiamo organizzando una manifestazione anarchica prevista per il 22 maggio di quest'anno, in molti si sono offerti e si sono uniti per far si che questa manifestazione pacifica, sia nel rispetto comune ma soprattutto per far capire che noi siamo contro i padroni, non i loro schiavi,cioè il cittadino comune... per questo la manifestazione avrà come obiettivo principale la divulgazione del pensiero anarchico, frainteso da molti a causa dei violenti che rispondono all'oppressore con le sue stesse armi.
Anarchica non ha niente a che vedere con la violenza, Anarchia è il nostro obiettivo e per raggiungerlo dobbiamo farlo capire, informando gli ingenui che credono ancora nei politici!


Questo è il manifesto,ci stiamo lavorando sopra quindi presto sarà migliorato, se volete darci una mano,in fondo c'è il link da dove è partita la manifestazione!

MANIFESTO
Il movimento anarchico in tutte le sue sfaccettature vuole manifestare per dire a tutti che ci sono dei poteri sovranazionali che corrompono sempre di più il manipolo di politici italiani, europei e mondiali, accentrando sempre di più le decisioni, nelle “rispettabilissime” mani, di organi che non sono più neanche eletti dal popolo. Essendo già da anarchici contrari alla delega e all’accentramento del potere, non possiamo che essere ancora più allarmati nel vedere il potere gestito da arroganti minoranze che impongono con forza le loro scelte poltiche-economiche hai popoli che sono sempre meno liberi di autodeterminarsi.
Il movimento anarchico in tutte le sue sfaccettature vuole riunirsi per denunciare la crescente perdita di ogni sovranità, denunciamo l’illegittimità delle tante scelte imposte con la forza da alcune lobby a scapito del vero bene comune, ci riferiamo per esempio alla costruzione della TAV nella Val di Susa e nel Mugello,alla costruzione del Ponte sullo Stretto, alla privatizzazione dell’acqua, alla costruzione degli inutili e dannosi inceneritori e delle obsolete e pericolose centrali nucleari, alle tante scelte economiche che distruggono l’economie e l’agricoltura locale a favore delle potenti multinazionali e della loro Grande Distribuzione Organizzata.
Vogliamo denunciare il liberticida trattato di Lisbona e la subdola dittatura delle Banche Centrali e del Fondo Internazionale Monetario che con il sistema del signoraggio bancario, tramite i debiti pubblici delle nazioni praticano lo strozzinaggio e lo sfruttamento di intere popolazioni, facendo loro subire finte crisi di sistema causando disoccupazione, miseria, disperazione, malavita e immigrazione, che risultano essere funzionali solo ai loro meschini obbiettivi. Denunciamo quindi il disumano affollamento dei carceri e dei CIE derivante da queste manovre contro i popoli.
Denunciamo in toto le nuove derive militariste e autoritarie per arginare problemi che sono stati creati “a tavolino”, sottraendo così gli spazi, le libertà e le energie che potrebbero finalmente estirpare la miseria nel mondo. Riconosciamo l’appellativo di martiri solo a coloro che muoiono sfruttati nel lavoro in un sistema imposto competitivo e disumano. Per noi sono martiri coloro che sono stati vittima dell’autoritarismo e delle miserie causate solamente dalle manovre di gruppi di poteri senza scrupoli che traggono la loro forza solo esclusivamente dall’ignoranza e l’ottusità in primis di noi occidentali e in secundis di chiunque nel mondo accetti passivamente questo stato di cose senza l’avere preso insegnamento dall’esempio e dal pensiero dei grandi pensatori che l’umanità ha avuto e che purtroppo ancora ora si ostina a ignorare.
Con questa manifestazione noi libertari stiamo dichiarando che vogliamo un economia al servizio dell’uomo e rispettosa della sacralità della natura. Vogliamo una società basata sulla collaborazione, sulla solidarietà e sull’autogestione. Vogliamo che il pensare politico sia volto non al sostentamento di gruppi di potere, ma bensì al libero sviluppo delle potenzialità di ogni individuo e di ogni popolo nel rispetto della propria e dell’altrui vera intima natura. Vogliamo un lavoro dove l’utile servizio reso alla società e la vera realizzazione personale coincidano perfettamente nel proprio operare secondo i principi della creatività ripudiando qualsiasi forma di competizione, mentre invece, fermamente, non crediamo a un precario lavoro che basti appena a sostentare la propria e l’altrui schiavitù.
Possa l’autodeterminazione e la fratellanza essere alla base della vita di ogni individuo e di ogni popolo.
Saluti libertari

http://www.facebook.com/group.php?gid=395317665330&ref=ts

QUANTE VOLTE IL CANNONE TUONARE DOVRA', AFFINCHE' LA PACE VERRA'

