tag:blogger.com,1999:blog-43094419757403167402024-03-13T03:47:25.539+01:00C A N E L I B E R O N L I N EBENVENUTI NEL BLOG
ANTICAPITALISTA-ANTIMPERIALISTA, INTERNAZIONALISTA DI
http://caneliberonline.blogspot.com/ gianni tirellihttp://www.blogger.com/profile/11621422161354870021noreply@blogger.comBlogger8035125tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-38607751976729610182015-12-24T12:42:00.004+01:002015-12-24T12:42:54.863+01:00Legge di Stabilità 2016 definitiva. Ecco le misure principali<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<header class="article-header">
<div id="print-page-link" style="margin: 10px 0px;">
di <span class="author"><a href="http://www.giurdanella.it/profilo/redazione/" rel="author" title="Articoli scritti da: Redazione">Redazione</a></span>
</div>
</header>
<figure class="postCover pull-right">
<img alt="il testo e la guida alle misure della legge di stabilità 2015" class="attachment-medium wp-post-image" height="300" src="http://www.giurdanella.it/wp-content/uploads/2014/12/stabilita-approvata-wp-300x300.jpg" width="300" />
</figure>
Con 164 voti favorevoli e 125 contrari il Senato ha
approvato definitivamente la legge di stabilità 2016 nel testo
licenziato dalla Camera, sul quale il Governo aveva posto la questione
di fiducia. Si definitivo, con 154 voti favorevoli e 9 contrari, anche
al ddl sul bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario
2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018.<br />
A breve verrà pubblicato il nostro ebook con il commento di tutte le disposizione della nuova manovra finanziaria 2016.<br />
Vengono dunque confermate tutte le modifiche introdotte dalla Camera.<br />
Le disposizioni chiave definitamente approvate sono dunque:<br />
<a href="http://www.giurdanella.it/2015/10/28/legge-di-stabilita-2016-le-novita-su-imu-e-tasi/" title="Legge di Stabilità 2016: le novità su Imu e Tasi">Abolizione IMU e TASI: abolite le tasse sulla prima casa, ad eccezione degli immobili di lusso.</a><br />
BONUS RISTRUTTURAZIONE E MOBILI: prorogato il credito di imposta al
65% per gli interventi di riqualificazione energetica e al 50% per le
ristrutturazioni e il connesso acquisto di immobili, per i quali viene
elevato l’inporto massimo da poter detrarre a 16 mila euro<br />
<span class="nero">CANONE RAI</span>: scende a 100 euro annuali
l’importo del canone Rai che verrà inserito nella bolletta elettrica. Il
pagamento avverrà in rate mensili da 10 euro a partire dal luglio 2016.<br />
CONTANTI: sale a 3000 euro l’importo massimo pagabile in contanti.<br />
CARD FAMIGLIE:<a href="http://www.giurdanella.it/2015/12/21/legge-di-stabilita-2016-arriva-la-card-per-le-famiglie-numerose/" title="Legge di Stabilità 2016: arriva la card per le famiglie numerose">
confermata la «card» destinata alle famiglie bisognose con almeno tre
figli minori a carico che garantisce sconti e riduzioni delle tariffe
dei servizi pubblici e privati convenzionati. La carta che avrà valore
biennale sarà rilasciata sulla base dell’Isee. </a><br />
LEASING PRIMA CASA: introdotta la possibilità di acquistare la prima casa in leasing.<br />
<a href="http://www.giurdanella.it/2015/11/25/medici-da-oggi-il-nuovo-orario-di-lavoro-possibile-stabilizzazione-precari/" title="Medici: da oggi il nuovo orario di lavoro. Possibile stabilizzazione precari">MEDICI:
contratti precari prorogabili fino al 31 ottobre 2016 ed indizione di
un concorso straordinario da concludere entro il 31 dicembre 2017 per
l’assunzione dei precar</a>i.<br />
PRECARI PA: 300 milioni per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.<br />
IRES: Addizionale Ires del 3,5% per gli enti creditizi e finanziari
dal 2017. Interamente deducibili dall’Ires e dall’Irap gli interessi
passivi.<br />
<span class="nero">PENSIONI:</span> <a href="http://www.giurdanella.it/2015/10/27/legge-di-stabilita-2016-le-novita-per-le-pensioni/" title="Legge di Stabilità 2016: le novità per le pensioni">aumento della no tax area per gli over 75 a 8.000 euro. Proroga dell’opzione donna. Settima salvaguardia per esodati</a> e <a href="http://www.giurdanella.it/2015/12/22/pensioni-anticipate-le-novita-della-legge-di-stabilita-2016/" title="Pensioni anticipate: le novità della legge di stabilità 2016">esclusione delle penalizzazioni per le pensioni anticipate.</a><br />
PARTITE IVA: ampliato l’accesso al regime fiscale forfettario di
vantaggio. La soglia di ricavi sale di 15.000 euro per i professionisti
(portando così il limite a 30.000 euro) e di 10.000 euro per le altre
categorie di imprese.<br />
<span class="nero">730 PRECOMPILATO: non si applicherà nessuna
sanzione in caso di lieve ritardo o di trasmissione errata dei dati
relativi al 2014 della dichiarazione dei redditi precompilata se
l’errore non ha determinato un’indebita fruizione di detrazioni o
deduzioni.</span><br />
<a href="http://www.giurdanella.it/tag/legge-di-stabilita-2016/" target="_blank">Segui il nostro speciale per tutti gli aggiornamenti</a><br />
<br />
<div style="text-align: right;">
<time class="updated" datetime="2015-12-23" pubdate="">23 dicembre 2015</time>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-85911993690769816712015-12-24T12:37:00.001+01:002015-12-24T12:37:25.554+01:00 I passaggi sospetti di denaro tra l’Italia e la Cina <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="item_main_image">
<br />
<figure class="responsive" data-media321="http://media.internazionale.it/images/2015/12/22/119434-sd.jpg" data-media641="http://media.internazionale.it/images/2015/12/22/119434-md.jpg" data-media="http://media.internazionale.it/images/2015/12/22/119434-ld.jpg" itemprop="image" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/ImageObject">
<a href="http://www.internazionale.it/notizie/2015/12/23/italia-cina-invio-soldi">
<img src="http://media.internazionale.it/images/2015/12/22/119434-md.jpg" /></a>
<figcaption itemprop="description">
La sede centrale della Bank of China di Pechino, il 3 aprile 2015.
<span class="credit" itemprop="author">(Corbis/Contrasto)</span>
</figcaption>
</figure>
</div>
<ul class="hentry--item__meta">
<li class="hentry--item__meta-date">
<span class="meta-time">23</span>
<span class="meta-period">Dic 2015</span>
<span class="meta-hour">10.54</span></li>
</ul>
<div class="content_author">
<span class="content_author_name"><a href="http://www.internazionale.it/tag/autori/antonio-talia" itemprop="author" rel="author">Antonio Talia</a></span><span class="content_author_role">, giornalista</span>
</div>
<div class="item_text" id="p_727561_i_1">
In una via del centro di Prato c’è un’agenzia di viaggi
specializzata in voli per l’Asia che fino a qualche anno fa era una
libreria. <br />
Nel reticolo di strade intorno a via Paolo Sarpi, la cosiddetta
Chinatown di Milano, fino al 2010 le targhette scolorite sui citofoni di
due vecchi palazzi indicavano un paio di ditte molto esclusive: in
apparenza si trattava di un anonimo internet point e di un rivenditore
di telefoni cellulari scalcinato, ma entrambi aprivano a orari insoliti e
solo per clienti selezionati. <br />
Dietro le saracinesche di un magazzino dalle parti di via Nino Bixio,
a Roma, almeno un giorno alla settimana si lavorava ben oltre l’orario
di chiusura. <br />
Secondo le indagini condotte dalla procura di Firenze e dalla guardia
di finanza, queste tre agenzie – e molte altre in tutta Italia – sono
punti di raccolta su una mappa segreta, nodi di un gigantesco schema di
riciclaggio ideato da alcuni affaristi italiani e cinesi attraverso i
quali, tra il 2006 e il 2010, sono stati sottratti illegalmente al fisco
4,6 miliardi di euro poi dirottati verso la Cina. </div>
<div class="item_heading">
<h3>
La chiave del cielo<br />
</h3>
</div>
<div class="item_text" id="p_727561_i_3">
La vicenda ricostruita dagli investigatori comincia tra la fine
degli anni novanta e i primi anni duemila. L’imprenditore Cai Jianhan,
che all’epoca aveva 55 anni ed era una figura nota della comunità cinese
in Italia, viveva a Milano insieme ai figli Cai Cheng Qiu e Cai
Chengchun. I due ragazzi, entrambi sulla trentina, avevano già avviato
insieme al padre alcune imprese di successo, ma la svolta è arrivata con
le telecomunicazioni: grazie all’accordo sul roaming con uno dei grandi
operatori telefonici nazionali, la famiglia Cai e altri soci hanno
creato Tian Tian (che significa <i>cielo cielo</i>), la carta sim che
offre le tariffe più basse sulle chiamate da <br />
<a name='more'></a>e verso la Cina. Tutti i
numeri Tian cominciano con 8, la cifra che nella tradizione cinese
indica prosperità e buona sorte. <br />
Tian Tian fa la fortuna dei Cai: “Avevamo tutti una scheda Tian Tian
per chiamare i familiari o i fornitori in Cina”, racconta Wu, un giovane
cinese di Milano “e si sapeva che i titolari della concessione erano
diventati molto ricchi”. <br />
Ma con l’affare delle carte sim la famiglia Cai non ottiene solo
grandi guadagni. Chi gestisce Tian Tian controlla qualcosa di ancora più
prezioso: un database di nomi, indirizzi, numeri di telefono e codici
fiscali. Una mappatura della comunità cinese in Italia che nelle mani
giuste può trasformarsi nella chiave del cielo. </div>
<div class="item_heading">
<h3>
Operazione money transfer<br />
</h3>
</div>
<div class="item_text" id="p_727561_i_5">
Negli stessi anni in cui Cai e i loro soci vendono migliaia di carte
sim Tian Tian, Andrea e Fabrizio Bolzonaro, insieme al socio nigeriano
Dayo Igiebor, gestiscono la Money 2 Money, un piccolo money transfer di
Bologna con succursali in alcune città italiane. I clienti sono
soprattutto lavoratori africani che mandano le rimesse in Nigeria, Togo,
Senegal e Costa d’Avorio. I Bolzonaro e Igiebor guadagnano una
percentuale sul denaro inviato. Un business di dimensioni modeste, che
nel 2006 subisce un’accelerazione improvvisa quando i fratelli Cai si
propongono ai Bolzonaro come partner in grado di allargare il business
alla clientela cinese, un bacino molto ampio e redditizio. <br />
“Nell’ottobre del 2006 i Cai e i Bolzonaro siglano un accordo con il
quale i Cai acquisiscono il 10 per cento di Money 2 Money”, racconta uno
degli investigatori che hanno seguito l’indagine fin dall’inizio, “con
la clausola che, se entro tre mesi fossero riusciti a garantire un
flusso di rimesse pari a dieci milioni di euro, i Bolzonaro avrebbero
ceduto il 50 per cento delle quote alla loro società, la Dtg srl,
passando il controllo della maggioranza della Money 2 Money alla
famiglia cinese”. <br />
Grazie alla loro rete di relazioni e al database di Tian Tian, tra
l’ottobre e il dicembre del 2006 le rimesse convogliate sulla Money 2
Money superano abbondantemente l’obiettivo dei dieci milioni e
raggiungono la strabiliante cifra di 82 milioni di euro. Così il piccolo
money transfer di Bologna, fino ad allora incapace di competere con
giganti come MoneyGram o Western Union, moltiplica le agenzie in tutta
Italia, conquistando di fatto il monopolio sul denaro inviato da
lavoratori e imprenditori cinesi in madrepatria. E attira l’attenzione
della procura di Firenze. <br />
I primi controlli mostrano che ogni singolo cliente di Money 2 Money
spedisce somme pari a 1.999 euro, ovvero la cifra massima che in quel
periodo la legge consente di trasferire. Ma appostamenti, controlli
incrociati, pedinamenti e intercettazioni ambientali all’interno delle
filiali lasciano sospettare uno scenario diverso: “Secondo le nostre
indagini, alla Money 2 Money si rivolgevano imprenditori che
accumulavano denaro in nero attraverso irregolarità di vario genere. La
Money 2 Money offriva la possibilità di frazionare quel denaro in somme
trasferibili per legge e spedirlo all’estero senza particolari
problemi”, racconta un’altra fonte investigativa. <br />
La chiave dello schema era il database Tian Tian: “I titolari delle
agenzie Money 2 Money potevano facilmente attribuire queste intestazioni
fittizie a singoli cittadini cinesi completamente ignari dei quali
controllavano tutti i dati personali”. Secondo gli inquirenti, tra il
2006 e il 2010 ogni singolo titolare di una carta sim Tian Tian poteva
quindi trasformarsi in un “mittente zombie”, che a sua insaputa spediva
in Cina pacchetti rigorosamente inferiori ai duemila euro. Quei
pacchetti, in realtà, concorrevano a formare somme molto più
consistenti, i cui veri titolari eran0 imprenditori cinesi che per
sfuggire al fisco italiano versavano una percentuale alla Money 2 Money.
</div>
<div class="item_quote">
Ci ricattano, ci controllano. Stiamo riciclando i soldi della mafia cinese</div>
<div class="item_text" id="p_727561_i_7">
“Molte di queste agenzie non sembravano neanche agenzie”, prosegue
la stessa fonte investigativa “e non erano aperte al pubblico, si
limitavano a ricevere i loro clienti imprenditori che ogni settimana
mandavano grosse quantità di contante attraverso un prestanome, una
testa di legno priva di qualsiasi disponibilità economica personale”. <br />
I militari della guardia di finanza installano telecamere esterne,
microtelecamere interne e microspie negli anonimi negozietti che fanno
da copertura alle agenzie. Sorvegliano i corrieri che consegnano le
valigie piene di contanti ai punti di raccolta Money 2 Money e li
ricollegano ad alcune ditte che dichiarano redditi irrisori o
inesistenti. Ricostruiscono la vera contabilità della Money 2 Money
grazie a intercettazioni che riconducono le somme frazionate alle
aziende apparentemente in perdita, e scoprono che molte di queste
accumulano fondi neri tramite attività illecite: fatture false, vendita
di merce contraffatta, sfruttamento della manodopera clandestina. Anche
la prostituzione praticata nelle centinaia di centri estetici cinesi
diffusi in tutta Italia contribuisce a generare il bilancio finale, pari
a 4,6 miliardi di euro. <br />
Gli investigatori sospettano inoltre che molti degli imprenditori non
si rivolgano alla Money 2 Money spontaneamente: “Anche se nessuno lo
dice, in alcuni casi i clienti sono intimiditi e costretti a usufruire
dei servizi della Money 2 Money con le cattive”, dice un altro
investigatore. Una circostanza in minima parte confermata dalla
telefonata di uno dei fratelli Bolzonaro alla moglie subito dopo un
incontro con i Cai a Milano: “Ci ricattano, ci controllano. Stiamo
riciclando i soldi della mafia cinese”. <br />
Forse i Bolzonaro sanno dei vaghi contatti tra la famiglia Cai e uno
degli indagati in una vecchia operazione della procura di Firenze
chiamata “Gladioli rossi”, che negli anni novanta condusse alla prima
sentenza per associazione a delinquere di stampo mafioso a carico di
cittadini cinesi. O forse si stanno lasciando suggestionare. In ogni
caso, non denunciano i nuovi soci di cui ormai sono diventati complici.
Secondo le intercettazioni, a Milano i Cai e i Bolzonaro incontrano
alcuni funzionari dell’unica filiale italiana della Bank of China, la
seconda banca cinese e la quinta al mondo per valore di capitalizzazione
di mercato. E con l’incontro di Milano il caso Money 2 Money assume la
dimensione dell’intrigo internazionale. </div>
<div class="item_heading">
<h3>
Economie sommerse<br />
</h3>
</div>
<div class="item_text" id="p_727561_i_9">
Le indagini di Firenze sul riciclaggio si chiudono nel giugno 2015
con la richiesta di rinvio a giudizio per 297 persone, alcune delle
quali accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso. <br />
Tra gli indagati per il solo riciclaggio ci sono i quattro funzionari
della Bank of China di Milano, ma per comprendere le ragioni che hanno
condotto magistrati e guardia di finanza a ipotizzare un loro
coinvolgimento diretto è necessario ricostruire l’intera catena di
passaggi di denaro: “Quando le somme sono consegnate a un money transfer
il denaro non si sposta fisicamente all’estero”, spiega uno degli
inquirenti, “ma lo si rende disponibile a chi lo ritirerà in un paese
straniero attraverso un meccanismo di compensazione che passa tramite
canali bancari. I soldi versati nelle sedi della Money 2 Money, quindi,
erano poi raccolti da agenzie di portavalori e versati sui conti
dell’agenzia, che a sua volta li versava sui conti Bank of China. Come
ultimo anello, la banca effettuava poi materialmente la compensazione
all’estero, e i beneficiari dei versamenti si ritrovavano il denaro sui
loro conti correnti”. <br />
L’accordo stretto tra Money 2 Money e i quattro funzionari della Bank
of China per le operazioni di compensazione sarebbe perfettamente
legale se i dipendenti della banca avessero vigilato sulla reale
provenienza del denaro: “A nostro avviso i funzionari erano
perfettamente in grado di rendersi conto che si trattava di operazioni
unitarie mascherate da spacchettamenti”, conclude la fonte
investigativa, “e quindi secondo la normativa antiriciclaggio erano
sottoposti all’obbligo di segnalazione, cosa che non hanno mai fatto”. </div>
<div class="item_quote">
Su 4,6 miliardi, più di due sono passati attraverso i canali della Bank of China</div>
<div class="item_text" id="p_727561_i_11">
I file della reale contabilità della rete Money 2 Money sequestrati
dagli investigatori mostrano che, su 4,6 miliardi, più di due sono
passati attraverso i canali della Bank of China. Secondo la richiesta di
rinvio a giudizio i funzionari della banca cinese avrebbero dunque
omesso la vigilanza sulla provenienza del denaro e non avrebbero
segnalato “rilevanti operazioni sospette o addirittura con tutta
evidenza contrarie alla normativa di settore”, “rendendo possibile il
trasferimento in Cina delle somme di denaro ricevute da Money 2 Money
con modalità tali da occultarne la reale provenienza e destinazione”. <br />
Una condotta che, si legge negli atti, avrebbe “agevolato e
rafforzato l’organizzazione criminale” della Money 2 Money. In cambio,
la filiale milanese della Bank of China avrebbe ottenuto da queste
operazioni più di 750mila euro di “illecito profitto”. Indagini e
intercettazioni dimostrerebbero anche una frequentazione assidua tra uno
dei fratelli Cai e Yang Xuepeng, 55 anni, ex direttore della Bank of
China, oggi irreperibile. <br />
“Bank of China ha sempre operato nel rispetto della normativa
italiana. In Italia, così come in Cina, vige il principio della
presunzione di non colpevolezza degli indagati”, si legge in una nota
con la quale la Bank of China ha risposto alle nostre domande, “di
conseguenza il signor Yang e gli altri tre dipendenti non sono soggetti
ad alcuna restrizione della libertà. Il signor Yang è tuttora un
dipendente di Bank of China per cui presta la propria collaborazione in
Cina, dove si è recato per motivi professionali prima che gli fosse
notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e ancora
prima che venisse a conoscenza di essere indagato”. La Bank of China
comunica anche di non avere preso provvedimenti disciplinari perché i
quattro dirigenti non possono essere considerati colpevoli fino alla
sentenza definitiva, e si dichiara “disponibile a prestare la sua
collaborazione alle autorità italiane”. <br />
Intanto, sembra impossibile rintracciare anche due degli altri tre
funzionari coinvolti nel caso, perlomeno agli indirizzi dichiarati alle
forze dell’ordine dopo la fine delle indagini. L’ultimo domicilio
conosciuto di Ye Jian Peng, responsabile ufficio rischi e audit della
Bank of China fino al 2009, si trova in un palazzo in zona Isola a
Milano, dove i vicini non lo vedono da mesi. “L’appartamento è passato
di mano in mano a molti inquilini asiatici”, dice uno dei condomini, “ma
non sappiamo dove si sia trasferito il signor Ye”. Invece, secondo il
portiere e gli abitanti del palazzo in zona San Siro dove Cao Fan è
residente, l’ex vicedirettore della Bank of China non ha mai vissuto lì.
