domenica 28 febbraio 2010

LE CATASTROFI NATURALI , CILE-HAITI-L'AQUILA.....NON BASTANO ? LOTTARE PER UNA PACE GLOBALE INTERESSA TUTTI, NON DELEGHIAMO PIU' GLI OBAMA DI TURNO.

Nel mondo sono in corso 25 conflitti. Il quadro della situazione all'inizio del 2009

http://it.peacereporter.net/homepage.php

MEDIO ORIENTE
1. Iraq 135.000 morti dal 2003
2. Israele-Palestina 7.000 morti dal 2000

3. Turchia (Kurdistan) 41.200 morti dal 1984

ASIA
4. Afghanistan 38.500 morti dal 2001
5. Pakistan (Pashtunistan) 12.000 dal 2004
6. Pakistan (Balucistan) 1.300 morti dal 2004
7. India (Kashmir) 65.500 morti dal 1989
8. India (Assam) 51.800 morti dal 1979
9. India (Naxaliti) 7.200 morti dal 1980
10. Sri Lanka 83.000 morti dal 1983
11. Birmania (Karen) 30.000 morti dal 1948
12. Thailandia (Pattani) 3.500 morti dal 2004
13. Filippine (Npa) 40.500 morti dal 1969
14. Filippine (Mindanao) 71.000 morti dal 1984

AFRICA

15. Somalia 7.400 morti dal 2006
16. Etiopia (Ogaden) 4.000 morti dal 1994
17. R.D.Congo (Kivu) 6.000 morti dal 2004
18. Uganda 100.000 morti dal 1987
19. Sudan (Darfur) 301.200 morti dal 2003
20. Rep.Centrafricana 2.000 morti dal 2003
21. Ciad 2.000 morti dal 2005
22. Nigeria (Delta) 14.800 morti dal 1994
23. Algeria 150.500 morti dal 1992

EUROPA

24. Russia (Cecenia) 50 mila morti dal 1999

AMERICA LATINA

25. Colombia 300.250 morti dal 1964

HONDURAS
3. Dall'inizio del mese di febbraio 2009 (la matanza sta per iniziare)

venerdì 26 febbraio 2010

ALLA LUCE DI QUANTO ACCADUTO TRA "SANTORO E TRAVAGLIO", PER UNA CONOSCENZA MAGGIORE, DI EROI E PALADINI DELL'INFORMAZIONE, RIVEDIAMOCI QUESTI 3 VIDEO.

B U O N A........ R I F L E S S I O N E .



Vi dibattete con fatica immane, vi disperate, vi consumate la vita, per acchiappare ombre. Avete degli 'eroi' che per far soldi ed essere 'divi' vi incoraggiano a continuare. Dovreste odiarli, ma li amate.

Berlusconi? E dov'è il problema?
La Camorra? E dov'è il problema?
Le guerre imperiali? E dov'è il problema?
La fame nel mondo? E dov'è il problema?

Sono tutte espressioni dei Sistemi di Potere, brutali, corrotti, avidi. E dov'è il problema?
I Sistemi di Potere, brutali, corrotti, avidi sono la cosa più comune della Storia dell'umanità, nulla di nuovo, ci sono sempre stati: gli imperi coloniali, la schiavitù, la barbarie, l'Inquisizione, le tirannie, lo sfruttamento delle masse, dei bambini, i fascismi, certi comunismi, tutti fenomeni confronto a cui Berlusconi e la Camorra sono minuzie. Vogliamo forse paragonare i Conquistadores spagnoli alla Lega? I Gulag alla Campania?

Ma i popoli si sono organizzati, e li hanno sempre uno a uno spazzati via. Lo hanno fatto quando non c'era la Tv, non c'era Internet, non c'erano le democrazie. Lo hanno fatto quando rischiavano la tortura, lo sterminio, la sparizione nelle fosse comuni, e quando non esisteva una giustizia di alcun tipo a tutelarli. Ma lo hanno sempre saputo fare.
Il dramma del nostro tempo è che non siamo più capaci di farlo. Tutto qui. Pensateci.

Il dramma non è l'esistenza di Berlusconi o di Putin, del Fondo Monetario o di Wall Street. Il dramma non è che ci manca l'informazione, non è infatti che non sappiamo quanto brutali, corrotti, avidi essi siano.

Il dramma è che non sappiamo più spazzarli via. E siamo i primi nella Storia a essere così pavidi.

Potreste pensionare ogni vostro 'paladino' dall'Antisistema per 200 anni, senza perderci assolutamente nulla. Perché il dramma siete voi, noi, tutti noi e la nostra pavidità.

Paolo Barnard: www.paolobarna

giovedì 25 febbraio 2010

NON C'E' TREGUA ! RESISTENZA ! RESISTENZA ! RESISTENZA !


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Cinzia Gubbini
Genova 2001 e la (non) libertà di cronaca

Otto mesi di carcere per aver raccontato uno scontro tutto interno alla polizia italiana. Il giornalista Checchino Antonini con passione e competenza ha seguito sin dai primi momenti i fatti di Genova 2001, quando il movimento per un'altra globalizzazione scese in piazza numeroso. E finì massacrato. Il giornale per cui scrive, Liberazione, ha sempre dato spazio e attenzione a questo grosso buco della democrazia italiana. L'articolo incriminato, considerato diffamatorio, raccontava dei comunicati stampa pubblicati dai sindacati di polizia dopo le dichiarazioni di Gigi Malabarba, allora senatore di Rifondazione e membro del Copaco, che con la consueta chiarezza denunciavano le promozioni assicurate ad alcuni dei poliziotti coinvolti nelle inchieste sugli scontri di Genova. Con un linguaggio adatto al pubblico di Liberazione, un giornale che esprime apertamente la propria posizione politica e che è organo di un partito, ma senza inventare fatti Antonini ha firmato un articolo di cronaca. In questo articolo era chiara la disillusione per il ruolo del sindacalismo di polizia nell'arginare la deriva militaresca dell'allora capo della polizia Gianni De Gennaro. Per inciso si ricordavano i guai giudiziari di un dirigente di uno di questi sindacati coinvolto in un'inchiesta sui raid di estrema destra a Bari. Ora Antonini e l'allora direttore di Liberazione, Piero Sansonetti, rischiano otto mesi di carcere. Si attende l'appello. Per capire quanto si sia voluti andare con la mano pesante su questa storia, basti sapere che il giudice ha comminato una pena superiore a quella chiesta dal pm. Online è ora presente un appello (http://www.ilmegafonoquotidiano.it/news/libera-la-cronaca-0). Una firma per la libertà di cronaca. FIRMATE L'APPELLO !

mercoledì 24 febbraio 2010

COSA SERVE CHE ACCADA ANCORA ,PER FAR SI CHE QUESTI DUE STRONZI, DEFLUISCANO IN MARE APERTO?