(Bob Dylan)





VOLERE LA PACE NON SIGNIFICA STARE CON I TALEBANI....OGNI PAESE O NAZIONE HA IL DIRITTO DI DIFENDERSI DA QUALSIASI ATTACCO O INVASIONE DA PARTE DI ALTRI PAESI O NAZIONI, SIANO ESSE COALIZZATE O MENO. L'IMPERIALISMO AMERICANO DEVE CESSARE, QUESTO L'ELEMENTO BASE
PER COSTRUIRE LA PACE NEL MONDO.



IL MANIFESTO
http://www.ilmanifesto.it/archivi/commen...
Gli americani si stanno stancando di prenderle e cercano un pretesto per scappare con una certa dignità.Non vogliono farlo come in Vietnam,quando si arampicavano sugli elicotteri e precipitosamente lasciavano ...

lunedì 25 gennaio 2010

IL "NO D'ALEMA DAY" E' D'OBBLIGO.


DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA



Il trionfo di Vendola in Puglia, Pd sconfitto.

Al di là dei numeri, di una questione scontata o meno, oltre all'ennesima rappresentazione di se stesso e cosa, chi, rappresenti
il PD, la vera sconfitta (se così la vogliamo chiamare), ha un sapore molto più amaro per la politica italiana in generale.
Uno dei due maggiori responsabili del decadimento politico da circa ventanni, Massimo D'Alema, non fa altro che raccogliere
bocciature continue dal mondo politico e dal popolo del centro sx. I fatti lo dimostrano. Ora, analizzando la situazione, ciò che
dovrebbe accadere anche al centro dx, non accade, perchè? Il perchè è semplice: c'è a capo un signore carico di soldoni che
compra tutto e tutti, accentrando il potere politico governativo su se stesso. Qui, la riflessione, D'Alema non ha tutti i soldoni,
che ha il suo concorrente, è vero, (ce lo auguriamo tutti), ma allora come si spiega tutto il potere che ha dentro il PD? Che nonostante i 20 anni di fallimenti ancora possiede? La risposta è una sola, intorno a lui girano interessi che
sommati, producono lo stesso potere della concorrenza, per cui, riesce attraverso gli acquisti interni e gli appoggi con la controparte (peraltro ripagati a vicenda), a rimanere in sella pur non avendo i numeri, quelli che contano del popolo della sinistra, per intenderci. Tutto ciò si rispecchia ed è evidente, nella sua personale cronostoria politica.
Ecco perchè il cambiamento della politica italiana, non può, non deve avvenire, in presenza costante di queste due figure che,
in realtà sono mosse da una sola regia,rappresentata dalla grande finanza Italiana e spingendoci oltre, visto che ne abbiamo l'esperienza e i fatti a dimostrarlo, anche quella Internazionale con sede nelle grandi banche di New york, dove ormai si
decidono le sorti del mondo o almeno per ora chi deve vivere nella miseria totale e chi no.
Perciò non indugiamo, dopo il "NO BERLUSCONI DAY" il " NO D'ALEMA DAY" è d' OBBLIGO.
Questo non risolverà del tutto la situazione, ma sarà di certo un buon inizio.

domenica 24 gennaio 2010

FAR PAGARE AI RICCHI, SARA' UNA NECESSITA'




http://current.com/items/91981588_far-pagare-i-ricchi-sara-una-necess...

Un giorno che verrà i poveri si stancheranno di essere sfruttati fino al midollo, gli immigrati di vivere in povertà senza che nessuno se ne renda conto e voglia vedere, i piccoli e medi imprenditori che non fanno parte delle lobby locali di vivere delle briciole che cadono dalla tavola dei potenti!

Il debito pubblico dei paesi più indebitati, Giappone, Usa e Italia, ossia, le risorse per mandare avanti la macchina pubblica, sono nelle mani di stati esteri in costante e forte crescita come la Cina e i paesi produttori di petrolio.

Le economie occidentali sono nelle mani di avventurieri internazionali privi di scrupoli per mancanza di riferimenti etici, sono disposti a far chiudere aziende piccole, medie e grandi e creare milioni di disoccupati pur di continuare nelle loro avventure finanziarie, ossia, a gonfiare bolle che prima o poi, quando gli conviene, fanno scoppiare!

