giovedì 29 novembre 2012

IL SISTEMA CAPITAL LIBERISTA: UN PROCESSO NECROFILO AL TERMINE DELLA SUA DEGENERAZIONE.


IL SISTEMA CAPITAL LIBERISTA: UN PROCESSO NECROFILO AL TERMINE DELLA SUA DEGENERAZIONE.

“Lo squilibrio di vivere, è il prezzo di chi ha perso la consapevolezza di se e del mondo”.

Destra e sinistra, crescita, sviluppo, ricerca, ripresa, innovazione, concorrenza, equità, libertà e occupazione - sono le parole vuote di quell’eterno ritornello dissonante e fastidioso che ci sta perseguitando da decenni, senza produrre un ben che minimo vantaggio sociale, e risultato materiale. Ben altri oggi sono i problemi, le priorità e le emergenze.

Stamane, vista la splendida giornata, ho rinunciato a ogni altro impegno per concedermi una salutare passeggiata sulla spiaggia e approfittare di quel sole meraviglioso per riscaldare il mio cuore.
Ma presto l’incantesimo si è rotto, quando l’immacolato azzurro si é trasformato in un denso reticolo di scie chimiche, dando origine a strane nuvole che mi ricordavano la radiografia perfetta di un tumore ai polmoni in metastasi.
Quali politiche industriali, quale occupazione, quale progresso, se poi la qualità della nostra vita e la salute, sono sistematicamente e metodicamente bombardate da ogni nuova diavoleria scientifica e tecnologica, al punto da azzerare il più remoto barlume di autentica felicità? E quale lavoro, se poi il prezzo da pagare è la morte per contaminazione, indotta dalle polveri rosa e d’amianto prodotte dall’Ilva di Taranto e migliaia di altre sorelle, disseminate a grappolo su tutto il territorio ?       
Il problema vero, prioritario e, ineludibile, va ricondotto al DISASTRO AMBIENTALE, indotto da quel progetto di distruzione pianificato dal Sistema; e oggi accantonato e oscurato dalla crisi economica, dalla finanza, dalle banche, dalla disoccupazione e da ipotetici complotti mondiali.
Se non ne comprendiamo a fondo la sua drammaticità, non ne usciremo vivi!!
E’ arrivato il momento che tutte queste Teste di Legno, ragionieri di Satana ingaggiati e foraggiati a oltranza dal Sistema Bestia, ci diano spiegazioni nel merito.

Pretendiamo, dunque, che il Capo dello Stato delucidi la popolazione in merito alle scie chimiche e loro scopi – che il Capo del Governo ci racconti del pericolo delle vaccinazioni, della contaminazione delle acque, delle radiazioni dei cellulari, dei campi elettromagnetici, della diossina e metalli pesanti dispersi sul territorio italiano, e di tutto quel Luna Park dell’orrore che si accanisce sulla nostra quotidianità.
E’ questo che avremmo dovuto pretendere dalla politica - noi di questo dovevamo  essere informati e allertati! Un diritto imprescindibile e inalienabile, atto costitutivo della ragion d’essere, che vede al suo primo punto, la salute dei cittadini, e il diritto/dovere alla felicità.
E’ talmente catastrofica oggi la situazione ambientale, che l’imminente collasso, travolgerà ogni altra emergenza socio/politica/finanziaria, facendone carta straccia.
Occuparci ancora di politica, denunciandone le sue collusioni, degenerazioni e perversioni, è una fottuta perdita di tempo, di energie, che non produrrà alcun risultato. Energie che dobbiamo conservare per ricostruire un mondo nuovo e giusto, all’alba di una sorprendente rinascita.

La nostra condizione, per similitudine, è la stessa di un malato terminale, che dopo avere trascorso la vita fra i micidiali miasmi del Sistema, si è beccato una patologia incurabile e degenerativa (la sindrome da Sistema), e un’equipe certificata di luminari della scienza, intorno al suo letto di morte di un ospedale svizzero all’avanguardia, descrivesse punto dopo punto le cause scatenanti la sua drammatica condizione, cominciando a elencare, “l’aggiotaggio, le scie chimiche, l’inquinamento, le speculazioni finanziarie, i titoli tossici, cospirazioni, complotti, l’effetto serra, l’alimentazione, l’elettromagnetismo” e, via via, tutta quell’infinita lista di crimini legalizzati che caratterizzano l’attuale stato delle cose, e prodotto la malattia.
“Non ci sono cure”, affermano in coro i cervelloni!!
Il malato, a questo punto, incredulo e smarrito, lui, che nel Sistema avevamo riposto ogni speranza, vorrebbe saperne di più e, spinto da un irrefrenabile bisogno di capire, comincia ad informarsi su tutto ciò che in un modo o nell’altro possa avere compromesso la sua salute! E’ a tal punto preso da questa smania fobica, che non trova più il tempo ne per mangiare e ne per dormire. E’ sempre più debole e sempre più depresso dall’inutile e spasmodica ricerca, dove ogni delucidazione di merito, chiarimento e spiegazione, ha peggiorato ulteriormente il suo stato confusionale, e spento gli ultimi, residui di volontà.

La verità Vera, cari signori, sta il fatto, che noi, in quell’ospedale non ci saremmo mai dovuti entrare ne tanto meno metterci nelle mani di quei “venerabili maestri” dell’imbecillità umana al soldo del Sistema. 
La sola cosa giusta da fare era di ascoltare le ragioni profonde del nostro cuore, in attesa di una risposta semplice, banale, che non avrebbe tardato ad arrivare, rendendoci consapevoli e salvandoci la vita. In parole povere, “mollare per sempre il Sistema a se stesso!!!”
Così, non c’è più niente da comprare, da consumare, niente su cui investire, niente da dire, a cui credere e in cui sperare. Quale politica, quali manovre, quali beni di rifugio!! 
La politica, cari amici lettori, è finita da tempo, svuotata di ogni suo significato, messa a tacere per sempre, fagocitata dagli stomaci senza fondo del Sistema Economico che, come buchi neri, travolgono nel loro vortice le nostre vite.
Oggi i suoi rappresentanti non sono che le erbe di uno stesso fascio.

Perché le cose cambino per il meglio, l’umanità deve risalire velocemente la china di questo baratro, e finalmente “con i piedi per terra”, recuperare i valori etici, i principi e i parametri imperituri che, da sempre, hanno contraddistinto l’essere umano.
Questo, oggi, è il vero significato etimologico del concetto di crescita. E quella che spudoratamente persistono nel definire, una “Crisi”, in verità è la fine di un’epoca – di un processo necrofilo al termine della sua degenerazione.