PENSARE SIA UNA QUESTIONE POLITICA DI DUE SCHIERAMMENTI E' SOLO UNA BUGIA CHE FA COMODO A POCHI.

D'ALEMA : La politica non sottovaluti il riemergere della questione morale

D'ALEMA : La Politica non sottovaluti il riemergere della questione morale


Massimo D'Alema (Adnkronos)

Roma, 24 feb. - (Adnkronos) - La politica non sottovaluti il "riemergere della questione morale", perchépuò avere effetti simili a quelli che ebbe Tangentopoli. Anche se oggi, a differenza di allora, sia la politica che la magistratura devono fare fronte ad una "crisi di credibilità" che rende difficile immaginare il fatto che l'una riesca a prevalere sull'altra.

Così Massimo D'Alema, nel suo intervento al seminario di Italianieuropei sul processo penale. Secondo il presidente del Copasir "l'analisi" che dipinge Tangentopoli come "un colpo di mano della magistratura contro il sistema politico" è "sbagliata, ed ha inquinato il dibattito". Per questo D'Alema invita a "non sottovalutare l'emergenza''.

''Il riemergere di una questione morale che investe la classe dirigente e che rischia di aprire fratture tra classe dirigente e cittadini richiede una reazione, una assunzione di responsabilità", sottolinea l'ex premier. Però bisogna tenere ben presente che per Tangentopoli "fu il fallimento della politica che creò lo spazio, e siccome il potere non accetta vuoti la magistrtatura lo riempì ricoprendo un ruolo improprio, pesante, che alla fine ha logorato la credibilità della magistratura, in crisi di credibilità che oggi si avvicina a quella della politica".


lunedì 22 febbraio 2010

VIAGGIO ATTRAVERSO IL VARIEGATO MONDO DEI PERSONAGGI (INTELLETTUALI) DELLA SINISTRA


Ami elettorali.......

La novità dell’esperienza (citazione PD dalla „Notte dei morti viventi“)
La mia forza siete voi (citazione PDL da „La piovra“)
Sosteniamo solo i migliori (Casini: fuori chi non è bravo come Cuffaro)
Semplicemente un cittadino (secondo i radicali: agente Mossad con rosa in pugno)
In poche parole, un’altra Italia (annuncio PD su faccia in coma da overdose)
Cambierà, si cambierà (detto da un rutelliano al decimo cambio di casacca)
Ti puoi fidare (detto da Emma Bonino significa fosforo bianco per tutti)
Dentro i sentimenti popolari (PDL che lecca la bava a Calderoli)
La forza dell’identità (ossimoro PD)
Diamo certezza al futuro (paura di estinzione PD)

Non contano le parole, contano le persone (PDL. I terremotati dell'Aquila l'avevano capito)
Affiancate a queste ponderose massime le rispettive facce e il classico del cinema horror „Freaks“ vi sembrerà una mostra del Caravaggio.


Ma precipitate a „sinistra“, se volete affrontare la comunicazione più ottusa di tutte, entrista, mignottesca, subalterna, servile, berlusconide, antifemminista (e chissenefrega), anti-donna (ed è fetente), subalterna, onanista, sucida.

Ecco qua il colpo di genio di questi zombie. Insistono a dissacrare i loro stessi simboli. Forse gli ideatori, nipotini del felicemente svaporato ominicchio in cachmere, pensavano a un allestimento Dolce e Gabbana della vetrina dei loro saldi, per nascondere con megatacchi di “donne di classe” (oltretutto deleteri non solo sul piano estetico, anche su quello fisico) i manichini delle orride ginocrate che hanno butterato la storia del partito. Ve le ricordate? Lidia Menaguerra, Elettra Deiana, Patrizia Sentinelli (spalla dei devastatori di Roma Rutelli e Veltroni), Rina Gagliardi (che mi cacciò da “Liberazione” per dissensi su Milosevic, Palestina, Saddam, Fidel e oggi approda tra i bolscevichi di Polito al “Riformista”), Graziella Mascia……

CONTINUA SU ...."MONDOCANE" Blog di Fulvio Grimaldi

venerdì 19 febbraio 2010

LA RICONOSCENZA ALLO STATO ITALIANO E AL MONDO OPERAIO, DELLA FIAT.

La Fiat non si salva tornando a De Mita

SE FRANCESCO PATERNO' NON DA' I NUMERI, NEMMENO FIORELLO POTRA'
SALVARE GLI OPERAI FIAT ! (In Italia s'intende ! )


IL MANIFESTO BLOG
Dolori e motori dei nostri tempi a cura di Francesco Paternò
  • Dal 2004, la Fiat non ha più avuto aiuti pubblici, dice il presidente del gruppo Luca Cordero di Montezemolo. Vero, incentivi alla rottamazione esclusi e comunque validi per tutti, costruttori stranieri compresi. Ma Montezemolo parlava dell’Italia. Perché all’estero, il suo amministratore delegato Sergio Marchionne è stato il più bravo a farsi dare finanziamenti pubblici. Il più grande. Dal governo di Barack Obama ha ottenuto aiuti per 7 miliardi di dollari con cui salvare la Chrysler (e, se gli andrà bene, probabilmente anche la Fiat). Dal governo serbo ha avuto altri 200 milioni di euro insieme al 67% della nuova società che controlla la Zastava, obiettivo di produzione 200.000 vetture all’anno. Da poco, il governo russo gli ha concesso 2,4 miliardi di euro per produrre lì in joint venture paritaria con Sollers altri 500.000 veicoli. La Fiat si fa Stato con mister 10 miliardi, ma non in Italia. Marchionne preferisce rinunciare al rinnovo degli incentivi e a Termini Imerese. Non ci sono né soldi né cammello, evidentemente. E per una volta dà ragione a Montezemolo.

di fpaterno
pubblicato il 18 febbraio 2010
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UNA ANALISI PERFETTA, CHE SPIEGA CON CHIAREZZA E SEMPLICITA', LA REALTA' POLITICO-ECONOMICA ENERGETICA DEL NOSTRO PAESE.

| Marcello Cini dal Manifesto.it



Affidereste la gestione degli appalti a Bertolaso? Vi fidereste della competenza dell'Impregilo che per anni ha riempito la Campania di ecoballe di spazzatura indifferenziata destinate a un termovalorizzatore incapace di bruciarle? E sareste soddisfatti se dello smaltimento delle scorie si occupassero gli amici dei casalesi?
Non sono domande provocatorie. Rispecchiano soltanto la dura realtà di fatti accertati e di atti ufficiali. E, dunque, perché Floris non incarica Pagnoncelli di condurre un sondaggio sull'opinione degli italiani con queste domande?

