martedì 22 dicembre 2009

NO ! AGLI INCIUCI ! e VIA AL "NO D'ALEMA DAY"

LE RAGIONI PER COMBATTERE IL SISTEMA, E NON SOLO IL "berlusconismo"

GRAVISSIMA L'ESPULSIONE FORZATA DEGLI OPERAI DAL PALAZZETTO DI FABRIANO.Fabriano, 17 dicembre 2009

Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime la propria indignazione per l’allontanamento coatto, con metodi fascisti, dal palazzetto dello sport di Fabriano, avvenuto oggi (17/12/2009 ndr) ai danni degli operai del gruppo “effetti collaterali” -gli stessi che si sono resi protagonisti, un mese fa, dell’eclatante occupazione degli uffici della Merloni-.
Infatti, quando gli operai, durante la conclusione della manifestazione congiunta di CGIL-CISL-UIL <> con le prestigiose presenze di Epifani e Bonanni, hanno preteso fosse letto un loro breve comunicato (che alleghiamo ndr), si è attivato il servizio d’ordine composto da delegati sindacali e dalle Forze dell’Ordine (allertate dagli stessi).
L’epurazione è avvenuta senza troppi complimenti anche da parte di membri della Fiom: sigla che aveva preso parte attiva all’occupazione e, seppur timidamente, appoggiato (ora possiamo affermarlo con certezza) opportunisticamente l’azione degli operai durante l’occupazione.
Anche oggi si è consumato l’ennesimo concistoro della burocrazia sindacale italiana e marchigiana che, alle spalle dei lavoratori, confabula per conservare i propri privilegi di casta attraverso “compromessi sempre più compromettenti” con il padronato. Invece di sciorinare continuamente la propria vicinanza agli operai, salvo poi attuare purghe improvvisate contro chiunque disturbi questa inquietante pace sindacale, i sindacati, ed in particolare la FIOM-CGIL, si assumano la responsabilità di un’azione conseguente contro il Governo Berlusconi e contro il tentativo di far pagare ai lavoratori ed alle proprie famiglie la crisi del capitalismo. Oppure decidano una volta per tutte, e lo rendano finalmente noto, chi sono i loro veri referenti politici: i lavoratori o i padroni, i banchieri, i politici neoliberisti?
Ribadiamo ancora una volta la necessità di:
Uno sciopero generale prolungato fino alla caduta del Governo Berlusconi
Un coordinamento di tutti i presidi, le occupazioni e gli altri movimenti spontanei di lotta che stanno nascendo rapidamente in tutto il paese, per un’azione unitaria e più incisiva
La necessità della Nazionalizzazione, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori, per tutte le aziende in crisi e la ripartizione, a parità di stipendio, del lavoro esistente tra tutti i lavoratori

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