<br />
La responsabile dell’ufficio business Ngai Fa Yu lavora ancora per la
banca cinese a Milano e vive nel paese dell’hinterland indicato dagli
atti, ma ha scelto di non rispondere ai giornalisti prima dell’avvio del
processo. <br />
“È come se, poco dopo le perquisizioni, una botola li avesse
inghiottiti”, dice il manager di una società di consulenza italocinese.
“I dirigenti della Bank of China si spostano molto”, ricorda una fonte
bancaria con frequenti rapporti con la Cina, “ma in Italia negli ultimi
anni abbiamo assistito a un turn over notevole”. Al momento, secondo una
fonte diplomatica italiana, non risultano richieste rivolte dall’Italia
alla Cina su nessuno dei quattro funzionari. <br />
Cai Cheng Qiu, accusato di essere uno degli ideatori dello schema, è
stato contattato prima tramite i suoi avvocati e poi telefonicamente, ma
ha scelto di non rispondere alle domande sul caso Money 2 Money fino
alla prima udienza del processo, che si terrà il prossimo marzo. </div>
<div class="item_quote">
Questo sistema potrebbe costituire un continuo gioco di scambi di capitali occulti e merci non dichiarate tra Europa e Asia</div>
<div class="item_text" id="p_727561_i_13">
Rimane l’incognita sulla destinazione finale di quei 4,6 miliardi di
euro. “Abbiamo una pista investigativa. Conosciamo i conti correnti
cinesi che ricevevano i flussi di denaro”, dice un inquirente, “e di
gran parte di essi conosciamo anche gli intestatari. Si tratta perlopiù
di società di export di materie prime o di semilavorati, che poi
rispediscono i loro prodotti in Italia per la trasformazione e la
rivendita in nero. Tutto lo schema costituiva anche la modalità
principale per saldare i conti con i fornitori cinesi, che ovviamente
non potevano essere pagati attraverso bonifici bancari”. <br />
Attività illecite svolte in Italia che generano fondi neri spediti
illegalmente in Cina per pagare fornitori, che a loro volta inviano
materiali da assemblare e trattare in Italia: i 4,6 miliardi di euro,
insomma, potrebbero ritornare sui mercati europei sotto forma di
prodotti venduti a prezzi stracciati, realizzando un collaudato schema
di dumping che forse è già stato replicato con altri attori, in altri
paesi. Questo sistema potrebbe costituire un continuo gioco di scambi di
capitali occulti e merci non dichiarate tra Europa e Asia, capace di
stabilire una vera e propria economia sommersa tra i due continenti. </div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-84207770396472373402015-12-24T12:02:00.001+01:002015-12-24T12:02:58.546+01:00Nell’Ue i partiti sono morti, l’ha capito anche la Spagna<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<h2 class="posttitle">
<br /></h2>
<div class="postmetadata">
<span style="float: left; padding-right: 12px; padding-top: 3px;">
Scritto il 24/12/15 • nella Categoria:
<a href="http://www.libreidee.org/category/idee/" rel="category tag" title="Visualizza tutti gli articoli in idee">idee</a> </span>
<span style="float: left; margin-right: 20px; margin-top: 1px;">
</span></div>
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<span>
</span>
<span style="padding-top: -1px;">
</span>
<div id="_mcePaste" style="height: 1px; left: -10000px; overflow: hidden; position: absolute; top: 0px; width: 1px;">
Ormai possiamo chiamarla <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/crisi/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con crisi">crisi</a> della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>, o meglio: <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/crisi/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con crisi">crisi</a>
della partitocrazia che ha sorretto l’attuale sistema. In Spagna
nessuno dei partiti tradizionali – popolari (centrodestra) e socialisti –
ha ottenuto la maggioranza assoluta. Come era accaduto in Italia nel
2013 e, a ben vedere, come è avvenuto poche settimane fa in Francia,
dove per fermare l’avanzata di Marine Le Pen, Sarkozy e Hollande hanno
dovuto coalizzarsi. Fino ad alcuni anni fa, il sistema si reggeva
sull’alternanza centrodestra/centrosinistra che permetteva di mantenere
ai margini i partiti alternativi e di opposizione. Quindici anni di
folli politiche europee hanno portato a una continua erosione delle
sovranità nazionali e al simultaneo impoverimento delle economie reali,
dunque all’esplosione dell’indebitamento e della disoccupazione,
generando per la prima volta dal dopoguerra massicci e spontanei moti
popolari di protesta, che si traducono in un crescente consenso per i
movimenti politici alternativi.</div>
<div id="_mcePaste" style="height: 1px; left: -10000px; overflow: hidden; position: absolute; top: 0px; width: 1px;">
La
gente non crede più ai partiti tradizionali perché ne ha constatato
l’impotenza. Chiede un cambiamento reale e, non trovandolo, segue
“Podemos” e “Ciudadanos” in Spagna, la Le Pen in Francia, il Movimento 5
Stelle e la Lega in Italia. Trattasi, finora, di movimenti di
maggioranza relativa o di forte minoranza, che però costringono
l’establishment a chiudersi sulla difensiva, aprendo così un nuovo
quadro: se centrodestra contro centrosinista non basta più, occorre che
centrodestra e centrosinistra si uniscano nel nome, paradossalmente, del
Supremo Interesse della Nazione per fermare l’“avanzata populista”,
“salvare l’Europa”, “difendere l’<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/euro/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con euro">euro</a>”,
“lottare contro le derive razziste”, eccetera eccetera. Probabilmente
andrà a finire così anche in Spagna: una bella ammucchiata
Psoe-Popolari. E forse basterà. Per ora. Ma dopo?</div>
<div id="_mcePaste" style="height: 1px; left: -10000px; overflow: hidden; position: absolute; top: 0px; width: 1px;">
Se
non si affrontano le vere ragioni di questo dilagante e finora
irreversibile malcontento, la protesta continuerà a crescere, come ho
spiegato nel mio post di sabato 19. E da pacifica rischia di diventare
violenta, inducendo l’establishment a risposte ancora più radicali. In
fondo Mario Monti l’ha già lasciato intendere, in una recente
intervista, affermando che</div>
<div id="_mcePaste" style="height: 1px; left: -10000px; overflow: hidden; position: absolute; top: 0px; width: 1px;">
«ci si può addirittura chiedere se la <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>
come noi la conosciamo e l’integrazione internazionale siano ancora
compatibili, e questo porrebbe un problema gigantesco. In passato
l’integrazione ha diffuso e rafforzato la <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>
in Europa, perché i vari Stati che uscivano da esperienze dittatoriali
si sono aggrappati alla Ue per consolidare le loro democrazie – dalla
Grecia al Portogallo, agli Stati ex comunisti. Oggi però la <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>, anzi la deriva delle nostre democrazie, minaccia l’integrazione». Dunque il prossimo passo potrebbe essere la fine della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>, come la conosciamo oggi. Tutti sudditi, come nell’Unione Sovietica. Allacciate le cinture. Ci aspettano tempi difficili.</div>
<div id="_mcePaste" style="height: 1px; left: -10000px; overflow: hidden; position: absolute; top: 0px; width: 1px;">
(Marcello
Foa, “Finta destra contro finta sinistra, anche la Spagna dice basta:
il sistema sta crollando”, dal blog “Il cuore del mondo” su “Il
Giornale” del 21 dicembre 2015).</div>
Ormai possiamo chiamarla <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/crisi/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con crisi">crisi</a> della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>, o meglio: <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/crisi/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con crisi">crisi</a>
della partitocrazia che ha sorretto l’attuale sistema. In Spagna
nessuno dei partiti tradizionali – popolari (centrodestra) e socialisti –
ha ottenuto la maggioranza assoluta. Come era accaduto in Italia nel
2013 e, a ben vedere, come è avvenuto poche settimane fa in Francia,
dove per fermare l’avanzata di Marine Le Pen, Sarkozy e Hollande hanno
dovuto coalizzarsi. Fino ad alcuni anni fa, il sistema si reggeva
sull’alternanza centrodestra/centrosinistra che permetteva di mantenere
ai margini i partiti alternativi e di opposizione. Quindici anni di
folli politiche europee hanno portato a una continua erosione delle
sovranità nazionali e al simultaneo impoverimento delle economie reali,
dunque all’esplosione dell’indebitamento e della disoccupazione,
generando per la prima volta dal dopoguerra massicci e spontanei moti
popolari di protesta, che si traducono in un crescente consenso per i
movimenti politici alternativi.<span id="more-43541"></span><br />
La gente non crede più ai partiti tradizionali perché ne ha
constatato l’impotenza. Chiede un cambiamento reale e, non trovandolo,
segue “Podemos” e “Ciudadanos” in Spagna, la Le Pen in Francia, il
Movimento 5 Stelle e la Lega in Italia. <a href="http://www.libreidee.org/2015/12/nellue-i-partiti-sono-morti-lha-capito-anche-la-spagna/sostenitori-di-podemos/" rel="attachment wp-att-43542"><img alt="Sostenitori di Podemos" class="alignleft size-full wp-image-43542" height="145" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2015/12/Sostenitori-di-Podemos.jpg" title="Sostenitori di Podemos" width="230" /></a>Trattasi,
finora, di movimenti di maggioranza relativa o di forte minoranza, che
però costringono l’establishment a chiudersi sulla difensiva, aprendo
così un nuovo quadro: se centrodestra contro centrosinista non basta
più, occorre che centrodestra e centrosinistra si<br />
<a name='more'></a> uniscano nel nome,
paradossalmente, del Supremo Interesse della Nazione per fermare
l’“avanzata populista”, “salvare l’Europa”, “difendere l’<a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/euro/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con euro">euro</a>”,
“lottare contro le derive razziste”, eccetera eccetera. Probabilmente
andrà a finire così anche in Spagna: una bella ammucchiata
Psoe-Popolari. E forse basterà. Per ora. Ma dopo?<br />
Se non si affrontano le vere ragioni di questo dilagante e finora
irreversibile malcontento, la protesta continuerà a crescere, come ho
spiegato nel mio post di sabato 19. E da pacifica rischia di diventare
violenta, inducendo l’establishment a risposte ancora più radicali. In
fondo Mario Monti l’ha già lasciato intendere, in una recente
intervista, affermando che «ci si può addirittura chiedere se la <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>
come noi la conosciamo e l’integrazione internazionale siano ancora
compatibili, e questo porrebbe un problema gigantesco. In passato
l’integrazione ha diffuso e rafforzato la <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>
in Europa, perché i vari Stati che uscivano da esperienze dittatoriali
si sono aggrappati alla Ue per consolidare le loro democrazie – dalla
Grecia al Portogallo, agli Stati ex comunisti. Oggi però la <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>, anzi la deriva delle nostre democrazie, minaccia l’integrazione». Dunque il prossimo passo potrebbe essere la fine della <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/democrazia/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con democrazia">democrazia</a>, come la conosciamo oggi. Tutti sudditi, come nell’Unione Sovietica. Allacciate le cinture. Ci aspettano tempi difficili.<br />
(Marcello Foa, “Finta destra contro finta sinistra, anche la Spagna
dice basta: il sistema sta crollando”, dal blog “Il cuore del mondo” su “<a href="http://blog.ilgiornale.it/foa/2015/12/21/visto-la-spagna-il-sistema-sta-crollando/" target="_blank" title="Il post di Foa">Il Giornale</a>” del 21 dicembre 2015).<br />
<h3>
Articoli collegati</h3>
<ul>
<li><a href="http://www.libreidee.org/2015/12/rabbia-e-paura-il-voto-in-questeuropa-disastrata-dalleuro/">Rabbia e paura, il voto in quest'Europa disastrata dall'euro</a></li>
</ul>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-57958290805612763212015-12-24T11:59:00.001+01:002015-12-24T11:59:19.399+01:00PTV news 23 dicembre 2015 - I CURDI A MOSCA<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/by_Ai3LZWJU" width="480"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-80605206020268113592015-12-24T11:57:00.001+01:002015-12-24T11:57:30.596+01:00Mario Albanesi - La bomba Zar<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="344" src="https://www.youtube.com/embed/8DV6ydYvVqU" width="459"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-56578183028662298612015-12-24T11:48:00.002+01:002015-12-24T11:49:26.136+01:00 pc 24 dicembre - a Taranto - i migranti autorganizzati dallo slai cobas per il sindacato di classe lottano, vincono e festeggiano! Non è che l'inizio! "Viva la lotta dei migranti del Bel Sit!" - Il prossimo anno riprende la mobilitazione per il riconoscimento di "Rifugiati"<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br /><h3 class="post-title entry-title" itemprop="name" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 18px; font-stretch: normal; font-weight: normal; margin: 0px; position: relative;">
<a href="http://tarantocontro.blogspot.it/2015/12/viva-la-lotta-dei-migranti-del-bel-sit.html" style="color: #771100; text-decoration: none;"></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0AP979b0ByChltS53Wd3X2Gl_CRKSE_tCy150oRdbPURGYx4PyMtF1I34IBX6coe7VANUnmNA4Q2hyu_EF30tCJKOJ2GOdznR7F-z_4Wp6NO8cbOON2GAPMmlbi-qH5FQudBHfaCoN0k/s1600/foto+migranti1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0AP979b0ByChltS53Wd3X2Gl_CRKSE_tCy150oRdbPURGYx4PyMtF1I34IBX6coe7VANUnmNA4Q2hyu_EF30tCJKOJ2GOdznR7F-z_4Wp6NO8cbOON2GAPMmlbi-qH5FQudBHfaCoN0k/s400/foto+migranti1.jpg" width="400" /></a></div>
</h3>
<div class="post-header" style="background-color: white; color: #999999; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.5px; line-height: 1.6; margin: 0px 0px 1.5em;">
<div class="post-header-line-1">
</div>
</div>
<div class="post-body entry-content" id="post-body-9111046138538594715" itemprop="description articleBody" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; line-height: 1.4; position: relative; width: 628px;">
<div class="separator" style="clear: both; font-size: 14.85px; text-align: center;">
</div>
Ieri sera una grande assemblea dei migranti del Bel Sit, con<br />
alcuni anche dell'Hotel Roxana, ha festeggiato la chiusura di<br />
questo anno e il nuovo, con i risultati portati avanti in questi<br />
mesi e frutto solo della loro lotta con lo Slai cobas per il sindacato<br />
di classe.<br />
Abbiamo ottenuto, dopo tante manifestazioni, presidi, blocchi,<br />
tenda in piazza, il documento di identità; abbiamo respinto e<br />
fatto fare marcia indietro ai tentativi dell'Ass. Salam di negare<br />
i loro diritti; abbiamo recentemente bloccato un'altra manovra<br />
dell'Ass. Salam, in combutta con la prefettura, di trasferire i<br />
migranti più attivi nella lotta e in particolare i loro rappresentanti;<br />
abbiamo pochi giorni fa ottenuto tutti gli arretrati del pocket money.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc1yE3838PzaBIHw800MN5zTIXimbQXRMvZceYMQNA3PgJhEP19EWQppf331yZlZ4Bq-fXW4n2Gj_VnyfUOlN16sPiue5Yckt10kzvBLSw9FotiQAmbiKvU0R6H4nz-0DfnqMkhYYwkQjZ/s1600/IMG_20151221_161735854_HDR.jpg" style="clear: left; color: #771100; font-size: 14.85px; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc1yE3838PzaBIHw800MN5zTIXimbQXRMvZceYMQNA3PgJhEP19EWQppf331yZlZ4Bq-fXW4n2Gj_VnyfUOlN16sPiue5Yckt10kzvBLSw9FotiQAmbiKvU0R6H4nz-0DfnqMkhYYwkQjZ/s400/IMG_20151221_161735854_HDR.jpg" style="border: none; position: relative;" width="400" /></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: xx-small;"></span></div>
<br />
<div>
</div>
<div style="font-size: 14.85px;">
I MIGRANTI DEL BEL SIT STANNO DIMOSTRANDO A TARANTO,<br />
MA ANCHE ALLE ALTRE CITTA' DOVE AI MIGRANTI VENGONO<br />
NEGATI I DIRITTI E RICEVONO ABUSI, ATTACCHI,<br />
CHE LA LOTTA ORGANIZZATA PAGA!</div>
<div style="font-size: 14.85px;">
</div>
<div>
Per questo, nel salutare questi <br />
<a name='more'></a>risultati, si è assunto<br />
l'impegno a iniziare il nuovo anno con una nuova<br />
mobilitazione perchè tutti i migranti ottengano il<br />
permesso di rifugiati, opponendoci ai recenti<br />
provvedimenti a livello UE e del governo Renzi<br />
che hanno lo scopo di cacciare la gran parte di<br />
migranti e di costruire, tra i primi proprio a Taranto,<br />
gli Hotspot, una sorta di grandi CIE, in cui ai migranti<br />
si vuole prendere con la forza le impronte digitali e<br />
dove immediatamente saranno rimandati nei loro paesi<br />
la maggiorparte di loro.</div>
<div style="font-size: 14.85px;">
</div>
<div style="font-size: 14.85px;">
PER QUESTO FAREMO A GENNAIO APPELLO ALLA<br />
MOBILITAZIONE UNITARIA DI TUTTE LE ASSOCIAZIONI<br />
E REALTA' CHE REALMENTE SONO DALLA PARTE DEI MIGRANTI.</div>
<div>
L'assemblea si è conclusa degnamente con dolci,<br />
panettoni, portati da lavoratrici di Talsano dello Slai cobas,<br />
con il bel contributo di persone di Talsano, e con brindisi<br />
"Viva la lotta dei migranti!", abbracci, saluti e impegni.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD5mTts39XcRbLVQLUZvGO5t1CAJH5mU_Hyg5QLS3_ShgHEqrMIf-reNu6YnhGtLj99nTFZ18NmILssKJkKJ8lfNj3dCec_SshY3KBVB8sFS5WFlTrpxP4hJqW9qdIr_XvG8aiNGkGO_I/s1600/foto+migrantiMG_20151221_163541178.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD5mTts39XcRbLVQLUZvGO5t1CAJH5mU_Hyg5QLS3_ShgHEqrMIf-reNu6YnhGtLj99nTFZ18NmILssKJkKJ8lfNj3dCec_SshY3KBVB8sFS5WFlTrpxP4hJqW9qdIr_XvG8aiNGkGO_I/s400/foto+migrantiMG_20151221_163541178.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div>
</div>
<div>
A ricordo delle lotte fatte nei mesi scorsi a Taranto,<br />
lo Slai cobas ha donato a tutti i migranti un<br />
calendario 2016 che riporta le immagini principali<br />
di questa lotta dei migranti, che è stata<br />
in questo anno in scadenza, una delle più importanti<br />
e significative lotte nella nostra città</div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-78848414334291366962015-12-24T11:44:00.003+01:002015-12-24T11:44:41.034+01:00Prima pagina La crisi politica in Spagna e il trasformismo di Pablo Iglesias<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="colbox">
</div>
<h5 class="data_paginaArt">
<br /></h5>
<div class="colbox">
</div>
<div class="colbox">
<div class="img_supcenter" style="width: 620px;">
<div class="img_dida" style="width: 620px;">
<img alt="podemos" height="385" src="http://www.pclavoratori.it/cms_utilities/media.php?id=3444" width="620" />
</div>
</div>
<div class="text_paginaArt">
La crisi capitalista, la nuova miseria
sociale, i movimenti sociali e di classe che hanno percorso la Spagna
negli ultimi anni, hanno destrutturato, nel loro combinarsi, il panorama
politico spagnolo, favorendo vasti processi di polarizzazione
elettorale: da un lato l'ascesa di Podemos, a scapito prevalentemente
del PSOE, dall'altro lo sviluppo del populismo liberista di Ciudadanos a
danno prevalentemente del PPE. La risultante è lo scardinamento del
sistema bipartitico di governo che ha retto la Spagna postfranchista. I
due partiti tradizionali dominanti che si sono alternati al governo
negli ultimi 30 anni (PSOE e PPE) avevano ancora complessivamente nel
2008 l'84% dei voti. Oggi raggiungono appena il 50%. Il PPE passa da
186 a 124 seggi. Il PSOE da 110 a 95.