Una clava contro di noi?
È stata questa la mia prima reazione alla notizia che Obama ha preannunciato la costruzione di due centrali nucleari da realizzare nei prossimi sette-otto anni interrompendo una moratoria di trent'anni nella politica energetica degli Stati Uniti. «Per molto tempo - ha detto - si è creduto che chi si batte per l'ambiente debba essere contrario al nucleare ma è un controsenso: il nucleare è la nostra unica fonte di energia pulita». Non c'è dubbio che questa decisione verrà usata come una clava sulla testa di noi oppositori al programma nucleare approvato recentemente dal governo italiano. La prima ovvia reazione è dunque quella che ho descritto all'inizio. Occorre tuttavia aggiungere qualche altra considerazione meno amara sulle ragioni perché il contesto italiano differisce sostanzialmente da quelle degli Stati Uniti. È alla luce di questa differenza che va vista la scelta di Obama.

Una pubblicità ingannevole
Va preliminarmente osservato, comunque, che Obama non ha sostenuto, come fa invece il coro dei nostri nucleofili, che il costo del chilowattore nucleare sarà inferiore a quello delle altre fonti, Non è infatti un argomento serio. Senza entrare in dettagli, basta osservare che su queste ultime, rinnovabili e non rinnovabili, pesa comunque il costo del barile di petrolio, che è passato in un anno da centocinquanta dollari a cinquanta, ma potrà anche risalire se i padroni del petrolio decideranno di farlo. Se è vero che è sempre più difficile e costoso trovare nuovi giacimenti, è assai probabile che questo accada.
Il prezzo del petrolio condiziona tutti gli altri sia direttamente sia indirettamente, perché così come il suo basso prezzo ha ridotto drammaticamente gli investimenti nelle rinnovabili, ostacolandone la precedente tendenza alla diminuzione dei costi, una sua risalita farebbe rilanciare la convenienza delle altre fonti. L'esperienza insegna invece che in ogni caso i costi dedi reattori nucleari aumentano radicalmente in corso d'opera.
Qualunque raffronto oggi a favore del nucleare è dunque pubblicità ingannevole. Del resto, l'impegno di Obama a intervenire per la realizzazione delle due nuove centrali nucleari con un finanziamento pubblico significa che il mercato da solo non ritiene economicamente conveniente investire in questo settore.
La scelta di Obama è dunque una scelta strategica che ha l'obiettivo prioritario di mantenere la leadership tecnologica e la posizione egemonica degli Stati Uniti nei confronti dei paesi emergenti del mondo globalizzato.

Più rischi e meno occupazione
La seconda considerazione da fare riguarda la differenza fra la natura stessa della fonte nucleare rispetto a quella delle fonti solari, eoliche e delle varie forme di risparmio energetico. La fonte nucleare (che, ricordiamolo, è non rinnovabile perché l'uranio è una risorsa limitata e insufficiente a soddisfare una domanda globale massiccia) è localizzata in impianti grandi, molto costosi e tecnologicamente complessi, mentre quelle rinnovabili sono impianti diffusi sul territorio, piccoli e tecnologicamente semplici, per non parlare delle forme di risparmio energetico, localizzate ovunque per definizione. Inoltre, questi impianti non presentano particolari rischi, mentre i reattori nucleari, anche ammesso che siano protetti da sofisticati ed efficientissimi sistemi di sicurezza in condizioni di funzionamento normali, sono potenzialmente vulnerabili da imprevedibili atti terroristici o eventi sismici.
Questa differente natura produce effetti sostanzialmente diversi. Innanzitutto sull'occupazione. Per il nucleare si tratta, in fase di costruzione, di qualche migliaio di operai (i due reattori americani ne impiegheranno tremila) e in fase di funzionamento qualche centinaio (850 previsti). Numeri irrisori anche soltanto rispetto alle molte migliaia di lavoratori messi da noi sul lastrico dagli avvoltoi invisibili che hanno acquistato le imprese informatiche (ex Olivetti). La costruzione, la gestione e la manutenzione degli impianti energetici «dolci» può invece richiedere, al crescere della loro diffusione sul territorio e alla conseguente diminuzione dei costi, fino a centinaia di migliaia di lavoratori qualificati. È ovvio, per di più, che a questa crescita si accompagnerebbe uno sviluppo diretto e indiretto dell'economia italiana, che, come è noto, si regge prevalentemente sulla piccola e media industria.

L'abissale differenza
Ultima considerazione: l'abissale differenza fra il nostro paese e quelli che hanno sviluppato per primi le armi nucleari. Non si tratta, va da sé, di un peccato originale. Si tratta invece di riconoscere che lo sviluppo dell'industria dei reattori nucleari è frutto di una pluridecennale sinergia fra il settore militare e quello civile. Questo significa che uno sviluppo di questa industria non si può inventare dal nulla. L'Italia è dunque condannata, se e quando sarà eventualmente necessario farlo, a comprare reattori da chi li ha sempre costruiti.
Questo non è vero per l'industria degli impianti per la produzione delle energie rinnovabili e del risparmio energetico, che siamo ancora in tempo a sviluppare in competizione seria con i paesi che hanno già imboccata questa via, purché questa scelta di politica energetica sia fatta subito e con gli ingenti investimenti in uomini e mezzi necessari.
Concluderei con un richiamo alla dura realtà del nostro Paese, ricordando che l'articolo 640 del Codice penale definisce il reato di truffa con queste parole: «Chiunque con artifizi o raggiri inducendo taluno in errore, procura a sé e ad altri un ingiusto profitto con altrui danno è punito...». Non vi fa venire in mente qualcuno?

COME DARGLI "TORTO"....???