Gianni Tirelli

DENTRO LE SABBIE MOBILI DEL LIBERISMO RELATIVISTA


DENTRO LE SABBIE MOBILI DEL LIBERISMO RELATIVISTA

Gli individui moderni non riescono a immaginare una realtà diversa da quella che, quotidianamente, vivono. E questo é il vero dramma. 
La scienza moderna ha fallito, nel suo immaginifico intento di migliorare la condizione umana. In verità, si è persa nel vortice della sua vanità e nell’auto referenza.
Oggi, le sole e uniche vere motivazioni che la caratterizzano, sono il profitto, il potere e l’impunità, le fondamenta di sabbia, sopra le quali, le moderne società liberiste e relativiste, hanno pianificato il loro progetto, di omologazione e schiavitù. Un oceano di menzogne dalle profondità incommensurabili, che riproduce le sabbie mobili dentro le quali, le società occidentali stanno sprofondando.
Coloro che per una sorta di codardia intellettuale e coltivato qualunquismo, ci accusano di catastrofismo, sono gli individui inetti e rammolliti di questo secolo nefasto. Ciechi e sordi di fronte alla lapalissiana tragedia ambientale e morale che ci sovrasta, e inconsapevoli a tal punto, da farli ritenere complici. Sono padri e madri, privati dal più remoto barlume di coscienza, per figli senza futuro - individui impauriti e spenti, relegati dentro il vuoto di una costante frustrazione – servi e schiavi del ricatto, dell’intimidazione, della retorica e dell’omertà. Vermi aggrovigliati l’un l’altro, dentro un auto compiacimento morboso e nauseabondo - uomini senza palle - donne senza figli - vite senza vita.

Nell’arco di un secolo, l’homo sapiens, si è trasformato in una specie di larva, molle e viscida. Migliaia di anni di evoluzione buttati nel cesso. Il male è straordinariamente veloce perché lavora in discesa!
Quella che oggi, definiamo scienza e conoscenza, non è che l’estremo atto di profanazione del mistero imperscrutabile che, oltre ogni ragionevole logica, abbiamo violato.

L’uomo senza radici del ventunesimo secolo, ha demonizzato e ripudiato quello che era il suo passato, ritenendolo obsoleto, privo di dignità e poco igienico. In verità, non c’é nulla di più lercio, marcio e raccapricciante dell’uomo senza radici contemporaneo. Un uomo che ha chiamato libertà la licenza, furbizia l’intelligenza e civiltà, la sua schiavitù.
Una forma di vita che ha devastato il proprio habitat e incenerito il suo stesso spirito – uno schizofrenico che espianta gli organi dai suoi simili per ricucirseli addosso - un imbecille che ingurgita le merendine della pubblicità, “fatte come le cose buone di una volta”! Un maniaco ossessivo che sa tutto sui pesci, e tutto sui mari quando, di pesci non ce ne sono più, e ì mari sono cloache a cielo aperto – sa tutto dei ghiacciai, quando gli stessi marciscono e si squagliano - tutto di ogni cosa, quando ogni cosa si estingue. Uno psicolabile che manda giocattolini miliardari su marte, in nome di qualcosa che chiama progresso, e aggiunge: “ presto lo colonizzeremo” –  un idiota che definisce conquiste le atrocità, e bombe intelligenti le armi di distruzione di massa – un paranoico  che viola ogni principio etico e si sottopone ad interventi di chirurgia estetica, per colmare il vuoto della sua infinita solitudine. Masse di poveri invasati e idolatri sottomessi ai miti dell’intrattenimento, e operai dell’Ilva di Taranto che schiattano di tumore per mille euro al mese, nella più totale indifferenza di tutti. Un sistema che sa fare tutto, tranne ciò che serve veramente all’uomo - un sistema cancerogeno che, da cinquant’anni, chiede soldi ai cittadini per la ricerca, e ti ammazza ancora con il cobalto, la chemio e la radioterapia.

In un tale mondo, non c’é posto per la giustizia e la libertà poiché, entrambi, possono solo germogliare al sole di quelle società, epurate da ogni potere.  

Nel frattempo, la pubblicità mente, la politica mente, la Chiesa mente, la scienza mente. I giornali mentono. I padri mentono ai flgli, in un’orgia di relativismo parossistico mentre la paura, generatrice di ogni male e di ogni dolore, ebbra di sangue, sancisce il suo trionfo.

Gianni Tirelli

LE RADICI DELLA VIOLENZA



LE RADICI DELLA VIOLENZA 
Nel mondo occidentale, dove si magnifica la cultura, l’istruzione, il progresso tecnologico, l’informazione interattiva, l’emancipazione e le conquiste sociali (tanto decantate e sbandierate dal Sistema come il livello più alto di civilizzazione mai raggiunto nella storia dell’uomo), ci troviamo amaramente a celebrare la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, contro la barbarie del femminicidio - sono 113 in Italia, le donne uccise da inizio anno, di cui 73 dal proprio partner. Più che una società progredita, sembra un inferno!
In verità, non esiste alcuna illuminate cultura, ma solo omologazione e arido apprendimento - nessuna vera libertà, ma solo licenza – nessuna emancipazione, ma solo degenerazione – nessuna conquista sociale, ma solo degli esacamotages!
La prova del nove, la si ricava dall’immagine desolante di questo mondo alla deriva, dove in nome del progresso e di un fasullo benessere, abbiamo contaminato e fatto scempio dell’ambiente, di ogni principio etico e risorsa, che la prodiga natura, dall’origine, aveva dispensato ad ogni uomo.
Oltre al momentaneo e illusorio vantaggio particolare, abbiamo creduto e immaginato che, il divorzio, potesse opportunamente risolvere la questione di coppia, delegando a un atto sottoscritto dalle parti, la soluzione dei nostri problemi personali. In realtà si è rivelato un boomerang, che nella stragrande maggioranza dei casi, ha acuito ulteriormente il disagio esistenziale, lasciando irrisolti i motivi della separazione, e annichilendo ogni sforzo e analisi sulla possibilità di una salutare riconciliazione.

L’individuo moderno, è uno stupido animale, che pur di evitare ogni incombenza che lo impegni mentalmente e fisicamente, preferisce delegare all’esterno le sue responsabilità individuali, e acquistare il prodotto più riconoscibile e gettonato in vendita sugli scaffali, dell’imbecillità umana. Così, la gente si fidanza, convive e si sposa – e poi si lascia, si separa e divorzia. In verità, nessuno conosce veramente le motivazioni che hanno concorso all’unione, né tanto meno i motivi del distacco. Questo, per fare capire che l’uomo moderno, generato del liberismo consumista, è totalmente privo degli inossidabili punti di riferimento del passato; di quei valori e principi, indispensabili al fine di comprendere e definire la qualità di un prodotto da banco e la profondità di un sentimento.

