lunedì 27 settembre 2010

Il "Minuto" giornale online della SARDEGNA

La Sardegna antirazzista scende in piazza. 700 a Cagliari per il Clandestino Day

(IlMinuto) – Cagliari, 27 settembre – Cagliari ha detto ancora una volta no al razzismo. Sono state circa 700 le persone che venerdì sera hanno preso parte al “Clandestino Day”, la manifestazione promossa dal settimanale Carta.
Il corteo, partito alle 18.30 da piazza Garibaldi, ha attraversato le vie Garibaldi e Manno e il largo Carlo Felice per concludersi in piazza Darsena, nel porto di Cagliari, da cui sono state gettate in mare decine e decine di fiori, per ricordare “le oltre 15mila persone che vi hanno trovato la morte, quando cercavano la vita”. “Un destino – si legge in una nota – comune a troppe persone, uomini e donne che hanno trovato la sepoltura nel Mar Mediterraneo o che consumano la loro vita in squallide prigioni nei paesi che li hanno catturati”. Hanno preso parte alla manifestazione numerose associazioni: da Mani Tese a Arc, da Amesty International a Save the Children. Hanno fatto da colonna sonora della manifestazione i tamburi di un gruppo di giovanissimi senegalesi e la cantilena degli Hare Khrisna.
Molte le facce dei militanti dei partiti della sinistra, che però (per disposizione degli organizzatori) hanno dovuto lasciare a casa i loro simboli e bandiere.

Vol 2.0 – Comdata. Sinistra critica: ‘Niente da festeggiare: esclusi in 123. Operatori call center non avevano bisogno di padroni’

(IlMinuto) – Cagliari, 27 settembre – “Non c’è niente da festeggiare”. Comincia così la nota diffusa dal settore informazione di Sinistra critica sarda sul caso “Video online 2.0-Comdata”. “L’accordo fra la Regione, l’azienda e le organizzazioni sindacali – prosegue il testo – lascia infatti fuori dalla produzione ben 123 lavoratori su 473 e mette il call center nelle mani di una azienda piemontese (che nello stesso Piemonte aveva non troppo tempo fa licenziato un gruppo di giovani precari). Azienda attratta solamente dalla possibilità di poter succhiare dalle casse della Regione Sardegna ben 3.500 euro per lavoratore”.
L’organizzazione della sinistra anticapitalista non si limita alla critica. “Eppure – conclude Sinistra critica – in più di due mesi di autogestione i 473 lavoratori del call center cagliaritano di via Montecassino avevano continuato a lavorare col massimo della professionalità alla commessa Telecom. La Regione Sardegna avrebbe dovuto quindi individuare gli strumenti per porre nel controllo diretto degli operatori l’attività, salvaguardando il lavoro di tutti e senza regalare nulla all’ennesimo ‘imprenditore-prenditore’. I lavoratori di Video online 2.0 non avevano bisogno di padroni, di persone che guadagnano sulle loro spalle senza fare nulla”.

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