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IL CAPITALISMO E’ LA PATRIA DELLA CORRUZIONE, OGGI COME IERI.
LA “SECONDA REPUBBLICA” E’ FALLITA.
SOLO UN GOVERNO DEI LAVORATORI POTRA’ RIGENERARE LA SOCIETA’.
(18 Febbraio 2010)

Lo scandalo montante della corruzione pubblica e i richiami ad una seconda “tangentopoli” alzano il coperchio sulla realtà del capitalismo. Non su questo o quell’altro mascalzone o “caso criminoso”, ma su un intero sistema sociale dominato dal cinismo del profitto e su un apparato dello Stato complice e subalterno, per sua natura, alla dittatura del profitto. Quale che sia il mutare dei governi.
La vicenda della Protezione civile è davvero emblematica. Ciò che colpisce non è la ragnatela di favori, complicità e truffe tra capitalisti costruttori particolarmente cinici e arraffoni e i massimi funzionari dello Stato. Ma il fatto che gli stessi corruttori e corrotti abbiano operato nel lungo periodo sotto governi di diverso colore ( centrosinistra e centrodestra), alle dipendenze dei più diversi padrini e ministri ( compresi i Rutelli e..i Di Pietro), persino al servizio di diversi Papati e gerarchie ecclesiastiche. Come dire: cambiano i comitati d’affari, l’essenziale è la continuità degli affari, anche all’ombra della croce.
Certo: Berlusconi ha sicuramente usato più (e meglio) di altri i poteri speciali della Protezione Civile, l’enorme massa di denaro pubblico che quei poteri avocano a sé ( mentre si tagliano scuola, sanità, servizi popolari), l’impatto d’immagine dell’”eroe” Bertolaso sul fronte rifiuti e terremoto ( come paravento umanitario di rapine e speculazioni dei capitalisti ridens). E non a caso è Berlusconi che oggi vuole ulteriormente rafforzare questa struttura di potere, quale leva privilegiata di relazioni familistiche e di clan nel blocco sociale dominante ( con la significativa riserva dell’associazione nazionale dei costruttori, il che spiega le “critiche” al decreto da parte di PD e UDC). Ma l’estensione abnorme della “protezione civile” ai “grandi eventi” fu varata dal centrosinistra negli ultimi anni 90: gli stessi anni della scalata di Angelo Balducci al vertice dei Lavori pubblici. L’allora capo del governo non era Berlusconi ma Prodi. E il ministro dei lavori pubblici non era Matteoli ma Di Pietro. Così quando si destinò alla protezione civile i “grandi eventi” della presidenza italiana del G8, del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dell’Expo 2015, dei mondiali di ciclismo, governava non il centrodestra ma il centrosinistra ( col voto diligente di tutte le sinistre e dei loro ministri). Allo stesso modo centrosinistra e centrodestra hanno votato insieme, per 10 anni, tutte le assegnazioni alla protezione civile nel campo delle celebrazioni religiose, col relativo sperpero di risorse pubbliche a vantaggio di interessi privati e confessionali: dal memorabile Giubileo ( 2000) alla canonizzazione di Padre Pio ( 2002), dalla beatificazione di Madre Teresa di Calcutta ( 2003) al 24° Congresso Eucaristico ( 2005), sino alla visita pastorale di Papa Benedetto XVI a Genova ( 2008). E’ un caso che Angelo Balducci fosse tanto vicino al Cardinale Sepe e alla Compagnia delle Opere? Perché nessuna opposizione denuncia il coinvolgimento del Vaticano negli scandali di corruzione? La verità è che tutti i partiti dominanti della seconda Repubblica- nessuno escluso- hanno servito, a turno o insieme, gli interessi del capitalismo laico ed ecclesiastico, col fisiologico trascinamento di corruzione e ruberie.
Non sarà la magistratura borghese a porre fine alla piaga della corruzione. E non solo perché ne è essa stessa afflitta, ma perché non può essere una corporazione di questo Stato a capovolgere questa società, che della corruzione è matrigna. Nel 92 la magistratura intervenne ( assai più di oggi) contro lo sport delle tangenti, cavalcando la crisi dei vecchi partiti dominanti della Prima Repubblica e la rivolta di settori borghesi contro la tassa del pizzo sugli appalti. 18 anni dopo la stessa magistratura rileva che la corruzione non solo non è stata debellata ma è in continua crescita, per di più esponenziale. Non è questo il fallimento clamoroso di ogni illusione “giustizialista”?
Non è mai esistito, nè mai esisterà un capitalismo onesto. In nessuna epoca e a nessuna latitudine del mondo. La cosiddetta “seconda repubblica” è fallita. Solo un governo dei lavoratori, spazzando via le vecchie classi dirigenti e la dittatura del profitto, potrà promuovere una rigenerazione morale della società.
MARCO FERRANDO

giovedì 18 febbraio 2010

O B A M A........(ERI)..... UNA SPERANZA

ulissevietato
ULISSEVIETATO DA current

Il nucleare non è pulito!

Il nucleare non è pulito!


Le emissioni delle centrali nucleari sono essenzialmente vapore acqueo. Il vapore che si crea da raffreddamento del nucleo il quale riscaldandosi produce energia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_nucleare#Funzionamento
Il problema, quando si è ravvisato qualche problema, non è dovuto alle emissioni come con le centrali a carbone o a carburanti fossili: petrolio e gas, ma alla dispersione di radioattività che evidentemente non si riesce ad eliminare totalmente.
Tanta è la potenza sprigionata dalla fissione dell’atomo, un fatto innaturale perché l’uomo artificialmente spezza il più piccolo nucleo frutto della natura.
A differenza degli altri metodi che sono fondati sulla trasformazione della materia, da solida come il carbone o liquida come petrolio e gas a calore, la fissione si basa sulla frammentazione dell’atomo, ossia su di un processo che è per sua natura incontrollabile al 100%.
Come se non bastasse esiste poi il problema delle scorie nucleari che a seconda dei casi vengono stoccate in capannoni oppure, peggio che mai inserite in una specie di siluri e sparati in fondo al mare.
Il mare ossia l’acqua, l’unico elemento in quantità tale da poter ancora, non so per quanti anni, riciclare quello che vi viene gettato.
E’ vero che le emissioni da fossili solidi, liquidi e gassosi dovrebbero essere abbandonate, se si potesse anche domani, anzi ieri, tanto sono dannose per l’ambiente, però l’alternativa che ci aspettavamo noi che abbiamo appoggiato l’elezione di Barack Obama era di un altro genere.
L’alternativa che si aspettavano progressisti sopravvissuti alle morie colossali del 1900 dopo golpe, sparizioni di massa, complotti, assassinii mirati, stragi e quant’altro del genere era di carattere alternativo al mondo dei vincenti.
Pensavamo che si sarebbe intervenuti sul modello di sviluppo e sulla cultura e valori ad esso, inevitabilmente, collegati.
Pensavamo che si sarebbe cominciato a diffondere una cultura diversa da quella della vittoria nel proprio campo della vita a qualsiasi costo e senza riferimenti etici.
Pensavamo che si sarebbe diffusa una cultura che avrebbe messo al bando consumi superflui e puntato su un modello che avesse valorizzato i sentimenti umani, lo stare insieme anche senza scopo di lucro.
Perché oggi i rapporti umani sono fondati esclusivamente su rapporti di lavoro, di interesse, di scambio di cose materiali, il che, naturalmente fa diventare il denaro la cosa più importante da conquistare costi quel che costi!
Non si è puntato a valorizzare lo stare insieme, in qualsiasi tipo di rapporto, per il piacere di farlo senza porsi obiettivi materiali immediati.
Mancando questo non esiste il freno a non danneggiare gli altri se c’è una prospettiva di guadagno materiale.
Basta ricordare le speculazioni con oggetti finanziari fantasiosi frutto di finanza creativa che alla fine si sono rivelati per quello che erano: truffa ai danni dei piccoli e disinformati risparmiatori.
Per non parlare della corruzione come metodo per arrivare a raggiungere lo scopo della vita.

