venerdì 18 febbraio 2011

SI MOLTIPLICANO LE INIZIATIVE IN SARDEGNA (....il Risveglio parte dal SUD)

Uranio impoverito nella zona di sarrabus in sardegna.


“Stop a qualsiasi nuova servitù militare in città”. Domani la manifestazione promossa da “Civico Cagliari”

cagliari(IlMinuto) – Cagliari, 18 febbraio – “Contro i muri e le servitù in danno della città”. E’ questo lo slogan della manifestazione contro le servitù militari a Cagliari in programma per domani mattina alle 11.00 sul molo della Darsena. L’iniziativa è promossa dal blog “Civico Cagliari” con l’obiettivo di “dire no a qualsiasi nuova servitù militare in città”. “Cagliari – si legge in una nota – sta orientando i suoi programmi di sviluppo sul turismo [...]. Il lungomare del Porto riveste importanza strategica perché dovrà essere percorribile a piedi [...] da via Roma a Sant’Elia”. “E’ semplicemente intollerabile – prosegue il testo – che la Capitaneria o comunque chiunque vesta una divisa con le stellette sia autorizzato a costruire muri o altri tipi di barriere che, di fatto, limitano i programmi di sviluppo della città”.

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“Ni una mas!”. A Ciudad Juárez continua il femminicidio: 306 vittime nel 2010. Domani iniziativa a Cagliari

(IlMinuto) – Cagliari, 18 febbraio – Sono già più di 900 – 306 nel solo 2010 – le donne assassinate dal 1993 a Ciudad Juárez, in Messico, sempre secondo lo stesso rituale: rapimento, tortura, sevizie sessuali, mutilazioni e strangolamento. Agli omicidi accertati si aggiungo altre 1000 donne di cui si è persa ogni traccia. La questione sarà denunciata domani a Cagliari (Teatro la Vetreria, 18.00) con l’iniziativa “Ni una mas! Non una di più!”, a sostegno di “Nuestras Hijas de Regreso a Casa”, una associazione che riunisce i familiari delle donne uccise e scomparse a Ciudad Juárez.Il programma della serata prevede la proiezione del documentario “Juárez, la città dove le donne sono usa e getta” e la presentazione del libro “Ciudad Juárez, la violenza sulle donne in America Latina, l’impunità, la resistenza delle Madri”. Nella città messicana – spiegano gli organizzatori – “il clima di violenza continua a crescere senza che al momento siano state promosse azioni efficaci per mettere fine e chiarezza a questa situazione. Il femmicidio è [...] il prodotto del crimine internazionale organizzato e coinvolge le autorità di governo”. http://www.ilminuto.info/

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