sabato 21 maggio 2011

L I B E R T A D E PRO "BRUNO BELLOMONTE"



      IERI RICHIESTA LA SCARCERAZIONE PER BRUNO
      Ieri 19 maggio si è tenuta l'ennesima udienza del processo italiano che vede coinvolto il nostro compagno e dirigente politico della nostra organizzazione Bruno Bellomonte, con l'accusa di far parte di un'organizzazione italiana.
      Bruno è ormai in arresto, in carcere, da 23 mesi e 10 giorni.
      A suo carico si hanno solo le accuse fantasiose della DIGOS romana, che non è stata capace in nessun modo, perchè completamente impossibile visto che tutta l'indagine è frutto di fantasia, di dimostrare un alcunchè che veda coinvolto il nostro compagno nelle loro farneticanti ipotesi eversive.
      Tutto il teorema accusatorio è basato sulla loro poliziesca opinione che Bruno sia una persona sospettabile con atteggiamenti sospetti. E da ciò ne hanno dedotto che stava organizzando un attentato con degli imprecisati modellini per il G8. Bene. Nessun modellino, nessuna relazione scientifica o prova tecnica sulla possibilità concreta che si potesse utilizzare un modellino areo, in una zona che, visto l'importanza della manifestazione politica, avrebbe dovuto avere un raggio di copertura militare non indifferente tra zona rossa e zone cuscinetto. Bene. secondo la relazione informale degli agenti della DIGOS che si sono recati in un negozio di modellismo a chiedere se esistevano modellini capaci di portare carichi, il migliore che avrebbero trovato avrebbe volato in autonomia per tre chilometri. Praticamente chi lo utilizzava doveva stare in uno degli alberghi della maddalena. Una cosa semplicissima. Figuriamoci per il nostro compagno, già vittima della repressione italiana, con a carico un altro procedimento penale, che l'ha visto uscire di galera per falso ideologico della magistratura che lo aveva fatto arrestare, pedinato, intercettato da anni. Una cosa da niente.
      Ieri gli avvocati hanno presentato una richiesta di scarcerazione per Bruno. I tempi di risposta sono in media tra i cinque e i dieci giorni. Non siamo fiduciosi nella magistratura italiana, perchè sappiamo benissimo che questa nei confronti della nostra gente e dei patrioti come Bruno impegnati nella lotta di indipendenza sarda, hanno il compito di sostenere la repressione. Ma vogliamo che si tenga viva l'attenzione su un patriota che sta subendo uno dei più vigliacchi attacchi da parte del colonialismo italiano.
      Sia viva la solidarietà nei confronti di un patriota sardo a cui viene negata la propria dignità politica di indipendentista. Sia viva la solidarietà per un compagno che è stato licenziato dal suo posto di lavoro, prima ancora di essere condannato, da più di un anno. Si tenga a mente un 'indipendentista prigioniero a cui è stato vietato di poter esprimere il proprio voto sia per le comunali a sassari nel 2010, dov'era candidato, sia per l'ultimo fondamentale e storico referendum contro il nucleare votato dal nostro popolo.
      La nostra forza è nell'unità, la nostra forza è nella lotta.
      LIBERTADE PRO BRUNO
      LIBERTADE PRO SOS COMUNISTAS PRESONERIS
      LIBERTADE PRO SU POPULU SARDU
      direttivu politicu de A Manca pro s'Indipendentzia

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