lunedì 31 dicembre 2012

C A N E L I B E R O N L I N E: E DAGLI AL COMPLOTTISTA!!!

C A N E L I B E R O N L I N E: E DAGLI AL COMPLOTTISTA!!!: E DAGLI AL COMPLOTTISTA!!! “La scienza mente, la chiesa mente, la politica mente, la pubblicità mente – E più la menzogna è spudorata,...

E DAGLI AL COMPLOTTISTA!!!


E DAGLI AL COMPLOTTISTA!!!

“La scienza mente, la chiesa mente, la politica mente, la pubblicità mente – E più la menzogna è spudorata, più esorbitanti sono i loro guadagni”

Il dubbio o la fiducia che abbiamo nel prossimo, sono strettamente connessi con i dubbi e la fiducia che abbiamo in noi stessi.
La totale mancanza di consapevolezza, l’assenza di parametri e di una capacità critica, sono le parti scoperte dell’uomo “monco” di questo secolo – un individuo  immobile e senza radici che alla mancanza di certezze ha sostituito la Paura. Una vera pacchia per il Sistema Bestia che, sulla Paura ha investito ogni sua risorsa, in seguito brandita come la sua arma più potente e micidiale per sottometterci al suo volere.
Ma la prova del nove che sbaraglia il campo da ogni supposto o presunto dubbio sull’autenticità di certe affermazioni calate dall’alto, la possiamo ricavare dalla mancanza di reali vantaggi per la comunità, che una presunta fiducia, precedentemente accordata, produrrebbe.

Nel mondo tecnologico e globale, dove tutto può essere contraffatto, manipolato e alterato, e dove tutto, del resto, è contraffatto, manipolato e sistematicamente alterato, il dubbio e la negazione dei fatti, rappresentano un atto dovuto, civile e giuridico e di necessaria trasparenza.
In un processo, civile o penale che sia, gli avvocati delle due parti, si opporranno l’uno all’altro per dimostrare l’attendibilità e la veridicità delle loro prove e dei testimoni, in un confronto civile e regolato da leggi dello stato. Entrambi non possono, in alcun caso, essere definiti dei complottisti, ma strumenti di giustizia relativa, volti al restauro della verità.
  
Il cosi detto e definito “complottismo”, non è che la logica reazione e conseguenza a un tale stato di cose, dove la verità, la somma eresia, è evitata come un virus mortale per dare credito alla mistificazione, epicentro di profitto e di impunità.
La contaminazione delle acque, dell’aria e del territorio, sono alcune delle infinite conseguenze prodotte dalla menzogna globale.
Perché mai dovremmo credere allo sbarco sulla luna, quando, da quel giorno in poi (dopo oltre 40 anni), tutto è rimasto lettera morta? 
Per questi millantatori senza scrupoli, avulsi da ogni concetto di timor di Dio, di dignità e decoro, la pratica della menzogna è solo un affare; l’affare degli affari! Così la scienza mente, la chiesa mente, la politica mente, la pubblicità mente – E più la menzogna è spudorata, più esorbitanti sono i loro guadagni.

Che fiducia possiamo riporre in questi soggetti e quali vantaggi pratici ne avremmo in cambio? La fiducia è una cosa seria ma di questi tempi, “fidarsi è bene ma non fidarsi è molto, molto meglio”.

Se questo nostro mondo, la cui immagine raccapricciante è sotto gli occhi di noi tutti, nutre ancora la speranza di risvegliarsi da un coma che, agli occhi di molti, sembra oramai irreversibile, lo dobbiamo, in primis, ai famigerati complottisti e al loro caparbio desiderio di giustizia e di verità.

I grandi complottisti di un tempo, come i fratelli John e Bob Kennedy, Luter King, e alcuni del nostro più recente passato, come Pasolini, Falcone e Borsellino (per fare nomi altisonanti in aiuto agli ignoranti) sono stati assassinati. Questi simboli e miti eterni, ai quali, i nostri figli devono fare riferimento, hanno pagato di persona, con la vita, per avere complottato contro l’ingiustizia, la menzogna e la collusione fra il potere politico, economico e criminale.

