martedì 22 aprile 2014

PATRIMONIALE DI MASSA......STAMPA LIBERA

Autore: Francesco Colonna
Non finirò mai di stupirmi dell’ingenuità della gente. Nonostante le solenni fregature prese con Mario Monti e Enrico Letta, presentati come salvatori della Patria e rivelatisi poi – come noi sostenevamo – deleteri esattori per conto della finanza internazionale, oltre che agenti della distruzione del nostro sistema produttivo al fine di “uccidere la domanda interna” (come ha confessato esplicitamente Monti), vedo che non poche persone si apprestano a illudersi ora per la terza volta con Matteo Renzi.
Eppure, rispetto a Monti e Letta nulla è cambiato: anche Renzi non osa mettere in discussione nessuno dei vincoli della Ue che stanno strangolando l’economia europea, anche Renzi è alla disperata ricerca di fondi, anche Renzi, a parte misure-tampone come quelle degli 80 euro in busta paga, non ha nessuno spazio di manovra per rilanciare l’economia, anche Renzi ha costruito la sua carriera giurando fedeltà a questa Europa delle banche, anche Renzi, il giorno che si mettesse contro Bruxelles e le grandi lobby economiche (cosa che ovviamente non ha nessuna intenzione di fare, anche perché il buon Matteo di sinistra ha a malapena un braccio e una gamba) sarebbe scomunicato
dai media e verrebbe da loro distrutto con la stessa velocità con la quale è stato pompato. Perché infatti, se la situazione economica e la logica politica sono esattamente le stesse, ora le cose dovrebbero evolvere diversamente da come avvenne con Monti e Letta? Solo perché Monti e Letta erano musoni e Renzi sorride ed è pop? Purtroppo, la stragrande maggioranza delle persone questa banale analisi non riesce a farla e, non paga di essere stato presa in giro ripetutamente nel recente passato, crede alle bugie ufficiali. Non accetta la possibilità che esista una classe dirigente e un sistema dell’informazione specializzati nel mentire e ancora dà credibilità a figure che pure si sono distinte per inaffidabilità, per il solo fatto che ricoprono incarichi istituzionali. Se il ministro dell’Economia o il governatore della Banca d’Italia o il numero uno di Confindustria sostengono che stiamo uscendo dalla recessione e che si vede la famosa luce in fondo al tunnel, molti tendono ancor oggi a crederci (“lo ha detto il ministro, lo ha detto Confindustria, lo ha detto la Banca d’Italia”) nonostante siano anni che le previsioni di questi soggetti si rivelano totalmente sbagliate e quindi intenzionalmente false, dal momento che funzionari di questo livello l’economia la conoscono.
Renzi e Padoan, “il bomba” e la volpe
Questa credulità dell’opinione pubblica, incapace – anche nel caso di persone sveglie e informate – di fare un minimo di analisi basata sui fatti e sui dati, fa sì che l’opera di impoverimento della maggioranza a danno dei profitti dei pochi possa proseguire indisturbata. In fondo, il potere economico, e quello politico che da esso dipende, sa che basta allentare la morsa dei sacrifici nei mesi precedenti questa o quella elezione, per essere sicuri che il popolo non si ribellerà. Ecco spiegato perché in giro si sentono tante persone fiduciose in questo governo, che pure si muove esattamente nella stessa linea dei precedenti. Persone che si lasciano impressionare dagli 80 euro in più in busta paga – che ovviamente saranno recuperati con future tasse – e dimenticano (anche perché il tema viene furbescamente ignorato dai media mainstream) che cosa ci aspetta.
Già, cosa ci aspetta dopo la tregua delle elezioni europee? La mazzata dell’Imu a giugno, intanto. Poi una sicura manovra correttiva in autunno, che già ora appare inevitabile in quanto le stime di bilancio del Def sono assolutamente irrealistiche. E poi, dall’anno prossimo, la tremenda tagliola da 30-40 miliardi all’anno per 20 anni del Fiscal Compact. Che significheranno patrimoniale di massa o addirittura prelievo forzoso dai conti correnti. Come scrive Aldo Giannulli, ci attende “una contribuzione straordinaria: prelievo o prestito forzoso, direttamente dai risparmi in banca o sulla busta paga, e tassa patrimoniale. Ebbene, sulla tassa patrimoniale potremmo anche esser d’accordo se colpisse la rendita finanziaria o le maggiori concentrazioni immobiliari, ma siamo anche convinti che non ci si proverà nemmeno e la scure (altro che le “forbicine”) si abbatterà, come sempre, sui ceti medi e bassi. Il fatto stesso che non se ne parli, per non turbare la campagna elettorale (…), conferma che è esattamente così che andranno le cose.”
Se mi sarò sbagliato, e Giannulli con me, sarò felice di fare ammenda. Ma per ora le cose – se guardiamo razionalmente ai numeri e agli orientamenti di politica economica – stanno così. Altro che fiducia in Renzi, qui ci sarebbe da cambiare completamente cammino, e in tutta fretta.
Francesco Colonna
Fonte: dammiunclue.blogspot.com
22/04/2014

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