Pertanto, le cause scatenanti il disagio di coppia, la reciproca incomprensione, e i criminali atti di violenza perpetrati sulle donne, non possiamo ingenuamente liquidarli come la propensione e la potenzialità ad uccidere nel MASCHIO, ma sono il frutto velenoso di quell’opera di imbarbarimento destabilizzante messa in atto dal Sistema Potere, allo scopo di relativizzare e personalizzare, a suo esclusivo vantaggio, ogni nostra scelta e atteggiamento, rendendo così possibile e lecito ogni nostro atto. Lo scopo e il fine di tutto questo, è la commercializzazione di massa di ogni bene, desiderio e bisogno, che sia materiale, emotivo, psicologico o esistenziale, qualsiasi siano gli effetti poi sulla società.

Quando il mondo era giusto (ed io posso testimoniarlo davanti a Dio), l’efferatezza di certe violenze erano impensabili e inattuabili, per via di un ancora preesistente codice etico che regolava e monitorava i comportamenti umani, evitandone le degenerazioni, e di un connaturato senso di colpa e del limite. E non mi vengano a dire, che oggi, con i mezzi di comunicazione, veniamo a sapere di cose, un tempo messe a tacere. Sarebbe come affermare che la percentuale di sostanze tossiche, inquinanti e mortali, disperse nelle acque dei nostri fiumi, laghi, mari, falde acquifere e sul territorio, non è un novità di oggi, e che l’aria delle nostre città è la stessa di sempre.
Un’ipocrita e subdolo strattagemma di un Sistema che ha demonizzato un passato luminoso, per affermare la sua indole stragista e sanguinaria.

“Quando la possibilità di divorziare non esisteva, nessuno divorziava”. Questa mia affermazione, che alla comune ragione potrebbe apparire ovvia e scontata, in realtà contiene un dato significativo: l’affermazione, la condivisione, e in fine, l’accettazione di quelle scelte condivise che sono alla base di una convivenza civile: creare una famiglia, sana e coesa, che rappresenti una delle infinite tessere della società, che poggia le sue fondamenta sui valori, il rispetto e la solidarietà.
E questo discorso vale per tutto ciò che, di questi tempi, ci viene sistematicamente spacciato per LIBERTA’, e che noi, accuratamente, codifichiamo dentro la parte più oscura della nostra mente, surclassando le ragioni dell’anima e del cuore.

La società, dunque, va migliorata al suo interno per essere definita civile!  E non è nel trionfo del “meno peggio”, che daremo un futuro ai nostri figli!
Le società moderne relativiste e opportuniste, giocano sulla diaspora del nucleo familiare, per meglio controllare e omologare le masse, e hanno tradotto licenza in libertà per commercializzare al massimo la loro “insanguinata mercanzia”, liberando così il mercato da ogni intralcio di natura etica e morale.

Questa prima opera di smantellamento e di rimozione arbitraria dell’impianto etico originario, ha prodotto, in seguito, quello che, oggi, é un mondo di schiavitù, che alle catene ha sostituito le dipendenze e l’omologazione .
Via via, poi, affinché il cammino intrapreso non fosse ostacolato da alcun che, ogni tabù è stato superato, mortificato e reso ridicolo e, la morale, la spiritualità e religiosità, svuotate del loro intento riedificatore e di aggregazione solidale.

Possiamo noi davvero credere che il divorzio e l’aborto siano sinonimo di conquiste di libertà o, non di meno, degli escamotages (oggi platealmente definiti diritti) che risolvono si, il problema dal punto di vista tecnico, ma ben lontani dal produrre gli anticorpi necessari a contrastare la degenerazione e l’appiattimento della coscienza individuale?

Oggi, le famiglie si sfasciano, le coppie scoppiano, e tutti soffrono. La società va in frantumi. Il costo della vita infierisce ulteriormente sullo stato d’animo degli individui che, frustrati e depressi dentro il caos quotidiano di una vita frenetica e senza scopo, esplodono sull’onda di una collera incontrollata – fino ad uccidere. “Sembrava una famiglia così normale – brava gente davvero – incredibile – non li ho mai sentiti litigare – non davano fastidio a nessuno – i figli, anche loro, due bravi ragazzi”, tipico ritornello dei soliti morti viventi, gli assenti, chiusi e stretti dentro il loro guscio vuoto, fatto di miseria morale, approssimazione, e vera solitudine.
Una società senza morale, senza etica, priva di qualsiasi buon senso e bombardata, giorno e notte da una becera propaganda, inneggiante al totale permissivismo spacciato per libertà fa, del divorzio, uno stratagemma, che rischia di peggiorare, ulteriormente, una condizione di disagio, già molto difficile.
Quella che, con estrema faciloneria credevamo una conquista di civiltà, si è rivelata nel tempo una sciagura che ha corroso e indebolito il tessuto sociale, rafforzando il Sistema Potere.

Se le famiglie sono sane, insieme lottano per il bene comune, perché l’interesse di tutti è il proprio ma, se sono malate, e riverse su loro stesse, cercano vantaggi particolari a scapito di tutti gli altri.
Questo è lo stato di salute delle attuali famiglie - divise all’interno e fuori. Per il Sistema, é una vera pacchia: DIVIDE ET IMPERA.

Gianni Tirelli

Nel mondo occidentale, dove si magnifica la cultura, l’istruzione, il progresso tecnologico, l’informazione interattiva, l’emancipazione e le conquiste sociali (tanto decantate e sbandierate dal Sistema come il livello più alto di civilizzazione mai raggiunto nella storia dell’uomo), ci troviamo amaramente a celebrare la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, contro la barbarie del femminicidio - sono 113 in Italia, le donne uccise da inizio anno, di cui 73 dal proprio partner. Più che una società progredita, sembra un inferno!
In verità, non esiste alcuna illuminate cultura, ma solo omologazione e arido apprendimento - nessuna vera libertà, ma solo licenza – nessuna emancipazione, ma solo degenerazione – nessuna conquista sociale, ma solo degli esacamotages!
La prova del nove, la si ricava dall’immagine desolante di questo mondo alla deriva, dove in nome del progresso e di un fasullo benessere, abbiamo contaminato e fatto scempio dell’ambiente, di ogni principio etico e risorsa, che la prodiga natura, dall’origine, aveva dispensato ad ogni uomo.
Oltre al momentaneo e illusorio vantaggio particolare, abbiamo creduto e immaginato che, il divorzio, potesse opportunamente risolvere la questione di coppia, delegando a un atto sottoscritto dalle parti, la soluzione dei nostri problemi personali. In realtà si è rivelato un boomerang, che nella stragrande maggioranza dei casi, ha acuito ulteriormente il disagio esistenziale, lasciando irrisolti i motivi della separazione, e annichilendo ogni sforzo e analisi sulla possibilità di una salutare riconciliazione.