L’impegno volto a smascherare i traffici criminogeni della finanza, della politica e dei grandi gruppi di potere, l’opera di denuncia verso ogni forma di inquinamento, la lotta contro i vaccini, contro la privatizzazione dell’acqua e la costruzione di inquietanti centrali nucleari, tutto questo, e molto altro ancora, non è un complotto. E’ l’impegno responsabile di cittadini pensanti e con gli occhi bene aperti - individui liberi che, con la forza delle loro idee e la perseveranza dei loro atti, tengono viva la speranza per un mondo migliore e più giusto.

Oggi siamo in tanti ad essere complottisti.
Basta girare in Rete, su facebook e dentro gli infiniti Siti e Blog impegnati in un’opera di sensibilizzazione unica nel suo genere.
Dobbiamo cercare risvegliare le coscienze, dalla letargia indotta dal Sistema Liberista Relativista che, in virtù di una propaganda mediatica a “tambur battente”, attua il suo perverso piano di omologazione e manipolazione delle coscienze.

E oggi, la storia si ripete! La nostra, è una moderna resistenza, priva di ogni fantomatica ideologia che, come allora, lotta per la libertà, la verità, il diritto ad esistere e l’autodeterminazione.

“E adesso uccideteci tutti”, recitava il commovente striscione dei ragazzi di Locri contro la mafia.

Gianni Tirelli

Merry riot, Natale d’assalto in Argentina


Merry riot, Natale d’assalto in Argentina

DICEMBRE 26, 2012

Conflitto sociale - Argentina assaltati centinaia di negozi, oltre 500 arrestati, 2 morti e decine di feriti


Elisabetta Della Corte
Cordoba, Argentina, 24 dicembre 2012
Il Natale è arrivato non tutti in Argentina possono permettersi un banchetto a base di carne e altri beni di consumo. Dai quartieri popolari di diverse città come Bariloche, Rosario, San Fernando, Campana tra il 19 e il 21 dicembre si è levata un’ondata di espropri proletari che la stampa ufficiale continua a bollare come atti vandalici, saccheggi, ponendo l’accento sul fatto che quei “dannati della terra” non si siano limitati a portare via solo il cibo necessario ma anche elettrodomestici e così via, per delegittimare così questo conflitto che mina l’apparente quiete argentina. I segni di un

GLI UNICI RIMASTI CONTRO IL POTERE"


PCL in Basilicata
PCL in Basilicata

C A N E L I B E R O N L I N E: L'Ikea complice dell'apartheid israeliana

C A N E L I B E R O N L I N E: L'Ikea complice dell'apartheid israeliana: Domenica 30 Dicembre 2012 10:57 L'Ikea complice dell'apartheid israeliana di  Clash City Workers    Dopo i lavoratori d...

L'Ikea complice dell'apartheid israeliana


Domenica 30 Dicembre 2012 10:57

  L'Ikea complice dell'apartheid israeliana
Dopo i lavoratori di Piacenza si apre un nuovo fronte per l'Ikea: i palestinesi e le organizzazioni impegnate nella costruzione della solidarietà con questo popolo accusano l'azienda di essere complice dell'apartheid israeliana.

Non è un bel periodo per l'immagine internazionale dell'IKEA. Dapprima si sono messi quei cocciuti lavoratori addetti alla movimentazione delle merci presso il deposito di Piacenza. Rivendicavano il rispetto del CCNL, dei diritti basilari dei lavoratori, come quello all'organizzazione sindacale e alla distribuzione equa dei carichi di lavoro e

domenica 30 dicembre 2012

Uccidere la democrazia: piano perfetto, nato 40 anni fa



 

