martedì 22 febbraio 2011

E PER TUTTO QUESTO CI VOLEVANO "LE FABBRICHE" NIKI ?...ma famm'o' piacere!

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A CHE GIOCO GIOCHIAMO?

LA VERA NATURA DEL

“VENDOLISMO”.

(21 Febbraio 2011)

Prima la richiesta delle primarie del centrosinistra, poi l'accettazione di un governo con Fini,

poi ancora il ritorno alle primarie: il tutto in una sola settimana. Molti compagni o elettori di SEL si

sono chiesti: a che gioco giochiamo?

UN “ALTRO” CENTROSINISTRA ?
Partiamo dalla proposta principale. Le “primarie” sono un concorso interno alla coalizione di

centrosinistra. Questa coalizione non è un'astrazione. Il suo perno è il PD, un partito

liberale legato a doppio filo agli ambienti della grande impresa, del capitale finanziario,

dell'alta burocrazia statale. Sono gli ambienti che hanno dettato le politiche antioperaie dei

ripetuti governi del centrosinistra ( difesi anche da Vendola). Sono gli ambienti che oggi

dettano al centrosinistra il plauso a Marchionne,il sostegno alla continuità della guerra in

Afghanistan,la ricerca di un governo di alleanza costituente con UDC e FLI, quale garante

di nuovi sacrifici per le masse. Come è possibile credere all'eterna favola di un “altro”

centrosinistra, diverso da quello che è stato e che è ? Come è possibile farlo dopo

che TUTTE le illusioni sono state smentite, per 15 anni, dalla realtà? Dopo che il

coinvolgimento delle sinistre nei governi di centrosinistra le ha sistematicamente

compromesse nelle peggiori politiche antipopolari e di guerra, sino a distruggerne

forza e credibilità agli occhi di tanti lavoratori e giovani? Del resto: non sono state

forse quelle politiche fallimentari a riconsegnarci ogni volta Berlusconi?

LA MALATTIA DEL GOVERNISMO.
Si risponde: “ Questa volta ci penserà Vendola, che infatti vuole la guida del governo”.

Ma la guida del governo di centrosinistra non è come la guida di un automobile,

che si può indirizzare dove si vuole. O meglio: l'”automobile” che si intende “guidare”

non è un dato neutro. La sua natura, l'equipaggio di bordo, la stessa pista del suo movimento

sono tracciati: dentro il perimetro del capitalismo italiano, delle politiche finanziarie della

UE, della collocazione atlantista dell'Italia,del Concordato col Vaticano.. Tanto più in un

momento storico in cui non solo ogni spazio riformistico è eroso dalla grande crisi del

sistema, ma in cui tutti i governi capitalistici- da Obama a Zapatero- realizzano una

nuova aggressione contro il lavoro. Se Vendola ambisce a guidare il governo della settima

potenza capitalistica del mondo, si candida a gestire di fatto QUELLE politiche, non altre.

(Così come da Presidente del centrosinistra in Puglia si trova a chiudere 18 ospedali

ra le proteste della popolazione). O vogliamo continuare a credere alla favola di Babbo Natale?

LE RAGIONI DEI LAVORATORI O LE RAGIONI DEL CAPITALE?
Tutto questo è talmente vero che la sola candidatura in pectore a premier del centrosinistra,

ha già trascinato Vendola ..“a destra”. Le aperture pubbliche alla UDC e alla Chiesa, le

ricercate interlocuzioni con Confindustria e le sue organizzazioni territoriali, la pubblica

critica delle sacrosante contestazioni operaie di Cisl e Uil, non sono incidenti di percorso:

sono il naturale tentativo di accreditarsi come premier credibile agli occhi dei poteri forti

del Paese. Che sono i veri referenti di ogni governo borghese, quale che sia il

suo colore e il suo Premier. Ma cosa ha a che fare tutto questo con le ragioni sociali

del mondo del lavoro e dei giovani precari, o con le stesse battaglie coerenti di laicità e di

democrazia?
Si dirà: “Ma Vendola parla delle ragioni dei lavoratori in ogni comizio!”. Vero.

Come tutti i candidati “progressisti” in tutti i comizi. Come Fausto Bertinotti ha fatto

per 15 anni, e con eguale bravura, prima di essere travolto dalla natura REALE della

sua politica e del governo cui aveva impiccato il partito. Vogliamo ripercorrere ancora

una volta il sentiero della sconfitta, dei lavoratori e della sinistra, ammantato di tanta

retorica ma in realtà lastricato da ministeri, sottosegretariati, cariche istituzionali

e ( virtuali) premierati?

IL VERO SIGNIFICATO DELL'APERTURA A FINI.
La stessa apertura di Vendola a Fini, sta qui. Non è uno svarione maldestro, né

un'astuta e impescrutabile mossa politica. E' la logica applicazione di una logica governista.

Nel momento in cui la situazione politica sembrava precipitare verso un voto anticipato

nel segno della cosiddetta “emergenza istituzionale”; nel momento in cui sembrava

profilarsi realmente una grande alleanza nazionale comprensiva di UDC e FLI, Nichi

Vendola ha segnalato la propria disponibilità a farne parte. Pur di evitare di essere

emarginato da una soluzione di governo, ha segnalato la disponibilità a governare con gli

ex fascisti: sostenitori della controriforma Gelmini, gestori della privatizzazione dell'acqua,

protagonisti politici della mattanza di Genova 2001... Dopodichè, in sole 24 ore,

quando la crisi di Fli, lo smarcamento Udc, il rafforzamento di Berlusconi, hanno fatto saltare

quello scenario, Vendola ha ripreso il canovaccio tradizionale delle primarie.

E si ricomincia il giro, come se nulla fosse accaduto. Ma l'apertura a Fini è stato

un clamoroso fascio di luce sulla natura vera del vendolismo: l'ennesima versione

del bertinottismo. Non l'annuncio di una sinistra finalmente “vincente” come dice Vendola,



ma l'ennesima riproposizione della sinistra sconfitta: della contraddizione tra le parole e le cose.

PER UNA SINISTRA ANTICAPITALISTA
L'alternativa a Vendola non è certo la Fed degli ex ministri Ferrero, Diliberto e Salvi,

egualmente disponibili oggi come ieri ad appoggiare un governo di centrosinistra,

ma la costruzione di una sinistra finalmente autonoma e alternativa a centrodestra e

centrosinistra, schierata sino in fondo col mondo del lavoro e con le ragioni di tutti gli

sfruttati, basata su un programma coerentemente anticapitalista per un governo dei lavoratori.

Perchè questo è l'unico programma che indica un'alternativa vera. Ed è l'unica politica

che può strappare risultati: se è vero che le classi dominanti possono concedere qualcosa

solo quando hanno paura di perdere tutto. Perchè le sinistre non UNISCONO le proprie

forze in una lotta vera e attorno a un polo indipendente, invece che continuare a inseguire

il PD e i ministeri?

Il Partito Comunista dei Lavoratori, il cui portavoce è Marco Ferrando, è impegnato in questo

progetto anticapitalista. Costruiamolo insieme.

http://www.pclavoratori.it



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