La vita oggi, senza spendere soldi in qualche locale, senza vestire capi di abbigliamento firmati, senza viaggiare su SUV giganteschi e esibire vacanze in isole sperdute o frequentare palestre o centri di benessere costosi non vale niente per il senso comune.
Un senso comune spudorato diffuso ad arte proprio per spingere le persone a spendere e spandere tutto quello che si possiede.
Un senso comune fondato sul consumismo sfrenato privo di qualsiasi riferimento morale.
Se si fosse intervenuti in tempo, quando ancora si poteva invertire il senso di marcia, forse oggi le centrali nucleari non sarebbero state necessarie e sarebbe stata sufficiente energia pulita prodotta da fonti rinnovabili come il sole, l’acqua e carburanti frutto del riciclaggio dei rifiuti.
Non sarebbe stata necessaria tanta energia perché gli abitanti del mondo avrebbero vissuto bene anche senza tante abitudini diffuse da una cultura “ad hoc” utile ad imporre un inutile e dannoso consumismo superfluo.
Siamo rimasti all’edonismo reaganiano degli anni Ottanta e non abbiamo fatto più un passo avanti verso la ragionevolezza dell’essere ma al contrario verso l’esaltazione dell’incoscienza.
Bisogna guardare sempre il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, anche se in molti e non solo in Africa il bicchiere non ce l’hanno mai avuto e in occidente a molti glielo hanno rubato.

lunedì 15 febbraio 2010

PER LA LIBERTA' DEL WEB....DAL BLOG DI PIERO RICCA

Qualche uomo libero in Rai è rimasto. Penso ad esempio al nostro amico Loris Mazzetti. Ma rischia il posto. Perché difende l’azienda e la sua missione di servizio pubblico. Succede, in un sistema che premia i servi e le mignotte. Ops, escort.

I NOSTRI GOVERNI....DI CENTRO DESTRSA E DI CENTRO SINISTRA, CHE CI PIACCIA O NO SONO COLPEVOLI DIRETTI DI QUANTO ACCADE NEI PAESI IN GUERRA

RISORSE (SOLDONI) CHE SAREBBERO SERVITI A DARE ECONOMIA AL PAESE, SERVONO A DISTRUGGERE VITTIME INNOCENTI COME IN QUESTO CASO. E TUTTO NEL NOME DI UNA ALLEANZA CHE OLTRE ALLE GUERRE CI TRASCINA NELLE LORO BOLLE FINANZIARIE.
DOV'E' IL NOBEL DELLA PACE ? LA MOGLIE OCCUPATA IN UNA CAMPAGNA PER L'OBESITA'.....(PARADOSSALE) LUI....L'UOMO DELLA PACE CHE PROVIENE DAI GHETTI (QUALI GHETTI ? ) HA FATTO UNA VITA DA BORGHESE DEGNA DI QUALSIASI ALTRO AMERICANO
CON LA CARNAGIONE PIU' CHIARA. COSTRUITO PLASMATO DALLE LOBBY FINANZIARIE. POTREBBE STARE A DESTRA COME STA A SINISTRA, LA SOSTANZA NON CAMBIA. E C'E' CHI ANCORA CI CREDE..........DOPO IL SUO MANDATO, COME AL SOLITO, IL POPOLO AMERICANO SCOPRIRA' PER L'ENNESIMA VOLTA I PROPRI ERRORI E PIANGERANNO I LORO MORTI. A QUESTO SONO STATI EDUCATI
E QUESTO FANNO...E NOI DIETRO A LORO !



14/02/10 - Nobel per la pace e criminali di guerra

14 febbraio 2010. Da ieri l’ospedale di Emergency a Lashkar-gah, nel sud dell’Afganistan, e’ in attesa di ricevere le vittime dei bombardamenti delle forze anglo-americane che da due giorni colpiscono il villaggio di Marjah, situato a circa 50km a sud ovest dal capoluogo della provincia di Helmand.

Al nostro staff è stato comunicato che decine di vittime civili in gravi condizioni non riescono ad essere trasferite agli ospedali a causa dei posti di blocco militari che impediscono anche il passaggio di vetture per il trasporto dei feriti. Ci risulta che, a questa mattina, già 6 di loro sono morti perché ne è stata impedita l’evacuazione

Tra i pochi riusciti a raggiungere l’ospedale di Emergency anche un bambino di 7 anni colpito al petto da una pallottola e immediatamente operato.

Emergency denuncia questi gravissimi crimini di guerra perpetrati dalle forze della coalizione internazionale guidate dagli Stati Uniti e chiede che venga aperto un corridoio umanitario per garantire una pronta assistenza ai feriti.

domenica 14 febbraio 2010

UN CHIARIMENTO DOVUTO

Marco De Santis
Ai membri di S.O.S. per Marco, a rischio di morte per violenze come Stefano Cucchi

