3. LE FAVOLE DI BARNARD
PER I BAMBINI DEI SUOI LETTORI
Cari bambini, voi non lo sapete, ma tanto tanto tempo fa le
giornate non erano come oggi. Oggi abbiamo il giorno, con la luce del Sole, e
poi la Notte, col buio e la luna. Ma una volta non era così.
Dovete sapere che una volta, o c’era sempre la luce del Sole,
oppure c’era sempre il buio della Notte. Ma com’è possibile direte voi! Ebbene
sì, era possibile. E sapete perché? Perché prima di un certo evento, il Sole e
la Notte erano in guerra. In guerra! Davvero!
Ascoltate bene.
All’inizio dei tempi c’era sempre il Sole, quindi c’era
sempre la luce e il caldo. Bene! direte voi, che bello! Ma attenzione: tutta
quella luce e tutto quel caldo finivano per asciugare i mari, e per seccare i
campi, prosciugavano i fiumi e facevano morire di sete gli animali e gli
uomini.
Allora l’uomo protestò col Sole, e gli disse: “Basta!”.
La
Notte sentì le proteste dell’uomo e si fece avanti. Ora,
disse la Notte, comando io! E oscurò il Sole. Da quel momento fu sempre
buio, fu fresco e con le stelle. I mari tornarono pieni di acqua, così i
fiumi, gli
animali potevano bere, e i campi avevano tanta rugiada così da essere
sempre
bagnati. Bene! direte voi, che bello! Ma attenzione: senza Sole tutto
divenne
freddo e bagnato, tutto divenne pallido e senza colori. Le pannocchie
crescevano pallide, il grano era bianco, e non dorato dal Sole. Gli
uomini
erano tristi, sempre al
buio, e mai con la pelle scaldata dal Sole.
Allora l’uomo protestò con la Notte, e gli disse: “Basta!”.
A quel punto il Sole si rivolse alla Notte e gli disse: “Vedi? Tu hai reso gli uomini tristi e
pallidi. Loro vogliono me!” Ma la Notte rispose: “Tu non facesti di meglio. Tu avevi seccato il mondo, quando c’era sempre
la tua luce tutto si seccava, l’acqua evaporava, ed era impossibile vivere!”
Iniziò così una guerra fra Sole e Notte, che da veri stupidi
si preoccupavano solo di avere ragione l’uno contro l’altra, e non pensavano
agli esseri umani, che intanto soffrivano. Botta e risposta, botta e risposta,
ciascuno presuntuoso e arrogante.
E così, bambini, fu che gli uomini e le donne disperati si
rivolsero agli Dei. Pregarono affinché vi fosse un accordo fra Sole e Notte… ma
nulla. Gli Dei non se ne preoccupavano affatto.
Allora gli uomini e le donne pensarono di adorare il Sole e
la Notte e di regalargli offerte generose. Uccisero i migliori agnelli, gli
offrirono il miglior pane, e mille botti del vino migliore del mondo. Ma… nulla.
Il Sole e la Luna non si curavano degli uomini e delle donne, continuavano a
litigare!
“Io sono il Sole! Io
sono adorato e io sono la fonte della vita!”, egli declamava.
“Io sono la Notte! Io
sono venerata e sono la padrona dei misteri e delle stelle!”, essa
declamava.
Che stupidi entrambi, eh? bimbi?
Ma in un angolo del cielo viveva una Dea bambina, che non
era interessata nelle grandi cose degli Dei. Si chiamava Dea Fea. Sì, esatto,
faceva rima, strano eh? Dea Fea… che ridere bimbi! Comunque sia, dovete sapere
che Dea Fea, la Dea bambina, aveva una passione su tutte le passioni: ella
amava giocare all’altalena, ma quella dove ci si siede uno da una parte e uno
dall’altra, e si va su e giù. Avete capito? Bene. Allora Fea la Dea bambina
ebbe un’idea!
E se mettessi il Sole da una parte dell’altalena e la Notte
dall’altra? Quando il Sole sale lo si vedrà nel cielo per molte ore, ma poi
scende e sale la Notte per molte ore, e la si vedrà nei cieli degli uomini e
delle donne, pensò Dea. “Mi sembra una buona
soluzione, gli umani avranno luce e buio in ugual misura, tutto sarà in
equilibrio”, si disse. E corse dagli Dei adulti. Quando arrivò, li trovò
che litigavano come matti, e su cosa discutevano? Su quanti Universi dovevano
esistere, su quante stelle erano di una o di quell’altra Divinità, se quel Dio
era più potente di quell’altra Dea! Accidenti!
Che rabbia! pensò Fea la bambina Dea. Dopotutto queste
Divinità non sono molto migliori degli uomini e delle donne! Uffa! “Sciocchiii!” Gridò Fea con tutta la sua
voce. Gli Dei si girarono dalla sua parte. Fea gli spiegò cosa stava
succedendo sulla povera Terra dove vivevano uomini e donne, e gli spiegò la sua
soluzione. “Posso farlo?” chiese Fea
la bambina Dea. “Sì, va bene, fai ciò che
ti pare” risposero le Divinità distrattamente, e tornarono ai loro stupidi
litigi. Mamma mia! pensò Fea, e se ne andò.
Tornata nel suo angolo di cielo, Fea la bambina Dea diede
ordine al Sole e alla Notte di salire su un'immensa altalena e di tacere! “Da ora in poi” ordinò Fea la bambina
Dea, “voi salirete su e tornerete giù,
sull’altalena, in ugual misura, e così vi sarà il Giorno e poi la Notte, poi
ancora il Giorno e ancora la Notte, all’infinito, sulla Terra degli uomini e
delle donne”.
E
da allora, bambini, tutto divenne ordine, e gli uomini e
le donne ebbero luce e poi buio, come abbiamo noi oggi. Quindi, bambini,
sappiate
che quando tramonta il Sole e quando sale la luna della Notte, e quando
c’è
l’alba col Sole che sale e la Notte che se ne va, è perché stanno seduti
entrambi su un’altalena immensa che sta nei cieli, come fate voi quando
giocate all'altalena nel parco. Nulla di più, proprio come fate voi.
E
il merito di questo equilibrio è di Fea, la bimba Dea, che, come
sempre, fu più saggia dei grandi, che proprio non fanno altro che
litigare
e si dimenticano sempre del bene di tutti.
Allora bimbi: ogni mattina col sole dite “Grazie Fea la bambina Dea!”, e la stessa
cosa la notte prima di dormire sotto le stelle.
Nessun commento:
Posta un commento