giovedì 31 luglio 2014

COME CAMBIAMO L’ORRORE IN MEGLIO...Paolo Barnard

COME CAMBIAMO L’ORRORE IN MEGLIO

Premessa: questa è l’introduzione al libro Siria, Scatti e Parole di Alberto Gherardi e Alessandro Greco, Miraggi Edizioni.
Ma è quello che penso su come accade che la Storia cambi, per il meglio, cioè cosa dovremmo fare. E’ anche il risultato di una mia proposta fatta all’amico Noam Chomsky per stabilire un comitato di esperti internazionali che studiassero come effettivamente avviene il cambiamento, come cioè accade oggi (non 250 anni fa) che la civiltà avanza. L’idea era di identificare le chiavi del progresso umanitario, scientificamente, e di proporle nella loro forma più efficiente ai Movimenti per la giustizia e la pace. Noam non colse l’idea, non la capì, mi scrisse fiumi di parole su questo, eppure non riuscii a convincerlo. Forse perché in quel periodo attraversava un momento personale molto drammatico. Pazienza. Ecco la mia idea di come la Storia oggi può progredire.
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No, la Storia non esiste più. Neppure se uno la racconta. No, caro Terzani, non è come dici tu. In primo luogo perché le narrative, i racconti, della Storia che giungono al pubblico sono sempre resi irriconoscibili rispetto agli eventi originali. E questo annulla, disintegra, l’efficacia del raccontare la Storia, annulla la Storia stessa. Chiedetevi perché la vicenda, per innumerevoli capitoli raccontata, del conflitto israelo-palestinese non ha mai prodotto in ottant’anni un singolo minuto di vera pace o di giustizia. La risposta è appunto che la narrativa di quel conflitto, raccontata e ri-raccontata, è falsa, non ve n’è un segmento somigliante alla verità che sia mai giunto al grande pubblico occidentale. Tanto valeva che fosse rimasta del tutto sconosciuta, il risultato sarebbe stato approssimativamente identico per le vittime di quel conflitto.
In secondo luogo, fosse anche che la Storia ci giungesse veritiera, la reazione delle opinioni pubbliche – quelle che dovrebbero porre fine alle barbarie (Chomsky) – è ormai sempre più fiacca, sempre più apatica, sempre più ‘modaiola’. Chiedetevi: dove sono finite le miriadi di bandiere della pace che pendevano dai balconi nel 2003 alla notizia dell’invasione dell’Iraq? E dove i milioni di pacifisti che si riversarono nelle strade? Le guerre oggi divampano come allora, eppure… le bandiere non ci sono più, i milioni di dimostranti sono azzerati. Il fatto è, la verità è, che la macchina del Potere ha progressivamente addormentato l’Occidente, i suoi cittadini, li ha anestetizzati inoculandogli con scientifica progressione dosi sempre maggiori di orrore mediatico, fino a obnubilarli nell’indifferenza. Poi, il Potere ci ha avvolti nel sudario dell’Esistenza Commerciale e Finanziaria, da cui ormai nessuno di noi può più staccarsi. Non ne abbiamo il tempo. Il TEMPO. E’ questa la trappola.
Da una parte, quindi, siamo ormai indifferenti all’orrore in Tv; dall’altra siamo privi del tempo da dedicare a un’azione civica per fermare gli orrori del mondo. E per toglierci il tempo il Potere ha pensato alle ‘crisi’. Oh! Cosa vi è di meglio per distrarre milioni di persone dall’umanizzazione, dall’indignazione, dalla compassione, e quindi da un’effettiva ribellione ai crimini storici come le guerre, se non farli sentire in crisi. Crisi sociale, politica, e soprattutto economica. Facendoci vivere col fiato fetido dell’insicurezza sempre sul collo, costretti a lavorare come pazzi per appena sopravvivere nell’Esistenza Commerciale e Finanziaria, non abbiamo tempo per agire, ma non dico contro le guerre, neppure per agire contro la devastazione delle nostre democrazie e dei nostri diritti che furono acquisiti. Non abbiamo tempo per i nostri anziani, per i nostri stessi figli spesso. Ecco come siamo messi, noi che guardiamo i bambini che muoiono, soffrono, che vengono stuprati nell’anima nelle guerre in Siria, in Congo, o negli ‘sweat-shops’ in Vietnam, o persino nelle periferie delle nostre città.
