martedì 28 ottobre 2014

LETTERA APERTA AI GIORNALISTI ITALIANI.....GJTirelli


LETTERA APERTA AI GIORNALISTI ITALIANI

Cari giornalisti italiani, perché non scrivete che le 50.000 tonnellate di rifiuti tossici e radioattivi, riversati nella golena del fiume Gornalunga nella piana di Catania, non sono stati prodotti dalla mafia, ma da quei grandi figli di puttana di imprenditori stragisti (gli intoccabili) che corrompono e assoldano la criminalità organizzata per espletare questo sporco lavoro?

Perché non dite che la Mafia, in questo specifico caso ultimo anello della catena, si riduce ad una normale società di trasporti?

Perché non dite che è tecnicamente impossibile che 5000 camion ogni anno, 416 al mese, e 13 al giorno, carichi di morte, riversino 50.000 tonnellate di veleni nel letto di un fiume con la facilità di chi ottempera ad un diritto?

Perché non dite che le istituzioni, delegate a fare rispettare la legalità, hanno girato la testa dall’altra parte, per motivi noti a tutti, ed è improponibile e vigliacco fare passare il messaggio del, “io non sapevo”.

Cari giornalisti, perché la vostra spesso tagliente penna, non affonda la sua lama al cuore della radice del problema, ma si accanisce con evidente qualunquismo sui frutti bacati dell’albero del male, i più evidenti, ma risultato ultimo di un cancro sotterraneo che da troppo tempo divora la nostra società?

Perché non dite che l’emergenza ambientale è prioritaria a tutto, anche all’occupazione, e che il più bel paese del mondo si sta trasformando in una discarica infetta, ipotecando così per sempre, la salute, la dignità e la vita dei suoi abitanti e defraudando un patrimonio di storia e cultura, fonte di ricchezza di bellezza, di prosperità e di gioia?

Perché non dite che la degenerazione della politica, che ha prodotto quel sincretismo diabolico fra “MAFIE - POTERE ECONOMICO e ISTITUZIONI”, è la causa prima di ogni male?

Giornalisti italiani, perché di fronte a realtà così schiaccianti, non fate cartello al fine di onorate la verità? Voi, che dovreste esserne i paladini, l’avamposto etico e deontologico, il baluardo più alto issato a conforto delle nostre paure, del bene comune e dello stato di diritto?
Le vicende miserevoli dei nostri governanti, grandi o piccoli che siano, scompaiono di fronte a tutto ciò. E’ la vita in gioco, quella dei nostri figli, la loro sopravvivenza; la loro consapevolezza e i loro parametri di riferimento di giustizia e di libertà.

Politici e criminalità organizzata, non sono altro che manovalanza al soldo del Potere Economico/Finanziario, investito oggi di un tale potere, da intimorire anche il più sanguinario dei boss.
Siamo arrivati al paradosso; le Big Company che corrompono le mafie e la politica, e questa, mi si consenta, è la fine del mondo.

Non c’è vita senza etica, né libertà senza verità.


Gianni Tirelli

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