L’individuo moderno, è uno stupido animale, che pur di evitare ogni incombenza che lo impegni mentalmente e fisicamente, preferisce delegare all’esterno le sue responsabilità individuali, e acquistare il prodotto più riconoscibile e gettonato in vendita sugli scaffali, dell’imbecillità umana. Così, la gente si fidanza, convive e si sposa – e poi si lascia, si separa e divorzia. In verità, nessuno conosce veramente le motivazioni che hanno concorso all’unione, né tanto meno i motivi del distacco. Questo, per fare capire che l’uomo moderno, generato del liberismo consumista, è totalmente privo degli inossidabili punti di riferimento del passato; di quei valori e principi, indispensabili al fine di comprendere e definire la qualità di un prodotto da banco e la profondità di un sentimento.

Pertanto, le cause scatenanti il disagio di coppia, la reciproca incomprensione, e i criminali atti di violenza perpetrati sulle donne, non possiamo ingenuamente liquidarli come la propensione e la potenzialità ad uccidere nel MASCHIO, ma sono il frutto velenoso di quell’opera di imbarbarimento destabilizzante messa in atto dal Sistema Potere, allo scopo di relativizzare e personalizzare, a suo esclusivo vantaggio, ogni nostra scelta e atteggiamento, rendendo così possibile e lecito ogni nostro atto. Lo scopo e il fine di tutto questo, è la commercializzazione di massa di ogni bene, desiderio e bisogno, che sia materiale, emotivo, psicologico o esistenziale, qualsiasi siano gli effetti poi sulla società.

Quando il mondo era giusto (ed io posso testimoniarlo davanti a Dio), l’efferatezza di certe violenze erano impensabili e inattuabili, per via di un ancora preesistente codice etico che regolava e monitorava i comportamenti umani, evitandone le degenerazioni, e di un connaturato senso di colpa e del limite. E non mi vengano a dire, che oggi, con i mezzi di comunicazione, veniamo a sapere di cose, un tempo messe a tacere. Sarebbe come affermare che la percentuale di sostanze tossiche, inquinanti e mortali, disperse nelle acque dei nostri fiumi, laghi, mari, falde acquifere e sul territorio, non è un novità di oggi, e che l’aria delle nostre città è la stessa di sempre.
Un’ipocrita e subdolo strattagemma di un Sistema che ha demonizzato un passato luminoso, per affermare la sua indole stragista e sanguinaria.

“Quando la possibilità di divorziare non esisteva, nessuno divorziava”. Questa mia affermazione, che alla comune ragione potrebbe apparire ovvia e scontata, in realtà contiene un dato significativo: l’affermazione, la condivisione, e in fine, l’accettazione di quelle scelte condivise che sono alla base di una convivenza civile: creare una famiglia, sana e coesa, che rappresenti una delle infinite tessere della società, che poggia le sue fondamenta sui valori, il rispetto e la solidarietà.
E questo discorso vale per tutto ciò che, di questi tempi, ci viene sistematicamente spacciato per LIBERTA’, e che noi, accuratamente, codifichiamo dentro la parte più oscura della nostra mente, surclassando le ragioni dell’anima e del cuore.

La società, dunque, va migliorata al suo interno per essere definita civile!  E non è nel trionfo del “meno peggio”, che daremo un futuro ai nostri figli!
Le società moderne relativiste e opportuniste, giocano sulla diaspora del nucleo familiare, per meglio controllare e omologare le masse, e hanno tradotto licenza in libertà per commercializzare al massimo la loro “insanguinata mercanzia”, liberando così il mercato da ogni intralcio di natura etica e morale.

Questa prima opera di smantellamento e di rimozione arbitraria dell’impianto etico originario, ha prodotto, in seguito, quello che, oggi, é un mondo di schiavitù, che alle catene ha sostituito le dipendenze e l’omologazione .
Via via, poi, affinché il cammino intrapreso non fosse ostacolato da alcun che, ogni tabù è stato superato, mortificato e reso ridicolo e, la morale, la spiritualità e religiosità, svuotate del loro intento riedificatore e di aggregazione solidale.

Possiamo noi davvero credere che il divorzio e l’aborto siano sinonimo di conquiste di libertà o, non di meno, degli escamotages (oggi platealmente definiti diritti) che risolvono si, il problema dal punto di vista tecnico, ma ben lontani dal produrre gli anticorpi necessari a contrastare la degenerazione e l’appiattimento della coscienza individuale?

Oggi, le famiglie si sfasciano, le coppie scoppiano, e tutti soffrono. La società va in frantumi. Il costo della vita infierisce ulteriormente sullo stato d’animo degli individui che, frustrati e depressi dentro il caos quotidiano di una vita frenetica e senza scopo, esplodono sull’onda di una collera incontrollata – fino ad uccidere. “Sembrava una famiglia così normale – brava gente davvero – incredibile – non li ho mai sentiti litigare – non davano fastidio a nessuno – i figli, anche loro, due bravi ragazzi”, tipico ritornello dei soliti morti viventi, gli assenti, chiusi e stretti dentro il loro guscio vuoto, fatto di miseria morale, approssimazione, e vera solitudine.
Una società senza morale, senza etica, priva di qualsiasi buon senso e bombardata, giorno e notte da una becera propaganda, inneggiante al totale permissivismo spacciato per libertà fa, del divorzio, uno stratagemma, che rischia di peggiorare, ulteriormente, una condizione di disagio, già molto difficile.
Quella che, con estrema faciloneria credevamo una conquista di civiltà, si è rivelata nel tempo una sciagura che ha corroso e indebolito il tessuto sociale, rafforzando il Sistema Potere.

Se le famiglie sono sane, insieme lottano per il bene comune, perché l’interesse di tutti è il proprio ma, se sono malate, e riverse su loro stesse, cercano vantaggi particolari a scapito di tutti gli altri.
Questo è lo stato di salute delle attuali famiglie - divise all’interno e fuori. Per il Sistema, é una vera pacchia: DIVIDE ET IMPERA.