<br />
<br />
<br />LO STALLO DELLA POLITICA BORGHESE
<br />
<br />La quadripartizione del sistema politico mette in crisi la
governabilità spagnola. Il PPE, pur restando il partito più votato
(29%), non dispone della maggioranza necessaria per governare (176
seggi), neppure con l'eventuale lasciapassare di Ciudadanos.
<br />Un governo di unità nazionale tra PPE e PSOE è richiesto a viva voce
dal capitale finanziario europeo, dal grosso della borghesia spagnola e
della sua stampa (El Pais), da ambienti politici trasversali ai due
partiti maggiori, quale “unica possibile garanzia di stabilità”. Ma
significherebbe un suicidio politico del PSOE a favore di Podemos, tanto
più a ridosso di una campagna elettorale in cui il segretario del PSOE
Pedro Sanchez si è presentato in contrapposizione frontale a Rajoy per
cercare di frenare l'emorragia a sinistra.
<br />Una maggioranza di governo tra PSOE, Podemos, Izquierda Unida e
partiti “nazionalisti” locali sarebbe formalmente possibile, con uno
schema di tipo portoghese. Ma è ostacolata dalla rivendicazione di
Podemos di un referendum sull'autodeterminazione catalana, e incontra
forti resistenze all'interno del PSOE, in particolare negli ambienti
ostili alla sua attuale segreteria (che sono tutt'altro che marginali).
Da qui l'apparente vicolo cieco. Che consegna al Re di Spagna una
responsabilità non più notarile nella gestione della crisi politica.
<br />
<br />
<br />IL TRASFORMISMO SPREGIUDICATO DI PODEMOS
<br />
<br />Podemos è di fronte alla prova della verità. Nato come proiezione
elettorale del movimento di massa degli Indignados nel 2011, su un
programma riformista “sociale e democratico”, attorno alla figura
mediatica di Pablo Iglesias, Podemos ha conosciuto nell'ultimo anno una
parabola trasformista spregiudicata in direzione di una progressiva
“normalizzazione”. Tutta la politica di Iglesias ha mirato sempre più a
connotare Podemos come forza “né di destra né di sinistra”, dominata
dall'ansia della propria legittimazione quale “responsabile soggetto di
governo” agli occhi della borghesia spagnola e del suo Stato.
<br />Il programma sociale è stato depurato degli aspetti più radicali
(sul debito, l'età pensionabile, la riduzione dell'orario...) per essere
presentato ufficialmente</div>
<a name='more'></a> agli ambienti confindustriali (e persino al
FMI!) come garanzia di realismo. La politica estera ha pienamente
recuperato l'accettazione dell'Unione Europea e della NATO, sino a
ricercare ascolto e attenzioni delle ambasciate straniere a Madrid
durante la stessa campagna elettorale. La politica istituzionale ha
abbandonato l'opzione repubblicana, ha ripetutamente lodato la “nuova”
monarchia di Re Felipe VI, ed oggi rivendica “un nuovo compromesso
storico” tra tutte “le forze sane del Paese” nel solco della continuità
del patto della Moncloa del 1978.
<br />La candidatura a ministro della Difesa nelle liste di Podemos di un
ex capo di stato maggiore dell'esercito spagnolo, e la solenne
dichiarazione di “lealtà allo Stato” dopo l'uccisione di un militare
spagnolo in Afghanistan, hanno suggellato simbolicamente il nuovo corso.
<br />“Podemos si è trasformato in una forza matura per guidare il
cambiamento”, ha dichiarato Iglesias a El Pais (18 dicembre) per
rassicurare la borghesia. Già come forza di opposizione Podemos è dunque
dominato dall'ambizione di governare il capitalismo spagnolo. Da qui le
aperture alle coalizioni col PSOE nelle amministrazioni locali. Da qui
la proposta rivolta al PSOE di un governo comune su scala nazionale.
<br />Vedremo se la dinamica politica della crisi spagnola, che si
annuncia lunga e complessa, aprirà un varco alle ambizioni governative
di Iglesias. Ma quel che è certo è esattamente ciò che rimuove lo
sguardo incantato di tanta sinistra italiana: l'accesso di Podemos al
governo della Spagna a braccetto col PSOE sarebbe l'esatto opposto
dell'”alternativa” e del “vero cambiamento”. Segnerebbe la sua
compromissione nella gestione della quarta potenza capitalistica (e
imperialistica) dell'Europa continentale. E l'inevitabile delusione
delle aspettative di svolta raccolte da Podemos in cinque anni. Come con
Syriza in Grecia.
<br />
<br />
<br />PER LA COSTRUZIONE DI UN PARTITO CLASSISTA, RIVOLUZIONARIO, INDIPENDENTE.
<br />
<br />In Spagna, come nel resto d'Europa, la lotta per una vera
alternativa è inseparabile dalla prospettiva di un governo dei
lavoratori, basato sulla loro forza e la loro organizzazione. La crisi
profonda degli equilibri politici e istituzionali del Paese, assieme
alla deriva trasformista di Podemos, possono aprire uno spazio nuovo a
questa battaglia, dentro le lotte e i movimenti d'opposizione. Non si
tratta di autoconfinarsi in una “corrente d'opinione responsabile” di
Podemos, come fa Sinistra Anticapitalista di Spagna, giunta ad espellere
dalla propria organizzazione i settori che rifiutano la capitolazione
ad Iglesias. Né si tratta di esaltare la “dinamica oggettiva” di
Podemos, quale portato delle lotte, come hanno fatto ripetutamente i
sodali spagnoli di Falcemartello. Si tratta invece di lavorare in tutte
le contraddizioni apertesi, dentro Podemos e fuori da Podemos, per
costruire un partito classista, rivoluzionario, indipendente.
<br />Di certo le responsabilità di una sinistra classista e
rivoluzionaria in Spagna saranno chiamate in causa dall'intero sviluppo
dello scenario politico.<br />
</div>
<h5 class="firma_paginaArt">
Partito Comunista dei Lavoratori</h5>
<div class="colbox">
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-61332400869345006182015-12-24T11:41:00.001+01:002015-12-24T11:41:40.723+01:00 Capitale e lavoro:: Altre notizie Riflessioni sullo stato di crisi del capitalismo.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHFNTiRTj_SY0TUZ7yfBg5lMKAkATxOwyS2NnXMyqEfKxmGwNXePWTDp_wGt_nHCrstW3UR0wpqzvNBzkNExcA8NzF4B_s27StqCxC79AETjOEZqgFk90yfLIkp0EmEqqa6pXesOYaB21n/s1600/logo_pane_rose.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="53" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHFNTiRTj_SY0TUZ7yfBg5lMKAkATxOwyS2NnXMyqEfKxmGwNXePWTDp_wGt_nHCrstW3UR0wpqzvNBzkNExcA8NzF4B_s27StqCxC79AETjOEZqgFk90yfLIkp0EmEqqa6pXesOYaB21n/s320/logo_pane_rose.gif" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="colbox">
<div class="data">
(24 Dicembre 2015) </div>
</div>
<div class="colbox">
<div class="testo">
Azzardo alcune riflessioni di tipo filosofico ed
esistenziale, quindi politico. La realtà, che supera puntualmente ogni
più fervida immaginazione, ispira un'elaborazione critica di
straordinaria attualità storica. Il sistema creato dalla borghesia
capitalista ha predicato nel mondo, a decorrere dal secondo dopoguerra,
quella che è la religione più diffusa e vincente di ogni tempo e luogo:
la fede cieca ed incondizionata nel mercato, nel totem della finanza. Il
culto idiota e mondano del denaro e del successo. Il feticismo della
merce e del profitto. La morale utilitarista dell’avere e dell’apparire
ad ogni costo in luogo dell’essere, sacrificando tutto e tutti. Il
corollario finale è l’avvento di una sottocultura di massa improntata al
consumismo esasperato, acritico ed alienante, all’edonismo ebete,
egoista e conformista. Quella che nell’età contemporanea è l’ideologia
più ottusa ed onnipotente, una mentalità assai pervasiva e totalitaria,
più feroce e persuasiva di qualsiasi tipo di fascismo e di assolutismo
che si sia mai visto nella storia millenaria dell’umanità. Negli ultimi
decenni, alle popolazioni del mondo occidentale si è imposto uno stile
di vita iperconsumista: hanno bombardato i cervelli per convincere la
gente che bisognava lavorare e produrre al massimo per guadagnare e
consumare il più possibile, con il risultato che gli individui sono
nevrotici, insoddisfatti ed infelici. Si potrebbe arguire che la scelta
più saggia sia quella di moderarsi in modo da lavorare il meno possibile
ed avvelenarsi il meno possibile, sentirsi meno stressati e puntare ad
arricchirsi soprattutto a livello umano, affettivo e spirituale. In
altri termini, si potrebbe decidere di condurre uno stile di vita più
sobrio sul piano dei consumi in modo tale da permettersi un’esistenza
emancipata dal bisogno, libera dallo stress e dalle tossine della vita
moderna. Certo, se un individuo non si accontenta di un cellulare, ma ne
vuole due di ultima generazione, se invece di un’auto per ogni famiglia
si avverte il “bisogno” di un’auto a persona, se si desidera la villa
in campagna e l’appartamento al mare, inseguendo ed assecondando</div>
<a name='more'></a>
ossessivamente le mode consumiste, si moltiplicano i falsi bisogni
indotti dal mercato, inevitabilmente non basta uno stipendio e si
rischia di essere assoggettati ad un “benessere” fittizio, finendo
succubi del bisogno e del lavoro, alienati ed infelici. Sia chiaro che
tale ragionamento non inneggia alla filosofia della “decrescita”, né
risponde ad una visione “pauperistica” o “francescana” del mondo, ma si
limita a suggerire un’ipotesi oggi realistica e praticabile,
un’attitudine assai pragmatica che potrebbe rivelarsi utile per
affrontare le difficoltà legate all’attuale fase di recessione
dell’economia capitalista. Bisogna rendersi conto che la decrescita è
già oggettivamente immanente nella realtà dei fatti, in Italia ed
altrove, nel senso che il tasso di crescita economica del nostro Paese è
in costante diminuzione da quasi mezzo secolo, esattamente dal “boom
economico” degli anni ‘60. Occorre prendere atto che la decrescita o,
meglio, il sottosviluppo e la miseria sono le conseguenze di un sistema
di distribuzione iniqua, irrazionale e distorta delle ricchezze sociali,
sono il risultato delle contraddizioni strutturali insite nel
funzionamento del modo di produzione capitalistico. Tornando al tema
precedente, è ovvio che il discorso non vale in termini assoluti bensì
relativi, per cui sono esclusi, ad esempio, coloro che versano già in
condizioni di estrema (o relativa) povertà, o chi vive in realtà
metropolitane in cui il costo della vita è altissimo e si è costretti a
spendere oltre la metà dello stipendio per pagare l’affitto mensile. In
questi casi temo che la filosofia “stoica” o la morale “francescana”
servano a poco. È chiaro che la condizione proletaria non va
idealizzata, bisogna battersi per l’abolizione del proletariato comr
classe, e la sobrietà intesa come stile di vita, saggezza o moderazione,
non va vissuta “stoicamente”, bensì come una necessità contingente.
Stiamo vivendo una fase in cui occorre misurarsi con le condizioni
storicamente determinate, senza cedere alle mode consumistiche, né ad
uno stile di vita francescano. È altresì evidente che lo sfruttamento e
la violenza di classe non possono durare a lungo senza essere accettati
dagli sfruttati. A questo compito era chiamata in passato la religione.
Ma oggi questo strumento di convincimento è superato, inadatto
nell’epoca dell’economia di mercato. Una nuova forma di condizionamento e
debilitazione morale è intervenuta: dall’idolatria trascendente
all’idolatria delle merci. Le osservazioni esposte finora servono ad
introdurre un ragionamento sulla nozione di “proletariato” e sul
significato (non solo simbolico) che assume oggi un vocabolo che per
molti ha un sapore anacronistico e veterocomunista di segno
ottocentesco. È noto che i proletari sono coloro che possiedono
esclusivamente la prole, cioè i figli. Il termine indicava in origine
una classe di lavoratori il cui ruolo, nel modo di produzione
capitalista, è di prestare la forza lavoro in cambio di un salario, ma
nel corso del tempo il senso è mutato, adeguandosi alle nuove
circostanze storico-sociali. Se in passato il termine designava
specificamente una classe di operai che hanno come sola ricchezza la
prole, in seguito il senso letterale è stato sostituito da un’accezione
più ampia che comprende la totalità dei salariati, inclusi i lavoratori
intellettuali ridotti in uno stato di precarietà e che percepiscono un
salario miserabile. È indubbio che negli ultimi cinquant’anni il
proletariato che vive nei Paesi sviluppati del mondo occidentale, si è
imborghesito, in particolare sul piano mentale. Nel contempo conviene
ragionare sul fatto che l’attuale recessione produce effetti di
proletarizzazione dei ceti intermedi, un tempo benestanti, ed
immiserisce le classi operaie occidentali. Non serve rammentare che un
numero crescente di famiglie italiane (ma il discorso vale per i Greci, i
Portoghesi e via discorrendo) non arriva alla fine del mese, se non
alla terza settimana, quando va bene. Aggiungo una chiosa finale per
chiarire che l’esperienza storica pregressa dovrebbe insegnarci che un
rovesciamento radicale dell’ordinamento sociale senza una corrispondente
rivoluzione di tipo intellettuale che proceda in senso
anti-autoritario, senza un processo di affrancamento mentale dei singoli
individui, non ha molto senso e rischia di rivelarsi fallimentare in
quanto non genera un’effettiva emancipazione delle persone, come è già
accaduto in altre rivoluzioni politiche-sociali compiute dal genere
umano. La trasformazione dell’esistenza si compie attraverso processi
paralleli che investono l’assetto sociale e la formazione etica, civile e
psicologica delle persone, che altrimenti rischiano di sottostare a
nuove forme di oppressione, di tipo non solo politico e materiale, bensì
spirituale. <br />
</div>
<div class="colbox">
<div class="firma">
Lucio Garofalo </div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-2418007978104615482015-12-24T11:37:00.002+01:002015-12-24T11:37:30.172+01:00RUSSIA, LA GRANDE CULTURA.....un consiglio, se non l'avete già fatto? Leggettevi Anton Cecov , capirete perchè la rivoluzione scoppiò li.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div id="titolo">
<br /><span class="tag"><a href="http://www.stampalibera.com/index.php?utente=345">Redazione</a> | 23-12-2015 Categoria: Società</span>
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<h1 class="entry-title font-headlines">
2 – Russia: la grande cultura</h1>
<div class="entry-byline font-secondary">
<span class="entry-author"><a class="url fn n" href="http://www.maurizioblondet.it/author/blondet/" rel="author" title="Articoli scritti da: Maurizio Blondet">Maurizio Blondet</a></span> <time class="entry-published updated" datetime="2015-12-23T09:08:55+01:00" title="mercoledì, dicembre 23, 2015, 9:08 am">23 dicembre 2015</time> <a class="comments-link" href="http://www.maurizioblondet.it/2-russia-la-grande-cultura/#comments">1</a></div>
</header>
di Roberto Pecchioli<br />
<em><span style="text-decoration: underline;">Gli artisti, i martiri.</span></em><br />
La cultura russa, ha prodotto , dall’Ottocento in poi, un universo,
meglio sarebbe dire un pluriverso, ricchissimo, che anche nel secolo
della Rivoluzione, e nei settant’anni dell’oppressione sovietica, ha
regalato al mondo uomini e donne, artisti o semplici esseri umani dotati
di energia spirituale, coraggio indomabile, tenuta morale, fede. Di
questo popolo contadino , della sua capacità di resistere al male, di
elaborare la sofferenza è simbolo un’antica espressione idiomatica: <em>nicevò</em>, niente, <em>non fa niente . </em>A denti stretti, nel gelo e nella sopraffazione, ma l’anima popolare regge: <em>nicevò</em>, tiriamo avanti , “non fa niente”.<br />
Di questa dolente umanità ferita, e di quegli straordinari artisti,
Alexsandr Solzhenitsyn è stato simbolo e cantore: grande scrittore, uomo
fierissimo, profondo pensatore, critico del comunismo e dell’Occidente
di cui ha sferzato i vizi e descritto il declino negli anni di esilio
trascorsi negli Stati Uniti. Nato nel 1918, l’anno tragico dei massacri
rivoluzionari, simboleggiati dall’assassinio di casa Ipatev , in cui
venne sterminata l’intera casata dello zar Romanov, studiò matematica e
partecipò, da convinto comunista, alla guerra come ufficiale volontario e
fu decorato al valore.<br />
Condivide con altri grandi della Russia il singolare destino di una
formazione scientifica che sboccia in arte: Pavel Florensky, sacerdote
ortodosso, filosofo , scrittore e martire , era un insigne fisico e
matematico, Vladimir Zamyatin, lo scrittore che inventò , prima di
Orwell ed Huxley il racconto distopico – l’utopia negativa – era
ingegnere, ed il suo romanzo “Noi” fu ispirato tanto dal totalitarismo
comunista quanto dalla sua esperienza in un cantiere navale inglese
caratterizzato dalle infernali condizioni di vita e lavoro degli operai .
