LE
RADICI DELLA VIOLENZA
Nel
mondo occidentale, dove si magnifica la cultura, l’istruzione, il progresso
tecnologico, l’informazione interattiva, l’emancipazione e le conquiste sociali
(tanto decantate e sbandierate dal Sistema come il livello più alto di
civilizzazione mai raggiunto nella storia dell’uomo), ci troviamo amaramente a
celebrare la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, contro la
barbarie del femminicidio - sono 113 in Italia, le donne uccise da inizio anno,
di cui 73 dal proprio partner. Più che una società progredita, sembra un
inferno!
In
verità, non esiste alcuna illuminate cultura, ma solo omologazione e arido
apprendimento - nessuna vera libertà, ma solo licenza – nessuna emancipazione,
ma solo degenerazione – nessuna conquista sociale, ma solo degli esacamotages!
La
prova del nove, la si ricava dall’immagine desolante di questo mondo alla
deriva, dove in nome del progresso e di un fasullo benessere, abbiamo
contaminato e fatto scempio dell’ambiente, di ogni principio etico e risorsa,
che la prodiga natura, dall’origine, aveva dispensato ad ogni uomo.
Oltre al momentaneo e illusorio vantaggio particolare, abbiamo creduto e
immaginato che, il divorzio, potesse opportunamente risolvere la questione di
coppia, delegando a un atto sottoscritto dalle parti, la soluzione dei nostri
problemi personali. In realtà si è rivelato un boomerang, che nella stragrande
maggioranza dei casi, ha acuito ulteriormente il disagio esistenziale,
lasciando irrisolti i motivi della separazione, e annichilendo ogni sforzo e
analisi sulla possibilità di una salutare riconciliazione.
L’individuo moderno, è uno stupido animale, che pur di evitare ogni
incombenza che lo impegni mentalmente e fisicamente, preferisce delegare
all’esterno le sue responsabilità individuali, e acquistare il prodotto più
riconoscibile e gettonato in vendita sugli scaffali, dell’imbecillità umana. Così, la gente si fidanza, convive e si sposa – e poi si lascia, si separa
e divorzia. In verità, nessuno conosce veramente le motivazioni che hanno
concorso all’unione, né tanto meno i motivi del distacco. Questo, per fare
capire che l’uomo moderno, generato del liberismo consumista, è totalmente
privo degli inossidabili punti di riferimento del passato; di quei valori e
principi, indispensabili al fine di comprendere e definire la qualità di un
prodotto da banco e la profondità di un sentimento.
Pertanto, le cause scatenanti il disagio di coppia, la reciproca
incomprensione, e i criminali atti di violenza perpetrati sulle donne, non possiamo
ingenuamente liquidarli come la propensione e la potenzialità ad uccidere nel
MASCHIO, ma sono il frutto velenoso di quell’opera di imbarbarimento
destabilizzante messa in atto dal Sistema Potere, allo scopo di relativizzare e
personalizzare, a suo esclusivo vantaggio, ogni nostra scelta e atteggiamento,
rendendo così possibile e lecito ogni nostro atto. Lo scopo e il fine di tutto
questo, è la commercializzazione di massa di ogni bene, desiderio e bisogno,
che sia materiale, emotivo, psicologico o esistenziale, qualsiasi siano gli
effetti poi sulla società.
Quando il mondo era giusto (ed io posso
testimoniarlo davanti a Dio), l’efferatezza di certe violenze erano impensabili
e inattuabili, per via di un ancora preesistente codice etico che regolava e
monitorava i comportamenti umani, evitandone le degenerazioni, e di un
connaturato senso di colpa e del limite. E non mi vengano a dire, che oggi, con
i mezzi di comunicazione, veniamo a sapere di cose, un tempo messe a tacere.
Sarebbe come affermare che la
percentuale di sostanze tossiche, inquinanti e mortali, disperse nelle acque
dei nostri fiumi, laghi, mari, falde acquifere e sul territorio, non è un
novità di oggi, e che l’aria delle nostre città è la stessa di sempre.