Gianni Tirelli

mercoledì 28 novembre 2012

CCNL E PRODUTTIVITA’: UN’ ACCORDO DA RESPINGERE


CCNL E PRODUTTIVITA’: UN’ ACCORDO 

DA RESPINGERE

(27 Novembre 2012)
Cisl, Uil e Ugl, firmando il recente accordo sulla produttività si sono resi complici della demolizione del CCNL 
e della estensione, di fatto, del modello Marchionne all’intero mondo del lavoro. Con questo accordo i contratti 
saranno completamente subordinati alle necessità aziendali, i salari saranno legati alla produttività (salari a cottimo),
 perciò condizionati dal mercato, dai profitti, dalla concorrenza, ecc.. Il contratto aziendale diventa, di fatto, il 
principale contratto di riferimento e potrà contenere deroghe ai contratti nazionali e alle leggi vigenti su orario 
di lavoro, mansione, flessibilità e organizzazione del lavoro. Lo spionaggio elettronico sui lavoratori oggi
 vietato sarà permesso. La richiesta, tanto cara a Cisl e Uil, di riduzione fiscale per straordinari e premi di
 produzione, è il contentino che portano a casa. D’altronde Governo e Confindustria compenseranno il mancato 
gettito fiscale con i prossimi tagli in materia di sanità, scuola, trasporti, pensioni, ecc.. già annunciati per i prossimi
 anni.!
In tema di rappresentanza sindacale, il nuovo accordo ricalca il famigerato accordo del 28 Giugno 2011, cioè si 
delinea un sindacato complice con le esigenze aziendali, che: firma tregue, assicura l’applicazione degli accordi,
 e accetta eventuali sanzioni nel caso qualcuno non intenda mantenere gli impegni presi.
La CGIL finora non ha firmato, bene ma non basta, occorre combattere ovunque l’accordo e chi lo sostiene
 senza pasticci e ambiguità. Per prima cosa la CGIL tolga la firma dall’accordo del 28 Giugno 2011, che ha aperto
 la strada a questo disastroso accordo.! E subito dopo indica uno sciopero generale ad oltranza fino al ritiro
 dell’accordo. O sarà solo l’ennesima opposizione di facciata.!

Per lo sciopero generale ad oltranza fino al ritiro dell’accordo.!
Per la lotta di classe generalizzata: contro Monti, i suoi mandanti e i suoi complici, nella politica e nel sindacato.!
PCL GENOVA



SIETE GLI UNICI IN EUROPA. SIETE ECCELLENZA ITALIANA.



SIETE GLI UNICI IN EUROPA. SIETE ECCELLENZA ITALIANA.

In queste ore, mezz’Italia dei corridoi politici, dei media, delle professioni, dei bar, si sta chiedendo chi c’è dietro a quella pagina shock sul massimo quotidiano del Paese. Ma chi diavolo c’è? Berlusconi? E’ lui che manovra? La Massoneria? Un’ala forse padana di Confindustria? O poteri d’oltreoceano? Chi sono questi che appaiono a pagamento sul Corriere della Sera per tirare un pugno in faccia a Mario Monti, a Draghi, alla Merkel? E com’è possibile, com’è pos-si-bi-le che Ferruccio de Bortoli abbia detto sì a quello schiaffo al vertice del Potere? Quale potente gli ha parlato?
E mi viene da gridare di gioia perché la risposta è che dietro a questo scoop ci siete voi coi vostri 2, 5, 30 euro, voi del taxi, dell’ospedale, del negozio di scarpe, voi al terzo anno fuori corso, voi mamme, voi disoccupati…. VOI LA ‘PICCOLA’ GENTE DELLAMosler Economics-MMT, E CHE GENTE, CHE GENTE! E loro, quelli di cui sopra, non ci crederanno mai!
Voi per la prima volta nella storia d’Europa, e forse del mondo, voi avete fatto questo. Avete edificato una scuola economica di governo rivoluzionaria in un Paese dove non c’era. Ci siamo riuniti ed eravamo ignorati da tutti, e sempre a forza dei 10, 30, 40 euro delle formiche, voi, noi, abbiamo capito, studiato, voluto, insistito, TENUTO DURO, ci avete creduto, mi avete creduto, e ora ecco cosa abbiamo fatto, noi siamo stati
GLI UNICI NELLA STORIA D’ITALIA CHE DALLE TASCHE DEGLI SPICCIOLI HANNO DIMOSTRATO AL PAESE COME SI COSTRUISCE LA DEMOCRAZIA, CHE E’ ECONOMIA, E ORA DIAMO AL PAESE LA VIA PER SALVARSI.
Noi, quelli della Mosler Economics-MMT, con cento anni di giganti dell’economia alle spalle, ma che senza di voi oggi nessuno in Italia avrebbe più risentito. Vi adoro per quello che avete fatto, per la fiducia che ci avete dato. Grazie.
VOI, L’ECCELLENZA ITALIANA.
(ma non finisce qua, adesso facciamo di meglio… PB)

BASTA CON LA POLITICA! PENSIAMO ALLA SALUTE


BASTA CON LA POLITICA! PENSIAMO ALLA SALUTE

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo l’incredibile exploit dei “grillini”, aveva invitato alla calma con un “non ho sentito alcun boom”.  Oggi, il “boom” lo hanno sentito tutti, assordante e minaccioso.
Mi sarei dunque aspettato dal nostro Capo di stato, una rettifica alla sua incauta, frettolosa e poco decorosa affermazione, che la dice lunga sul pressapochismo politico e la capacità di interpretare gli umori sociali di questo signore, poco incline all’esercizio del bene comune e sempre attento a salvaguardare i privilegi dei poteri forti.
Un uomo che non ha saputo e voluto porre freno a quella vergogna nazionale e internazionale (il berlusconismo), che ha screditato e gettato fango sui valori di libertà, di civiltà e di giustizia sociale.
E oggi sostiene Monti a spada tratta, ritenendolo il salvatore della patria, tralasciando opportunamente e volutamente la sua vera natura e gli scopi perseguiti a beneficio del potere finanziario e della Grande Casta Imperialista.    

Ma la politica, cari amici lettori, è finita da tempo, svuotata di ogni suo significato, messa a tacere per sempre, fagocitata dagli stomaci senza fondo del Potere Economico che come buchi neri travolgono nel loro vortice le nostre vite.
Oggi i suoi rappresentanti non sono che le erbe di uno stesso fascio. Tutti sono al “soldo” di qualcun altro, in una sorta di catena di Sant’Antonio che dalla base si dirama fino ai vertici del potere! Tutto è corruzione, tutto è collusione, profitto e merce.

Destra o sinistra, Renzi o Bersani, Berlusconi o Alfano, Grillo e l’antipolitica, e poi sviluppo, crescita, ricerca, ripresa, innovazione, concorrenza, equità, libertà e occupazione, non sono che congetture, tutte riconducibili a quell’eterno ritornello dissonante e fastidioso che ci sta perseguitando da decenni, senza produrre un ben che minimo vantaggio sociale e risultato materiale. Ben altri sono i problemi!!!