Ma non mi fermo qui.
Se mi giro indietro a guardare la Storia vedo indiscutibilmente che l’orrore inflitto agli umani fu, in passato, immensamente superiore a quello di oggi. Vi sono ampie fette del pianeta dove le cose sono in effetti migliorate in modo prodigioso. La Piccola Fiammiferaia è spacciata per fiaba oggi, ma i netturbini della Londra vittoriana davvero raccoglievano piccoli cadaveri all’alba per le strade della città. Morti di stenti, con i lividi delle percosse dei genitori alcolizzati, per non dire di peggio e sinceramente vi risparmio quel peggio. Piccoli involucri inzuppati di sofferenza da farci urlare, poi morti nell’indifferenza da farci urlare. Parliamo di Londra, e non di un millennio fa. Leggete Fontamara di Ignazio Silone per capire l’abiezione in cui erano costretti a vivere quegli italiani solo 90 anni or sono. E potrei elencare esempi di questo tipo senza fine. Tutto ciò oggi non esiste più. E verrà il giorno, verrà, in cui la Siria ricorderà i suoi orrori odierni, e non solo odierni, tirando lo stesso sospiro di sollievo. Ma la domanda è: cosa porta l’uscita dalla barbarie allora? Non certo solo raccontare, denunciare la Storia. Non certo l’impegno dei cittadini. Allora cosa?
E’ una illusione. E funziona.
L’umanità produce di rado singoli individui illuminati. Produce di rado raggruppamenti di questi individui, ma sempre esigui rispetto alle grandi masse. La modernità ha poi prodotto i mezzi di comunicazione, dapprima primitivi, poi man mano massificati. Sono tre componenti, una, due, tre. Insieme, esse creano lungo lo svolgersi della Storia una illusione di maggior civiltà, che si diffonde, che viene creduta, e che alla fine davvero produce il progresso civile e umano. Mi spiego meglio.
Capita nella Storia che pochi uomini o donne producano, per innata repulsione della barbarie, idee dirompenti, umanizzanti, le quali stigmatizzano la barbarie come non più accettabile. Essi sono le guide, i pionieri. Qualcuno di voi si ricorda chi fu Cesare Beccaria? Poi accade che gruppi di altri umani aderiscano a quelle idee, che formino movimenti capaci di farsi sentire. Qualcuno ricorda l’Illuminismo, o il movimento fondato da William Beveridge lo scorso secolo? E più di recente l’ambientalismo, il femminismo, o le associazioni per i diritti umani? Ecco le prime due componenti all’opera. Ma si badi bene: stiamo parlando di sparute minoranze, microscopiche rispetto alle masse umane da una parte e agli apparati di potere dall’altra. A questo punto intervengono però i mezzi di comunicazione. Essi, a gradi sempre maggiori nella Storia, hanno raccolto le idee e posizioni di queste minoranze ‘illuminate’, le hanno amplificate permettendogli di raggiungere le opinioni pubbliche delle centinaia di milioni di cittadini. Ed è qui che scatta l’illusione di civiltà.