Il grande musicista romantico Alexsandr Borodin, autore dell’opera Il
Principe Igor , racconto della lotta dei principi cristiani della prima
Rus’ di Kiev nel XII secolo contro i tartari , sul testo della prima
grande opera della letteratura russo – antica, Il canto della schiera di
Igor, di professione era chimico , autore di scoperte e testi
specialistici , autodidatta nella composizionecui dedicava il raro <br />
<a name='more'></a>tempo
libero.<br />
Solzhenitsyn ,critico con Stalin in una lettera privata, riconvertito
all’ortodossia in cui lo aveva educato la madre, fu deportato in
Siberia per circa dieci anni, poi esiliato in Asia Centrale, dove iniziò
la sua grande stagione letteraria con il romanzo “Una giornata di Ivan
Denisovich “, descrizione cruda e brutale di classica sobrietà, che per
nitore espressivo è stato paragonato alle dostoevskiane “Memorie di una
casa morta”, in cui viene rappresentata per la prima volta una giornata
qualsiasi in un campo di lavoro staliniano dove è rinchiuso un uomo
semplice, Ivan.<br />
La stessa forza narrativa si ritrova negli scritti successivi. Nella
“Casa di Matrjona” protagonista è un’anziana contadina, presso la quale
va a vivere un ex deportato, alter ego dell’autore, una povera donna ,
simbolo del popolo russo, che mitemente subisce ripetute ingiustizie, e
muore poverissima ed abbandonata. Nel racconto “Alla stazione di
Krecetovka” , Solzhenitsyn scolpisce la parabola morale di un “uomo
sovietico” nel quale il germe della sospettosità s’è tanto radicato da
indurlo a commettere una mostruosa ingiustizia. Degli anni sessanta è
anche il drammatico racconto “Padiglione Cancro “,ispirato alla sua
personale vicenda di malato inspiegabilmente guarito, ricoverato in un
infernale ospedale di dannati della vita, forse il vertice poetico dello
scrittore.<br />
Ma l’opera della vita di Solzhenitsyn , quella gli è costata la
proscrizione e l’esilio, e che si è trasformata in un terribile
documento insieme di arte e di sofferenza è certamente <em>Arcipelago Gulag</em>,
monumentale descrizione della condizione dei deportati nei campi di
prigionia e di lavoro sovietici in Siberia. Saggio di indagine
letteraria, così si autodefinisce il libro, impressiona sin dalle prime
pagine per l’elenco dei 227 internati – gli “zekh” , che hanno
collaborato al testo con le loro testimonianze fatte uscire dalla
Siberia con i più svariati mezzi , e per lo sconcertante episodio citato
in introduzione, il ritrovamento , sotto il ghiaccio eterno siberiano,
da parte dei prigionieri, di alcuni pesci preistorici, dei tritoni,
voracemente divorati , addirittura “volentieri”, dai poveri zekh. Gulag,
acronimo russo della Direzione Principale dei Campi di Lavoro
Collettivi , è diventata parola d’uso comune in tutte le lingue,
antonomasia dei sistemi concentrazionari del secolo ventesimo.<br />
Il magistero spirituale di Solzhenitzyn, così intensamente russo e
così integralmente spirituale, trascende la letteratura ed anche la
politica. La sua gigantesca personalità , il suo risoluto vivere senza
menzogna lo hanno portato a criticare con asprezza anche il sistema
occidentale liberale, in numerosi interventi pubblici tra i quali
spiccano i discorsi tenuti nelle Università americane di Harvard ,
Stanford e del Vermont.<br />
Il giorno del suo ultimo arresto, nel 1974, diffuse un nobile
comunicato in cui affermava “Non c’è scappatoia: dalla parte della
verità o dalla parte della menzogna : dalla parte dell’indipendenza
spirituale o dalla parte della servitù dell’anima. (…)E chi non avrà
avuto neppure il coraggio di difendere la propria anima dica
semplicemente : sono una bestia da soma e un codardo, mi basta stare al
caldo a pancia piena”. Parlava così di fronte ad un immenso meccanismo
di oppressione, sanno gli europei occidentali pronunciare frasi simili
di fronte alla dittatura della tecnica, della finanza, del materialismo,
del “politicamente corretto” , del mercato misura di tutte le cose?<br />
Solzhenitzyn citava , al termine di quel memorabile documento, i
versi di AlexsandrPushkin: “A che servono alle mandrie i doni della
libertà? /Il loro retaggio, di generazione in generazione/ sono il giogo
con i bubboli e la frusta”.<br />
Forse viene davvero dall’Est la luce per le mandrie- o le greggi –
europee che leccano avide la mano del padrone che consente loro di
consumare, produrre, correre al centro commerciale, sballare, drogarsi,
sposarsi con esseri dello stesso sesso, affittare l’utero, adottare
bambini perché anche essere genitori (genitore uno o due, non importa) è
un “diritto”, donare sperma a pagamento , indebitarsi per la vita,
pagare con carta di credito, essere sotto costante controllo panottico
attraverso telecamere, telefoni, <em>cards, facebook</em>, morire a
richiesta in quanto malati o depressi ( è l’ultima frontiera che viene
dal Belgio: eutanasia per “sofferenza psichica”. Dall’Olanda abbiamo
invece la possibilità di sopprimere i bambini sotto i 12 anni se è
d’accordo il medico) . Mandrie, cui si addicono i bubboli, quei ridicoli
sonagli sferici che si applicano al collare di certi animali domestici e
ai finimenti delle bestie da tiro.<br />
E religiosa è la grandezza artistica dei suoi massimi romanzieri, Leone Tolstoj e l’immenso FedorDostojevsky.<br />
Tolstoj esprime, nella potenza della sua narrazione, lo struggente
desiderio di fratellanza, così vivo nel popolo russo, ed una singolare
visione cristiana che possiamo paragonare al Discorso della Montagna di
Gesù nel Vangelo di Matteo, quello delle beatitudini; da lui ha tratto
ispirazione un uomo come Gandhi. Ha descritto in Guerra e Pace, il
dramma della guerra , la tragedia di un mondo in frantumi, e le vicende
di famiglie animate da opposti principi , attraversate da destini
diversi. Celebre è l<em>’incipit </em>dell’imponente romanzo: “Tutte le famiglie felici si assomigliano tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo” .<br />
<br />
<em><span style="text-decoration: underline;">Dostojevsky</span></em><br />
Se Tolstoj è un’ indiscutibile scintilla di spiritualità e senso
morale, addirittura accecante è la luce prodotta dall’arte di
FedorDostojevsky. Oppositore dello zarismo in giovinezza, graziato
quando era già davanti al plotone d’esecuzione, romanziere eccelso
quanto profondo pensatore , portatore di un cristianesimo integrale ,
innamorato della figura di Gesù, è stato forse il primo ad antivedere la
dittatura dei “totalitarismi razionali “, ed a proclamare, per bocca
dei suoi protagonisti, il diritto dell’uomo alla libertà,
all’irrazionalità, ed in ultima istanza, dell’ineguaglianza nei
confronti del mondo omologato; “Due più due fa quattro, ed è già
l’inizio della morte” dice Ivan Karamazov, uno dei fratelli del suo
massimo capolavoro.<br />
E nei “Demoni” disegna la nuova figura del nichilista, colui che non
crede più a nulla, portatore del male morale assoluto, il febbrile
Kirillov ed il rivoluzionario Stravrogin, assassini dello studente
Ivanov, ma anche teorici del loro stesso suicidio. KIrillov è colui che
proclama: “Se Dio non esiste, io sono Dio ! “ .<br />
Nichilismo ,la diagnosi severa del male oscuro del nostro tempo. Un
termine che nasce nella Russia nell’Ottocento, usato per primo da un
altro grande romanziere, Ivan Turgenev in “Padri e figli” .
Nichilismo,allora, di un immenso territorio fermo e burocratizzato,
violento e povero, ma capace di amore, sacrificio, abnegazione al limite
della santità.<br />
Anche il termine “populismo”, che designa oggi una posizione politica
favorevole alla gente comune ed ostile alle oligarchie, vocabolo
utilizzato come accusa e disprezzo nel linguaggio mistificatorio
corrente è di ascendenza russa. I populisti – <em>narodniki</em> –
erano, nel diciannovesimo secolo, i sostenitori dell’emancipazione dei
contadini russi e di un socialismo comunitario rurale. Tra di loro,
uomini come Bakunin, Kropotkin, che sono passati alla storia come padri
dell’anarchismo e del socialismo rivoluzionario (Herzen).<br />
Ritorniamo a Dostojevsky: egli è stato anche il primo a capire che
l’uomo, un certo uomo nichilista e sciolto da ogni vincolo, sarebbe
diventato il sostituto del Dio perduto, come Raskolnikov, il
protagonista di Delitto e castigo, che decide di uccidere un’usuraia,
non per giustizia o moralità, ma semplicemente come atto insindacabile,
gesto di superiorità , decisione , possesso sulla vita altrui. Simile è
l’attitudine di Ivan Karamazov, che istiga all’omicidio del padre il
servo e fratellastro Smerdjakov, delitto di cui verrà poi accusato
ingiustamente il fratello Dimitri .<br />
Per entrambi, il colpevole Raskolnikov e l’innocente Dimitri che
prende su di sé le colpe familiari esiste un’unica salvezza,
l’espiazione del male, il castigo. A ciascuno di loro l’artista assegna
un deuteragonista: per Dimitri è il fratello Aliosha, simbolo del bene e
della fede , per Raskolnikov è Sonia, la ragazza povera , prostituta
per bisogno, ma di elevati sentimenti, che lo libera dalle sue
ossessioni intellettualistiche e gli sarà vicina nel percorso di
sofferenza e redenzione. Ma Sonia rappresenta anche un atto di accusa
antiilluministica contro ogni velleità di razionalizzazione storica,
come il principe Mishkyn, “L’idiota” , l’uomo puro che la vera o
presunta malattia psichica mette al riparo dalla malvagità e che
attraversa la vita, con i suoi mille intrighi e drammi quasi senza
accorgersene , stupito e disarmato contro il male, sino alla dirompente
intuizione che la bellezza salverà il mondo.<br />
Una piccola, ulteriore riflessione è quella del particolare rapporto
tra corpo ed anima, bello e giusto nell’anima russa , che proprio
Dostoevsky tratteggia nell’episodio della morte dello <em>staretz</em>Zosima , il monaco santo direttore spirituale di Aliosha Karamazov.<br />
Il cadavere del venerato uomo di chiesa è visitato da tutto il
popolo, ma lo sconcerto e l’incertezza si impadroniscono della folla :
lo <em>staretz</em> puzza, e questo non coincide con l’idea fisica della
santità, che per la gente semplice è incontaminazione, profumo,
eccezione alle leggi materiali. Il povero Zosima , il cui corpo emana
l’odore della decomposizione, era davvero uno <em>staretz</em>, un santo ed una guida, oppure era un peccatore ? Un dubbio molto russo….<br />
La particolare idea della libertà di Dostojevsky è forse uno dei
massimi lasciti della cultura slava all’Europa Occidentale: libertà non
come facoltà di scegliere tra bene e male, ma come metafisica, “andare
oltre”, accettazione , che diventano il filo che congiunge la trama
degli oppositori del materialismo e del positivismo . C’è molto del suo
genio nella reazione di filosofi e scrittori , uomini come un Nikolaj
Berdiaev contro la fede laica del marxismo , in nome della libertà
negata, invocata , pensata nel racconto del Grande Inquisitore . Il
morente Ivan Karamazov, in una grandiosa visione metà onirica e metà
mistica, immagina il ritorno inutile di Gesù sulla terra, accusato
dall’inquisitore di aver predicato la libertà e caricato l’uomo di un
peso che non sa sopportare, riconsegnando quella stessa libertà alle
chiese, alle ideologie, oggi diremmo alle agenzie di consenso, in cambio
della sicurezza, della rassicurazione, del benessere materiale. Credo
basterebbe questo gigantesco, febbrile racconto per dare a Dostojevsky
un posto nella letteratura mondiale e nella storia del pensiero.<br />
<strong>Berdjaev afferma che quel grande genio russo ed universale che per primo ha saputo comprendere la </strong>profondità
spirituale dell’uomo e prevedere il fatale disastro del mondo è il
valore immenso col quale il popolo russo giustifica la sua esistenza nel
mondo. Se Dio non esiste, tutto è lecito, conclude Ivan Karamazov, e
fa, senza saperlo, il più grande elogio della trascendenza : senza una
sanzione esterna, fuori da una tavola di principi forti, non c’è etica,
non c’è limite, non c’è bene . Dio, il male, la colpa (cioè la morale)
sono proprio la tematica fondamentale del nostro autore , i personaggi
di Dostoevskij sono anime, spiriti. Anche nei suoi peccatori più immondi
e sensuali il loro io carnale consiste non tanto nel corpo e nei loro
nervi, quanto nell’essenza spirituale .<br />
Raskòlnikov<strong>,</strong> uccidendo a colpi di accetta la
disgustosa usuraia, vuole chiarire a sé stesso se è un Napoleone o un
pidocchio, se appartiene alla categoria della massa, degli uomini
comuni, o agli uomini non comuni, destinati a grandi imprese, per i
quali non valgono le leggi ordinarie. Per questo può dire: “<em>Non ho ucciso una persona, io; ho ucciso un principio</em>!”<br />
Quel principio è l’affermazione della superiorità delle leggi morali,
e della superiorità di Dio che quelle leggi oggettive ha posto nel
cuore dell’uomo : ai personaggi di Dostoevskij che vogliono affermare la
loro illimitata libertà è chiaro il concetto che per fare ciò debbono
sbarazzarsi di Dio, affermare la propria divinità, e divenire come
Kirillov”uomo-dio” (se si scarta Dio è l’uomo ad essere assolutizzato).</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-41123120659355326752015-12-24T10:36:00.002+01:002015-12-24T10:36:25.157+01:00 ATTENTI A WARREN MOSLER (E A BARNARD). COSA VI HO SEMPRE INSEGNATO?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div id="box_alto">
<div align="left">
<a href="http://paolobarnard.info/index.htm"><img border="0" src="http://paolobarnard.info/images/firma.gif" /></a>
</div>
<div class="style1">
[Alcune considerazioni su...]</div>
</div>
<div align="right" style="width: 620px;">
<a class="barnard_links" href="http://paolobarnard.info/intervento_stampa.php?id=1386"><em>(versione stampabile)</em></a></div>
<br /><div class="MsoNormal">
<img align="bottom" alt="WM" src="http://www.paolobarnard.info/images/WM.jpg" /> </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif;">E’ la ventesima volta che becco il mio Maestro di economia/finanza,
Warren Mosler della <b><i>Mosler Economics MMT</i></b>, a scazzare
clamorosamente su alcune cose.
Per esempio non sa un cazzo del sistema bancario europeo, e siccome è
Amerikano
presume che anche le banche delle isole Palu-Palu funzionino come New
York, e
così quelle di Bruxelles, Roma, San Benedetto del Tronto, Lione. Ma non è
così, e gliel’ho detto 10.000
volte (inutilmente) a sto milionario che gioca a tennis 6 ore al giorno,
le
altre 6 le passa a investire, e le altre 6 a ridere
(mai capito di che cazzo rida, mah!). Lo stesso vale per l'IVA, VAT in
americano, i cui decreti applicativi sono diversi qui e là come sono
diversi un panino e una balena. Lo stesso per la politica... mai
chiedere a Mosler un'opinione politica, dopo che si fece ridere dietro
da tutta l'America candidandosi come Democratico del... del... Tea
Party! Dopo che alla mia domanda "<i>Che ne pensi delle proposte sul prelievo fiscale di Trump</i>", mi ha risposto "<i>Non seguo queste cose</i>"...
Ah, già, erano solo le presidenziali degli Stati Uniti, non</span></div>
<a name='more'></a><span style="font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif;"> i campi da
tennis delle Isole Vergini dove lui gioca. Capisco il disinteresse.</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif;">Ma rimane un genio del Post-Keynesismo, su bilanci dello Stato, spesa pubblica, piena occupazione, interesse pubblico.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif;">Ribadisco
che ancora ritengo la sua Economia modulata su Keynes, Lerner e Minsky,
come l’unica Salva-vite e Salva-Nazioni, e continuo a
proporla.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif;">Ma siccome lui pontifica su un’immensità di campi che non
sono propriamente l’economia Statale, lì scazza alla grande. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif;">Un'altro esempio: se seguite Mosler sul Monopolio del Petrolio del
mondo, suicidatevi. Non ci capisce un cazzo. Leggete qui e qui per capire
quanto scazza sto uomo sulla sua teoria che i Sauditi
fissano il monopolio dei prezzi (bufala da commedia):</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><span style="font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif;"><a href="http://www.independent.co.uk/news/world/middle-east/six-gulf-states-will-start-taxing-people-for-the-first-time-a6768206.html"><span style="color: #1155cc; font-size: 9.5pt;">http://www.independent.co.uk/news/world/middle-east/six-gulf-states-will-start-taxing-people-for-the-first-time-a6768206.html</span></a></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="http://www.bloomberg.com/news/articles/2015-12-23/oil-slump-to-11-year-low-just-a-taste-of-pain-felt-by-producers"><span style="font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif;">http://www.bloomberg.com/news/articles/2015-12-23/oil-slump-to-11-year-low-just-a-taste-of-pain-felt-by-producers</span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif;">Perché scrivo questo? Perché io sono nato, cresciuto, <b>ho
scommesso tutta la mia carriera per insegnare INUTILMENTE</b>, FOTTUTAMENTE INUTILMENTE a voi che:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif;">NON
ESISTONO I GURU AL 100%, E CHE DOVETE PENSARE SEMPRE CON LA VOSTRA
TESTA (DI RICOTTA, VISTI I RISULTATI CHE HO). E QUESTO VALE ANCHE PER
CIO' CHE BARNARD VI DICE.* </span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif;"><br /></span></b></div>
<span style="font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif;"><b>*(a parte sulle fighe dove ho sempre ragione)</b></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-30277846183452145132015-12-23T21:39:00.002+01:002015-12-23T21:39:54.615+01:00SIAMO SCHIAVI CHE AMANO RESTARE SCHIAVI <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://lastella.altervista.org/wp-content/uploads/2015/10/padrone.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://lastella.altervista.org/wp-content/uploads/2015/10/padrone.jpg" /></a><span style="font-size: medium;">Ti
sei mai chiesto perché nessuno reagisce di fronte all’infame ondata di
oppressione e abuso di ogni tipo che stiamo subendo? Non rimani
perplesso del fatto che non succede assolutamente nulla, viste le tante
rivelazioni di casi di corruzione,</span><br />
<a href="https://www.blogger.com/null" name="more"></a><span style="font-size: medium;"> ingiustizia, ruberie
e prese in giro della legge e della popolazione in genere, alla quale
si è rubato letteralmente il presente e il futuro? Ti sei mai chiesto
perché non scoppia una rivoluzione di massa e perché tutti sembrano
essere addormentati e ipnotizzati?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">In questi ultimi anni ogni tipo di
informazioni che dovrebbe aver danneggiato la struttura del Sistema fino
alle sue fondamenta, è stata resa pubblica, eppure questa stessa
struttura continua a essere intatta senza neppure un graffio
superficiale.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Questo rende palese un fatto veramente preoccupante che sta sotto il nostro naso e al quale nessuno presta attenzione.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Il fatto che CONOSCERE LA VERITA’ non importa a nessuno, sembra incredibile, ma i fatti lo confermano giorno dopo giorno.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">L’informazione non è rilevante.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Rivelare i più oscuri segreti e renderli
di dominio pubblico non produce nessun effetto, nessuna risposta da
parte della popolazione per quanto i segreti siano terribili e
scioccanti.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Per decenni abbiamo creduto che chi
lottava per la verità, gli informatori capaci di svelare fatti nascosti o
mettere in piazza i panni sporchi potevano cambiare le cose, potevano
alterare il divenire della storia.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Siamo cresciuti in realtà, con la
convinzione che conoscere la verità era cruciale per creare un mondo
migliore e più giusto e<a name='more'></a> di chi lottava per rivelare il nemico più grande
dei potenti tiranni.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E forse per un periodo è stato così.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Oggi, però, “l’evoluzione” della società
e soprattutto della psicologia di massa ci ha portato a un nuovo stato
di cose: uno stato mentale della popolazione che non avrebbe osato
immaginare il più alienato dei dittatori. Il sogno di ogni tiranno della
faccia della terra: non dover nascondere né occultare niente al suo
popolo.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Poter mostrare pubblicamente tutta la
sua corruzione, malvagità e prepotenza senza doversi preoccuparsi di
alcuna risposta da parte di quelli che opprime. Questa è la realtà del
mondo in cui viviamo. E se credete che questa sia un’esagerazione,
osservate voi stessi ciò che vi circonda.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Il caso della Spagna è lampante. Un
paese immerso in uno stato di putrefazione generalizzato, divorato fino
all’osso dai vermi della corruzione in tutti gli ambiti:</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">giuridico</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">industriale</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">sindacale</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">politico (soprattutto)</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Uno stato di decomposizione che ha
ecceduto tutti i limiti immaginabili, fino a infettare con la sua
pestilenza tutti i partiti politici in maniera irreparabile.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Eppure, nonostante siano resi pubblici
continuamente tutti questi scandali di corruzione politica, gli Spagnoli
continuano a votare per la maggior parte gli stessi partiti politici.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">La cittadinanza ha risposto al massimo
con “l’esercitare il legittimo diritto di manifestazione”, un’attività
molto simile a quella che fa la massa quando la sua squadra di calcio
vince una competizione ed esce per strada a celebrarla.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Nessuno ha fatto niente di effettivo per cambiare le cose, salvo un piccolo spuntino.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Tutto ciò si impoverisce davanti alla
gravità delle rivelazioni di Edward Snowden e confermate dai governi in
causa che ci hanno detto in faccia alla luce di riflettori che tutte le
nostre telefonate , le attività sui social networks, il nostro navigare
in Internet è controllato e che ci stiamo dirigendo inesorabilmente
verso l’incubo del Grande Fratello vaticinato da George Orwell nel
“1984“.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E la cosa più allucinante è che “una volta filtrate” queste informazioni, nessuno si è preoccupato di ribatterle.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Tutti i mezzi di comunicazione, i poteri
politici e le grandi imprese di Internet implicate nello scandalo,
hanno confermato pubblicamente come un qualcosa di reale e indiscutibile
questo stato di sorveglianza. L’unica cosa che hanno promesso, in
maniera poco convincente e a mezza bocca che non continueranno a farlo…e
si sono permessi anche di darci alcuni dettagli tecnici!</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E quale è stata la risposta della popolazione mondiale quando è stata rivelata questa verità?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;"> Quale è stata la reazione generale </span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">di fronte a queste rivelazioni?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Tutti continuano ad essere assorbiti dal
loro smartphone, continuano a rotolarsi nel dolce fango dei social
network e continuano a navigare nelle acque infestate di Internet senza
muovere nemmeno una falange di un dito…</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">A cosa serve, allora, dire la verità?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Nel caso ipotetico che Edward Snowden o
Julian Assange siano personaggi reali e non creazioni mediatiche con una
missione segreta, a cosa sarebbe servito il loro sacrificio?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Che utilità ha accedere all’informazione e rivelare la verità se non provoca nessun cambiamento, alterazione, trasformazione?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">A che serve conoscere in forma esplicita
e documentata il fatto chel’energia nucleare può solo portare disgrazie
come dimostrato dai terribili incidenti di Chernobyl e Fukushima, se
queste rivelazioni non provocano nessun effetto?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">A cosa serve sapere che le banche sono enti criminali dediti al saccheggio di massa, se continuiamo a utilizzarle?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">A cosa serve sapere che il mangiare è
adulterato e contaminato da ogni tipo di prodotti tossici, cancerogeni o
transgenici, se continuiamo a mangiarli?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">A cosa serve sapere la verità su qualsiasi fatto importante se non reagiamo per quanto gravi siano le sue implicazioni.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Non inganniamoci da soli per quanto sia duro accettare tutto questo. Affrontiamo la realtà così com’è…</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Nella società attuale, conoscere la verità non significa nulla</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Informare sui fatti che veramente
succedono, non ha nessuna reale utilità; anzi la maggior parte della
popolazione è arrivata a un livello tale di degradazione psicologica che
come dimostreremo, la rivelazione della verità e accedere
all’informazione, rafforzano ancora di più la loro incapacità di
risposta e l’inerzia mentale.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">La grande domanda è: perchè? </span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Che cosa ha portato tutti noi </span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">a quest’apatia generale?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E la risposta, come succede sempre
quando ci rivolgiamo domande di questo tipo, è tra le più inquietanti.