Un’ipocrita e subdolo strattagemma di un
Sistema che ha demonizzato un passato luminoso, per affermare la sua indole
stragista e sanguinaria.
“Quando la possibilità di divorziare non
esisteva, nessuno divorziava”. Questa mia affermazione, che alla comune ragione
potrebbe apparire ovvia e scontata, in realtà contiene un dato significativo:
l’affermazione, la condivisione, e in fine, l’accettazione di quelle scelte
condivise che sono alla base di una convivenza civile: creare una famiglia, sana e coesa, che
rappresenti una delle infinite tessere della società, che poggia le sue
fondamenta sui valori, il rispetto e la solidarietà.
E questo discorso vale per tutto ciò che,
di questi tempi, ci viene sistematicamente spacciato per LIBERTA’, e che noi,
accuratamente, codifichiamo dentro la parte più oscura della nostra mente,
surclassando le ragioni dell’anima e del cuore.
La società, dunque, va migliorata al suo interno per essere definita
civile! E non è nel trionfo del “meno
peggio”, che daremo un futuro ai nostri figli!
Le società moderne relativiste e
opportuniste, giocano sulla diaspora del nucleo familiare, per meglio
controllare e omologare le masse, e hanno tradotto licenza in libertà per
commercializzare al massimo la loro “insanguinata mercanzia”, liberando così il
mercato da ogni intralcio di natura etica e morale.
Questa prima opera di smantellamento e di
rimozione arbitraria dell’impianto etico originario, ha prodotto, in seguito,
quello che, oggi, é un mondo di schiavitù, che alle catene ha sostituito le
dipendenze e l’omologazione .
Via via, poi, affinché il cammino
intrapreso non fosse ostacolato da alcun che, ogni tabù è stato superato,
mortificato e reso ridicolo e, la morale, la spiritualità e religiosità,
svuotate del loro intento riedificatore e di aggregazione solidale.
Possiamo noi davvero credere che il
divorzio e l’aborto siano sinonimo di conquiste di libertà o, non di meno,
degli escamotages (oggi platealmente definiti diritti) che risolvono si, il
problema dal punto di vista tecnico, ma ben lontani dal produrre gli anticorpi
necessari a contrastare la degenerazione e l’appiattimento della coscienza
individuale?
Oggi,
le famiglie si sfasciano, le coppie scoppiano, e tutti soffrono. La società va
in frantumi. Il costo della vita infierisce ulteriormente sullo stato d’animo
degli individui che, frustrati e depressi dentro il caos quotidiano di una vita
frenetica e senza scopo, esplodono sull’onda di una collera incontrollata –
fino ad uccidere. “Sembrava una famiglia così normale – brava gente davvero
– incredibile – non li ho mai sentiti litigare – non davano fastidio a nessuno
– i figli, anche loro, due bravi ragazzi”,
tipico ritornello dei soliti morti viventi, gli assenti, chiusi e stretti
dentro il loro guscio vuoto, fatto di miseria morale, approssimazione, e vera
solitudine.
Una società senza morale, senza etica,
priva di qualsiasi buon senso e bombardata, giorno e notte da una becera
propaganda, inneggiante al totale permissivismo spacciato per libertà fa, del
divorzio, uno stratagemma, che rischia di peggiorare, ulteriormente, una
condizione di disagio, già molto difficile.
Quella che, con estrema faciloneria
credevamo una conquista di civiltà, si è rivelata nel tempo una sciagura che ha
corroso e indebolito il tessuto sociale, rafforzando il Sistema Potere.
Se le famiglie sono sane, insieme lottano
per il bene comune, perché l’interesse di tutti è il proprio ma, se sono
malate, e riverse su loro stesse, cercano vantaggi particolari a scapito di
tutti gli altri.
Questo è lo stato di salute delle attuali
famiglie - divise all’interno e fuori. Per il Sistema, é una vera pacchia:
DIVIDE ET IMPERA.