Marco De Santis 14 febbraio alle ore 14.47 Rispondi
Carissimi AMICI ... questo mio messaggio è per chiarire a molti che questo nostro gruppo è stato creato non per fini politici .... ma solo per l'ABUSO DI POTERE .... di alcuni prepotenti esaltati elementi che con la scusa di indossare un divisa .... credono di poter fare tutto quello che vogliono... e violando tutti i DIRITTI UMANI usano DETTARE LEGGE PICCHIANDO A SANGUE ... chi gli pare .... NOI SIAMO QUI TUTTI INDIPENDENTEMENTE DAL COLORE POLITICO .... PER DIRE BASTA A QUESTI SUPEREROI .... SIAMO STANCHI DEI LORO ABUSI DI POTERE .....MOLTI AMICI HANNO PAGATO CON LA VITA .... AMICI CHE ANCORA SONO IN ATTESA DI GIUSTIZIA..... Stefano Cucchi , Manuel Eliantonio , Federico Aldrovandi ( i suoi assassini pur condannati dal Tribunale , non hanno fatto un giorno di prigione .... e la cosa più assurda CONTINUANO A FARE I POLIZIOTTI ..... stessa storia con Gabriele Sanrdi .... o ancora GIULIANI ..... PERCHE' ..... SE uno di noi non sa fare il suo mestiere , viene subito licenziato ..... PERCHE' per un poliziotto , un carabiniere , un agente di polizia penitenziaria .... non è cosi ?
Io ho fatto la mia scelta .... non so ancora come andrà a finire ma chi ha cercato di uccidermi , i CARABINIERI di OSPITALETTO BRESCIA li ho denunciati ..... e malgado un tentato sporco patteggiamento .... ho deciso di affrontarli tutti e sei ...in un publico processo ...PERCHE TUTTI DEVONO SAPERE COSA SUCCEDE DIETRO LE MURA DI CASERME o CARCERI .... POSTI DOVE SI E VERO CHI HA SBAGLIATO DEVE PAGARE .... MA NON MORIRE ...NON ESSERE TRATTATO DA BESTIA ... COSTRETTO A SUBIRE DI TUTTO CONTRO OGNI FORMA DI DIRITTO UMANO ... NOI INSIEME TUTTI UNITI FAREMO IN MODO CHE QUESTE TRISTI VICENDE NON DEVONO PIU ACCADERE ....NESSUNA FAMIGLIA DOVRA' PIANGERE UN FIGLIO MORTO MISTERIOSAMENTE ... NESSUN UOMO DETENUTO , ANCHE SE HA SBAGLITO ( cosa che credo può capitare a ognuno di noi ) HA DIRITTO A SCONTARE LA SUA PENA DIGNITOSAMENTE .... Credo di essere stato chiaro , non politica , età , etnia, nord , sud , ma il rispetto dei DIRITTI UMANI è quello che il NOSTRO, SEMPRE PIU NUMEROSO GRUPPO CHIEDE A VOCE ALTA...E UNA QUESTIONE MOLTO PIU IMPORTANTE DELLA POLITICA ... TUTTI GLI UOMINI E I LORO DIRITTI SONO UGUALI ... E NOI SIAMO UNITI PER SOSTENERE IL DIRITTO a una vita piu VERA , una vita dove la GIUSTIZIA SIA UGUALE PER TUTTI .... e soprattutto a LOTTARE PER LA NOSTRA DIGNITA DI VITA . Con questo concludo , e vi ringrazio di essere sempre piu numerosi , il vostro sostegno a questa causa è lo specchio della vosta anima ... e credo che lottare per il Rispetto Della NOSTRA VITA ... sia più che necessario oggi e per sempre ......
Distinti Saluti con affetto a tutti voi
Marco De Santis

sabato 13 febbraio 2010

PERSONAGGI A CUI SI DA SPAZIO NEI MEDIA E NE FANNO UN ABUSO OPPORTUNUSTICO....PREDICANDO BENE E RAZZOLANDO MALE

VALE PER COMICI,CANTANTI,ATTORI,PRESENTATORI,POLITICI E GIULLARI DI CORTE CHE, CON LE LORO PERFOMANCE CI VOGLIONO DARE UN IMMAGINE PERSONALE DI ONESTA', ALTRUISMO E UMANITA'...E ALLA FINE RIESCONO AD ESSERE ANCHE CONVINCENTI, CONSIDERANDO L'ODIENS.........!!!!!!!!!!

A QUESTO PROPOSITO, ECCO ALCUNE NOTIZIE TRATTE DAL SITO (Il PANE e le rose)

Quando si parla di coerenza femminile!

Marina Salomon, imprenditrice, fino a ieri decisa sostenitrice della laicità e della sinistra, femminista, con un salto mortale e mezzo carpiato ritornato, manda i suoi figli a scuola dai preti, di rito gesuitico, per “perfezionare la persona attraverso il rapporto con Dio e con gli altri”, dove si prevedono classi rigidamente separate tra maschi e femmine, dove gli educatori sviluppano nei ragazzi responsabilità, serenità e valori positivi.
Non contenta di questo costoso lager che impone ai suoi figli, si è messa anche a propagandare questo tipo di scuola in convegni e riunioni.

Mi ha immediatamente evocato la doppiezza di Luciana Litizzetto, che fa la mangiapreti anticonformista in Tv e manda anche lei il figlio a scuola privata dai preti.

Spero proprio che vadano a sbattere nelle mani di quei numerosissimi “educatori” repressi, malvagi, falsi, fanatici, omosessuali, pedofili, che abbondano nella categoria dei preti, che tutto possono fare tranne trasmettere serenità e conoscenza.
Spero proprio che questa scelta faccia dei figli di queste signore, che spesso ci hanno fatto lezioni a proposito della superiorità femminile, dei complessati, dei frustrati, dei disadattati, dei molestati, insomma dei perfetti militanti dell’Opus Dei, che sarà la loro vera famiglia, la cosca mafiosa di riferimento che non ti lascerà mai solo.
Paolo De Gregorio




Paolo Flores d’Arcais, a proposito della candidatura del plurinquisito De Luca nella regione Campania, parla di oscar della stupidità politica, attribuendolo a D’Alema, visto che il candidato è di stretta osservanza dalemiana.
Visto che D’Alema stupido non è, la cosa manca di logica.

Invece, i conti tornano se consideriamo D’Alema come Napolitano, infiltrati, che hanno fatto più danni alla sinistra dall’interno, di qualsiasi strategia della destra.

Infatti il brillante risultato del loro lavoro è stato quello di trasformare un partito di classe in uno liberale. Ci hanno dedicato 30 anni, ma ci sono riusciti!
I padroni e la destra ringraziano.
Paolo De Gregorio

LA TERRA NON CI APPARTIENE....SIAMO NOI CHE APPARTENIAMO ALLA TERRA ! AUGH.




CI HANNO INDOTTO AD ACCETTARE TUTTO (GENOCIDI,ATOMICHE, ETC.) IN NOME DEL "PROGRESSO" E NOI IRRESPONSABILI,
OPPORTUNISTI, INDIFFERENTI, ABBIAMO, PARTECIPATO, ACCETTATO, USUFRUENDO DI UN BENESSERE FALSO E MANOVRATO.
ORA MENTRE IL SISTEMA ECOLOGICO-AMBIENTALE CI STA CROLLANDO ADDOSSO, LA PAURA, L'IGNORANZA E SOPRATTUTTO
ANCORA L'INDIFFERENZA, CI CONDANNA AD UNA PENA INESORABILE.

O G M.........(PROGRESSO...?)