Ed è in relazione con il condizionamento psicologico cui è sottoposto
l’individuo della società attuale. I meccanismi che disattivano la
nostra risposta quando accediamo alla verità per quanto scandalosa possa
essere, sono semplici ed effettivi. E sono nella nostra vita
quotidiana.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Tutto si basa su un eccesso d’informazione.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E’ un bombardamento degli stimoli così
esagerato che provoca una catena di avvenimenti logici che finiscono con
lo sfociare in un’effettiva mancanza di risposta: in pura apatia.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E per lottare contro questo fenomeno è bene conoscere come si sviluppa il processo…</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">COME SI SVILUPPA IL PROCESSO?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Per prima cosa dobbiamo capire che questo stimolo sensoriale che riceviamo è carico d’informazioni.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Il nostro corpo è predisposto alla
percezione e alla lavorazione di stimoli sensoriali, ma la chiave del
tema sta nella percezione di carattere linguistico dell’informazione,
per linguistico sta a indicare ogni sistema organizzato con il fine di
codificare e trasmettere informazione di ogni tipo.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Per esempio, ascoltare una frase o
leggerla comporta la sua entrata nel nostro cervello a livello
linguistico. Ma lo stesso avviene quando guardiamo il logo di
un’impresa, l’ascolto delle note musicali di una canzone, guardare un
segnale del traffico o udire la sirena dell’ambulanza, tanto per darvi
alcuni esempi…</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Oggi, una persona è sottoposta a
migliaia di stimoli linguistici di questo tipo solo durante un giorno;
molti li percepiscono in forma cosciente, ma la grande maggioranza in
forma non cosciente che deve essere elaborata dal nostro cervello.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Potremmo dividere il processo di captare ed elaborare questa informazione in tre fasi:</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">percezione</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">valorizzazione</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">risposta</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Percezione.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Indubbiamente, in tutta la storia
dell’umanità, apparteniamo alla generazione che ha la capacità più
grande di elaborare informazioni a livello celebrale, con potere di
differenziare soprattutto a livello visivo e auditivo.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Man mano che nascono e crescono nuove
generazioni acquisiscono una maggiore velocità di percezione
dell’informazione. Una dimostrazione di quanto affermato la ritroviamo
nel cinema.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Guardate un vecchio film western di John
Wayne, una scena qualsiasi di azione per esempio una sparatoria. E poi
guardate una scena di sparatoria o di inseguimento di macchine di un
film odierno. Una qualsiasi scena d’azione di un film attuale è piena di
successioni rapidissime di primi piani di breve durata.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Solo in 3 o 4 secondi si vedranno diverse figure:</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">il volto del protagonista che guida,
quella del compagno che grida, la mano sul cambio della macchina, il
piede che spinge il pedale, la macchina che schiva un pedone,
l’inseguitore che slitta, il cattivo che afferra la pistola, che spara
dal finestrino, ecc… e ogni primo piano sarà durato al massimo una
decina di secondi.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Le immagini si succedono a tutta
velocità come gli spari di una mitragliatrice. Eppure siete in grado di
vederle tutte e di elaborare il messaggio che contengono.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Adesso rivedete il film di John Wayne.
Non troverete successioni di scene a ritmo di mitragliatrice, ma
successioni di scene dalla durata più lunga e con un campo visivo più
ampio. Probabilmente uno spettatore dell’epoca di John Wayne si sarebbe
sentito male vedendo un film attuale poiché non era abituato a elaborare
tanta informazione visiva a tale velocità.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Questo è un semplice esempio del
bombardamento di informazioni cui è sottoposto il cervello di ognuno di
noi oggi rispetto a quello di una persona di cinquant’anni fa.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Aggiungeteci tutte le fonti di
informazioni che ci circondano, come la televisione, la radio, la
musica, l’onnipresente pubblicità, i segnali del traffico, i diversi
tipi di abbigliamento che indossano le persone che incrociamo per la
strada e che rappresentano ognuna di loro, un codice linguistico per il
tuo cervello, l’informazione che vedete sul cellulare, sul tablet, in
internet e inoltre i vostri impegni sociali, le fatture, le
preoccupazioni e i desideri che hanno programmato tu avessi, ecc. ecc. …</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Si tratta di un’autentica inondazione di
informazione che il vostro cervello deve elaborare continuamente. Tutto
questo con un cervello della stessa misura e capacità di quello
spettatore dei western di John Wayne di cinquant’anni fa.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Per quanto ne sappiamo, sembra che il
nostro cervello abbia la capacità sufficiente per percepire tali volumi
di informazione e comprendere il messaggio associato a questi stimoli.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Il problema quindi non sta lì. Infatti,
sembra che il nostro cervello ne goda poiché ci siamo trasformati in
tossicodipendenti degli stimoli.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Il problema sembra risiedere nella fase che segue.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Noi ci scontriamo con i nostri limiti
quando dobbiamo valutare l’informazione ricevuta, cioè quando arriva
l’ora di giudicare e analizzare le implicazioni che comporta.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Questo succede perché non abbiamo il tempo materiale per fare una valutazione profonda di quell’informazione.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Prima che la nostra mente, da sola e con
i criteri chele sono propri, possa giudicare in maniera più o meno
profonda l’informazione che riceviamo, siamo bombardati da un’ondata di
stimoli che ci distraggono e inondano la nostra mente.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E per questa ragione che non arriviamo a
valutare nella giusta misura l’informazione che riceviamo per quanto
importanti siano le implicazioni che comporta.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Per capire meglio tutto questo, utilizzeremo un’analogia sotto forma di una piccola storia.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Immaginiamo una persona molto introversa
che passa la maggior parte del suo tempo rinchiusa in casa.
Praticamente non ha amici e non intavola relazioni sociali di nessun
tipo.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Supponiamo adesso che questa persona
vada al supermercato a comprare una bottiglia di latte e quando va a
pagare gli cade per terra e la rompe causando grande scompiglio e
macchiandosi i vestiti sotto gli occhi di tutti e della cassiera.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Quando questa persona torna a casa,
isolata com’è e senza uno stimolo sociale, darà probabilmente un gran
valore a quanto avvenuto al supermercato.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Si domanderà perché gli è caduto il
latte e quale movimento falso abbia fatto perché questo avvenisse; si
domanderà se la colpa fosse sua, o della bottiglia che era troppo
spigolosa; nella sua testa analizzerà lo sguardo della cassiera e i
gesti e i commenti di ogni cliente; osserverà anche le macchie sui
vestiti e tenterà di indovinare ciò che hanno pensato gli altri di lui.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Si sentirà ridicola e giudicherà quel
fatto meramente aneddotico molto più importante di quanto lo sia stato
in realtà. Solo perché quella situazione ridicola al supermercato sarà
il grande avvenimento del giorno o della settimana. E forse non lo
dimenticherà mai per tutta la vita.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Adesso sostituiamo la persona introversa e senza relazioni con un modello opposto.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Una persona estroversa che passa tutto
il giorno circondata da una gran quantità di persone e di fatti,
interagendo freneticamente con clienti e compagni di lavoro, che parla
al telefono, organizza incontri, compra, vende, fa riunioni, ride, si
arrabbia e termina la giornata bevendo un bicchiere con gli amici.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Supponiamo che questa persona va a
comprare il latte e anche a lei cade la bottiglia causando un gran
scompiglio e macchiandosi i vestiti.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">La sua valutazione dell’accaduto sarà
solo aneddotica poiché rappresenta un evento in più tra tutti quelli a
carattere sociale che sperimenta durante la giornata. E in poche ore se
ne sarà dimenticata.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Una persona della società attuale,
assomiglia molto al secondo modello, sottoposta a una grande quantità di
stimoli sensoriali, sociali e linguistici.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Per noi, ogni informazione ricevuta è
rapidamente digerita e dimenticata, portata via dalla corrente
incessante dell’informazione che entra nel nostro cervello come un
torrente.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Perché viviamo immersi nella cultura del
“twit”, un mondo dove ogni riflessione su un evento dura 140 caratteri.
E questa è la profondità massima cui arriva la nostra capacità di
analisi.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E’ per questa ragione, per la nostra
impotenza di valutare e giudicare da soli il volume di informazione al
quale siamo sottoposti, che l’informazione che ci è trasmessa, porta
incorporata l’opinione che dobbiamo averne, cioè quello che dovremmo
pensare dopo aver realizzato una valutazione approfondita dei fatti,
cioè chi emette l’informazione risparmia al ricevente lo sforzo di dover
pensare.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Questo è il procedimento che utilizzano i
grandi mezzi di comunicazione e in un mondo di individui autenticamente
pensanti sarebbe tacciato di manipolazione e lavaggio del cervello.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">La televisione è un esempio lampante.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">L’esempio degli onnipresenti incontri
politicidove gli ospiti sono presentati come “opinionisti”. La loro
funzione è generare l’opinione che noi dovremmo costruire da soli.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Così il bombardamento di informazione
continuo e incessante nel nostro cervello ci impedisce di giudicare
adeguatamente il valore dei fatti, con un criterio nostro. Ci toglie il
tempo che dovremmo avere per soppesare le conseguenze di un avvenimento e
lo frammenta in pezzettini da 140 caratteri e lo trasforma in un
giudizio breve e superficiale.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Risposta.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Una volta che la valorizzazione
personale dei fatti è ridotta alla minima espressione, entriamo nella
fase decisiva del processo, quella che è priva della nostra risposta.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Qui entrano in gioco le emozioni e i
sentimenti, il motore di ogni risposta e azione.Frammentando e riducendo
il nostro tempo, riduciamo la carica emotiva che associamo
all’informazione.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Osserviamo le nostre reazioni: possiamo
indignarci molto nel vedere una notizia in un notiziario, per esempio lo
sgombero forzato di una famiglia senza mezzi, ma dopo pochi secondi
siamo bombardati da un’informazione diversa che porta verso un’altra
emozione superficiale e diversa che ci fa dimenticare la precedente.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Per esprimere questo in forma grafica e
chiara: la nostra capacità di giudizio e di analisi è pari a un “tweet”,
la nostra risposta emotiva è pari a un emoticon.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E qui sta la chiave.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Qui rimane disattivata la nostra
possibile risposta. Per capire meglio, torniamo all’analogia della
persona introversa ed estroversa che rompeva la bottiglia di latte al
supermercato.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">La persona introversa chiuse nel suo
mondo che ha dato un valore più profondo ai fatti avvenuti al
supermercato continuerà a rimuginarci sopra più volte.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Non dimenticherà facilmente le emozioni
legate al ridicolo che ha provato in quel momento e con molta
probabilità esporre continuamente le proprie emozioni finirà con provare
un certo imbarazzo solo a ripensarci.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E’ possibile che non torni per un certo
periodo a fare spesa in quel supermercato, anche se implica il fatto di
dover andare più lontano a comprare il latte; arriverà anche a provare
repulsione per il luogo e le persone che l’hanno reso ridicolo.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">L’energia emotiva che ha messo su questo
fatto concreto diventerà una reazione effettiva per il fatto. Invece,
la persona estroversa tornerà al supermercato senza nessun problema
poiché mentalmente quanto accaduto, non ha rilevanza emotiva; tuttalpiù
arrossirà al vedere la cassiera o qualche cliente. La persona estroversa
non intraprenderà azioni effettive e tangibili che derivano dal fatto
della bottiglia di latte.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Oltre le valutazioni fatte su questi
personaggi inventati, questi esempi ci servono per dimostrare che il
bombardamento incessante dell’informazione cui siamo sottoposti finisce
con lo sfociare in una frammentazione della nostra energia emotiva e
perciò finiamo col dare una risposta superficiale o nulla.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E’ una risposta che per il momento in
cui viviamo intuiamo che dovrebbe essere molto più contundente eppure
non arriviamo a darla perché ci manca l’energia sufficiente per farlo. E
tutti guardiamo disperati gli altri e ci domandiamo: “Perché non
reagiscono? Perché non reagisco?”</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E questa impotenza alla fine diventa una
sensazione di frustrazione e di apatia generale. Questa sembra essere
la ragione per cui non avviene una Rivoluzione quando per la logica dei
fatti dovrebbe essere già scoppiata. Si tratta quindi di un fenomeno
psicologico. Questo è il meccanismo di base che interrompe ogni risposta
della popolazione davanti ai continui abusi che riceve.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E’ la base sulla quale si poggiano tutte
le manipolazioni mentali cui ci sottopongono oggi E’ il meccanismo
psicologico che rende la popolazione docile e sottomessa.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Potremo riassumere il tutto così:</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">L’eccessivo bombardamento di
informazioni ci impedisce di avere il tempo necessario per dare il
giusto valore a ogni informazione ricevuta e, di conseguenza, associarla
a una carica emotiva sufficiente per generare una reazione effettiva e
reale.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">COSPIRAZIONE O FENOMENO SOCIALE?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Non ha importanza se tutto questo fa
parte di una grande cospirazione atta a controllarci o se siamo arrivati
a questo punto per via dell’evoluzione della società, perché le
conseguenze sono esattamente le stesse:</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">i più potenti faranno il possibile per
mantenere attivi questi meccanismi e fomenteranno anche il suo sviluppo
secondo le loro potenzialità solo perché ne ricevono benefici.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Rivelare la verità, in effetti, favorisce questi meccanismi.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Ai più potenti non importa mostrarsi
come sono o svelare i propri segreti per quanto sporchi e oscuri siano.
Rivelare queste verità occulte contribuisce in gran parte all’aumento
del volume di informazione con il quale siamo bombardati.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Ogni segreto portato alla luce produce
nuove ondate di informazioni che possono essere manipolate e rese
tossiche con l’aggiunta di dati falsi, contribuendo così alla confusione
e al caos dell’informazione e da qui arrivano nuove ondate secondarie
di informazioni che ci stordiscono ancora di più e ci fanno sprofondare
di più nell’apatia.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Se combattiamo quest’apatia, frutto
della poca energia emotiva con cui cerchiamo di rispondere, con le
tremende difficoltà che il sistema ci mette davanti quando è il momento
di punire i responsabili, si generano nuove ondate di frustrazione
sempre più forti che ci portano passo dopo passo alla resa definitiva e
alla totale sottomissione.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Non ponetevi nessun dubbio: alle persone
che ostentano il potere interessa bombardarvi con enormi volumi di
informazioni il più superficiali possibili; perché una volta instaurata
questa forma di interagire con l’informazione ricevuta, tutti noi ci
trasformeremo in persone dipendenti da questo incessante scambio di
dati.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">l bombardamento di stimoli è una droga
per il nostro cervello che ha bisogno di sempre più velocità per lo
scambio di informazioni ed esige meno tempo per poterle vagliare.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Succede a tutti noi: ci costa sempre più
fatica leggere un lungo articolo pieno di informazioni strutturate e
ragionate. Abbiamo l’esigenza che sia stringato, più veloce, che si
legga in una sola riga e che si possa ingerire come una pasticca e non
come un lauto pranzo.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Il nostro cervello si è trasformato in
un tossicodipendente da informazione rapida, in un drogato avido di
continui dati da ingerire pensati e analizzati da un altro cervello in
modo che noi non dobbiamo fare lo sforzo di fabbricare una nostra
opinione complessa e contraddittoria.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Il fatto è che noi odiamo il dubbio
perché ci obbliga a pensare. Non vogliamo farci domande. Vogliamo solo
risposte rapide e facili. Siamo e vogliamo essere antenne riceventi e
replicanti di informazioni come meri specchi che riflettono immagini
esterne. Gli specchi però sono piani e non hanno vita propria, tutto
quello che riflettono viene da fuori.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">L’essere umano a gran velocità si sta dirigendo verso quello stato di fatto. Lo permetteremo?</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">CONCLUSIONE</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Tutto quanto è stato scritto, forse non
lo avreste voluto ascoltare. E’ poco stimolante ed è qualcosa di
complicato e farraginoso, ma le complesse realtà non possono essere
ridotte in un titolo ingegnoso di tweet.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Per intraprendere una profonda
trasformazione del mondo, per iniziare un’autentica Rivoluzione che
cambi tutto e ci porti verso una migliore realtà, dovremmo discendere
nelle profondità della nostra psiche, fino alla sala macchine, dove si
muovono tutti i meccanismi che determinano le nostre azioni e i nostri
movimenti.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">E’ lì che si risolve l’autentica guerra per il futuro dell’umanità.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Nessuno ci salverà facendo da un pulpito
dei proclami brillanti e delle promesse per una società più giusta ed
equa. Nessuno ci salverà raccontandoci una verità presunta o rivelandoci
i segreti più oscuri dei poteri occulti.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Come abbiamo visto, l’informazione e la
verità non sono importanti perché i nostri meccanismi di risposta sono
invariati. Dobbiamo scendere fino a loro e ripararli; e per fare ciò
dobbiamo sapere come funzionano. E non sarà necessario fare un complesso
corso di psicologia: osserviamo con attenzione e ragioniamo da soli e
potremo raggiungere il risultato.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Non si tratta di qualcosa di esoterico o
basato su strane credenze dal carattere Mistico, Religioso o New Age.