Gianni Tirelli
Nel
mondo occidentale, dove si magnifica la cultura, l’istruzione, il progresso
tecnologico, l’informazione interattiva, l’emancipazione e le conquiste sociali
(tanto decantate e sbandierate dal Sistema come il livello più alto di
civilizzazione mai raggiunto nella storia dell’uomo), ci troviamo amaramente a
celebrare la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, contro la
barbarie del femminicidio - sono 113 in Italia, le donne uccise da inizio anno,
di cui 73 dal proprio partner. Più che una società progredita, sembra un
inferno!
In
verità, non esiste alcuna illuminate cultura, ma solo omologazione e arido
apprendimento - nessuna vera libertà, ma solo licenza – nessuna emancipazione,
ma solo degenerazione – nessuna conquista sociale, ma solo degli esacamotages!
La
prova del nove, la si ricava dall’immagine desolante di questo mondo alla
deriva, dove in nome del progresso e di un fasullo benessere, abbiamo
contaminato e fatto scempio dell’ambiente, di ogni principio etico e risorsa,
che la prodiga natura, dall’origine, aveva dispensato ad ogni uomo.
Oltre al momentaneo e illusorio vantaggio particolare, abbiamo creduto e
immaginato che, il divorzio, potesse opportunamente risolvere la questione di
coppia, delegando a un atto sottoscritto dalle parti, la soluzione dei nostri
problemi personali. In realtà si è rivelato un boomerang, che nella stragrande
maggioranza dei casi, ha acuito ulteriormente il disagio esistenziale,
lasciando irrisolti i motivi della separazione, e annichilendo ogni sforzo e
analisi sulla possibilità di una salutare riconciliazione.
L’individuo moderno, è uno stupido animale, che pur di evitare ogni
incombenza che lo impegni mentalmente e fisicamente, preferisce delegare
all’esterno le sue responsabilità individuali, e acquistare il prodotto più
riconoscibile e gettonato in vendita sugli scaffali, dell’imbecillità umana. Così, la gente si fidanza, convive e si sposa – e poi si lascia, si separa
e divorzia. In verità, nessuno conosce veramente le motivazioni che hanno
concorso all’unione, né tanto meno i motivi del distacco. Questo, per fare
capire che l’uomo moderno, generato del liberismo consumista, è totalmente
privo degli inossidabili punti di riferimento del passato; di quei valori e
principi, indispensabili al fine di comprendere e definire la qualità di un
prodotto da banco e la profondità di un sentimento.
Pertanto, le cause scatenanti il disagio di coppia, la reciproca
incomprensione, e i criminali atti di violenza perpetrati sulle donne, non possiamo
ingenuamente liquidarli come la propensione e la potenzialità ad uccidere nel
MASCHIO, ma sono il frutto velenoso di quell’opera di imbarbarimento
destabilizzante messa in atto dal Sistema Potere, allo scopo di relativizzare e
personalizzare, a suo esclusivo vantaggio, ogni nostra scelta e atteggiamento,
rendendo così possibile e lecito ogni nostro atto. Lo scopo e il fine di tutto
questo, è la commercializzazione di massa di ogni bene, desiderio e bisogno,
che sia materiale, emotivo, psicologico o esistenziale, qualsiasi siano gli
effetti poi sulla società.
Quando il mondo era giusto (ed io posso
testimoniarlo davanti a Dio), l’efferatezza di certe violenze erano impensabili
e inattuabili, per via di un ancora preesistente codice etico che regolava e
monitorava i comportamenti umani, evitandone le degenerazioni, e di un
connaturato senso di colpa e del limite. E non mi vengano a dire, che oggi, con
i mezzi di comunicazione, veniamo a sapere di cose, un tempo messe a tacere.
Sarebbe come affermare che la
percentuale di sostanze tossiche, inquinanti e mortali, disperse nelle acque
dei nostri fiumi, laghi, mari, falde acquifere e sul territorio, non è un
novità di oggi, e che l’aria delle nostre città è la stessa di sempre.
