domenica 23 maggio 2010

IL QUESITO REFERENDARIO SUL NUCLEARE è RADIOATTIVO!

Perché mai mi viene in mente tutto questo?

Il quesito referendario promosso dall’IdV è assai complesso ed articolato. Questo perché lo è la disciplina sul nucleare portata avanti in questi ultimi anni, a partire dall’articolo 7 della famigerata Legge 133/2008. La disciplina è poi ripresa ed abbondantemente articolata nella LEGGE 99/2009 e nel DL 31/2010.

Non per essere in malafede…. ma sarebbe buona norma informarsi bene prima di sostenere un quesito referendario! E mentre pensavo che finalmente qualcuno si era mosso per rendere giustizia agli italiani, che già nel 1987 si erano espressi contro il nucleare in Italia mi accorgo che… la “disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi” viene lasciata invariata.

Ovvero l'articolo (uno dei tanti citati) una volta abrogata una sua parte, rimarrebbe così:

"Disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell'esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonche' misure compensative e campagne informative al pubblico, a norma dell'articolo 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99"

Per sua natura, il referendum è un oggetto, si dice democratico, che ci permette solamente di dire se vogliamo o meno abrogare una legge o parte di essa. Ma naturalmente, se una parte di essa non viene presa in considerazione, il cittadino, che difficilmente si “snocciolerà” pagine e pagine di leggi e decreti, potrebbe non sapere che sta appoggiando un referendum… zoppo.

Sì! Zoppo perché, a mio avviso, non si può portare avanti un discorso sul nucleare senza tenere in considerazione i danni che lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi porterebbero nelle aree destinate alla raccolta. E poi scorie di chi? Provenienti da quali centrali nucleari? E perché, nei limiti territoriali del nostro Stato, l’unico sul quale abbiamo diritto di voto, dovremmo farci carico di altri rifiuti? Provenienti da dove?

Ma facciamo un passo indietro. Cosa chiede – e cosa non chiede – di abrogare il referendum?

- CHIEDE che venga abrogata la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare

- NON CHIEDE che venga abrogata la “promozione della ricerca sul nucleare di quarta generazione o da fusione

- NON CHIEDE che venga abrogata la “disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché dei sistemi per il deposito definitivo dei materiali e rifiuti radioattivi

- MANTIENE il “riconoscimento di benefici diretti alle persone residenti, agli enti locali e alle imprese operanti nel territorio circostante il sito” MA ABROGA gli “oneri a carico delle imprese coinvolte nella costruzione o nell'esercizio degli impianti e delle strutture, alle quali è fatto divieto di trasferire tali oneri a carico degli utenti finali” nonché abroga che “i titolari di autorizzazioni di attività” debbano adottare “previsione delle modalita' per la sistemazione dei rifiuti radioattivi e dei materiali nucleari irraggiati e per lo smantellamento degli impianti a fine vita

- MANTIENE “determinazione delle modalita' di esercizio del potere sostitutivo del Governo in caso di mancato raggiungimento delle necessarie intese con i diversi enti locali coinvolti, secondo quanto previsto dall'articolo 120 della Costituzione” & “previsione della possibilita' di dichiarare i siti aree di interesse strategico nazionale, soggette a speciali forme di vigilanza e di protezione

Ma chi penserà a fare tutto questo?

… ci penserà l’Agenzia per la sicurezza nucleare che vigilerà, per il nostro bene, sulla “la gestione e la sistemazione dei rifiuti radioattivi e dei materiali nucleari

Se ho capito bene, quindi niente più centrali per il fabbisogno energetico della nazione, solo la gestione dei rifiuti radioattivi?

L'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) e' un ente di diritto pubblico finalizzato alla ricerca e all'innovazione tecnologica nonchè alla prestazione di servizi avanzati nei settori dell'energia, con particolare riguardo al settore nucleare, e dello sviluppo economico sostenibile.

Al fine di promuovere la ricerca e la sperimentazione nel settore energetico, con particolare riferimento allo sviluppo del nucleare di nuova generazione…

Ma come? ma allora? Il nucleare è considerato o no come fonte energetica? Ma io… non ci capisco più niente!

E dove verranno effettivamente portate le scorie?

La disciplina della localizzazione del Deposito nazionale, connesso ad un Parco Tecnologico comprensivo di un Centro di studi e sperimentazione, destinato ad accogliere i rifiuti radioattivi provenienti da attività pregresse e future di impianti nucleari e similari, nel territorio nazionale;

La Sogin S.p.A, in coerenza con l'atto di indirizzo previsto dall'articolo 27, comma 8 della legge 23 luglio 2009, n. 99, e' il soggetto responsabile della disattivazione degli impianti a fine vita, del mantenimento in sicurezza degli stessi, nonche' della realizzazione e dell'esercizio del Deposito nazionale e del Parco Tecnologico

E poi la Sogin S.p.A. si occuperà dei “potenziali benefici per il territorio, anche in termini occupazionali !!!

e comunque la legge riconosce dei contributi…

Gli enti locali beneficiari dei contributi di cui ai precedenti commi sono tenuti a riversare una quota percentuale degli stessi, secondo criteri e modalità trasparenti e predeterminati, alle persone residenti ed alle imprese operanti nel territorio circostante il sito in un ambito territoriale di 20 chilometri, attraverso una corrispondente riduzione del tributo comunale sui rifiuti o attraverso misure analoghe.

Cosa dovremmo aspettarci se questo referendum passasse?

Forse solo un esperto in legislazione potrebbe aiutarci a capire meglio, e magari a scrivere un quesito referendario completo, che elimini per davvero la disciplina sul nucleare,

un quesito in buona fede! che parta dal basso,

perchè gli italiani hanno già detto, in varie occasioni

NO AL NUCLEARE

NO ALLE SCORIE

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