E’ pura logica: non c’è rivoluzione possibile senza una profonda
trasformazione della nostra psiche a livello individuale perché la
nostra Mente è programmata dal Sistema.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Per cambiare quindi il Sistema che ci imprigiona, prima lo dobbiamo disinstallare dalla nostra mente.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;"> </span><br />
<br /><span style="font-size: medium;"></span></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-11807311116073288402015-12-23T21:22:00.001+01:002015-12-23T21:22:55.701+01:00Informare è un dovere: «Stefano Cucchi fu picchiato perché non voleva far...<a href="http://andreainforma.blogspot.com/2015/12/stefano-cucchi-fu-picchiato-perche-non.html?spref=bl">Informare è un dovere: «Stefano Cucchi fu picchiato perché non voleva far...</a>: Spunta la testimonianza di un ex detenuto, che incontrò Cucchi al Regina Coeli A sei anni dalla morte di Stefano Cucchi spunta un poss...Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-91175567238259913572015-12-23T20:03:00.000+01:002015-12-23T20:03:08.281+01:00La soluzione Ue alla crisi bancaria? Sequestrate i conti correnti <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<h3 class="post-title entry-title" itemprop="name">
</h3>
<div class="post-header">
</div>
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</a>
</div>
<div style="text-align: justify;">
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<span style="font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">
L'unione Europea è entrata in un vortice di problemi che apre la necessità di rivedere alcuni trattati, o di immaginarne altri.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="more"></a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nulla di “progressivo” naturalmente, anzi di più reazionario. Ma un
percorso disegnato a Maastricht, un quarto di secolo fa, sembra ormai
arrivato al capolinea. Fin quando a porre problemi è stato un paese
solo, per di più piccolo e debole come la Grecia (e prima ancora Cipro)
la risposta è stata violenta: obbedite e basta.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ora c'è invece da affrontare le bizze inglesi (paese fuori dall'euro e
tentato di staccare la spina completamente anche dagli altri, minori,
vincoli europei), mentre esplode la questione dell'”unità bancaria”.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sul primo fronte, che ha visto gli inglesi porre un ricatto sociale
brutale – “non forniremo più welfare agli immigrati comunitari, almeno
per alcuni anni, se non ci date quello che vogliamo” - i margini di
mediazione sono stretti ma abbastanza comodi. I tedeschi hanno detto che
se ne può discutere, quindi si è cominciato a discutere.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L'altro fronte è invece semplicemente devastante, perché lì di margini
non ce ne sono. Di visibili, almeno. L'”unione bancaria” tra i paesi che
adottano la moneta unica prevedeva fin dall'inizio “tre pilastri”, da
costruire progressivamente perché l'intero edificio potesse stare in
piedi.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il primo pilastro – Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM), entrato in
vigore nel 2013 ma operativo da novembre 2014; ovvero la vigilanza
bancaria, da trasferire integralmente dalle banche centrali nazionali
alla Bce – è a metà del guado. La Bce ha preso la sorveglianza sulle
banche “sistemiche”, quelle di grandi dimensioni il cui eventuale
fallimento potrebbe avere conseguenze disastrose. Per quelle piccole,
invece, la <a name='more'></a>vigilanza è rimasta per ora in mano alle autorità nazionali,
perché soprattutto la Germania non ha voluto che qualcu altro ficcasse
il naso nel sistema diffuso delle Landesbanken, istituti regionali quasi
sempre controllati da un mix politici-imprenditori locali, che quasi
mai presentano bilanci trasparenti e tanto meno in ordine. Ma anche a
livello macro, come per esempio Deutsche Bank, gli istituti tedeschi
possono esibire il minimo assoluto di credibilità globale (Deutsche è
stata salvata più volte con soldi pubblici, negli ultimi anni, ed è
stata alcentro di quasi tutti i crack finanziari del nuovo millennio).</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il secondo pilastro, il Meccanismo Unico di Risoluzione delle Crisi
(SRM), che entrerà in vigore nel 2016, quindi ormai vigente. E infine il
Fondo Unico di Risoluzione (SRF) che sarebbe dovuto andare a regime dal
2025.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Quest'ultimo è il vero nodo del contendere perché implica
necessariamente un fondo unico di assicurazione sui depositi, ovvero la
“mutualizzazione” tra tutti i paesi europei dei costi di eventuali
fallimenti bancari, per garantire ai correntisti la disposibilità
integrale dei soldi versati, fino a 100.000 euro. Valgono qui le parole
con cui Angela Merkel, venerdì, ha annientato l'alzata di ingegno di tal
Matteo Renzi sul tema: “La mutualizzazione dell'assicurazione dei
depositi bancari farebbe l'opposto che ridurre i rischi nel sistema
finanziario. Per questo pensiamo sia sbaglaita e a respingiamo”.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Come si vede, non è uno stop tattico, momentaneo, ossia il solito “prima
mettete a posto i vostri conti e poi andiamo avanti insieme”. No. Qui
c'è una rimessa in discussione del sistema, della sua struttura.
Insomma, di un trattato (com'è stato costretto a ricordare Mario Draghi:
«L'unione bancaria va completata. Su questo c'è stato un accordo, sia
sulla costituzione di un sistema di assicurazione dei depositi, sia su
un Single Resolution Fund (per finanziare gli interventi sulle banche in
crisi ndr). Queste cose vanno fatte, anche perché in questo modo uno
dei problemi che ha caratterizzato la crisi, il nesso bidirezionale tra
banche e Stati sovrani, viene attenuato»).</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Non è sorprendente che la questione sia esplosa a livello europeo dopo
la vicenda del “salvabanche” italiano, con la scelta del governo Renzi
di mettere in moto un bail in – anziché il Fondo interbancario, ancora
esistente e operativo – che ha scaricato su obbligazionisti ingenui e
correntisti di provincia i costi di una gestione oltre il limite del
crimine organizzato. Si pensi che soltanto in Banca Etruria sono stati
scoperti 25.000 conti correnti senza un titolare rintracciabile, facendo
subito parlare di riciclaggio (e non certo di denaro pulito).</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Non ci sono certo soltanto le piccole banche italiane in condizioni
precarie, quindi la domanda “chi paga?” va posta a livello continentale.
E la Germania del duo Merkel-Schaeuble risponde: “noi mai”.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
E allora? La direzione di marcia è indicata con raro cinismo da Lars
Feld, consigliere del governo tedesco e vicino al ministro Wolfgang
Schaeuble, intervistato ieri da Federico Fubini sul Corriere della Sera:
“I tagli alle obbligazioni e ai conti correnti sopra i 100 mila euro
dovranno aiutare a ristrutturare le banche, perché la Commissione Ue
impedirà salvataggi delle banche da parte del governo o sussidi nascosti
agli istituti. Non saranno permessi”.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Una traduzione non sarebbe necessaria, ma la facciamo lo stesso: “Voi
italiani dovrete tosare i vostri correntisti – e tutti lo siamo, perché è
ormai obbligatorio avere un conto per versarvi stipendio o pensione –
per salvare le vostre banche. Perché lo diciamo noi, Punto e basta”. Se
non ce la fate nemmeno così, c'è sempre “Il fondo salvataggi è lì per
gestire il rischio sistemico che va aldilà della capacità di un Paese”.
Un meccanismo che inchioda ancora di più le possibilità di manovra di un
governo nazionale e spinge, in casi neanche estremi, a vendere a prezzi
stracciati aziende e/o banche; con tedeschi o francesi pronti a
comprare. “Comunque – chiude Feld - dobbiamo impedire a qualunque
governo di sussidiare le banche”.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Se i tedeschi non avessero usato 300 miliardi di fondi pubblici per
salvare le loro, durante il momento peggiore della crisi finanziaria, il
ragionamento sarebbe inaccettabile ma almeno “onesto”. Così è soltanto
una rivendicazione del “diritto del capitale con base in Germania” a
spadroneggiare dovunque, nel Vecchio Continente.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sta di fatto, a questo punto, che la costruzione dell'Unione Europea si
trova ad affrontare scogli inaggirabili. E se verrà comunque trovata una
soluzione, questa sarà terribile per le popolazioni. Non più solo per
lavoratori, pensionati, giovani, studenti. Ma anche per quel “ceto
medio” che fin qui si era sentito tranquillo avendo “qualche risparmio
in banca”.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma bisogna capire bene il discorso. Un lavoratore precario o stabile, o
un pensionato che è obbligato ad avere un conto corrente, potrebbe
pensare: "non sono un azionista, non ho mai voluto sottoscrivere
obbligazioni della banca, ho molto meno di 100.000 euro, quindi posso
stare tranquillo". Non è proprio così. La garanzia fino a 100.000 euro -
per somme inferiori, dunque - è ancora a carico dello stato nazionale
di appartenenza. Se i fondi disponibili per questo scopo non dovessero
bastare, quello stato nazionale non potrà agire in deficit; quindi viene
a saltare la garanzia anche per le piccole cifre, non solo per gli over
100.000.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Non a caso, il saggio Wofgang Munchau, sempre ieri e sempre dalle
colonne del Corriere della Sera, in traduzione dal Financial Times,
spiegava perché “L'unione bancaria è tanto necessaria quanto
impossibile”.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Non una profezia, ma una sentenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.contropiano.org/economia/item/34394-la-soluzione-ue-alla-crisi-bancaria-sequestrate-i-conti-correnti">http://www.contropiano.org/economia/item/34394-la-soluzione-ue-alla-crisi-bancaria-sequestrate-i-conti-correnti</a></div>
</span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-3046775291750101332015-12-23T19:59:00.001+01:002015-12-23T19:59:46.162+01:00Coca Cola e Coca Cola Light, così puoi scegliere tra obesità e cancro !!!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://curiosity2015.altervista.org/wp-content/uploads/2015/05/zzz19.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img height="113" src="http://curiosity2015.altervista.org/wp-content/uploads/2015/05/zzz19.jpg" width="200" /></a><br />
<span style="font-size: medium;">La Coca Cola sta tentando di ripulirsi
la coscienza (o meglio, di ricostruirsi un po’ la facciata) con prodotti
pseudo light e green.</span><br />
<a href="https://www.blogger.com/null" name="more"></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: medium;">Negli Stati Uniti ha esordito di recente
una pubblicità, promossa da quest’ultima, che punta a far apparire il
gruppo Coca Cola interessato alla tutela della salute dei consumatori.</span><br />
<span style="font-size: medium;">Lo spot in questione vorrebbe
sensibilizzare le persone su un problema come quello dell’obesità, una
malattia molto diffusa nel mondo e in particolare nell’America del nord.
Chiediamoci il perché.</span><br />
<span style="font-size: medium;">La multinazionale delle bibite gassate è
stata più volte accusata da nutrizionisti e medici di commercializzare
prodotti che causano gravi problemi alla salute: ricchi di zuccheri e
caffeina provocano alterazioni metaboliche, malattie cardiovascolari,
diabete e obesità.</span><br />
<span style="font-size: medium;">Nel tentativo di ripulire immagine e
coscienza, ha ideato questo spot che non fa altro che sfruttare un grave
problema di salute, per cui le persone passano una vita terribile e
muoiono anche, per lanciare nuove bibite dietetiche contenenti zero
zuccheri in modo da apparire più etica e non perdere clienti tra le
persone sovrappeso o che addirittura soffrono di obesità.</span><br />
<span style="font-size: medium;">L’ennesima vile mossa di mercato per
incrementare le vendite, poco importa se i profitti che ne derivano sono
fatti sulla pelle delle persone.</span><br />
<span style="font-size: medium;">Le grandi corporazioni in generale ci
hanno dimostrato più volte di commettere azioni tra le più ignobili pur
di aumentare i propri guadagni. Ma giocare così spudoratamente con
patologie che condizionano la vita di una persona, oltre che essere un
comportamento da condannare, è anche sintomo di disperazione da parte
della Coca Cola, che evidentemente teme un crollo delle vendite.</span><br />
<span style="font-size: medium;">La strategia di mercato che sta cercando
di attuare punta ad accaparrarsi quelle persone che la compagnia stessa
ha contribuito a fare ammalare… ma alle bibite dietetiche, senza
zuccheri e caffeina, vengono aggiunte sostanze dal dubbio effetto: </span><br />
<span style="font-size: medium;">Aspartame: già al centro di numerose
accuse, usato appunto in molti alimenti ritenuti dietetici, aumenta il
rischio di contrarre tumori, linfomi, leucemie;</span><br />
<span style="font-size: medium;">Ciclamato di Sodio: sospetto cancerogeno, vietato in America, ma il cui utilizzo in Italia è ancora permesso;</span><br />
<span style="font-size: medium;">Acesulfame K (edulcorante): un altro dolcificante artificiale che può causare diabete e iperglicemia.</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Nelle bevande classiche, invece, oltre a
caffeina, coloranti, conservanti, vi è la concentrazione di queste
quantità di zuccheri: </span><br />
<span style="font-size: medium;">Lattina: 38 gr di zucchero, pari a 140 Kcal;</span><br />
<span style="font-size: medium;">Bottiglia da 1 litro: 102 gr di zucchero, pari a 374 Kcal;</span><br />
<span style="font-size: medium;">Bottiglia da 2 litri: 217 gr di zucchero, pari a 780 Kcal. </span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">I governi non si impegnano nella tutela
della salute del cittadino, anzi, spesso lasciano piena libertà alle
azioni delle multinazionali. I pericoli dell’assunzione di Coca Cola
(Light, classica o di altri tipi) non dovrebbero essere denunciati solo e
solamente da blog e articoli che girano su internet !!!</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Una scelta molto semplice che ogni
persona può fare per se stessa e per il Pianeta è quella di evitare
certi marchi, certi prodotti. </span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Non consumando bevande del gruppo Coca
Cola ne guadagnerà la tua salute e quella dell’ambiente che ci circonda!
Finanzia questi ultimi due aspetti e non una multinazionale che lucra
sulla pelle della gente! </span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;">Bevande del gruppo Coca Cola vendute in Italia:</span><br />
<span style="font-size: medium;">SPRITE – FANTA – BURN – NESTEA – MINUTE
MAID – POWERADE – BELTÉ – AQUARIUS – ACQUE LILIA, SOLARIA, VIVIEN,
SVEVA, TOKA (Gruppo Fonti del Vulture)</span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;"><a href="http://curiosity2015.altervista.org/coca-cola-e-coca-cola-light-cosi-puoi-scegliere-tra-obesita-e-cancro/" target="_blank">http://curiosity2015.altervista.org/coca-cola-e-coca-cola-light-cosi-puoi-scegliere-tra-obesita-e-cancro/ </a></span></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-49959601381296054002015-12-22T17:53:00.004+01:002015-12-22T17:53:42.085+01:00BEVI MILANO E POI MUORI....Gianni tirelli<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #10131a; font-size: 14pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #10131a; font-size: 14pt;"> </span><span style="color: #10131a; font-size: 14pt;">Da un’indagine, Milano risulta essere la seconda città
più "VIVIBILE D'ITALIA" dopo Bolzano.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #10131a; font-size: 14pt;">Sulla base di un tale sondaggio dovremmo credere che i
cittadini di tutte le altre città siano già morti da tempo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #10131a; font-size: 14pt;">Ma con quali cazzo di parametri decidono queste
classifiche? </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #10131a; font-size: 14pt;">Io ho abbandonato Milano ‘20 anni fa, proprio perché
INVIVIBILE SOTTO OGNI ASPETTO… traffico, caos, smog a mille, costo della vita,
posteggi introvabili, vigili cornuti in agguato a ogni angolo di strada, pronti
a sanzionarti - livello di umanità sotto zero e ignoranza dilagante. Basti
pensare che Lega e Forza Italia sono da sempre, i partiti più votati. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #10131a; font-size: 14pt;">Di contro Reggio Calabria (una città di mare
meravigliosa) è il fanalino di coda di questa lista, stilata dal solito branco
di imbecilli “mazzettati” che non perdono mai l’occasione di sparare minchiate
a raffica. </span></div>
<span style="color: #10131a; font-size: 14pt;">E lo stesso accade con la storia delle “BANDIERE BLU”
assegnate in toto alle coste dell’Adriatico; il mare più lercio e contaminato
d’Europa (e non solo) – una grande cloaca a cielo aperto, dove milioni di
decerebrati ridotti in miseria e invalidati da una sedentarietà cronica,
sciacquano le loro palle mosce fra le acque torbide e melmose della più estesa
latrina d’occidente. Di contro, alla Calabria, dove lo Jonio conserva ancora
una decorosa trasparenza e spiagge libere ineguagliabili, queste bandierine di
merda si fa fatica a vederle. Comunque sia, non mi frega un cazzo! Voi
continuate a morire a Milano e a nuotare nella fogna adriatica che io me ne sto
in Calabria a vivere.</span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-18981735666653881232015-12-22T16:32:00.003+01:002015-12-22T16:32:52.598+01:00 Cioccolata per salvare foreste, idea degli indigeni ecuadoregni Rinunciano alla caccia per coltivare il cacao<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="articolo-wrp">
<article><header><div class="articolo-top">
<div class="articolo-data">
</div>
<div class="articolo-data">
</div>
<div class="articolo-data">
pubblicato il 22/dic/2015 14:17</div>
</div>
<div class="social-counters mrg_bottom">
<div class="condivisioneSu">
<div class="fb-like-wrap">
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</header>
<div class="cont-fotogallery">
<div class="main-fotogallery">
Cioccolata per salvare foreste, idea degli indigeni ecuadoregni<br />
<div id="player">
</div>
</div>
</div>
<div class="cont-articolo">
Gareno (askanews) - La salvezza del pianeta passa anche da gesti
apparentemente piccoli ma di grande valore. In Ecuador, la tribù
indigena dei Waorani ha deciso di rinunciare alla caccia per dedicarsi
alla coltivazione del cacao in foresta e preservare così il proprio
ambiente.<br />
La selvaggina è sempre più difficile da trovare e per combattere il
depauperamento della fauna, l'Associazione delle Donne del Waorani
dell'Amazzonia equadoregna, ha sviluppato un programma che offre alberi
di cacao alle donne locali se i loro mariti rinunciano caccia.
