A cosa serve l'aiuto umanitario nella crisi del mondo contemporaneo?
I casi dell’ex Jugoslavia, dell’Afghanistan, dell’Iraq, della Somalia, del Sudan, del Libano, fino ai più recenti della Libia, del Mali, della Siria, hanno lasciato aperti molti punti interrogativi: a cosa serve l’aiuto umanitario? Un convegno a Roma, organizzato da Intersos e Rete Link 2007
Fonte: Europuglia
I casi dell’ex Jugoslavia, dell’Afghanistan, dell’Iraq, della Somalia, del Sudan, del Libano, fino ai più recenti della Libia, del Mali, della Siria, hanno lasciato aperti molti punti interrogativi: a cosa serve l’aiuto umanitario? Rischia forse di tradursi in alibi per l’impotenza della politica e della comunità internazionale? Viene usato strumentalmente dagli Stati? Rischia di alimentare i conflitti? Cosa ne pensano le persone e le comunità afflitte da crisi ed emergenze?
Le emergenze umanitarie causate da conflitti armati, rivolte sociali e politiche, oppressioni, persecuzioni, si sono moltiplicate e colpiscono milioni di persone costrette a vivere nella paura o a fuggire in luoghi più sicuri. La risposta umanitaria e solidaristica ai bisogni di chi rimane sotto assedio e di chi deve abbandonare tutto è troppo spesso l’unica iniziativa che la comunità internazionale riesce ad assicurare, grazie all’impegno delle organizzazioni umanitarie.
L’iniziativa politica per prevenire, contenere, risolvere le controversie prima che si trasformino in crisi devastanti sembra essersi rattrappita. Gli ultimi venti anni, in particolare, confermano una generale perdita di peso e di capacità di agire della politica. Gli stati paiono esitare o assumono posizioni legate ai propri interessi e