C’è una domanda centrale, assillante, che tutti ci facciamo: perché le cose non 
cambiano?
Perché, nonostante decenni di manifestazioni, gruppi organizzati e proteste, 
le cose in 
realtà tendono a non cambiare mai? E’ una domanda che ci sta alla gola.
 Vorremmo tutti saper rispondere, vorremmo tutti vedere che c’è una 
risposta immediata o almeno decente, a questa movimentazione di 
società civile (che peraltro è in aumento) contro il cosiddetto potere, contro
 le malefatte del potere. E la risposta è semplicissima: le cose non cambiano
 perché noi non sappiamo chi è il potere. E quindi stiamo combattendo contro 
un obiettivo sbagliato. Se non sai chi è veramente chi governa la tua vita, 
ombatti conto quelli che, in realtà, non governano la tua vita. Il potere, 
il vero potere, è stato di un’astuzia incredibile. E’ riuscito, negli 
ultimi 35 anni, a rimanere completamente nascosto; a proporre alle
 opinioni pubbliche un volto del potere che è falso, cioè a proporre le 
cosiddette marionette del potere.
Tutto quello che noi crediamo oggi sia il potere – le auto blu, i ministeri,
 i politici, i magistrati, gli amministratori – non sono per niente il potere. 
Ci Paolo Barnard hanno proposto questa immagine,
 nella quale crediamo fermamente: 
siamo proprio radicalmente convinti
 che questo è il potere da combattere,
 e tutta la nostra azione civica va 
contro questo muro fasullo, falso, 
questa ombra sul muro che non è il potere.
 Silvio Berlusconi, Massimo D’Alema, i magistrati più o meno corrotti, le caste
 denunciate a più riprese: tutti questi, che crediamo essere il potere, sono 
delle marionette, a cui è stato lasciato un cortile in cui fare i loro giochetti.
 Da chi è stato lasciato questo cortile? Dal vero potere. Che dice: voi rimanete 
lì, fate le vostre piccole cose, godetevi i vostri privilegi, manipolate quello
 che vi pare, le vostre corruttele, i vostri malaffari. L’importante è una cosa: 
che obbedite sempre agli ordini che noi vi

che abbracciasse la ME-MMT , PER DARE CORSO AD UNA NUOVA SOCIETA'......fallo sei la persona giusta, nella posizione giusta!





25 minuti fa · 

  1. A te, Leonardo Cribio e Bruno Lai piace questo elemento.
    A te e ποπη κυπραιου piace questo elemento.

    Rossella Sandrelli piace questo elemento.


    A te e 
    Giovanni Marras piace questo elemento.

    Franco Falbo piace questo elemento.
    Fabrizio Cavaterra Mariano...scusa la mia ignoranza di fuoruscito...che vuol dire : EM-MMT?
    Fabrizio Cavaterra ok...capito...
    lo studieró in dettaglio...grazie...

    Mariano Orrù che abbracciasse la ME-MMT , PER DARE CORSO AD UNA NUOVA SOCIETA'......fallo sei la persona giusta, nella posizione giusta!
    Elezioni 2013, Ingroia: “Mi candido come premier”. E su Grasso: “Errore del Pd”.

    Il magistrato siciliano scioglie la riserva per la candidatura a Palazzo Chigi e presenta la sua lista "Rivoluzione civile". Poi attacca Bersani e l'ex procuratore nazionale antimafia: "Nel maggio del 2012 voleva dare un premio a Berlusconi per meriti nella lotta alla criminalità". E a Grillo dice: "Porte aperte".

    Non solo Mario Monti, Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani. Il quarto polo pren
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Ingroia si candida e attacca Grasso e il Pd: "Partito senza coerenza, dimentica Berlinguer"


Ingroia si candida e attacca Grasso e il Pd:
"Partito senza coerenza, dimentica Berlinguer"

L'ex magistrato palermitano annuncia la sua presenza alle elezioni con la lista "Rivoluzione civile" e prende le distanze dall'ex collega: "Fu scelto alla Procura nazionale antimafia da Berlusconi". Polemiche per una possibile lista ispirata al movimento "arancione" dei sindaci. Apertura a Grillo, che risponde subito no

ROMA - Antonio Ingroia scioglie la riserva e annuncia il suo ingresso in politica con la candidatura a premier della neonata lista "Rivoluzione civile". Il simbolo contiene in grande il nome del candidato con sopra la scritta in blu "Rivoluzione civile" e sotto, in rosso, le sagome dei manifestanti del "Quarto Stato" di Pellizza da Volpedo su uno sfondo che vira all'arancione.

