Lettera aperta al compagno segretario Oliviero Diliberto
e.p.c. Al partito dei Comunisti Italiani
Dal preambolo dello statuto del partito
“Il partito dei comunisti italiani e’ un partito di donne e di uomini che opera per organizzare gli operai, i lavoratori,gli intellettuali,i cittadini che lottano riconoscendosi nei valori della resistenza, per l’estensione e il rafforzamento delle libertà sancite dalla costituzione repubblicana e antifascista ,per trasformare l’Italia in una società socialista fondata sulla democrazia politica, per affermare gli ideali della pace e del socialismo in Europa e nel mondo esso fa riferimento al marxismo e agli sviluppi della sua cultura, alla storia e all’esperienza dei comunisti italiani e persegue il superamento del capitalismo e la trasformazione socialista della società.”
Dal preambolo dello statuto, da cui non si può e non si deve prescindere, per la coerenza di chiamarci ed essere comunisti e per gli obblighi morali che ne derivano noi della sezione della vigilanza privata chiediamo al partito di assumere una posizione netta e preventiva sulla legge che regolerà il TFR. Chiediamo che il partito indichi la via più giusta ai lavoratori e cioè che il TFR rimanga nelle loro tasche, fermo restando la libera scelta di chi vorrà farsi “privatizzare” i propri soldi che sono parte del salario a favore di lobbie sindacali, politiche e bancarie.
La scelta giusta deve essere indicata con forza nell’ambito di politiche che siano dalla parte dei lavoratori senza se e senza ma, che ci distinguono dagli altri partiti e che vadano verso il bene comune facendo in prospettiva crescere il nostro partito.
Roma, 30 giugno 2005
Sezione della vigilanza privata di Roma
PURTROPPO NON SEGUI' NESSUNA RISPOSTA
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