All'inizio gli uomini delle 70 tribù coinvolte non erano molto
favorevoli.<br />
00.01.42<br />
"Gli uomini ci dicevano che non eravamo capaci, ma le donne sono
capaci di occuparsi delle casa e di tutto, e ora anche gli uomini hanno
capito che è la scelta giusta" spiega Patricia Nenquihui responsabile
del progetto.<br />
Per favorire questo passaggio dalla caccia all'agricoltura
l'associazione acquista il raccolto di cacao a 1,25 dollari al chilo -
45 centesimi al di sopra del prezzo di mercato - e lo invia a Quito, per
essere trasformato in cioccolata sostenibile.<br />
(immagini AFP)<br />
</div>
</article>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-81167892267313199342015-12-22T16:09:00.000+01:002015-12-22T16:09:37.643+01:00Linkiesta: caso Banca Etruria, ma Saviano ci è o ci fa?....C'è CHI ANCORA DA ASCOLTO A QUESTO SIONISTA. ROBA DA MATTI!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<h2 class="posttitle">
<br /></h2>
<div class="postmetadata">
<span style="float: left; padding-right: 12px; padding-top: 3px;">
Scritto il 22/12/15 • nella Categoria:
<a href="http://www.libreidee.org/category/idee/" rel="category tag" title="Visualizza tutti gli articoli in idee">idee</a> </span>
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</span>
<div id="_mcePaste" style="height: 1px; left: -10000px; overflow: hidden; position: absolute; top: 0px; width: 1px;">
Sul crac delle piccole <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>
salvate dal governo si è detto talmente tanto che, come ha ricordato
qualcuno su Facebook «abbiamo scoperto di essere un popolo di sessanta
milioni di esperti di obbligazioni subordinate». Tra quei sessanta
milioni, l’11 dicembre, ha detto la sua anche l’autore di “Gomorra”
Roberto Saviano, che ha affidato a “Il Post” una lunga riflessione dal
titolo “La moglie di Cesare e il padre di Maria Elena Boschi”. Il succo
del ragionamento di Saviano è piuttosto semplice. Banca Etruria era
tecnicamente fallita prima che il governo la salvasse – insieme a Banca
Marche, Carife e Cassa di Risparmio di Chieti. Il vicepresidente di
Banca Etruria è il padre del ministro Maria Elena Boschi, esponente di
primo piano del governo in carica. Ergo, la ministra Boschi si deve
dimettere. E chi non le chiede di dimettersi è connivente e pavido di
fronte a un potere che è ancora più forte e senza argini di quello
dell’orrido <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/berlusconi/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con Berlusconi">Berlusconi</a>.</div>
<div id="_mcePaste" style="height: 1px; left: -10000px; overflow: hidden; position: absolute; top: 0px; width: 1px;">
Prima questione. Banca Etruria e le altre <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>
erano tecnicamente fallite? Probabilmente sì. E se il governo non fosse
intervenuto com’è intervenuto, agli azionisti, agli obbligazionisti, ai
correntisti, alle famiglie e alle imprese cui le <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>
avevano concesso credito sarebbe andata molto peggio, come ha spiegato
molto bene il direttore di “Formiche” Michele Arnese in uno degli
articoli più chiari e completi sulla vicenda. Voleva questo, Saviano?
Sperava che le quattro <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>
fallissero? Che anche i correntisti, le famiglie e le imprese pagassero
come hanno pagato gli azionisti e gli obbligazionisti? Evidentemente
sì. Allora non si capisce perché, solo poche righe dopo, il
giornalista-scrittore parli con trasporto della «tragedia che ha colpito
Luigino D’Angelo, il pensionato che si è suicidato dopo aver perso
tutti i risparmi depositati alla Banca Etruria», come se fosse stato il
governo, salvando le quattro <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>,
a spingerlo al suicidio, come se qualunque altra soluzione non avrebbe
messo lui e molti altri nella medesima situazione. Quindi, giusto per
mettere un punto e a capo: non è il governo che ha spinto al suicidio
Luigino D’Angelo, bensì i guai della banca a cui aveva affidato tutti i
suoi risparmi. L’intervento del governo, semmai, ha evitato disastri
peggiori.</div>
<div id="_mcePaste" style="height: 1px; left: -10000px; overflow: hidden; position: absolute; top: 0px; width: 1px;">
Seconda
questione. Se Josefa Idem si è dimessa per un piccolo caso di evasione
fiscale, la ministra Boschi dovrebbe dimettersi perché suo padre «è» il
vicepresidente di una delle quattro <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>
tecnicamente fallite e salvate dal governo. «È», dice Saviano.
Indicativo presente. E non pago, definisce Banca Etruria «la banca di
suo padre», come se la sede dell’istituto di credito fosse nel giardino
di casa Boschi. Piccolo dettaglio: Pier Luigi Boschi è stato sì in
passato, vicepresidente di quella banca, ma per soli otto mesi.
Dettaglio non irrilevante, ai fini dell’invettiva. Peraltro, se la Idem
si è dimessa per un caso che riguardava lei stessa, non vediamo perché
la Boschi dovrebbe dimettersi per un caso che – fino a che il diritto
non dirà che le colpe dei padri ricadono sui figli, perlomeno – non la
riguarda personalmente. Per opportunità? O meglio, per rispondere alla
«carica moralizzatrice del Movimento Cinque Stelle», che altro non è che
la presunzione di colpevolezza, sempre, comunque e a prescindere, pure
indiretta in questo caso? No grazie, caro Roberto.</div>
<div id="_mcePaste" style="height: 1px; left: -10000px; overflow: hidden; position: absolute; top: 0px; width: 1px;">
Terza
questione: fino a ieri, dice Saviano, c’era una folta schiera di
scrittori, giornalisti, intellettuali che «si sono sentiti investiti di
monitorare cosa stesse accadendo alla <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/politica/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con politica">politica</a> italiana». Perché c’era <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/berlusconi/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con Berlusconi">Berlusconi</a>, il Caimano. È grazie a loro, sostiene, se non siamo diventati la <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/russia/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con Russia">Russia</a>
di Putin e la Turchia di Erdogan. Cosa che, sottintende, potrebbe
succedere oggi, perché «l’opinione pubblica è più indulgente. I <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/media/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con media">media</a> sono più indulgenti». «Perché – si chiede – sotto <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/berlusconi/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con Berlusconi">Berlusconi</a> non ci si limitava a distinguere tra responsabilità <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/politica/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con politica">politica</a> e opportunità <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/politica/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con politica">politica</a>,
ma si era giustizialisti sempre?». Tradotto: belli i tempi in cui si
poteva beatamente sorvolare il merito delle questioni in nome
dell’emergenza democratica.</div>
<div id="_mcePaste" style="height: 1px; left: -10000px; overflow: hidden; position: absolute; top: 0px; width: 1px;">
Delle due, una, quindi. Se Saviano è davvero convinto di quel che dice – che le <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>
non andassero salvate, che è stato il salvataggio di Banca Etruria ad
aver ammazzato Luigino D’Angelo, che Banca Etruria sia «la banca di Pier
Luigi Boschi», che per questo sua figlia dovrebbe rimettere il mandato e
che chi non la pensa come lui è connivente con una specie di regime
peggiore di quello di <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/berlusconi/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con Berlusconi">Berlusconi</a>
– possiamo chiuderla qui, stendendo un velo di pietosa indifferenza sul
suo intervento. Se invece ha usato una tragedia umana – non umanitaria,
come dice il ministro Padoan, ma umana – per attaccare il governo Renzi
– o, peggio ancora, per legittimarsi come capopopolo dei suoi
oppositori, di veli pietosi ne servirebbero ben più d’uno.</div>
<div id="_mcePaste" style="height: 1px; left: -10000px; overflow: hidden; position: absolute; top: 0px; width: 1px;">
(Francesco Cancellato, “Caso Banca Etruria: ma Saviano ci è o ci fa?”, da “Linkiesta” del 12 dicembre 2015).</div>
Sul crac delle piccole <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>
salvate dal governo si è detto talmente tanto che, come ha ricordato
qualcuno su Facebook «abbiamo scoperto di essere un popolo di sessanta
milioni di esperti di obbligazioni subordinate». Tra quei sessanta
milioni, l’11 dicembre, ha detto la sua anche l’autore di “Gomorra”
Roberto Saviano, che ha affidato a “Il Post” una lunga riflessione dal
titolo “La moglie di Cesare e il padre di Maria Elena Boschi”. Il succo
del ragionamento di Saviano è piuttosto semplice. Banca Etruria era
tecnicamente fallita prima che il governo la salvasse – insieme a Banca
Marche, Carife e Cassa di Risparmio di Chieti. Il vicepresidente di
Banca Etruria è il padre del ministro Maria Elena Boschi, esponente di
primo piano del governo in carica. Ergo, la ministra Boschi si deve
dimettere. E chi non le chiede di dimettersi è connivente e pavido di
fronte a un potere che è ancora più forte e senza argini di quello
dell’orrido <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/berlusconi/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con Berlusconi">Berlusconi</a>.<span id="more-43510"></span><br />
Prima questione. Banca Etruria e le altre <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>
erano tecnicamente fallite? Probabilmente sì. E se il governo non fosse
intervenuto com’è intervenuto, agli azionisti, agli obbligazionisti, ai
correntisti, alle famiglie e alle imprese cui le <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a> <a href="http://www.libreidee.org/2015/12/linkiesta-caso-banca-etruria-ma-saviano-ci-e-o-ci-fa/saviano-5/" rel="attachment wp-att-43511"><img alt="Saviano" class="size-full wp-image-43511 alignleft" height="167" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2015/12/Saviano.jpg" title="Saviano" width="230" /></a>avevano
concesso credito sarebbe andata molto peggio, come ha spiegato molto
bene il direttore di “Formiche” Michele Arnese in uno degli articoli più
chiari e completi sulla vicenda. Voleva questo, Saviano? Sperava che le
quattro <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>
fallissero? Che anche i correntisti, le famiglie e le imprese pagassero
come hanno pagato gli azionisti e gli obbligazionisti? Evidentemente
sì. Allora non si capisce perché, solo poche righe dopo, il
giornalista-scrittore parli con trasporto<br />
<a name='more'></a> della «tragedia che ha colpito
Luigino D’Angelo, il pensionato che si è suicidato dopo aver perso
tutti i risparmi depositati alla Banca Etruria», come se fosse stato il
governo, salvando le quattro <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>,
a spingerlo al suicidio, come se qualunque altra soluzione non avrebbe
messo lui e molti altri nella medesima situazione. Quindi, giusto per
mettere un punto e a capo: non è il governo che ha spinto al suicidio
Luigino D’Angelo, bensì i guai della banca a cui aveva affidato tutti i
suoi risparmi. L’intervento del governo, semmai, ha evitato disastri
peggiori.<br />
Seconda questione. Se Josefa Idem si è dimessa per un piccolo caso di
evasione fiscale, la ministra Boschi dovrebbe dimettersi perché suo
padre «è» il vicepresidente di una delle quattro <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>
tecnicamente fallite e salvate dal governo. «È», dice Saviano.
Indicativo presente. E non pago, definisce Banca Etruria «la banca di
suo padre», come se la sede dell’istituto di credito fosse nel giardino
di casa Boschi. Piccolo dettaglio: Pier Luigi Boschi è stato sì in
passato, vicepresidente di quella banca, ma per soli otto mesi.
Dettaglio non irrilevante, ai fini dell’invettiva. Peraltro, se la Idem
si è dimessa per un caso che riguardava lei stessa, non vediamo perché
la Boschi dovrebbe dimettersi per un caso che – fino a che il diritto
non dirà che le colpe dei padri ricadono <a href="http://www.libreidee.org/2015/12/linkiesta-caso-banca-etruria-ma-saviano-ci-e-o-ci-fa/josefa-idem/" rel="attachment wp-att-43512"><img alt="Josefa Idem" class="alignright size-full wp-image-43512" height="157" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2015/12/Josefa-Idem.jpg" title="Josefa Idem" width="120" /></a>sui
figli, perlomeno – non la riguarda personalmente. Per opportunità? O
meglio, per rispondere alla «carica moralizzatrice del Movimento Cinque
Stelle», che altro non è che la presunzione di colpevolezza, sempre,
comunque e a prescindere, pure indiretta in questo caso? No grazie, caro
Roberto.<br />
Terza questione: fino a ieri, dice Saviano, c’era una folta schiera
di scrittori, giornalisti, intellettuali che «si sono sentiti investiti
di monitorare cosa stesse accadendo alla <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/politica/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con politica">politica</a> italiana». Perché c’era <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/berlusconi/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con Berlusconi">Berlusconi</a>, il Caimano. È grazie a loro, sostiene, se non siamo diventati la <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/russia/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con Russia">Russia</a>
di Putin e la Turchia di Erdogan. Cosa che, sottintende, potrebbe
succedere oggi, perché «l’opinione pubblica è più indulgente. I <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/media/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con media">media</a> sono più indulgenti». «Perché – si chiede – sotto <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/berlusconi/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con Berlusconi">Berlusconi</a> non ci si limitava a distinguere tra <a href="http://www.libreidee.org/2015/12/linkiesta-caso-banca-etruria-ma-saviano-ci-e-o-ci-fa/padoan-9/" rel="attachment wp-att-43513"><img alt="Padoan" class="alignleft size-full wp-image-43513" height="151" src="http://libreidee.org/prova/wp-content/uploads/2015/12/Padoan.JPG" title="Padoan" width="120" /></a>responsabilità <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/politica/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con politica">politica</a> e opportunità <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/politica/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con politica">politica</a>,
ma si era giustizialisti sempre?». Tradotto: belli i tempi in cui si
poteva beatamente sorvolare il merito delle questioni in nome
dell’emergenza democratica.<br />
Delle due, una, quindi. Se Saviano è davvero convinto di quel che dice – che le <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/banche/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con banche">banche</a>
non andassero salvate, che è stato il salvataggio di Banca Etruria ad
aver ammazzato Luigino D’Angelo, che Banca Etruria sia «la banca di Pier
Luigi Boschi», che per questo sua figlia dovrebbe rimettere il mandato e
che chi non la pensa come lui è connivente con una specie di regime
peggiore di quello di <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.libreidee.org/tag/berlusconi/" rel="tag nofollow" title="Post taggati con Berlusconi">Berlusconi</a>
– possiamo chiuderla qui, stendendo un velo di pietosa indifferenza sul
suo intervento. Se invece ha usato una tragedia umana – non umanitaria,
come dice il ministro Padoan, ma umana – per attaccare il governo Renzi
– o, peggio ancora, per legittimarsi come capopopolo dei suoi
oppositori, di veli pietosi ne servirebbero ben più d’uno.<br />
(Francesco Cancellato, “Caso Banca Etruria: ma Saviano ci è o ci fa?”, da “<a href="http://www.linkiesta.it/it/article/2015/12/11/caso-banca-etruria-ma-saviano-ci-e-o-ci-fa/28558/" target="_blank" title="Linkiesta, Cancellato: Banca Etruria, Saviano ci è o ci fa?">Linkiesta</a>” del 12 dicembre 2015).<br />
<h3>
Articoli collegati</h3>
<ul>
<li><a href="http://www.libreidee.org/2015/12/banche-truffa-e-ipocrisia-e-i-morti-della-strage-per-la-crisi/">Banche, truffa e ipocrisia. E i morti della strage per la crisi?</a></li>
</ul>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-29643055308583544992015-12-22T16:06:00.001+01:002015-12-22T16:06:35.678+01:00La Notizia di Manlio Dinucci - Benzina sul cessate il fuoco<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/onPhBVhNdLg" width="480"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-34337501921889836602015-12-22T16:05:00.001+01:002015-12-22T16:05:54.702+01:00Lampedusa Protesta Migranti durante la Visita della Cristoforetti<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/sVDLwwstLbs" width="480"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-61742023675320692352015-12-22T14:14:00.002+01:002015-12-22T14:14:07.676+01:00<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<h1 class="h2 mtn mbxs xs-mbxs">
Finanziate 12 anni di istruzione per le ragazze in tutto il mondo</h1>
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<strong class="link-subtle">Malala Yousafzai</strong></div>
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</div>
</a></div>
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A
volte la gente mi chiede: perché è importante per le ragazze andare a
scuola? Credo che la domanda fondamentale da fare sia: perché le ragazze
non dovrebbero avere il diritto di andare a scuola?<br />
La mia coraggiosa amica siriana Muzoon, che ha 16 anni, va di tenda
in tenda nel suo campo profughi in Giordania a incoraggiare le ragazze a
rimanere a scuola. Mia sorella Amina dal nord della Nigeria, dove Boko
Haram minaccia le ragazze semplicemente perché hanno voglia di imparare,
fa da guida alle più giovani affinché continuino a voler andare a
scuola.<br />
<strong>Ci sono più di 60 milioni delle nostre sorelle in tutto il
mondo che condividono questa una sete di istruzione, ma non hanno la
possibilità di andare a scuola o sono costrette ad abbandonarla troppo
presto. Insieme possiamo cambiare la situazione.</strong><br />
A settembre, i leader mondiali si impegneranno a inserire 12 anni di
istruzione, primaria e secondaria, libera, gratuita e di qualità, per
ogni ragazza e ogni ragazzo, tra i nuovi Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile delle Nazioni Unite. Questo impegno è una straordinaria
promessa alle mie sorelle che chiedono di più per le loro vite. <strong>Ma un impegno conta solo se viene mantenuto.</strong>
Il Partenariato Globale per l'Educazione (GPE) deve aprire la strada
sostenendo questo impegno, così come ha fatto fino a oggi nel sostenere 9
anni di istruzione per milioni di bambini.<br />
Il GPE è uno dei principali finanziatori di formazione in alcuni dei
paesi più poveri del mondo. Rende possibile un lavoro incredibile per
aiutare gli studenti di tutto il pianeta, ogni giorno. Quando i paesi
stanziano fondi in aiuti esteri per l'istruzione molti di questi vanno
al GPE, e a dicembre il suo Consiglio di Amministrazione stabilirà come
questo denaro verrà utilizzato da più di 60 nazioni in tutto il mondo.<br />
Ma attualmente la priorità del GPE è il finanziamento di 9 anni di
istruzione gratuita e di qualità per le ragazze in questi paesi. <strong>Noi
chiediamo che il Consiglio di Amministrazione del GPE espanda
il proprio impegno a un ciclo completo di 12 anni di istruzione primaria
e secondaria e che i partner del GPE aumentino e offrano più denaro in
modo che alle ragazze sia data la possibilità di completare la scuola
secondaria.</strong> Un cambiamento come questo avrà un effetto
incredibile sulla vita di milioni di ragazze di tutto il mondo, che
potranno diventare le leader, le insegnanti, le scienziate che vogliono
essere e di cui il nostro mondo ha bisogno.<br />
Mi sento fortunata a portarmi svegliare ogni giorno sapendo di poter
ricevere un’istruzione gratuita di qualità, primaria e secondaria, ma
non dovrei essere l'eccezione. Ora è il momento per noi di unire le
nostre voci e produrre un cambiamento per le nostre sorelle in tutto il
mondo.<br />
<strong>Sta' con noi e chiedi che il GPE e i suoi partner aprano la
strada a 12 anni di scuola primaria e secondaria per le ragazze
attraverso l’impegno a mobilitare il denaro necessario per raggiungere
l'obiettivo.</strong><br />
#WithMalala</div>
