LA “SACRA IGNORANZA”
Oggi si parla tanto di “istruzione” come il solo
strumento adeguato dal quale attingere alla consapevolezza e alla capacità di
discernimento allo scopo di difenderci, si afferma, dall’opera di sistematica
disinformazione messa in campo dallo strapotere dei Media. Una bufala
megagalattica!
Vorrei fare presente, che tutti i vari personaggi che
governano il mondo, uomini di potere in genere e loro asserviti, possiedono
mediamente un livello di istruzione alto, e sono gli stessi che hanno ridotto
il pianeta a una discarica tossica, manipolando mediaticamente le menti e la
coscienza collettiva a mero scopo di profitto personale. Sono i trafficanti d’armi
senza scrupoli; quelli che si inventano le guerre per produrre e commerciare
all’infinito micidiali ordigni di morte - quelli che esportano la democrazia e
importare petrolio - quelli della contaminazione ambientale e alimentare che
impestano l’umanità di cancro e di patologie neurologiche degenerative di ogni
genere. Quelli che irrorano i nostri cieli con le scie chimiche e se ne fottono
della salute dei nostri figli. Sono quelli che accumulano fortune commerciando
farmaci dalle controindicazioni e dagli effetti collaterali inquietanti.
Un
Sistema di super istruiti, dunque, non di barbari, ma di super specializzati,
di scienziati, di alti finanzieri plurilaureati che
hanno messo ha frutto le
loro perverse competenze per ridurci alla stregua di un immenso gregge di
pecore ammaestrate che ubbidiscono ad ogni ordine del pastore.
Le masse contadine di un tempo, che dalla “ragione
illuminista” erano ritenute ignoranti, in verità erano le custodi di un
autentico sapere, avendo loro un rapporto simbiotico di mutuo scambio con la
Madre Terra e la Natura, e pertanto sviluppato tecniche filosofiche
trascendenti che ponevano la spiritualità e il rito magico, sopra ogni altra
cosa che fosse meramente di natura materiale .
Oggi, diversamente, l'istruzione è sinonimo di
omologazione e quindi incapace di produrre vera conoscenza e vera consapevolezza,
esimendo così gli individui da ogni capacità di un oggettivo giudizio critico,
da personalismi e da un qualsiasi impulso rivoluzionario e di rivolta popolare.
Ergo la tanto decantata alfabetizzazione non ha prodotto
che schiavi senza catene che si ritengono liberi per il solo fatto di essere
allo scuro dell'autentico significato di libertà, oggi trasfigurata in licenza,
consumismo e soddisfazione in tempo reale di dipendenze e debolezze.
Alfabetizzazione e omologazione, procedono
allo stesso passo, e sono le due facce di una stessa medaglia. Spingono gli
individui a uniformarsi alle tendenze dell’idea dominante imposta dal Sistema
Potere - un’opera di condizionamento e di plagio senza precedenti che, in pochi
decenni, ha scardinato ogni preesistente regola e personalismo, e costretto
l’individuo a tradire la sua vera natura, per sottomettersi all’egemonia dell’Industrialesimo
idolatra e alle seducenti sirene del consumismo.
L’istruzione è una cosa ma la
conoscenza, tutta un’altra cosa. La prima induce ad uniformare le coscienze
dentro il pensiero unico, mentre la conoscenza anela all’autonomia e alla
libertà.
Sapere della relatività di A.
Einstein o del principio di gravitazione terrestre, non è conoscenza ma mera
informazione. Riconoscere la qualità del cibo che assumiamo, di ciò che
beviamo, sapere distinguere gli odori, i sapori, e sapere definire il confine
fra bene e male, fra licenza e liberta, fra furbizia e intelligenza, tutto
questo e niente altro, appartiene alla sfera della conoscenza, in grado di
rendere l’uomo libero, autonomo e felice.
Solo un ritorno alla terra ci potrà restituire la “Sacra
Ignoranza” di un tempo e innescare quel processo di riconversione e rivoluzione
antropologica, capace di ristabilire l'originario equilibrio etico, e riportare
LA VERITA' al suo posto di comando, in modo da ripristinare e riaffermare
quelle leggi imperiture che fin dall'alba dei tempi hanno da sempre organizzato
e monitorato la condizione umana, evitandone le degenerazioni e gli eccessi.
| ||||
Nessun commento:
Posta un commento