Stamane, vista la giornata meravigliosa, ho rinunciato a ogni altro impegno per concedermi una salutare passeggiata sulla spiaggia e approfittare di quel sole meraviglioso e scaldare il mio cuore.
Ma presto l’incantesimo svanì, quando l’immacolato azzurro si trasformò in un denso reticolo di scie chimiche, che diedero origine a strane nuvole che mi ricordavano la radiografia perfetta di un tumore ai polmoni in metastasi.
Quale cazzo di politiche industriali, di occupazione, di progresso, se poi la qualità della nostra vita e la salute, sono sistematicamente e metodicamente bombardate da ogni nuova diavoleria scientifica, al punto da azzerare il più remoto barlume di autentica felicità? E quale cazzo di lavoro, se poi il prezzo da pagare è la morte per contaminazione, indotta dalle polveri rosa e d’amianto prodotte dall’Ilva di Taranto e sorelle?       
Questo è il problema vero, prioritario e ineludibile, oggi accantonato e oscurato dalla crisi economica, dalla finanza, dalle banche, dalla disoccupazione e da ipotetici complotti mondiali: Il disastro ambientale.
E se non ne comprendiamo a fondo la sua drammaticità, non ne usciremo vivi!!
E’ arrivato il momento che queste Teste di Legno, ragionieri di Satana ingaggiati dal Sistema Bestia, ci diano spiegazioni nel merito.
Pretendo che Giorgio Napolitano delucidi la popolazione in merito alle scie chimiche e loro scopi – che Monti ci racconti del pericolo delle vaccinazioni, della contaminazione delle acque, delle onde cellulari, dei campi elettromagnetici, della diossina e metalli pesanti dispersi sul territorio italiano!!!
Io questo voglio e pretendo dalla politica - noi di questo dobbiamo essere informati e rassicurati! Un diritto imprescindibile e inalienabile, atto costitutivo della ragion d’essere, che vede al suo primo punto, la salute dei cittadini, e il diritto/dovere alla felicità. Basta con le chiacchiere!
 
E’ talmente catastrofica oggi la situazione ambientale, che l’imminente collasso, travolgerà ogni altra emergenza socio/politica/finanziaria, facendone carta straccia.
Ergo, occuparci di politica, denunciandone le sue collusioni, degenerazioni e perversioni, è una fottuta perdita di tempo e di energie. Energie che dobbiamo conservare per ricostruire un mondo nuovo e giusto, all’alba di una sorprendente rinascita.

Gianni Tirelli

LO SCOLLAMENTO DELL’UOMO DALLA TERRA, CAUSA DI OGNI MALE



LO SCOLLAMENTO DELL’UOMO DALLA TERRA, CAUSA DI OGNI MALE

Lo spettro della povertà e la paura di perdere il posto di lavoro, costringe gli individui delle società liberiste, ad obbedire, senza discutere, agli ordini del padrone che mira, esclusivamente, al suo profitto personale (sempre maggiore), eludendo ogni regola di mercato e principio etico.  L’arma di ricatto di un possibile allontanamento dal lavoro, fa precipitare l’individuo in uno stato di prostrazione e frustrazione, alimentato da una totale perdita di dignità e di quel minimo di autonomia che gli consentirebbe la possibilità di una scelta più consona ai suoi bisogni reali e alla sua morale.

L’individuo della società industriale, ha svenduto, anno dopo anno e pezzo dopo pezzo, la sua autonomia fino all’azzeramento, delegando al Sistema Potere tale incombenza e illudendosi che questi (il Sistema), avrebbe tutelato il suo diritto ad esistere, il suo stato sociale, e ogni suo legittimo bisogno. 
Le cose, in verità, stanno diversamente e il Sistema, consapevole di questo, impone le sue logiche liberticide, relegando gli individui delle società moderne dentro una nuova e rivoluzionaria forma di schiavitù, senza catene: la schiavitù dal bisogno. Così, abbagliati dai presunti miracoli economici, dall’illusione di un’esistenza più degna e stregati dalle chimere di una propaganda becera, che esaltava le opportunità del nuovo mondo tecnologico e mortificava il lavoro della terra e di tutte le sue ragioni,  hanno ceduto al Sistema Bestia ogni loro capacità di autosufficienza, in cambio di una vita svuotata da ogni vera gioia, motivo, e futuro.
Il MERCATO ci ha “suggerito” di acquistare azioni, obbligazioni, titoli americani ed altro, ma noi dobbiamo investire in terra, in campi di patate, in uliveti e pecore. Molti di coloro che, stupidamente, hanno sacrificato i loro risparmi sull’altare della finanza, immaginando di centuplicare il loro investimento a sforzo zero, si ritroverebbero oggi un bel capitale, se solo  avessero acquistato piccoli appezzamenti di terra.

Lo scollamento radicale dell’uomo dalla terra, è pertanto la sola e vera causa della tragedia umana, morale e di civiltà che, presto, esploderà in tutta la sua potenza con tutte le conseguenze del caso.
Quello che chiamano, “IL MERCATO”, in natura non esiste. E’ solo una costruzione giuridica, un’invenzione. La politica, dovrebbe avere la funzione e il dovere di essere garante e controllore delle sue regole, e intervenire in maniera pragmatica qualora, queste regole, venissero eluse o violate.
Contrariamente, oggi in Italia, il Mercato occupa gran parte del nostro parlamento, che controlla, legifera e detta regole in funzione del barbaro interesse dei soliti noti, a scapito degli individui, ignoti e ignorati.

Ci vuole, come priorità assoluta, una legge che vieti tassativamente agli imprenditori, banchieri e uomini d’affari, di qualsiasi razza e specie, di entrare in politica. Ci toglieremmo così per sempre dalle palle, tutta quella corte di servi e ruffiani scodinzolanti che delegittimano il bene comune, lo stato di diritto e screditano la sacralità della nostra costituzione.
Una nuova alba sorgerebbe sul nostro destino, e anche l’ambiente, forse, comincerebbe a respirare.  

Gianni Tirelli

LE PRIMARIE DEL PDL: L’ULTIMA FARSA PRIMA DELLA FINE

    
LE PRIMARIE DEL PDL: L’ULTIMA FARSA PRIMA DELLA FINE

Quest’ennesima e finale farsa delle primarie del Partito Dell’amore, è l’ultimo atto di una grottesca messinscena tragi/comica carnevalesca, che sancirà per sempre la disfatta, il tracollo, la caporetto, di una fra le formazioni politiche più inquietanti e vergognose che, un parlamento, abbia potuto ospitare in tempo di pace.   