Fino ad ora i governi dei paesi capitalisti e le macchine dello Stato, sono stati, rispettivamente diretti da politici e da dirigenti portati ai vertici di queste istituzioni e apparati grazie alla forza persuasiva degli eventi fatti accadere nel 1900.

Mi riferisco alle rivoluzioni e reazioni estremiste di colore nero e rosso o religioso, ma anche, se mi consentite, a mafie politiche con interessi nella finanza e nell’economia.

Tutti questi soggetti, saliti al potere come ho detto hanno fatto i conti, di fronte alle varie crisi, prima di ogni altra cosa, con la difesa degli interessi dei potenti.
Questo perché, ci hanno spiegato recentemente e ci spiegarono tanti anni fa, sin dalla nascita delle democrazie occidentali, i potenti investono, fanno muovere il denaro e creano ricchezza e con essa posti di lavoro.

Bene, oggi ci siamo resi conto che una volta salvati questi potenti, ad esempio in Italia, o in Usa, i loro investimenti futuri si spostano in paesi diversi, dove non esistono democrazie, non esistono controlli, non esistono sindacati autorevoli e lavoratori con coscienza delle loro condizioni di vita.

Fino a quando i cittadini dei paesi democratici, i quali sono anche contribuenti ed elettori, potranno resistere, stando a guardare ciò che fanno questi potenti coi loro servizievoli politici e uomini degli apparati dello Stato, al secolo veri e propri collaboratori domestici?

Fino a quando i piccoli risparmiatori che hanno perso i denari di una vita di fatica per colpa di pochi avventurieri di borsa che sono rimasti tutti al loro posto se si esclude un povero malato terminale di cancro, resteranno a guardare?

Fino a quando i malati ignorati dall’assistenza sanitaria dello Stato, per l’egoismo delle assicurazioni che non vogliono essere controllate nel loro operato e rifiutano di mettersi in concorrenza con una assicurazione statale, resteranno a guadare?

Fino a quando le vittime di malasanità, figlia degli sprechi e delle regalie alle ditte private che operano nel campo sanitario, con la complicità illegale degli amministratori locali, resteranno a guardare?

Fino a quando gli immigrati africani o del centro e sud america, sfruttati da imprenditori senza scrupoli come gli schiavi del 1700, resteranno a guardare?

Fino a quando i lavoratori occidentali, che perdono continuamente e inesorabilmente potere di acquisto dei salari, che perdono posti di lavoro, che sono costretti a lotte all’ultimo sangue per sopravvivere con le loro famiglie, resteranno a guardare?

Io non so fino a quando gli avventurieri proseguiranno nella loro instancabile opera di distruzione dei rapporti sociali e delle leggi, frutto di sacrifici umani inenarrabili, figlie delle democrazie.
Opera degna dei migliori stakanovisti dell’era comunista!

Non so fino a quando questi veri e propri mafiosi sunnominati continueranno la loro opera molto più efficace, allo scopo di distruggere la convivenza civile, i rapporti sociali, in una parola la democrazia, di qualsiasi terrorismo internazionale!

So per certo che le vittime, essendo una di queste, non hanno più tanto spazio nelle lo


1 commento // Far pagare i ricchi sara una necessità!

Quando chiederemo le nazionalizzazioni delle attività più rilevanti di uno Stato non lo faremo perché saremo diventati tutti socialisti o saremo tornati ad esserlo dopo la disillusione provocata dalle dittature di pochi capitalisti, ma perché sarà l’ultima spiaggia per continuare a sopravvivere con le rispettive famiglie!

ulissevietat

-AMNESTY INTERNATIONAL

  1.  Aminatou Haidar©Berserk Productions

    Azione Urgente Marocco: attivista dei diritti umani dei saharawi sotto sorveglianza.

    Aggiornamento - Il 17 dicembre 2009 Aminatou Haidar è ritornata a casa. Sorvegliata dalla polizia non può riprendere il suo lavoro in difesa dei diritti umani. Firma il nuovo appello!

  2. Payam Jahangiri©Private

    Azione Urgente Iran: studente detenuto senza accuse

    Payam Jahangiry, 28 anni, studente appartenente al Movimento verde di opposizione, è stato arrestato.

  3. Sarah Kabbia con la nipote di due mesi Maya nella loro casa a Kroo Bay, Freetown©AI

    Sierra Leone: Un prezzo troppo alto per Adama Turay

    Il governo della Sierra Leone deve garantire cure mediche ostetriche d'urgenza a tutte le donne!