</div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-43647272001845155092015-12-22T14:09:00.001+01:002015-12-22T14:09:50.729+01:00Vivere liberi, fino alla fine: legalizziamo l'eutanasia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<h1 class="h2 mtn mbxs xs-mbxs">
</h1>
<div class="display-inline-block hidden-xs">
<a class="link-block" data-pass-thru="true" href="https://www.change.org/u/91659881"></a><br />
<div class="media-profile media-profile-small-height type-small ">
<div class="txt-m">
<div class="type-ellipsis">
<a class="link-block" data-pass-thru="true" href="https://www.change.org/u/91659881"><b class="link-subtle">Marco Cappato</b><span class="plxxs type-weak type-ellipsis"> Italia</span></a></div>
</div>
</div>
<a class="link-block" data-pass-thru="true" href="https://www.change.org/u/91659881">
</a></div>
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<img alt="" class="image-cropper-nodrag position-absolute-center " src="https://d22r54gnmuhwmk.cloudfront.net/photos/3/fv/qg/YhFVqgNuFKXQyaj-800x450-noPad.jpg?1450708257" /></div>
</div>
</div>
<div class="mbl">
<div class="type-break-word type-large description">
<div class="rte js-description-content">
<b>Mercoledì scorso Dominique ha ottenuto l'eutanasia in Svizzera.</b><br />
Ha voluto evitare che il suo cancro le portasse via la serenità di una morte dignitosa. <b>Ha voluto vivere libera, fino alla fine.</b><br />
<b>Ho aiutato Dominique</b> fornendole informazioni e
assistendola nella procedura con la clinica che l'ha accolta. Ho pagato
il biglietto del suo treno per Berna.<br />
<b>In Italia, chi aiuta un malato terminale a morire rischia fino a 15 anni di carcere</b>, anche se poi la persona muore all'estero.<br />
Me ne assumo la responsabilità, autodenunciandomi.<br />
Fino a quando il Parlamento italiano non discuterà la <b>proposta di legge d'iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia</b> e il pieno riconoscimento del testamento biologico, continuerò ad aiutare altre persone malate terminali ad andare in Svizzera.<br />
Lo farò alla luce del sole, fino a quando non mi fermeranno le forze
dell'ordine, o fino a quando sarà calendarizzata la proposta Eutanasia
Legale.<br />
<b>Se condividi l'urgenza di una buona legge sul fine vita, chiedi anche tu ai Capigruppo del Parlamento di discutere di eutanasia.</b></div>
</div>
</div>
<div class="type-smaller type-badge type-weak">
Lettera a</div>
<div class="type-small type-weak mtxs mbl">
<div>
Parlamento Italiano</div>
</div>
<span class="dotdotdot ">Mercoledì scorso Dominique ha ottenuto l'eutanasia in Svizzera. <br /> Ha voluto evitare che il suo cancro le portasse via la serenità di una morte dignitosa. Ha voluto vivere libera, fino alla fine. <br /> </span><br />
<div class="mask-text mask-text-brighter js-read-more" style="display: block;">
<div class="text-bar text-bar-right man">
<span class="dotdotdot "><a class="link-stealth text" href="https://www.blogger.com/null">Leggi di più </a></span></div>
</div>
<span class="dotdotdot ">
</span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-52456187808782431812015-12-21T15:08:00.003+01:002015-12-21T15:15:23.285+01:00CANELIBERONLINE : Davanti al mirino ? “il futuro”<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAE_LPv_KHgHME92-6Bi-suuEad7j1GY_qojkXq7JZRXPQW5NWF9qUSdYX-FS_uMRIRJppBfCuHK23KW29ZrZHUaRZHnL8hd_rgQHGTgkl2cq-oByOgtBd4dIj1vX6xN7zxa02BttWNwtN/s1600/Bambini-giocano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="326" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAE_LPv_KHgHME92-6Bi-suuEad7j1GY_qojkXq7JZRXPQW5NWF9qUSdYX-FS_uMRIRJppBfCuHK23KW29ZrZHUaRZHnL8hd_rgQHGTgkl2cq-oByOgtBd4dIj1vX6xN7zxa02BttWNwtN/s640/Bambini-giocano.jpg" width="640" /></a></div>
CANELIBERONLINE<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<style type="text/css">P { margin-bottom: 0.21cm; }</style>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="font-size: 32pt;">Davanti
al mirino ? “il futuro”</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Il prossimo Big Bang, lo
stiamo sviluppando a piene mani. </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Il sistema voluto, cercato
dalla grande massoneria deviata (Falchi), ha realizzato il massimo
potere sull'uomo e sulla terra, garantendo per svariate generazioni
lo status quo.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Nel perseguire i loro
scopi le loro generazioni son al sicuro, mentre il povero immortale,
consapevole o meno, gli ha reso il compito facile cascando
nell'ipocrisia e l'egoismo totale per un tozzo di pane, non sempre
sicuro fra l'altro, con la convinzione di potere essere anche
ripagati in caso di necessita' da questi individui.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">E dove vanno a mirare con
le loro armi scintillanti e di massima tecnologia?</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Sulle ultime risorse che
madre terra sfiancata possiede ancora?</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Viene in mente il
petrolio, il gas, l'energia solare l'uranio, no, la
distruzione.....delle masse ed in particolare il futuro “I
bambini!”.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Dietro statistiche,
notizie false e spregiudicate viene fuori un quadro di distruzione
letale che interessa maggiormente i problemi tecnici di armamenti,
dei vari popoli che si dividono in tribu' e si combattono, il numero
dei militari morti, ma guarda caso sono in pochi a conteggiare i
bambini morti, gli storpiati, i messi in galera per niente vedi
(Israele) dove vengono torturati violentati sessualmente portandoli
ad uno stato quasi vegetale. </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Un bambino in Israele per
questioni amministrative, nemmeno penali, può essere condannato fino
a 90 di carcere duro, senza poi tener conto delle catastrofi naturali
che finiscono con il rapporto sempre più numeroso dei bambini morti
(Il nostro Futuro!).</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Ci imbattiamo spesso e
volentieri in giornalisti indipendenti che trattano di geopolitica,
di sistemi monetari, di economia in generale, che criticano il fare
di questa o quell'altra nazione, continente, ma scivolano di lato il
problema reale.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Quanti specialisti
spiegano le guerre dalla “A” alla “Z” con grande conoscenza,
ci trascinano in un vortice per cui l'uomo ha sempre avuto il bisogno
di idoli. </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Queste menti eccelse fanno
il proprio mestiere per sopravvivere a se se stessi, altrimenti, non
saprebbero fare altro e come già detto tralasciano l'importanza del
nostro (futuro). </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Un qualsiasi bambino morto
in Papuasia, o altrove, poteva essere una mente eccezionale che
avrebbe potuto salvare il mondo dall'autodistruzione. </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Non chiedo di rifletterci
sopra perche' e' evidente che non lo facciamo.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Come non pretendo di
portare esempi o semplificazioni su ciò che asserisco.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Un mortale come me non può
dare il “LA” all'universo, ma, può spingere qualche animale
detto uomo a rivedere, ad aggiornarsi, per comprendere quale sara'
(il nostro futuro escludendo le varie forme , i soggetti, la
geopolitica, le risorse etc..etc..).</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">Salviamo l'uomo, ma, in
primis salviamo i Bambini, l'uomo adulto in qualche modo può
riuscire a sopravvivere, il Bambino NO!.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;">E' nel mirino incrociato
delle ong, delle religioni, delle sette e delle guerre ovviamente ! </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="color: #6aa84f;">Canelibronline</span> (Mariano Orrù) </span>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-86251080470109558792015-12-21T12:51:00.001+01:002015-12-21T12:51:20.351+01:00Giulietto Chiesa: L'informazione è un diritto umano fondamentale<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="344" src="https://www.youtube.com/embed/XEM_6olAk1g" width="459"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-2080826642150783742015-12-21T12:48:00.004+01:002015-12-21T12:48:54.964+01:00L’imperialismo dell’Italia in concreto<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<h3 class="post-title entry-title" itemprop="name">
<br />
</h3>
<div class="post-header">
</div>
<div class="post-body entry-content" id="post-body-9046625081075412160" itemprop="description articleBody">
<br />
<header class="entry-header clearfix">
<div class="entry-author">
by <a class="url fn n" href="http://www.operaicontro.it/?author=1" rel="author" title="Operaicontro">Operaicontro</a></div>
<div class="entry-photo">
<img alt="Redazione, Il Corsera del 10 dicembre intervista Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni. L’intervista è riportata nelle pagine economiche del quotidiano milanese, dove piccoli e grandi investitori si informano per far […]" class="attachment-single-thumb wp-post-image" height="360" src="http://www.operaicontro.it/wp-content/uploads/2015/12/map-it-620x350.jpg" title="L’imperialismo dell’Italia in concreto" width="640" /></div>
</header>
<br />
<div class="entry-content clearfix">
<div class="lr_horizontal_share lrshare_interfacehorizontal " data-counter-url="http://www.operaicontro.it/?p=9755735365" data-share-url="http://www.operaicontro.it/?p=9755735365">
<br />
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</div>
</div>
<div align="center">
<span style="font-size: small;"><br />
</span></div>
Il Corsera del 10 dicembre intervista Claudio Descalzi,
amministratore delegato dell’Eni. L’intervista è riportata nelle pagine
economiche del quotidiano milanese, dove piccoli e grandi investitori si
informano per far rendere i loro capitali. Descalzi, come a.d. del 6°
gruppo petrolifero mondiale, ha il compito di garantire profitti e la
loro eventuale distribuzione sotto forma di dividendi o interessi sulle
obbligazioni del gruppo. Ma l’intervista, si capisce subito, verte su
ben altro che prezzo delle azioni e petrolio, o meglio, come dice il
giornalista<br />
“<i>Per </i><i><u>Claudio Descalz</u></i><i>i, numero uno dell’Eni, e
per i suoi colleghi petrolieri trovarsi a capo di uno dei big mondiali
dell’energia non è facile. Si deve «sapere» di petrolio ma ci si deve
anche muovere tra strategie di nazioni non semplici. … per decrittare le
spinte contrastanti di un’Arabia Saudita o un Iran</i><i> si</i><i><u> finisce per forza di cose a occuparsi di conti economici ma anche di politica </u></i><u>estera”</u>.<br />
E così, neanche fosse un ministro degli esteri, il nostro ingegner
Descalzi ci racconta delle sue relazioni internazionali e che per
esempio ha<br />
“<i>avuto proprio nei giorni scorsi colloqui con il presidente
egiziano Al Sisi, con quello cipriota Nicos Anastasiades, con Ben
Netanyahu</i>”.<br />
Il tutto per il nobile scopo di rifornire l’Europa, che non possiede
né gas né petrolio, attraverso non<br />
</div>
</div>
<div class="jump-link">
<a href="http://proletaricomunisti.blogspot.it/2015/12/pc-21-dicembre-limperialismo-dellitalia.html#more" title="pc 21 dicembre - L’imperialismo dell’Italia in concreto">Continua a leggere...»</a>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4309441975740316740.post-11866370792507602922015-12-21T12:25:00.002+01:002015-12-21T12:25:27.663+01:00LA PIRAMIDE DEL POTERE CAPITAL/LIBERISTA OCCIDENTALE<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="iG J-J5-Ji">
<div class="h0">
<span class="adl" id=":60"><b></b><br /></span></div>
</div>
<div class="aeH" id=":5">
<div class=" G-atb D E">
<div class="adF">
<div class="G-Ni J-J5-Ji">
<div class="T-I J-J5-Ji ash T-I-ax7 L3" id=":bx" role="button" tabindex="0" title="Impostazioni">
<div class="G-asx T-I-J3 J-J5-Ji">
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div class="nH aHU">
<div class="nH hx aHo">
<div class="nH">
<div class="h7 ie nH oy8Mbf" tabindex="-1">
<div class="Bk">
<div class="G3 G2">
<div>
<div id=":9i">
<div class="adn ads">
<div class="aju">
<div class="aCi">
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div class="ii gt m151c1731d26294d8 adP adO" id=":9g">
<div class="a3s" id=":9h" style="overflow: hidden;">
<div style="word-wrap: break-word;">
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt;">LA PIRAMIDE DEL POTERE CAPITAL/LIBERISTA OCCIDENTALE</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;">La
comunità, che fino a ieri fungeva da grande bacino dispensatore di
ricchezza, e dal quale il Sistema si alimentava per saziare la sua
ingordigia, oggi è in secca. Ragione per cui, non è più in grado di
soddisfare le sue perversioni e dipendenze strutturali, facendolo così
precipitare dentro una crisi di astinenza dagli effetti prevedibilmente
catastrofici.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;">Immaginando
di dovere stilare una classifica dei soggetti più potenti integrati al
Sistema e che ne decidono la strategia e i condizionamenti, al primo
posto, al vertice della piramide, ci sono i grandi “Sponsor”: un gruppo
di holding, di lobbies, corporations e multinazionali, capaci di
influenzare i comportamenti sociali e le singole scelte, attraverso
un’operazione di sistematico plagio mediatico, tale da indurre gli
individui alla dipendenza.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;">L’area
sottostante ai grandi “Sponsor” è occupata dalla “Finanza”, che ingloba
banche, banchieri, compagnie di assicurazione e di cambio, fiduciarie e
Stato del Vaticano, che si occupano di speculazione, transizioni
finanziarie, aggiotaggio e usura.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;">Più
in basso, troviamo la “Politica”: una società che eroga servizi a
fronte di poltrone, privilegi e impunità. Un uovo sostanzialmente vuoto,
ma che impone le regole del gioco, legiferando per conto terzi,
accogliendo e soddisfacendo le istanze e le pretese dei vertici della
piramide.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;">Subito
dopo c’è la Chiesa, ma che nel tempo ha perduto il suo potere di
fascinazione e quella capacità di calamitare, canalizzare e indirizzare
il suo gregge (oggi disperso e smarrito) verso questo o quel soggetto
politico. Certo, è lo stato più florido del mondo! Possiede un
patrimonio a tal punto inestimabile, che potremmo registrarla a buon
diritto nella categoria delle grandi banche d’affari.</span><span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;">Da
questa lista ho omesso volontariamente la “Criminalità Organizzata”,
poiché la stessa è distribuita in maniera omogenea </span></div>
<a name='more'></a>e trasversale
all’interno di tutti i soggetti occupanti la piramide del potere, a tal
punto da renderlo un unico blocco, coeso e impermeabile ad ogni altra
interferenza esterna -<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;"> </span><span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;">una vera e propria società a delinquere dai tratti diabolici, di proporzioni planetarie.</span><span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;"> </span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;">Alla
base della piramide ci siamo noi, il popolo (lavoratori dipendenti,
pubblici e privati, artigiani, piccole imprese, agricoltori, contadini,
badanti, studenti ecc.. ecc..), ma di numero di gran lunga inferiore
rispetto al passato, e con una capacità di produrre ricchezza pulita,
oramai pari a zero.</span><span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt;">Con
lo scardinamento dell’impianto etico – primo atto costitutivo di questa
società a delinquere – una gran parte della popolazione al grido di
“libertà per tutti”, si è messa al servizio del Sistema Potere,
giurandogli totale fedeltà e abnegazione. Così tutti sono al “soldo” di
qualcun altro, in una sorta di catena di Sant’Antonio che dalla base si
dirama fino ai vertici del potere!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt;">A
questo punto, è doveroso domandarsi in che modo potrà ancora
sopravvivere il Sistema Potere, se il bacino dal quale si è alimentato
per decenni, si è ridotto ad un rivolo. La comunità non lavora, non
produce e non acquista più, costretta a ridurre i consumi energetici e
idrici. Si spengono i boiler, si evita di usare l’automobile, di pagare
bolli, assicurazioni, meccanici e sanzioni amministrative - di andare
dal dentista, dall’oculista, dal farmacista, mentre la vendita dei beni
effimeri e voluttuari, sta precipitando ai minimi di sempre, a fronte di
quelli di prima necessità. Presto la disoccupazione raggiungerà livelli
impressionanti!!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt;">Così
il Sistema, nell’impossibilita di poter disporre dei profitti un tempo
sottratti indebitamente alla comunità, comincia a sbarazzarsi di tutti
quei servi, cortigiani, spie e papponi (i professionisti) che un tempo
aveva assoldato e che foraggiava a fronte delle loro perverse
competenze. Il Sistema Potere è sul punto a fagocitare se stesso, dentro
una guerra al massacro, dove i vari soggetti che lo rappresentano, si
scanneranno fra loro fino ad auto/eliminarsi. Un albero senza radici in
procinto di abbattersi al suolo, dentro un boato sordo!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;">In
passato, la piramide del potere era disegnata in maniera ben diversa da
oggi, caratterizzata da una base molto estesa ed ampia, e con i due
lati schiacciati verso il basso fino quasi a toccarla. Al vertice
troneggiava il monarca attorniato da cortigiani aristocratici e colti, e
un gradino più sotto, la nobiltà e i feudi, che si attenevano ai
dettami del re. Tutto il resto dell’area della piramide era di
pertinenza della borghesia e del popolo: un’enorme massa di individui
che con la loro forza di volontà e passione, traducevano ogni loro
fatica in beni di consumo essenziali, cultura, arte, tradizione, gioia e
svago. Una ricchezza illuminata senza precedenti che abbiamo sputtanato
in cambio di fabbriche fumanti, rifiuti e scorie tossiche, disvalori,
precarietà e depressione.</span><span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 14pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 14pt; line-height: 14pt;">La
nostra, diversamente, è una società verticistica (più simile ad una
freccia dalla base molto ridotta e la punta sottile) caratterizzata da
un’orda di fannulloni, scansafatiche, servi e parassiti, che hanno
mercificato la dignità con il maligno. Praticano la corruzione, il
tradimento e l’impostura come regola relazionale, per portare a casa il
massimo con il minimo sforzo. Un’immensa folla di bestie umanoidi che
oggi occupano la gran parte dell’area della piramide, fiaccati nel corpo
e nello spirito, e avulsi da ogni sussulto rivoluzionario.</span></div>
</div>
</div>
</div>
<table cellpadding="0" class="cf gJ"><tbody>
<tr><td class="Bu"><br /></td></tr>
<tr class="hR"><td class="hU hM" style="background-color: #dddddd; color: #666666;"><br /></td><td class="hV hM" style="background-color: #dddddd; color: #666666;"><br /></td></tr>
<tr class="hR"><td class="hU hM" style="background-color: #12aadf; color: white;"><div class="hN" name="^cf_2e5f06410954d31a" role="button" tabindex="0" title="Cerca tutti i messaggi nella cerchia comp. teatro">
<span class="azb">comp. teatro</span></div>
</td><td><br /></td><td><br /></td><td><br /></td></tr>
<tr class="hR"><td class="hU hM" style="background-color: #12aadf; color: white;"><div class="hN" name="^cf_549f17a0c4e7265" role="button" tabindex="0" title="Cerca tutti i messaggi nella cerchia Famiglia">
<span class="azb">Famiglia</span></div>
</td><td><br /></td><td><br /></td><td><br /></td></tr>
<tr class="hR"><td class="hU hM" style="background-color: #12aadf; color: white;"><div class="hN" name="^cf_f212c04086db521" role="button" tabindex="0" title="Cerca tutti i messaggi nella cerchia Conoscenti">
<span class="azb">Conoscenti</span></div>
</td><td><br /></td><td><br /></td><td><br /></td></tr>
<tr class="acZ"><td class="gF gK"><table cellpadding="0" class="cf ix"><tbody>
<tr><td><h3 class="iw">
<span class="gD" name="gianni tirelli">gianni tirelli</span> </h3>
</td></tr>
</tbody></table>
</td><td class="gH"><br /></td><td class="gH"><br /></td><td class="gH acX" rowspan="2"><br /></td></tr>
<tr class="acZ xD"></tr>
<tr class="acZ xD"><td colspan="3"><table cellpadding="0" class="cf adz"><tbody>
<tr><td class="ady"><div class="iw ajw">
<span class="hb"><span class="g2" dir="ltr" name="me"><br /></span> </span></div>
<div class="ajy">
<img alt="" class="ajz" data-tooltip="Mostra dettagli" id=":93" role="button" src="https://mail.google.com/mail/u/0/images/cleardot.gif" /></div>
</td></tr>
</tbody></table>
</td></tr>
</tbody></table>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0