Il filo conduttore che dall’orgine ha tenuto insieme questa “destra moderata” oramai alla diaspora, è stata l’impostura, l’omertà e la delegittimazione sistematica dell’avversario, adottate a pratiche comportamentali e a strategia politica.
Oggi, questa operazione di becera propaganda, tesa alla mistificazione della verità e a contraffarne la realtà, ha esaurito definitivamente la sua forza propulsiva di plagio e di convincimento, e come un boomerang si abbatte sulle teste vuote di quest’orda di figuri, capovolgendone l'obiettivo.
La nave del “populismo da suburra” sta dunque affondando definitivamente  e, a breve, assisteremo (già se ne vedono gli effetti) ad una scomposta, quanto infame fuga di massa dal PDL.
L'eventualità non più remota, di ritrovarsi soli e senza scialuppa di salvataggio nel pernicioso mare di un servilismo ormai improduttivo che ha compromesso per sempre la loro dignità, moralità e senso dello Stato, non solo è reale, ma imminente.
Sto aspettando, con morbosa curiosità, di vedere le prossime mosse dei fedelissimi, La Russa, Gasparri, Matteoli, Lupi, Cicchitto e combriccola, quando l'ultimo mozzo, dall'alto dell'albero maestro della bagnarola forzista, inviterà a gran voce al: “Si salvi chi può”.
Una cosa è certa! Questa marmaglia (che per una sorta di maleficio ha raggiunto il potere, e per anni screditato e mortificato, istituzioni e parlamento), sparirà per sempre dal panorama politico italiano e dalla memoria dei cittadini. Di tutti gli elettori che in questi anni hanno sostenuto, inverosimilmente, Silvio Berlusconi e cricca, non se ne avrà più traccia. Lo stesso avvenne dopo la caduta del fascismo!
Questo dato ci dice, in maniera eloquente, di quanto lungo e impervio sia, ancora, per il nostro paese, il cammino verso quella consapevolezza civile che trasforma l'impegno politico in una vera democrazia partecipata e in un autentico stato di diritto.

Vittorio Feltri, Sallusti e Maurizio Bel Pietro, si vedranno costretti a chiudere la loro attività commerciale,  per calarsi dentro un silenzio tombale, e la solitudine di un esilio senza sconti.
Il laido Nano malefico, rintanato dentro la sua abissale ignoranza e incoscienza, si dibatterà fino all’ultimo come un felino in gabbia, sbraitando, calunniando e minacciando, mentre l’acqua, dopo avere invaso la stiva, lambirà il ponte di comando.
“La nave sta affondando! Si salvi chi può!!”, annunciava istericamente il ministro Bondi nella sua più congeniale versione di checca, mentre Cicchitto, Capezzone e la Santadeché, incapaci di nuotare, sparivano fra i marosi e disperate grida di aiuto”.

La fine tragicomica del Berlusconismo e del forzismo è incombente e prossima.
Per una logica di causa effetto, travolgerà nel suo crollo l’impero mediatico del Grande Impostore trascinandosi dietro ogni altra attività, legata in un modo o in un altro, o facente capo, all’ex Presidente del Consiglio.

“Alcuni anni dopo, il Cavaliere Berlusconi morì e tutti se ne dimenticarono, come a volere rimuovere il rimorso per tanta effimera ingenuità. Ma ancora oggi, in qualche locanda di periferia, mescolando il vino al buon umore, riecheggiano nell’aria le fragorose risate di quattro ubriachi, che con mordente spirito satirico, ricordano le “berlusconate” dell’uomo più ricco e impostore d’Italia”. Un uomo solo!!

Gianni Tirelli

domenica 25 novembre 2012

ME-MMT DECIMOMANNU...CI HANNO CERCATO, EBBENE CI HANNO TROVATO…


CI HANNO CERCATO, EBBENE CI HANNO TROVATO…

Venerdì 23 novembre si è svolto, come annunciato dalla locandina pubblicata sul blog, un incontro (più di 150 i partecipanti) sui reali motivi politico-economici della “crisi” che stiamo attraversando e sulle prospettive offerte da una corretta analisi dei meccanismi economici che costituiscono, e costituiranno, la rovina dei Paesi dell’Eurozona. Ringraziando per lo spazio offertomi e rimandando alla letture dell’articolo in questione (Il feudalesimo prossimo venturo) per l’analisi di cui parlo, vorrei proporre ai colleghi, e a quanti altri volessero agire in modo davvero consapevole ed efficace nei confronti di chi sta affossando consapevolmente economie e società, una riflessione stringente (perché basata su dati di fatto controllabili) e una conseguente serie di iniziative (adeguate al livello dell’attacco) che potrebbero costituire, quelle sì, motivo di serio disturbo per manovratori finora scarsamente disturbati.

RIFLESSIONI           

  1. I problemi della scuola sono una conseguenza - ECONOMICA E, SOPRATTUTTO, POLITICA, - del più generale attacco alla sovranità degli Stati e alla democrazia partecipativa;
  2. lottare per obiettivi settoriali e specifici (scuola, industria, sanità, etc…) in modo indipendente e senza capire che il movente è unico e ad essere diversi sono solo gli effetti, è controproducente e fa il gioco dei manovratori i quali, rintuzzando ora una ora l’altra protesta, portano avanti indisturbati l’intero progetto;                          
  3. chi può capire in modo più approfondito e organico quanto sta accadendo sono coloro che conoscono meglio la storia, l’economia, il diritto, etc., cioè siamo noi (sebbene non SOLTANTO noi);
  4. chi può spiegare e diffondere in maniera efficace e capillare questa consapevolezza ad un vasto pubblico, forte anche dell’esperienza didattica, siamo noi (sebbene non SOLTANTO noi, ma altri, come i giornalisti, paiono non saperne nulla, o peggio);
  5. il motivo per cui l’istruzione pubblica viene così pesantemente e continuamente attaccata non è economico ma POLITICO: la culla della coscienza critica deve essere distrutta, coloro che trasmettono il pensiero libero debbono essere precarizzati (leggi “ricattabili”) e, comunque, messi in condizione di non nuocere;
  6. i contenuti della scuola pubblica, per i medesimi motivi appena descritti, devono essere svuotati, banalizzati, orientati alla pura tecnicità/praticità, accelerati nel loro apprendimento (scuola informatizzata) per non permettere una loro sedimentazione nelle coscienze;
  7. è indubbio che una sistematica azione in questa direzione sarebbe più efficace, e più PERICOLOSA E DANNOSA per i manovratori, di tante altre piccole iniziative che non disturbano  grandi giochi e, anzi, ci attirano l’antipatia o l’indifferenza di molti.