TERRA TERRA
12.02.2010
  • | di Marina Forti
    Il caso della melanzana
    L'approccio precauzionale ha vinto, in India. Almeno, nel caso della «brinjal bt», la melanzana geneticamente modificata in modo da produrre la tossina del Bacillus Thurigensis, un batterio che si trova naturalmente nel suolo ed emette una tossina spesso usata come insetticida naturale. Le piante «bt» sono specie il cui patrimonio genetico è stato modificato per fargli produrre quella tossina - esistono varietà di cotone bt, di patata, soia, mais e altre derrate agricole di ampio consumo.
    Ora arriva la melanzana bt. È stata prodotta in India dalla Mahyco (Maharashtra Hybrid Seeds Company), una delle prime aziende indiane per le sementi ibride, attiva da anni anche nella ricerca sull'ingegneria genetica: in particolare da quando un terzo del suo capitale appartiene a Monsanto, la multinazionale della chimica diventata leader mondiale nella produzione di organismi geneticamente modificati (Ogm) per l'agricoltura. Mayco-Monsanto ha cominciato a sperimentare una melanzana bt fin dal 2000; nel 2007 ha cominciato a sperimentare in campo aperto (cioè coltivare melanzane «modificate» in campi sperimentali), e infine ha chiesto al governo indiano l'autorizzazione per mettere sul mercato il suo nuovo ortaggio. Mayco-Monsanto sostiene che aiuterà milioni di coltivatori i cui campi sono stati colpiti in questi anni dal «verme della melanzana» (noto come «brinjal fruit and shoot borer»), parassita che attacca germogli e frutto e può devastare intere coltivazioni: le melanzane «resistenti» dunque aumenteranno la resa per ettaro e diminuiranno l'uso di insetticidi agricoli. E' l'argomento già usato per altre varietà agricole - anche se non sempre la promessa è mantenuta. Le varietà «bt» in particolare hanno parecchi aspetti negativi. Primo, il rischio di suscitare ceppi di insetti resistenti a quella tossina, così da vanificare un insetticida naturale tanto utile; con il cotone è risultato che la «bolla» diventa resistente alla tossina bt nel giro di pochi anni, cosicché diventa necessario irrorare insetticidi più volte.
    Insomma: quando Mayco-Monsanto ha chiesto di commercializzare la sua melanzana, il governo centrale ha deciso di avviare una consultazione pubblica. Per parecchie settimane questa ha coinvolto scienziati, funzionari del ministero dell'ambiente, ambientalisti, agricoltori. E' stata seguita dai media e da in gran numero di blog e siti d'informazione su internet, reti di giornalisti ambientali e di attivisti. Diversi dubbi sono stati sollevati: oltre ai fenomeni di resistenza anche eventuali impatti della melanzana bt sulla salute di chi la mangia: si possono escludere con certezza allergie o intossicazioni? Mayco ha condotto test in proposito (su topi, conigli e capre) ed esclude casi di «tossicità acuta» - ma può escludere problemi anche di impatto a lungo termine, hanno chiesto ricercatori indipendenti. Leggiamo su una nota del Centre for Science and Environment di New Delhi: la tossina Cry1Ac (prodotta dalla melanzana Bt) si degrada con la cottura, ma resta attiva in ambiente alcalino: e poiché in alcune zone la melanzana è mangiata semicruda, e il sistema digerente è leggermente alcalino, sappiamo quali cautele sia meglio adottare? E poi: è logico che i test di sicurezza siano condotti dalla stessa azienda che ha prodotto l'organismo modificato e ha tutto l'interesse a metterlo sul mercato? Infine, il ministro dell'ambiente Jairam Ramesh ha annunciato: «La moratoria resterà in vigore fino a che non saranno condotti ulteriori test e studi scientifici tali da rispondere a ogni dubbio». La Brinjal Bt dovrà attendere.
  • DAL ILMANIFESTO.IT

venerdì 12 febbraio 2010

A PRIMA VISTA, "POPOLARE" PERCHE' TRATTASI DI SOLDI PUBBLICI.....IMPOPOLARE PERCHE' SI VUOLE AFFOSSARE L'INFORMAZIONE LIBERA.


Loris Campetti....da iil manifesto
Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi, diceva Brecht. Noi rischi di questo tipo non ne corriamo. Né abbiamo santi in Paradiso. Dunque, è soprattutto sulle nostre forze che dobbiamo puntare per uscire dal vicolo cieco in cui ci hanno rinchiuso. Non subiremo passivamente o in silenzio l'assalto dei crociati del libero mercato, anche perché di libero nel mercato editoriale italiano c'è ben poco, e quel poco lo si vuole sopprimere a colpi di fiducia.
Senza santi e protettori, con le nostre forze che però vanno al di là del collettivo che produce questo giornale. Stiamo parlando di voi, care compagne e compagni che ci leggete, con maggiore o troppo spesso minore fedeltà, e siete i nostri azionisti di riferimento. Da 39 anni quando parliamo delle nostre forze parliamo di noi e di voi, a voi ci rivolgiamo ogni volta che dobbiamo decidere se vale la pena continuare a vivere e a combattere nella giungla di un'informazione sempre più omologata, cioè meno libera. A voi abbiamo chiesto un ulteriore sforzo: 10 mila abbonamenti per arrivare al 28 aprile del 2011, il giorno in cui vorremmo festeggiare i nostri quarant'anni di vita e indipendenza. Invece oggi, dopo la decisione liberticida del governo Berlusconi per metterci a tacere, rischiamo di non arrivare neppure a festeggiare i 39 anni di età. Perciò chiediamo ai lettori, ai gruppi di amici, ai circoli del manifesto sparsi in tutt'Italia di salire con noi sui tetti, cioè di sottoscrivere un pezzetto di futuro del giornale. Con gli abbonamenti, innanzitutto, perché l'obiettivo dei 10 mila è decisamente lontano. E poi stateci vicino in tutte le forme che riterrete utili e possibili: avete a disposizione un quotidiano e un sito – il manifesto on-line che stiamo ristrutturando proprio per farne un giornale dei circoli e dei lettori.
Noi in via Bargoni ai risparmi siamo abituati, ma si può fare di più e faremo di più. Ci stiamo persino interrogando se accettare la pubblicità elettorale che in passato abbiamo sempre rifiutato per evitare la tagliola della par condicio, che ci imporrebbe di pubblicare persino facce e simboli altamente indesiderati, urtando così la nostra e vostra sensibilità. Ne stiamo discutendo in redazione, non senza un po' di rabbia, pensando però che qualunque cosa decideremo saremo compresi dai lettori.
Ci rivolgeremo a tutti gli interlocutori possibili, spiegheremo le nostre ragioni, a partire dalla più alta autorità dello stato che ha a cuore il pieno pluralismo dell'informazione. Lavoriamo in consonanza con le altre 91 testate che vivono la nostra stessa condizione. Faremo di tutto, persino gesti eclatanti se sarà necessario. Ma solo se scatterà una risposta forte di chi ci è vicino riusciremo a festeggiare, insieme, prima i 39 e poi i 40 anni di vita libera e indipendente.

mercoledì 10 febbraio 2010

GIORNATA IN RICORDO DELLE "FOIBE" ma quanto erano cattivi gli Slavi?