Un’ipocrita e subdolo strattagemma di un
Sistema che ha demonizzato un passato luminoso, per affermare la sua indole
stragista e sanguinaria.
“Quando la possibilità di divorziare non
esisteva, nessuno divorziava”. Questa mia affermazione, che alla comune ragione
potrebbe apparire ovvia e scontata, in realtà contiene un dato significativo:
l’affermazione, la condivisione, e in fine, l’accettazione di quelle scelte
condivise che sono alla base di una convivenza civile: creare una famiglia, sana e coesa, che
rappresenti una delle infinite tessere della società, che poggia le sue
fondamenta sui valori, il rispetto e la solidarietà.
E questo discorso vale per tutto ciò che,
di questi tempi, ci viene sistematicamente spacciato per LIBERTA’, e che noi,
accuratamente, codifichiamo dentro la parte più oscura della nostra mente,
surclassando le ragioni dell’anima e del cuore.
La società, dunque, va migliorata al suo interno per essere definita
civile! E non è nel trionfo del “meno
peggio”, che daremo un futuro ai nostri figli!
Le società moderne relativiste e
opportuniste, giocano sulla diaspora del nucleo familiare, per meglio
controllare e omologare le masse, e hanno tradotto licenza in libertà per
commercializzare al massimo la loro “insanguinata mercanzia”, liberando così il
mercato da ogni intralcio di natura etica e morale.
Questa prima opera di smantellamento e di
rimozione arbitraria dell’impianto etico originario, ha prodotto, in seguito,
quello che, oggi, é un mondo di schiavitù, che alle catene ha sostituito le
dipendenze e l’omologazione .
Via via, poi, affinché il cammino
intrapreso non fosse ostacolato da alcun che, ogni tabù è stato superato,
mortificato e reso ridicolo e, la morale, la spiritualità e religiosità,
svuotate del loro intento riedificatore e di aggregazione solidale.
Possiamo noi davvero credere che il
divorzio e l’aborto siano sinonimo di conquiste di libertà o, non di meno,
degli escamotages (oggi platealmente definiti diritti) che risolvono si, il
problema dal punto di vista tecnico, ma ben lontani dal produrre gli anticorpi
necessari a contrastare la degenerazione e l’appiattimento della coscienza
individuale?
Oggi,
le famiglie si sfasciano, le coppie scoppiano, e tutti soffrono. La società va
in frantumi. Il costo della vita infierisce ulteriormente sullo stato d’animo
degli individui che, frustrati e depressi dentro il caos quotidiano di una vita
frenetica e senza scopo, esplodono sull’onda di una collera incontrollata –
fino ad uccidere. “Sembrava una famiglia così normale – brava gente davvero
– incredibile – non li ho mai sentiti litigare – non davano fastidio a nessuno
– i figli, anche loro, due bravi ragazzi”,
tipico ritornello dei soliti morti viventi, gli assenti, chiusi e stretti
dentro il loro guscio vuoto, fatto di miseria morale, approssimazione, e vera
solitudine.
Una società senza morale, senza etica,
priva di qualsiasi buon senso e bombardata, giorno e notte da una becera
propaganda, inneggiante al totale permissivismo spacciato per libertà fa, del
divorzio, uno stratagemma, che rischia di peggiorare, ulteriormente, una
condizione di disagio, già molto difficile.
Quella che, con estrema faciloneria
credevamo una conquista di civiltà, si è rivelata nel tempo una sciagura che ha
corroso e indebolito il tessuto sociale, rafforzando il Sistema Potere.
Se le famiglie sono sane, insieme lottano
per il bene comune, perché l’interesse di tutti è il proprio ma, se sono
malate, e riverse su loro stesse, cercano vantaggi particolari a scapito di
tutti gli altri.
Questo è lo stato di salute delle attuali
famiglie - divise all’interno e fuori. Per il Sistema, é una vera pacchia:
DIVIDE ET IMPERA.
Gianni Tirelli