domenica 1 maggio 2011

IL MIELE DEL PREMIER E LE MOSCHE COCCHIERE - Europa 18 Maggio 2010

La vera tragedia e vergogna, alla fine, non è Berlusconi, del quale il mondo intero conosce vita, morte e miracoli, e non si aspetta niente di buono ma, ciò che è veramente folle e raccapricciante, è rappresentato da tutta quella corte di sudditi, servi e ruffiani che, da oltre quindici anni, in barba ad ogni logica, deontologia e morale, lo sostengono, con il vigore e la fedeltà di uno scudiero verso il suo il cavaliere.

Era dai tempi di Mussolini che non si assisteva ad una tale tragica farsa benché la circostanza si assomigli, molto di più di quanto non si pensi e non si voglia far credere. Delegittimare, come ultimo atto, la magistratura e riuscire nell’intento, cancellandone l’autonomia, porterebbe questo paese sull’orlo della guerra civile. Io mi domando spesso, con inquietudine e sconcerto: “E’ mai possibile che fra le fila dei tanti adepti, non ce ne sia uno, e dico uno solo, che si ribelli per dignità e buon senso, alle porcate invereconde del loro capo, il primo Ministro? Qualcuno che, timidamente, alzando l’indice al cielo, sussurri educatamente : «Io non sono d’accordo», «Questa legge viola i principi della Costituzione!», «Rispettiamo la sentenze!”.

I veri e soli motivi che spingono la “cricca” ad una tale scelta di campo, non sono relativi alla condivisione di ideali comuni, ma ai presunti e supposti vantaggi garantiti da questa operazione di opportunismo, servilismo e di mistificazione della verità. In questo modo, si sono resi complici, delle precarie e miserevoli condizioni di un paese alla deriva, etica e culturale. Il popolo italiano, dal canto suo, coniglio per definizione, persevera imperturbabile nel coltivare la sua codardia congenita, disertanto ogni impulso rivoluzionario e di ribellione, rendendosi, a tutti gli effetti, unico e solo responsabile di una condizione sociale che, da tempo, ha oltrepassato i confini della decenza e del sopportabile limite.

La destra, compatta la sua maggioranza, rimpolpandola attraverso il mercimonio della dignità altrui. La politica, svuotata da ogni sua vera funzione sociale, si muove nel torbido di interessi, privilegi e impunità, trasfigurando in una cloaca infetta dove, il fetore e i miasmi aciduli del putridume morale e spirituale, soffocano ogni più remoto barlume di buon senso, dignità e decoro.

Si, siamo nella merda!! Una quantità di merda così alta e spessa, che rischia di solidificarsi, immobilizzando questo bistrattato paese per ancora lungo tempo. Solo una rivoluzione di massa, carica di vendetta, rabbia e rancore, può liberare l’Italia da questo maleficio per condurla dentro l’alba di una nuova rinascita. Basta con i berluscones, i Feltri, i Belpietro, i Sallusti, i Minzolini, gli Sgarbi, i Ferrara, i Lupi, i Lele Mora, i Fede, le Santanché, Le De Filippi, i Masi, i Cosentino e i Dell’Utri. Basta con questa marmaglia di frustrati, impotenti e cornuti. Basta con i privilegi, basta con l’ignoranza, basta con la mistificazione. Posso giurare sulla vita dei miei figli che, nonostante il mio disincanto, non avrei mai pensato e, neppure per un momento, immaginato, la remota possibilità che, escrementi umanoidi del genere, reietti per definizione (relegati da sempre ai margini della società - nelle fogne), avrebbero potuto, un giorno, impadronirsi dei vertici di potere del nostro bel paese. La colpa, è di questo popolo di imbecilli, sempre ripiegati sul loro opportunismo privato e figli di una codardia connaturata, che predilige il servilismo, le dipendenze e le promesse gridate, ad una analisi oggettiva dello stato delle cose, nel nome del bene comune. Non perdonerò mai gli italiani per tanta leggerezza, ipocrisia e qualunquismo! Ma oramai la frittata è fatta! Solo una vera rivolta popolare di massa è in grado di restituire a questa nazione le condizioni per una nuova rinascita. E’ tempo di processi sommari e di impiccagioni, perché sia ad esempio per tutti, che siano, politici, imprenditori o banchieri – che siano strilloni televisivi o testimonial di merendine cancerogene – direttori di giornale o amministratori delegati – preti o agenti di spettacolo.

E’ arrivato il momento di abbattere quel muro di vergogna, di menzogna e di perversione morale che, da troppo tempo, oscura l’orizzonte dei nostri figli e ne compromette ogni residua felicità.

Gianni Tirelli

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