Accadono a questo punto due cose ben distinte. Al Potere – e mi riferisco all’era moderna, cioè non oltre gli scorsi due secoli –appare che vi sia una montante ondata di opinione pubblica che ha recepito la condanna della barbarie espressa dalle elite sopraccitate, amplificata dai media, e questo lo impensierisce. Dopo tutto, per quanto il Potere sappia manipolare quasi ogni aspetto del vivere, teme le perdite di consenso delle grandi masse, particolarmente in democrazia. Dall’altra parte, alle opinioni pubbliche appare che un dato standard di civiltà sia divenuto o stia divenendo pratica comune, perché amplificato dai media e sostenuto da quelle figure ‘illuminate’. Sono due illusioni, nulla più che illusioni di precaria fragilità, ma alla fine funzionano, e il Potere, con riluttanza, non oserà più ripudiare quegli standard di civiltà, anzi, vorrà mostrarsi garante di essi, timoroso delle opinioni pubbliche; mentre le grandi masse vi si adatteranno di conseguenza (non di rado anch’esse con riluttanza). Pensateci: tutti i grandi, epocali salti in avanti della civiltà moderna sono avvenuti così. Nati da illusioni di maggior civiltà date per acquisizioni concrete, credute e quindi applicate.
Ho detto che questo progresso dell’umanità fuori dalla barbarie, alimentato dalle tre componenti di cui dicevo e dall’illusione di civiltà, ha funzionato e funziona, è innegabile. Ma ho anche detto che è per sua natura estremamente fragile. In epoche recenti abbiamo avuto esempi tragici di come la civilizzazione dell’animale uomo possa essere riportata alla barbarie in un attimo: abbiamo assistito alla trasformazione dei civilissimi Balcani in un teatro di orrori infernali mentre milioni di europei della porta accanto rimanevano inerti. La Guerra al Terrorismo non solo ha distrutto l’intero impianto della legalità internazionale, ma ha abolito molti dei diritti civili già acquisiti in due Paesi avanzati, gli USA e la Gran Bretagna. La tortura su larga scala ha rialzato la sua orripilante testa in tutte la maggiori potenza democratiche alleate in quella sciagurata guerra. I diritti delle donne stanno rotolando all’indietro in questi ultimi anni, al punto che si torna a parlare di ‘Femminicidio’. Per non parlare della distruzione della democrazia stessa in Eurozona, dove interi Stati coi loro parlamenti sono oggi ridotti all’impotenza a fronte di una elite di immorali tecnocrati e di speculatori finanziari: la Grecia è stata risospinta al medioevo, con sofferenze umane inenarrabili. Tutto ciò va detto proprio a prova del fatto che l’uscita dalla barbarie è frutto solo di quella illusione, e di null’altro di più solido. Ma essa non muore, può accusare sconfitte, ma non muore. Perché quelle elite ‘illuminate’ nasceranno sempre, e la ricreeranno sempre. Parlo, ad esempio, degli autori di questo libro. Mi capite ora? Capite dove sto arrivando?
Questo volume e gli uomini e le donne che vi stanno dietro non salveranno i piccoli siriani dalla barbarie perché raccontano la loro storia, né perché di conseguenza le masse s’indigneranno e faranno qualcosa. No. Questo libro è precisamente una delle componenti della creazione dell’illusione di civiltà portatrice di vera civiltà e salvezza per milioni di sofferenti. Essa, assieme all’opera di altre sparute elite dotate di altrettanta compassione, finirà per contagiare sempre maggiori fette del nostro Pianeta, passo dopo passo, lungo la strada che arriverà anche a Damasco. A quei bambini. Ecco perché questo libro li salverà, forse non domani, ma li salverà.
E se voi che leggerete queste pagine, se voi che saprete tollerare quelle immagini, vi unirete ai creatori di civiltà che le hanno volute…
… bè, ciascuno scriva qui il suo seguito.