  4. Leily Afshar©Private

    Azione Urgente Iran: Leily Afshar, nuova vittima della repressione

    Leily Afshar, fotografa di 29 anni, è tra le centinaia di persone arrestate dopo le manifestazioni di fine dicembre.

Le Buone notizie

  1. Pena di morte - Mongolia

    Il 14 gennaio 2010 il governo ha ufficialmente proclamato una moratoria sulle esecuzioni capitali.


  1. Haiti: proteggere i diritti umani durante i soccorsi

    Haiti, Port au Prince: uomo cammina tra le macerie

    Le Nazioni Unite, che dopo il terremoto del 12 gennaio ad Haiti si sono rapidamente mobilitate per salvare vite umane, sgomberare le macerie e ripristinare i servizi fondamentali, devono attivare misure per proteggere i diritti umani della popolazione e di coloro che tra i sopravvissuti sono più vulnerabili. In particolare è necessario proteggere i bambini e gli orfani e le ragazze, che sono a rischio di aggressioni e violenze sessuali.

  1. Azerbaigian: due blogger condannati al carcere

    Emin Abdullayev e Adnan Hajizade, due giovani blogger, sono stati condannati rispettivamente a 30 e 24 mesi di carcere, per aver criticato il governo dell'Azerbaigian sui social network, tra cui Facebook, Youtube e Twitter.

  2. Manifestazione per i diritti umani in Messico

    Messico: difensori dei diritti umani sotto attacco

    I difensori dei diritti umani in Messico vengono minacciati e uccisi a causa del loro lavoro. Il governo deve avviare urgentemente un programma efficace e complessivo per garantire loro protezione.

  3. Militari del Vietnam

    Vietnam: quattro condanne dopo processi farsa

    Tran Huynh Duy Thuc, Nguyen Tien Trung, Le Cong Dinh e Le Thang Long, quattro prigionieri di coscienza vietnamiti, sono stati condannati al termine di processi farsa e a causa del loro lavoro per la democrazia.

  4. Somalia: intensificare il controllo sull'assistenza militare

    Gli stati che forniscono armi al governo somalo devono sospendere i trasferimenti fino a quando non ci saranno adeguati meccanismi di tutela, per impedire che queste siano usate per commettere crimini di guerra e violazioni dei diritti umani.


REALE E TRASPARENTE STORIA DEL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO OPERAIO IN ITALIA

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Italia rossa
Per una soluzione rivoluzionaria della crisi italiana

ITALIA ROSSA
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SCIOPERO GENERALE!
Stop agli omicidi del profitto! Blocchiamo per un giorno ogni attività. Fermiamo la mano assassina del capitale. Organizziamoci nei posti di lavoro in comitati autonomi operai con funzioni ispettive. Lotta, non lutto, di classe!

GIOVEDÌ, 21 GENNAIO 2010
Cronistoria PCd’I (1921-1926) ( III )
Ricordiamo il 21 gennaio, data di fondazione del Partito Comunista d'Italia (1921), proseguendo nella pubblicazione della terza puntata della cronistoria del comunismo rivoluzionario in Italia.
Continua a leggere>>>>>SUL BLOG ITALIA ROSSA

UNA DELLE TANTE RISPOSTE A CHI DICE E PENSA CHE IL MONDO OPERAIO, A NORD, STIA CON LA LEGA !



I lavoratori della Triumph di Trescore hanno tenuto un presidio davanti alla sede di Confindustria, in via Camozzi. Sono cinquantasei i posti di lavoro a rischio.
Presidio dei lavoratori Triumph davanti a Confindustria

venerdì 22 gennaio 2010

A' ME' !.. M' PARE TUTT' NA STRUNZAT'.......CURNUT' E' MAZZIAT'.


Condannati poliziotti Napoli
Per violenze sui no global durante Forum 2001

(ANSA) - NAPOLI, 22 GEN - Si e' concluso con diverse condanne il processo per presunti abusi compiuti da poliziotti nei confronti di manifestanti no global. I fatti risalgono alla manifestazione ''No Global Forum'' svoltasi a Napoli il 17 marzo 2001. La sentenza e' stata emessa stasera dalla quinta sezione del tribunale di Napoli. Tra i condannati anche gli unici due funzionari di polizia imputati, Fabio Ciccimarra e Carlo Solimene: 2 anni e otto mesi la pena per sequestro di persona aggravato.

Diossina: Effetti collaterali


Puglia, 2004: in seguito ai primi veri monitoraggi emerge anche nel Salento una situazione di emergenza ambientale.Nel 2009, la contaminazione da diossina ha causato l'abbattimento di oltre 300 animali ed enormi danni alla salute umana.