Soldato Italiano e Donna Abissina (1935): "Allarme, Siam Fascisti" e "Faccetta Nera" (per la serie: "Italiani Brava Gente")


Mi chiedevo, con il rischio di essere preso per un anti Italiano, se arriveremo mai a proclamare
un giorno di scuse, rivolto a tutti quei paesi in cui gli Italici hanno compiuto delle atrocità.
In Abissinia in Eritrea. Notizie spesso che il gran maestro di giornalismo Indro Montanelli,
allora inviato di guerra, sorvolava o dimenticava di scrivere, intento com'era a raccontare le imprese dell'armata Italica contro quattro poveracci di Beduini che, avevano la solo colpa di vivere in pace nelle loro terre. Ho avuto la fortuna-sfortuna di conoscere un signore che provo'
quell'esperienza (era il padre di un mio amico). Raccontava con le lacrime agli occhi che aveva
compiuto appena 16 anni e quando attaccavano i villaggi, entravano nei Tugul(penso si scriva cosi') e violentavano chiunque capitava, fossero adolescenti o donne mature. Tutto cio' non veniva
vietato dai comandanti poichè in qualche modo la truppa bisognava farla sfogare,( considerando
la fatica che comportava stare lontani da casa). Un altra trovata degli Italici, fu quella di spargere in vasti
territori, con il lancio dagli aerei, una specie di 4 punte in ferro saldate insieme che, in qualsiasi modo arrivava a terra, una punta rimaneva rivolta verso l'alto. I poveri abitanti, abituati a stare a piedi nudi, venivano trafitti sistematicamente per poi beccarsi il tetano e
morire...cosi'...semplicemente, senta tanti costi per la nazione Italica.
Avevo anch'io 16 anni ed allora non capivo il livello di atrocità, poi, chiaramente con l'eta' e
qualche professore rivoluzionario venni a conoscenza di tante altre atrocità.
Come quelle che vennero compiute in Grecia, sempre da parte dell'esercito Italico,
dove furono obbligati ad intervenire gli alleati Tedeschi sconvolti da tanta ferocia e violenza
Italica...(pensate, i Tedeschi che intervengono perchè superati nell'arte delle atrocità con il nemico) ! Ora, so di non scoprire l'acqua calda, ma, se queste cose non le tiriamo fuori noi dal
basso rimarranno sempre e solo sussurrate, dando l'occasione ai politici di turno di sfoggiare il proprio patriotismo, falso ipocrita e opportunista.


SI PUò ANCORA PENSARE CHE BASTINO LE RIFORME, PER SALVARE IL PAESE, FATTE DA QUESTO TROIAIO POLITICO BORGHESE?

Massimo D'Alema


Marco Ferrando: LA SVOLTA RIVELATRICE DI DI PIETRO

Oggi alle 9.41La svolta di Salerno di Di Pietro è un atto rivelatore della vera natura dell’IDV. E serve a sgomberare il campo da un grottesco equivoco a sinistra.
Per una certa fase, la politica del PD e la deriva autodistruttiva delle sinistre, hanno permesso a Di Pietro di presentarsi non solo come “la vera opposizione” a Berlusconi, ma come la rappresentanza ritrovata del mondo del lavoro delle sue domande sociali.
Questa immagine non ha mai corrisposto minimamente alla realtà, che era ed è di ben altro segno. Sul piano europeo, la IDV appartiene da sempre al gruppo liberale, spesso alleato del Partito Popolare di Berlusconi: non a caso, nel Parlamento della U.E., la IDV ha votato la proposta di allungamento dell’orario di lavoro a 65 ore, la legge Bolkestain di precarizzazione estrema del lavoro, la normativa di privatizzazione dei servizi pubblici. In Italia, in veste di ministro per due legislature di centrosinistra, Di Pietro ha varato e votato senza battere ciglio decine di leggi sociali antioperaie ( legge Treu e legge 30, detassazione dei profitti, tagli alle spese sociali..), ha appoggiato le scelte di guerra e l’aumento delle spese militari, ha coperto la mattanza poliziesca del G8 a Genova, ha gestito in prima persona colate di cemento e grandi opere, a vantaggio dei costruttori e a scapito dell’ambiente. Più recentemente, in veste di “oppositore”, Di Pietro ha votato a favore del federalismo fiscale di Berlusconi e Bossi contro le popolazioni del Sud (scavalcando a destra persino il PD, astenuto), e ha “aperto” all’annunciata riforma fiscale di Berlusconi sulle due aliquote Irpef ( a vantaggio dei ricchi), poi sospesa. C’è da chiedersi: come ha potuto questa IDV apparire a significativi settori di massa come propria rappresentanza “radicale”?
Il punto è che nessun partito della sinistra- con la sola nostra eccezione- ha avuto il coraggio di dire la verità sulla IDV. Né avrebbe potuto, essendo stata l’intera sinistra di governo corresponsabile delle stesse politiche varate e votate da Di Pietro , sia sul piano nazionale, sia nelle amministrazioni locali ( precarizzazioni, guerre, privatizzazioni). Di più: proprio il PRC di Ferrero ha cercato nell’ultimo anno di far leva su una sorta di “asse” con Di Pietro, per riaprirsi contrattualmente un varco di rientro nel centrosinistra. Il risultato è che Di Pietro ha potuto pascolare, indisturbato e persino riverito, nel popolo della sinistra, alimentando illusioni ed equivoci.
Ora la “bolla” Di Pietro è scoppiata. Il blocco con Bersani in tutte le regioni, l’accettazione dello sceriffo De Luca, l’annuncio che “di opposizione si muore” riportano il Dipietrismo alla sua realtà: quella di un populismo borghese, familistico e trasformista, la cui unica prospettiva è la riconquista di qualche ministero in un futuro governo “democratico” dei poteri forti nel dopo Berlusconi.
Ma non possono essere le sinistre ministeriali e assessorili- sedute fianco a fianco alla IDV, e a braccetto col PD nelle coalizioni regionali di tutta Italia- a denunciare questa realtà. Può essere solo una sinistra che non ha tradito e non tradisce: dentro una battaglia di massa anticapitalista che miri a cacciare Berlusconi dal versante dei lavoratori, non dal versante di Confindustria, Bersani, Casini.