ESSERE SOLI E’ LA
PRESENZA DI SE STESSI
La felicità è
oblio, dimenticarsi di se stessi, guardare e vedere oltre - non c'è niente da
scavare ma tutto da seppellire. Certo è la strada più ardua, ma la sola che ci
può condurre alla liberazione dalla paura. Psicanalisi, psichiatria e sorelle,
sono delle malattie incurabili ad alta virulenza. Come possiamo credere di
potere sondare, vivisezionare un TUTTO inscindibile per definizione, scomponendolo
in parti (Ego, Se, Anima, Coscienza, Spirito) come fossero i pezzi meccanici di
un motore a scoppio, separandoli dal resto, per poi riposizionarli come
all'origine? Freud e Jung, operano nella profanazione avventurista di una
sfera, di competenza del trascendente, allo stesso modo di un infante la cui
curiosità ossessiva lo porta a smembrare il suo giocattolo per vederne il
meccanismo interno che lo muove, ma
poi incapace di ricomporlo.
Credere che la
"psicologia" sia una marcia in più per la comprensione dell'immateriale,
è un fatale errore di presunzione e di ingenuità allo stesso tempo. Dobbiamo
liberarci, ripudiare, rinnegare, sbarazzarci al più presto di ogni nozione
scientifica e apprendimento didattico che come un macigno impedisce il fluire
del nostro essere spirituale! "Essere soli, è la presenza di se
stessi", afferma Osho
(straordinaria conclusione) - un ingombro dal quale ci possiamo liberare
a patto di dimenticarlo - Pensare di rimuoverlo attraverso la ragione
introspettiva, è un pensiero folle, se non perverso. La conoscenza è
percezione, attenzione, intuizione, discernimento... l'esatto opposto
dell'informazione, il cui solo scopo è di accreditarsi a consenso univoco sulla
base del numero di allocchi che ne condividono le tesi. Se non abbiamo la
capacità di mettere in discussione le nostre pregresse convinzioni per aprirci
ad una nuova e luminosa visione del "mondo", e ridurre ogni
ragionamento razionale e opportunistico a sintesi di un processo olistico dove
tutte le parti interagiscono sulla base di un principio di "causa
effetto" per ristabilire in tempo reale l'armonia del cosmo, ogni nostro
desiderio di libertà e di autentica felicità, verrà tradito.
Il nostro
benessere interiore, e quindi generale, non è dipendente da fattori esterni,
interiori o stati fisici che si alternano in maniera schizofrenica,
relativamente, alle varie circostanze del momento, ma è uno stato d'animo
perenne che si consolida a fattore immutabile perché conseguimento di un
traguardo!! Niente cambia, niente muta, ma tutto si espande nella sua intensità
luminosa.
Il cambiamento, in
verità, non è che degenerazione!! La verità non è mai relativa, ma diversi e
relativi sono i punti di osservazione dalla quale la si guarda. Senza certezze
non c’è espansione!
Chi nutre dubbi
dovrebbe essere predisposto a ricercare certezze, senza le quali (e il mondo
che ci circonda ne è l'esempio più illuminante) tutto perde il suo senso e la
sua primigenia natura!
Il dubbio è la
risultante di una volontà annichilita, di prove rimandate o mai affrontate! Il
dubbio è compagno della paura - il dubbio è una attenuante alle nostra
inettitudine fisica e morale - il dubbio è complicità con il nostro carnefice -
il dubbio è autocommiserazione - il dubbio è mancanza di consapevolezza, di
presa di coscienza - il dubbio è non volere e sapere amare - il dubbio è un
tarlo che da dentro sbriciola ogni ragione salvifica!
Per milioni d anni
gli uomini sono vissuti senza chiedersi della terra, se fosse rotonda o meno!!
Io dormo molto più sereno immaginando che sia una zattera alla deriva
nell’universo infinito, lasciando che la mia immaginazione varchi i confini
della ragione materialista!
Io tratto di Dio,
del dopo, della necessità della morte, di una dimensione futura che mi aspetta
trepidante per farmi dono della sua immensa luce! Non sono un funzionario della
Chiesa, ma il guerriero di Cristo - Io parlo di fulmini e non di lampadine
elettriche.
Sono immortale, e
regalo agli uomini le mie certezze, il mio conforto, la mia passione - derubato
e felice testimone della fine.
GJTirelli
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