MA AL CSM E LE SUE SEZIONI.....NON SONO TUTTI MARXISTI E BOLSCEVICHI ?...

giovedì 21 gennaio 2010

DELLA SERIE....QUALSIASI OPPOSIZIONE, "ANCHE MINORITARIA" VA REPRESSA A TUTTI I COSTI.

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>> Appello in difesa del diritto democratico
del Partito Comunista dei Lavoratori

per la partecipazione alle elezioni regionali

Alla cortese attenzione delle segreterie dei partiti e movimenti politici presenti nel parlamento nazionale o nei consigli regionali Milano...

(
20 Gennaio 2010) PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
>> Il Comune di Bologna vuole mettere fuori legge i comunisti?

COMUNICATO STAMPA DI MICHELE TERRA
dell’esecutivo naz. PCL
Negati i permessi al PCL per fare propaganda in centro il sabato e la domenica!

SEGUE SU www.pclavoratori.it

MA , DA CIO' SI DEDUCE: I Comunisti che, non si identificano nello Stalinismo...quindi, Democratici-Non violenti-Pacifisti-Ecologisti-Antimperialisti-Antinciucisti etc.... fa paura a lor signori, (centro dx e centro sx)come nel 68, che riuscirono ad oltrepassare la soglia del 5% (con la Merkel sarebbero presenti in Parlamento)
..........

IMMIGRATO...SOLO CHI, LO E,' O CHI, LO E' STATO, PUO' CERCARE DI COMPRENDERE,FAVORITI ANCHE DAL FATTO DI NON AVERE LA PELLE NERA.

rosarno: il tempo delle arance from Nicola Angrisano on Vimeo.


I T A L I A....NON PUOI DIMENTICARE !

Volevano braccia e sono arrivati uomini...

"Il Tempo delle Arance" (30 min)

realizzato da InsuTv a Rosarno nei giorni del pogrom e della deportazione dei migranti

per ritrovare, nelle immagini e nei racconti dei protagonisti, le ragioni della ribellione contro la violenza e l'apartheid. Cui è seguita la vendetta della mafia e del governo...

mercoledì 20 gennaio 2010

HAITI.....LEGGENDO QUESTO ARTICOLO, SPERO SIA CHIARO IL PERCHE, L'INVIO DI MARINES E NON DI MEDICI E INFERMIERI

War Games


Il mondo è in guerra. Non lo è stato cosi tanto dal secondo conflitto mondiale: basti pensare che secondo i dati di Peace Reporter in questo momento sul nostro pianeta sono in corso 25 conflitti che ogni giorno causano migliaia di feriti e di morti. E nel futuro, sostengono gli esperti, le guerre aumenteranno, a vincere saranno le nazioni che meglio sapranno ricorrere agli strumenti più tecnologicamente avanzati.
Tecnologie appunto che stanno trasformando gli scenari di guerra e noi di Current nella nostra puntata cerchiamo di dare un’anticipazione di quello che vedremo nel prossimo futuro. Andiamo negli Stati Uniti, un Paese la cui spesa militare secondo la NATO ammontava a 575 miliardi di dollari nel 2008, un impegno economico straordinario che ci ricorda una verità fondamentale: L’America è il primo investitore in armi – soprattutto in armi del futuro:
robot killer, velivoli spia e aerei letali pilotati a distanza. Ma non solo, per reclutare nuove leve il Governo si affida sempre di più ai videogames, dove uccidere può diventare un gioco. Non a caso le moderne tecnologie militari stanno cambiando il modo di fare le guerre. Nel prossimo futuro assisteremo a uno scenario in cui le armi saranno comandate a distanza e uccidere diventerà un atto del tutto impersonale, completamente privo di coinvolgimento fisico. Ci si potrà svegliare al mattino, farsi la barba andare al lavoro, comandare a distanza soldati o velivoli robot e tornare la sera a casa per ora di cena.