Paolo Barnard

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"Guerra giusta"

  

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Luglio 30, 2014 - 19:12 INTERNAZIONALE

DOPO ECUADOR E BRASILE, ANCHE PERÙ, CILE E SALVADOR CONTRO OFFENSIVA A GAZA

“La portata e l’intensità delle operazioni israeliane a Gaza violano il principio di proporzionalità nell’uso della forza” e pertanto non rispettano “norme fondamentali del diritto internazionale umanitario”: con questa motivazione il Cile ha richiamato per consultazioni il suo ambasciatore a Tel Aviv, Jorge Montero. “Non sappiamo quanto tempo resterà a Santiago, dovremo valutarlo” ha detto il capo della diplomazia di Santiago, Heraldo Muñoz, da Caracas, dove partecipa al vertice del Mercosur (Mercato comune sudamericano). Allo stesso summit, il Brasile, capofila dell’opposizione latinoamericana all’offensiva su Gaza, chiederà formalmente il sostegno dei suoi soci – Argentina, Paraguay, Uruguay e Venezuela – dopo essere stato aspramente contestato da Israele.
Di pari passo con il Cile, anche il Perù ha annunciato il richiamo del suo ambasciatore, José Salinas: “Non può protrarsi una situazione in cui tanti civili e tanti bambini stanno morendo…Guardavamo con grande speranza alla tregua dichiarata, sperando che fosse la cessazione dell’ostilità e l’inizio di negoziati. Purtroppo non è stato così” ha detto il ministro degli Esteri di Lima, Gonzalo Gutiérrez. La decisione, ha aggiunto, è stata presa contemporaneamente al Cile, come dimostrato sulla perfetta sincronia con cui sono stati diffusi i relativi comunicati.
E anche il Salvador si è unito a Cile e Perù, dando istruzioni per il richiamo per consultazioni del suo ambasciatore in Israele, Susana Edith Gun de Hasenson, “fino a nuovo ordine”. “Esprimiamo la nostra solidarietà con i bambini, le bambine, le donne, gli uomini, gli anziani che sono vittime dei bombardamenti indiscriminati nella Striscia di Gaza, mentre allo stesso tempo condanniamo nel modo più energico queste azioni” ha detto il presidente Salvador Sánchez Cerén, parlando a margine del summit del Mercosur. In modo analogo si erano comportati nei giorni scorsi anche Ecuador e Brasile.
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QUESTO E' NIENTE IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE

QUESTO E' NIENTE IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE, O PENSATE CHE TUTTI QUEI MORTI E FERITI DALA FURIA OMICIDA SIONISTA SI POSSA DIMENTICARE DI BOTTO. ITALIA PREPARATI SEI UNA DELLE MAGGIORI RESPONSABILI !
Fuoco alle sinagoghe,frasi contro ebrei
Comunità ebraica, stupida sfida presto verranno presi
(foto: ANSA)
20:23
NEWS
(ANSA) - ROMA, 30 LUG - Su un muro del quartiere Prati dove era stata rimossa la scritta antisemita 'Giudei la vostra fine è vicina', ne è apparsa un'altra che recita 'Fuoco alle Sinagoghe'. Lo rende noto Fabio Perugia portavoce della comunità ebraica di Roma. Due giorni fa altre farsi antisemite e svastiche su un negozio. Il presidente della Comunità Riccardo Pacifici commenta: "E' una stupida sfida fatta da persone braccate. Abbiamo motivo di credere che quanto prima verranno assicurate alla giustizia".

mercoledì 30 luglio 2014

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Gaza. Colpita ancora una scuola dell’Unrwa, 20 morti

Tra le vittime registrate nelle ultime ore nella Striscia, secondo al-Qedra, ci sono anche dieci persone di una stessa famiglia morte e altre 25 ferite in un raid aereo condotto contro un'abitazione a...Leggi tutto

Ucraina: le truppe golpiste avanzano, decine di morti

Continua anche nelle ultime ore l’offensiva militare delle forze fedeli al governo golpista di Kiev contro le sempre più ristrette aree dell’est dell’Ucraina ancora in mano agli insorti. Negli ultimi...Leggi tutto

Morire sulla Pontina, il ricatto dei costruttori del "Corridoio"

Denunciamolo ancora una volta: per i Governi e le Giunte Regionali, la sicurezza stradale è un optional e la devastazione delle inutili grandi opere, utile a riempire le tasche ai predatori di mega appalti...Leggi tutto

Ucraina: protesta contro la guerra blocca autostrada

Non è stata una protesta di massa quella che ha bloccato una importante arteria stradale ad ovest della capitale ucraina ma in un paese governato da un regime autoritario e in piena guerra civile la notizia...Leggi tutto

Sudafrica, accordo mette fine a 4 settimane di sciopero dei metalmeccanici

Si è concluso oggi con un accordo tra le parti un lungo sciopero indetto dall’Unione nazionale dei metalmeccanici del Sudafrica (Numsa), durato per quattro settimane. Il via libera all'accordo è arrivato...Leggi tutto