(Per rendersi conto di come tutto ciò non sia frutto di fantasia ma di orientamenti politici ben precisi e orientati, consiglio la lettura di un documento – di non facile reperibilità ma reperibile in file presso il sottoscritto: torrnt@tiscali.it – pubblicato dalla Commissione Trilaterale nel lontano 1975: Crozier e altri, La crisi della democrazia: rapporto sulla governabilità delle democrazie alla Commissione Trilaterale, Franco Angeli, 1977)


INIZIATIVE

1.   Sessioni di formazione rispetto agli argomenti indicati (organismi europei, caratteristiche e
      funzionamento delle istituzioni europee, contenuto e significato dei vari Trattati e  
      documenti europei, storia dell’idea di Eurozona, cos’è l’euro e perché sta distruggendo
      l’economia e la società degli Stati dell’Eurozona, studio di teorie economiche alternative –
     come la MMT – a quelle che stanno creando i disastri in corso, il ruolo della politica per un
     vero cambiamento, etc.): esistono organizzazioni che possono aiutarci in questo;
2.   organizzazione di un imponente momento di divulgazione in scuole e altri luoghi che
      dovranno essere individuati come i più adatti alla massima divulgazione col minimo sforzo;
3.   uso massiccio di internet, sia per la diffusione di conoscenze, sia per la tessitura di una vasta rete orientata ad un obiettivo comune: bloccare all’origine le ragioni della distruzione dell’economia europea;
4.   uso massiccio anche della stampa, locale e non, quando sia possibile (quasi l’intera stampa nazionale si guarda bene dal dire ciò che sa benissimo: l’euro, così come è stato pensato, è all’origine dei nostri guai);
5.   momenti di confronto continui con chiunque desideri capire o contestare: i problemi non sono solo della scuola, ma dell’intero contesto sociale che ne è, perlopiù, inconsapevole.
 

SCOPI

1.   Contribuire ad interrompere una deriva storica di portata enorme e disastrosa;
2.   dimostrare che la scuola - quando forma le coscienze, studia (e sa farlo) le questioni, diffonde (e sa farlo) le conoscenze - unisce gli sforzi di lotta, questa scuola è utile, va salvata e protetta, molto più di quella che bada solo ai propri piccoli interessi (perdonate, ma a volte è così);
3.   riacquistare la dignità di intellettuali, maestri del futuro, guide per i giovani che ci viene sottratta minuto dopo minuto dallo sminuimento criminale dell’importanza della cultura, dal meccanico conteggio delle nostre ore di lavoro (funzionale a ridurre il nostro prestigio e renderci invisi a coloro che, invece, dovrebbero collaborare con noi: le famiglie, gli altri lavoratori):
4.   utilizzare uno strumento di lotta poderoso – la conoscenza – allo stesso livello di quello che stanno usando contro di noi, sia come cittadini che come insegnanti, la disinformazione e la sottrazione della dignità di portatori dei valori della Costituzione (che, sia detto per inciso, hanno provveduto a modificare con l’introduzione del pareggio di bilancio fra le norme costituzionali: cioè la negazione della Costituzione in Costituzione!) 

(C’è già chi sta facendo tutto questo da anni, oscurato, criticato, attaccato: ad es. il giornalista Paolo Barnard, autore de Il più grande crimine, pdf scaricabile in rete. Da leggere)

GIANNI RALLO

sabato 24 novembre 2012

Ma se invece guardaste i fatti?...P.Barnard


[Alcune considerazioni su...]

Ma se invece guardaste i fatti?

Gli economisti della falange Monti, Issing, Draghi, Grilli ecc obbediscono a teoremi economici fasulli sapendo di farlo. Li pagano milioni per questo, servono gli interessi degli speculatori del Vero Potere e tutto è chiaro. Il fatto che la realtà vada completamente nella direzione opposta a ciò che proclamano non li tocca. E vabbè, è ovvio, li pagano milioni, sono anche dei criminali.
Ma quello che non capisco, se non pensando cose piuttosto miserabili, è perché gli economisti italiani della falange “noi siamo quelli buoni” facciano la stessa cosa. Nessuno li paga milioni, non hanno neppure speranza di passare dall’università di Poggiolino Padano a Harvard. Perché quindi dicono cose che la realtà gli smentisce ogni quarto d’ora e non la piantano?
Warren Mosler e la ME-MMT insegnano che l’export è una perdita, soprattutto è un’arma a doppio taglio micidiale per la nazione, e che invece la spesa interna del governo è ricchezza reale su cui sempre si può fare affidamento. Lo abbiamo scritto nel nostroPROGRAMMA DI SALVEZZA ECONOMICA DEL PAESE, e gli economisti italiani del “noi siamo quelli buoni”, con stuolo di Bourka-boys del web, si sono scatenati a dire che siamo degli scemi. Scemi, ma proprio scemi, dicono.
Ok, ma leggere i giornali no?
Tutta la stampa finanziaria internazionale ha pubblicato il 12 novembre scorso la notizia che il Giappone è entrato nella quinta recessione in 15 anni. Accidenti, ragazzi, è un disastro, questi ogni 3 anni si sfracellano, nonostante non siano l’Argentina. Ma, ci chiediamo noi della ME-MMT, il Giappone non era il modello di sviluppo perfetto degli economisti italiani “noi siamo quelli buoni”? Super export, e debito pubblico questi tutto in mano ai giapponesi. Uè scemi!, ci dicono i “noi siamo quelli buoni”, è il saldo delle partite correnti che conta!
Ma li leggono i giornali?
Sulla stampa finanziaria internazionale da Oslo a New York, da Berlino a Manila, c’era scritto questo:
“L’economia giapponese cresceva piuttosto bene fino a che il governo investiva all’interno del Paese per la ricostruzione dopo lo tsunami. Ma poi le esportazioni verso la Cina e l’Europa sono pesantemente diminuite, e ora si registrano cali nei consumi e negli investimenti, e la recessione si è affacciata sul Paese”… “La banca centrale (BoJ) è intervenuta per rimediare al calo della domanda interna causato dal crollo dell’export, che si è portato dietro anche un calo industriale”.
Forse non c’è bisogno di spiegarlo, ma insomma, c’è scritto che i Japs se la passavano bene quando il loro governo ha aperto il borsellino del deficit e ha speso per i giapponesi all’interno delle frontiere. C’è poi scritto che quando invece è toccato al magico super-export tirare la carretta, ecco che i capricci di gente che dista da Tokyo migliaia di chilometri hanno mandato tutto in vacca.
Economisti italiani “noi siamo quelli buoni” e Bourka-boys assortiti, ve la dico alla Nanni Moretti: “Continuate così, facciamoci del male”.
* nota: ohi, com’è che adesso anche la Germania del super export è in recessione?