Stiamo assistendo ai primi passi di una era che in campo militare e sul fronte della sicurezza sta allargando lo scenario bellico anche a nuovi attori. Accade per esempio anche con i pirati informatici: per mettere in ginocchio un Paese, infatti, è sufficiente che un computer ne colpisca le infrastrutture critiche come i servizi energetici o i servizi idrici o ancora i servizi di comunicazione. Per capire quanto possa essere letale un attacco di questo tipo, vi basti pensare a cosa potrebbe accadere se a un Paese intero fosse tagliata la corrente elettrica. Non è la scena di un film: è il cyber warfare, non miete vittime perché il suo scopo è gettare un Paese nel caos.
noi ne abbiamo parlato con uno dei massimi esperti di Cyberwarfare: Raoul Chiesa un ex hacker che nel 1995, appena ventunenne, riuscì a penetrare nel sistema informatico della Banca d’Italia , fino a che, una mattina di quello stesso anno , la sezione centrale operativa della Polizia di Stato, su indicazione dell’Fbi che gli dava la caccia da tre anni, irrompe a casa sua e lo arresta. Oggi Raoul Chiesa si occupa professionalmente di cyber crime e di sicurezza informatica ad alto livello, collaborando in progetti nazionali ed internazionali con L’UNICRI e ci ha rivelato che ogni giorno il mondo è tenuto sotto attacco dagli hacker in una guerra segreta.
Ma i progressi messi a segno dalla tecnologia sono anche un’importante risorsa che viene usata in ambito civile. Noi siamo riusciti a salire su un aereo della Guardia di Finanza per vedere in azione un radar altamente tecnologico che permette di controllare se una nave sospetta trasporta droga o traffica esseri umani. Le operazioni di pattugliamento contano in particolare su un radar molto potente chiamato ATOS, un vero e proprio occhio elettronico che scruta i nostri mari.

Mai come in questo secolo la tecnologia è protagonista in campo militare. Complice, il progressivo crollo dei prezzi per la costruzione di robot, armi, radar e componenti elettronici pronti per l’assemblaggio. Ma con la caduta dei prezzi queste risorse saranno sempre più presenti anche nel mercato nero – e a quel punto quanto tempo occorrerà prima che queste tecnologie che oggi vengono impiegate per proteggere il nostro Paese entrino anche nelle mani sbagliate? Forse quel momento è già arrivato e una nuova corsa agli armamenti è appena cominciata.

Le implicazioni etiche che possono venire dall’uso di armi tecnologiche, a cominciare dal loro senso di deresponsabilizzazione fino al fatto che potrebbero portare la guerra in altre parti del mondo con maggiore facilità, richiede la massima attenzione da parte della comunità internazionale. Lo scenario moderno ci sta abituando a nuovi tipi armi che potrebbero presto cambiare l’assetto geostrategico mondiale come oggi lo conosciamo, aprendoci a nuove domande impensabili fino a pochi anni fa, per esempio se sarebbe legittima una cyber-guerra preventiva? Ecco perché è importante valutare i rischi connessi a queste nuove armi uniti a questi nuovi attacchi, cercando di stabilire adesso delle regole precise o il rischio è che tutto questo domani diventi una tragica normalità.

Featured, Le storie di Vanguard


FOSSE SOLO LA PERDITA DEL SEGGIO

MondoPercorso:ANSA.it > Mondo > News

Obama: anniversario amaro, dal trionfo all'umiliazione

La perdita del seggio di Ted kennedy in Massachusetts mette a rischio tutta la sua agenda

20 gennaio, 20:22

OLTRE ALLO SCIACALLAGGIO ..che sembra sia la notizia più importante (per alcuni giornalisti) AD HAITI C'E' ALTRO!

FUORIPAGINA
20/01/2010
  • | Stefano Liberti, inviato a Port-au-Prince
    Haiti, è l'ora del fai-da-te