Napoli, acqua pubblica: mobilitazione contro la Delibera 423 della Giunta De Magistris

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Vicepremier turco: "donne non ridano rumorosamente"

Le donne non dovrebbero ridere troppo rumorosamente in pubblico. Ad affermarlo è stato, scatenando una ridda di polemiche, il vice primo ministro turco Bulent Arinc, uno dei più autorevoli esponenti...Leggi tutto

Kosovo: i capi dell’Uck accusati di crimini contro l’umanità e pulizia etnica

Numerosi capi militari del “disciolto” Esercito per la liberazione del Kosovo (Uck) saranno perseguiti per crimini contro l'umanità e traffico d'organi di fronte al tribunale penale internazionale...Leggi tutto

Argentina. Nel giorno del (possibile) default, banche in azione

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Collezionisti...

La Libia 'liberata' è nel caos, fuga da Tripoli

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Noi firmatari di questo Appello, sgomenti per gli avvenimenti in corso nella “Striscia di Gaza”, accusiamo i governanti attuali di Israele, che nei confronti del popolo palestinese stanno portando...Leggi tutto

L'appello dell'ambasciata palestinese in Italia

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Appello 29.07.2014

New York: protesta contro Israele, arrestato Norman Finkelstein

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ANDIAMO AVANTI CON LE PETIZIONI....SAPETE COSA CI FANNO ! CI SI PULISCONO IL SEDERE ! OCCUPARE A MIGLIAIA I VARI POLIGONI, VOGLIO VEDERE SE SCATTANO LE MANETTE, DOVREBBERO ORGANIZZARE I CAMPI DI CONCENTRAMENTO ! !

STOP ai test militari in Sardegna

RICCARDO TEVERE 
Torino, Italy
Inaccettabile! 
È l'unica parola per descrivere quello che sta succedendo in Sardegna.
Per l'ennesima volta questa perla del mediterraneo viene sottoposta a veri e propri abusi da parte di privati e non solo, ai quali viene dato il permesso nel silenzio più assoluto da parte dei media di rovinarla senza che nessuno faccia o dica nulla.
Dopo gli scandali di Quirra e Perdasdefogu, in cui sono stati rilevati altissimi livelli di mortalità sia animale che umana a causa dei materiali usati, questi dannosi, inutili oltrechè anacronistici test militari continueranno ad essere effettuati non solo nelle località sopra citate ma anche nei poligoni di Teulada, Capo Frasca e Macomer. Questo scempio inizierà il 21 settembre e durerà fino a dicembre.
Le richieste che rivolgo alla Regione Sardegna ed ai Ministeri dell'Ambiente e della Difesa sono le seguenti: 
1) Al Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Francesco Pigliaru, chiedo di prendere una posizione netta bloccando tali attività su tutto il territorio dell'isola.
2) Al Ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, chiedo che tali test vengano verificati da laboratori autonomi ed indipendenti per i dovuti accertamenti sulla loro tossicità sia sul territorio che sulle persone ed i loro risultati dovranno essere pubblicati sul sito della Regione per rendere consapevole l'opinione pubblica su quello che sta avvenendo. Qualunque sia l'esito degli accertamenti, siano essi positivi o negativi, chiedo inoltre di fare un referendum per dare la possibilità al popolo sardo di decidere autonomamente se fermare una volta per tutte queste attività.
3) Al Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, chiedo di rivedere gli accordi internazionali presi con la Nato sui siti nei quali effettuare tali test.
Non è possibile continuare a martoriare una terra splendida e variopinta, riconosciuta a livello internazionale per le sue bellezze naturali, ed il suo equilibrio in modo permanente solo ed esclusivamente per testare strumenti di morte.
La mia speranza e' che il popolo sardo e tutte quelle persone che come me amano questa terra meravigliosa si uniscano a questa battaglia.
La Sardegna non può essere abbandonata.
Blocchiamo questo abominio.
Riccardo Tevere
La persona (o l'organizzazione) che ha cominciato questa petizione non è affiliata a Change.org. Change.org non ha creato questa petizione e non è responsabile per il suo contenuto.