La conferenza di Ingroia è un lungo e duro attacco al Pd e al Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che proprio ieri ha ufficializzato la sua presenza alle prossime elezioni con i democratici. Grasso, accusa l'ex magistrato palermitano, divenne Procuratore nazionale antimafia "scelto da Berlusconi in virtù di una legge con cui venne escluso Giancarlo Caselli, 'colpevole' di aver fatto processi sui rapporti tra mafia e politica". Ma contro Grasso, dal punto di vista di Ingroia, pesa anche la grave responsabilità di aver pensato "nel maggio 2012" di consegnare "un premio al governo Berlusconi per essersi distinto nella lotta alla mafia".

"Da magistrato - dice Ingroia - non avrei mai creduto di dovermi ritrovare qui per continuare la mia battaglia per la giustizia e la legalità in un ruolo diverso". "Quando giurai la mia fedeltà alla Costituzione pensavo di doverla servire solo nelle aule di giustizia. Ma non siamo in un paese normale e in una situazione normale - prosegue il magistrato palermitano - Siamo in una emergenza democratica. E allora, come ho detto, io ci sto. E' venuto il momento della responsabilità politica. Alla società civile e alla buona politica dico 'grazie' perche hanno fatto un passo avanti". "Questa è la nostra rivoluzione, noi vogliamo la partecipazione dei cittadini. Antonio Ingroia non si propone come salvatore della patria, ma di essere solo un esempio come tanti cittadini che si mettono in gioco, assumendo rischi", dice ancora.

Nell'autoinvestitura di Ingroia non mancano gli spunti polemici, innanzitutto nei confronti del Pd, colpevole di aver "smarrito la sua coerenza". "A Bersani, che ho definito persona seria e credibile - aggiunge l'ex pm di Palermo - dico di uscire dalle contraddizioni in cui la sua linea politica si è impantanata". Al segretario del Partito democratico, ricorda Ingroia, "ho fatto un appello" e "lui ha risposto in modo un po' stravagante, dicendo che non risponde ad appelli pubblici, ma mi auguro che Bersani sappia che l'avevo cercato personalmente, ma non ho ricevuto risposta, me ne farò una ragione. Evidentemente si sente un po' il padreterno, Falcone e Borsellino quando li cercavo rispondevano subito".

Poi l'affondo più duro: "Caro Bersani, così non va, chi ha alle spalle storie così importanti dovrebbe ricordarsi il valore della moralità", dice citando le battaglie di Enrico Berlinguer e Pio La Torre per la moralità. "Tra Violante e Dell'Utri c'è una convergenza che dovrebbe far riflettere i dirigenti del Pd", rincara riferendosi ai giudizi sulla candidatura di Piero Grasso nelle liste dei democratici. Accuse che non impediscono comunque all'ex magistrato di sostenere che comunque la porta per il Pd "rimane aperta", così come per il movimento di Grillo.

Offerta che il Movimento 5 Stelle declina però con durezza definendo l'esperimento della lista Rivoluzione civile "un minestrone con tre partiti che non hanno da soli alcuna possibilità di superare lo sbarramento elettorale". "Ingroia ha detto che la sua porta per il MoVimento 5 Stelle è aperta. Lo ringrazio, ma, per favore, la richiuda", conclude Grillo sul suo blog. "La mia porta decido io quando chiuderla", è la replica di Ingroia. "Ho sempre tenuto aperte le porte da magistrato verso i cittadini ed ora la tengo aperta in politica nel confronto con gli altri".

A sostenere la candidatura di Ingroia è un pacchetto di forze politiche che va dall'Italia dei Valori, a Rifondazione comunista, dai Verdi ai Comunisti italiani, passando per il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che sta pensando alla presentazione di una sua lista ispirata agli "arancioni" che nella primavera del 2011 hanno portato alla vittoria del centrosinistra nelle elezioni amministrative. Iniziativa dalla quale prende però le distanze il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Anche "se non esiste un copyright", è certo che "sono state Milano e la campagna elettorale per il sindaco della mia città il punto di partenza e il centro di quel rinnovamento", dice il primo cittadino lombardo esprimendo preoccupazione "per i pericoli che vedo concretizzarsi all'orizzonte: vedere il popolo arancione strattonato da tutte le parti, trasformato in un aspirante piccolo partito, strumentalizzato al fine di ottenere qualche deputato, plasmato per infilarlo in una lista, accodato a questo o quel candidato scelto dall'alto". 
(29 dicembre 2012)