  • Una jeep con una batteria, un generatore, un microfono e un tavolo rotondo in mezzo alla strada. «Amici ascoltatori, benvenuti su Radio Caraibes, 94,5 Fm. Sempre con voi: la vita continua anche nella catastrofe». Joseph Yvenert afferra il microfono e legge le ultime news, direttamente da uno schermo collegato a internet sistemato in mezzo alla scrivania. Barba rada, camicia ben stirata, francese impeccabile, questo giornalista dallo sguardo intelligente sembra convinto di quello che fa: trasmettere tra le macerie, lanciare un segnale che non tutto è perduto, continuare a dare informazioni.
    Così la radio privata più ascoltata di Haiti, 61 anni di servizio alle spalle, ha reinventato se stessa, dopo il sisma che martedì ha distrutto buona parte del paese e reso pericolanti i suoi locali. «Ci abbiamo messo pochi minuti a decidere: bisognava continuare ad andare in onda. Era un dovere civico» racconta Yvenert. Qualche ora di intervallo per risolvere i problemi tecnici: trovare la macchina, il generatore, il tavolino con le sedie; caricare la batteria; rendere funzionante la connessione a internet, assicurata da un computer rimasto all'interno dell'edificio, che qualcuno deve andare ad accendere ogni volta rischiando la vita. Approntate queste soluzioni di fortuna, la «radio sinistrée» è ripartita. Rieccola nell'etere, anche se in una forma del tutto nuova: da martedì, il palinsesto è stravolto. Non più trasmissioni di musica e intrattenimento. Si parla solo del sisma, di problemi sanitari legati alla permanenza dei cadaveri nelle strade, degli aiuti che non arrivano. Ma soprattutto, ci si organizza. Perché Radio Caraibes è diventata il centro di una rete di auto-autogestione che cerca di ovviare alla mancanza, di fatto, del governo.
    «Abbiamo lanciato un appello mercoledì: create dei comitati di quartiere. Riuniamoci. Diamo vita a una società civile. La reazione è stata incredibile. Da allora la macchina non si è più fermata: riceviamo continue adesioni». Sul tavolino accanto al microfono, una pila di fogli compilati a mano indica la contabilità ancora un po' artigianale dei vari gruppi che si sono nati. Soddisfatto di questa adesione massiccia, Yvenert manda in onda un valzer di Chopin.
    In pochi giorni Radio Caraibes si è trasformata nel fulcro di una rete costituita da decine di comitati, forme embrionali di auto-governo. Ogni gruppo è formato da cinque persone, per soddisfare i bisogni primari della popolazione rappresentata: una si occupa della salute, una dell'alimentazione, una della sicurezza, una delle relazioni esterne e un'altra della pulizia (rimozione cadaveri, macerie, e rifiuti).
    Ognuno segna il proprio numero su un foglio, che sarà poi messo in rete sul sito della radio (
    www.caraibesfm.com). «Abbiamo risposto all'appello di Radio Caraibes perché ci sembrava utile metterci in relazione con altri comitati. Mostrare che gli haitiani sono persone risolute, che non si arrendono» dice Jude Maignan, responsabile per la pulizia del comitato della Place Saint-Anne, una piazza in pieno centro che ha subito danni gravissimi e che tuttora aspetta l'intervento delle ruspe per rimuovere le macerie e i cadaveri.
    Privi di reali poteri, incapaci di fornire i servizi di cui ci sarebbe bisogno per mancanza oggettiva di mezzi, i comitati sono soprattutto un modo per far rinascere una comunità e per mostrare alle autorità che gli haitiani non stanno con le mani in mano. «Il governo è assente, gli aiuti non arrivano, ma noi ci siamo» sottolinea fiero Gabriel Geed, responsabile delle relazioni pubbliche di un altro comitato. «L'idea è presentare una struttura già funzionante nel momento in cui gli aiuti partiranno davvero, far vedere al governo e alle istituzioni internazionali che gli haitiani non sono solo saccheggiatori e sciacalli, ma persone responsabili e solidali tra loro» rilancia Yvenert.
    In effetti, l'immagine che viene fuori da questa esperienza di strada è molto diversa di quella veicolata da tutti quei media che si concentrano sugli episodi di violenza, marginali per il momento. Ancora scioccati dalla devastazione che si è abbattuta su di loro una settimana fa, gli haitiani cercano soprattutto di riorganizzarsi. Stanno cominciano a riaprire alcuni negozi che non erano stati danneggiati. Le poche farmacie funzionanti vengono letteralmente prese d'assalto. I benzinai sono contornati da file interminabili. Baracchini per strada vendono cibi fritti e ricariche per telefoni che funzionano ancora a singhiozzo.
    L'atmosfera non è tesa, anche se alla lunga potrebbe degenerare. «Dove sono gli aiuti? Perché non si vede nessuno?» chiedono praticamente tutte le persone per strada. «Noi siamo in una via centrale, a pochi passi dalla cattedrale, e dal giorno della scossa nessuno è venuto a portarci del cibo o a spalare le macerie per portare via i cadaveri che sono sepolti sotto» tuona Maignan del comitato Place Saint-Anne. Intorno a lui, alcune centinaia di sfollati cercano di far passare il tempo come possono: chi gioca a carte, chi ascolta la radio, chi discute.
    «Io temo che qualcuno abbia una strategia precisa - azzarda Yvenert -: creare ad Haiti dei moti per la fame. Mobilitare le folle per poi imporre un regime di sicurezza. Altrimenti, perché non distribuiscono gli aiuti, che pure arrivano da tutto il mondo? Perché stanno facendo in modo che la gente non abbia più acqua?». L'accusa è pesante. Ma il rimedio è sempre lo stesso: organizzare la società civile attraverso i comitati. «Alla fine il governo, la comunità internazionale non avranno altra scelta: ci dovranno ascoltare». Benvenuti su Radio Caraibes, 94,5 Fm, la radio della ricostruzione.

