martedì 1 dicembre 2015

gianni tirelli QUEL PIANO TERRORISTICO DELLE PRIVATIZZAZIONI

QUEL PIANO TERRORISTICO DELLE PRIVATIZZAZIONI

Il Grande Inganno perpetrato nei confronti della cittadinanza e che ha fatto decadere il concetto di società, è la conseguenza delle privatizzazioni di beni che, dallo Stato (cioè noi) sono passati nelle grinfie dei privati. Individui che per definizione vanno ascritti nella categoria dei criminali e, per tanto, ogni loro azione è volta al profitto personale (ad ogni costo e con ogni mezzo), al privilegio e al potere. 
Il risultato finale é un aumento sconsiderato delle tariffe, di una qualità dei servizi ben sotto la soglia della decenza e di un inquinamento endemico che ha messo a rischio e compromesso la salute di tutti noi – sempre più cornuti e mazziati!

Se la privatizzazione producesse reali vantaggi alla collettività, la stessa non esisterebbe! Come del resto la politica, che se fosse di qualche utilità sociale, sarebbe vietata!!
Quale privato rischierebbe tanto se la privatizzazione non fosse un piatto così ricco e allettante da ficcarcisi dentro fino al collo e con tutta l’ingordigia ascrivibile a questa moderna razza di vampiri?

Oggi sentiamo spesso parlare di “privatizzazioni/liberalizzazioni” come la panacea a tutti i mali; fattore di crescita e di sviluppo indotto dal meccanismo concorrenziale. Fesserie! Chiunque, dotato del normale buon senso e di capacità critica, non può davvero credere o semplicemente immaginare per un solo momento, che gli effetti di una tale, ipotetica riforma possano produrre un qualsiasi vantaggio per la comunità.
Ciò che é privatizzabile lo è già naturalmente, mentre tutto il resto non è che un grande e sporco affare consumatosi sulla nostra pelle!
Se alcuni settori economici sono controllati dallo Stato, é perché, diversamente, sarebbero oggetto di speculazione. Questo è il reale motivo: solo e unico!

Acqua, energia e carburanti, per fare un esempio, sono fuori, da questa logica, perché non concorrenziali (monopoli naturali).
L’acqua non è vino, dove il produttore può giocare sulla qualità, sul vitigno, sul colore, l’annata, l’origine, il prezzo! E questo vale per tutti quei beni che io definirei monolitici – fermi.
Che differenza esiste fra il prezzo di un carburante e un’altro? Inezie!!
Questo perché, le varie compagnie fanno cartello, adeguandosi al prezzo più alto.

Se potesse esistere una ipotetica concorrenza fra i vari carburanti – se per esempio un certo gasolio, facesse percorrere 5 km in più al litro rispetto a un altro – i consumatori lo sceglierebbero in massa, e i concorrenti sarebbero costretti a chiudere le pompe di benzina.
A questo punto ne rimarrebbe uno solo a dimostrazione che certi beni sono, per definizione, non privatizzabili.
 Privatizzarli e sinonimo di inciviltà e raggiro, e quindi, di disprezzo per la comunità e un insulto all’intelligenza dei cittadini.

Un’altra bestialità, è la gestione dei rifiuti da parte dei privati. I risultati sono disastrosi e sotto gli occhi di tutti!
 Ma io credo però che la più sciagurata delle privatizzazioni, la Madre, o come volete chiamarla, sia stata quella della televisione.
I danni apocalittici
che ha causato, che causa, e che in futuro produrrà, hanno superato ogni più catastrofico pronostico; la conseguenza per avere sistematicamente contrabbandato una visione distorta e falsata della realtà e che in maniera stridente fa a pugni con la quotidianità di tutti i giorni.
E quando ancora sento parlare di “privatizzare e liberalizzare” come strumenti di crescita e sviluppo, i soli idonei per combattere la crisi del capitalismo, mi vengono i brividi e, ancora di più, prendo coscienza di quanto le “conquiste” di questo secolo siano state nefaste per tutta l’umanità.
La privatizzazione dell’acqua, poi, è l’ultimo atto di un piano eversivo e terroristico che porterà i nostri figli verso un futuro di schiavitù.
Il MERCATO DELLA SETE e il suo indotto, sono l’ultimo e più grande affare del Sistema Liberista Relativista. Dopo di che, a noi, non resta che pregare, sperando che dall’altra parte ci sia qualcuno ad ascoltarci.
Ergo, non c’è proprio niente da privatizzare ma tutto da nazionalizzare – che siano compagnie aeree, ferrovie, carburanti, banche, telefonia, TV o energia, perché solo in questo modo potremo restituire al concetto di “società civile” il suo autentico significato e sperare in un domani più degno, più giusto e civile.
Forse!!!

gianni tirelli




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