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ARMI DEL FUTURO by Vanguard.......current

Perdas de fogu, in lingua sarda significa pietre di fuoco. E’ un piccolo comune della Sardegna, 1900 abitanti circa.
A Perdasdefogu c’è qualcosa di molto più piccolo e che fa molto più male di una pietra. Nanoparticelle radioattive, capaci di penetrare nei polmoni e in altri organi vitali dell’uomo e restarvi in stato dormiente per un tempo più o meno variabile. Quando entrano in azione hanno effetti devastanti.

A Salto di Quirra l’aumento dei tumori linfoematopoietici è pari al 28% negli uomini e al 12% nelle donne.
Escalaplano, 2.600 abitanti, tasso di natalità medio di 19-21 nascite all’anno. Nel 1988 ben sei nascite anomale, tra cui un caso di ermafroditismo. Sono 11 i casi in pochi anni (a cui se ne aggiungono altri 2 senza documentazione certa).
Siamo nella provincia dell’Ogliastra. Qui si trova il Poligono Sperimentale di Addestramento Interforze del Salto di Quirra. E’ il poligono più grande d’Europa, per milioni di euro viene affittato a varie multinazionali per sperimentazioni belliche, coperte dal segreto di Stato, e da quello industriale. Sperimentazioni che hanno fatto sorgere sospetti sulle cause di molte morti e malattie. Parliamo di leucemie e tumori del sistema emofiliaco che hanno toccato gli abitanti del luogo in percentuali nettamente superiori alla media. Sindromi del tutto simili a quelle che hanno colpito alcuni soldati reduci dalle guerre del Golfo e dei Balcani dopo l’esposizione all’uranio impoverito.
E’ la Sindrome di Quirra. Ma sotto questo termine trovano rifugio non solo le malattie ma soprattutto la coltre di reticenze, silenzi, camuffamenti. Non dare un nome preciso alle cose vuol dire relegarle nel limbo del “difficile da definire” dunque “difficile da imputare”. Questo crea delle disattenzioni da parte delle istituzioni. Lo Stato che dovrebbe proteggere si trasforma nello Stato che si autoprotegge per nascondere le proprie responsabilità. E quando le affronta resta il dubbio che operi principalmente per mettere a tacere, monetizzando il danno, facendo dell’indennizzo una soluzione a posteriori senza realmente mettere in discussione le cause del problema.

Il 7 novembre 2009 è scaduto il termine di presentazione delle domande di risarcimento per i tumori provocati dall’esposizione all’uranio impoverito e a nanoparticelle di metalli pesanti. Negli uffici del Ministero della Difesa sono pervenute 328 richieste. Tra militari e civili si tratta di:
173 militari in missioni NATO, 60 in servizio nei poligoni, 23 dipendenti civili al seguito del contingente militare, 12 familiari di militari deceduti, 60 civili

In Sardegna l’impatto di questo provvedimento ha dei numeri ben precisi che l’Unione Sarda riporta così: “sessanta cittadini civili residenti nelle zone nei pressi dei poligoni hanno chiesto di essere risarciti dallo Stato per i tumori causati dall’esposizione alle sostanze radioattive cancerogene contenute in certi armamenti utilizzati per le esercitazioni e le sperimentazioni belliche. Tutti questi sessanta casi di tumore registrati dal Ministero della Difesa riguardano cittadini sardi che abitano a ridosso di Quirra o Teulada.
In nessuna altra parte d’Italia che pure ospita poligoni militari di una certa estensione (Ravesio in Friuli, Carpegna nelle Marche, Monte Rotondo Viterbo e Civitavecchia) ci sono ammalati di tumore che hanno presentato una domanda di risarcimento al Ministero.”

Il legame tra i tumori e il fumo è probabilistico e così il legame tra i tumori e l’amianto, e così pure i tumori e l’avaria alla Centrale Cernobyl. Lo stesso vale per il legame tra i tumori e l’uranio impoverito. Non si può dire con certezza né che l’uranio impoverito sia la causa dei tumori né che non sia la causa. L’unica certezza è che vale il principio di precauzione.
Principio che può essere adottato per militari e operatori civili che operano in zone contaminate, ma non per gli abitanti di tali zone.

Armi del futuro

domenica, 20 dicembre 2009 | scritto da Vanguard Team | Categorie: Featured, Le storie di Vanguard