venerdì 17 giugno 2011

sei giorni senza cibo per chiedere la liberazione dell’indipendentista.


Caso Bellomonte:Caso Bellomonte: sei giorni senza cibo per chiedere la liberazione dell’indipendentista. Il commento di aMpI sul corteo di Sassari
manifestazione Sassari sciopero della fame(IlMinuto) – Cagliari, 17 giugno – E’ arrivato al sesto giorno lo sciopero della fame a staffetta per chiedere l’immediata liberazione di Bruno Bellomonte, il dirigente di a Manca pro s’Indipendentzia da due anni in carcerazione preventiva sulla base – spiegano gli organizzatori – “di un teorema campato in aria e privo di riscontri, come dimostra il processo attualmente in corso”. Lo sciopero della fame, promosso dal Comitato Lavoratori pro Bellomonte, è cominciato il 12 giugno. Oggi scioperano Martino Orrù, Fabrizio Ortu, Sayli Vàturu (che non mangia da cinque giorni) e Matteo Curridori (giunto al sesto giorno consecutivo di astensione dal cibo). “Ringraziamo – commenta il direttivo nazionale di aMpI – chi in questi giorni sta mandando avanti lo sciopero della fame a staffetta seguendo l’iniziativa intrapresa dal ‘comitato lavoratori pro Bruno Bellomonte’ che da domenica stanno rinunciando al cibo per esprimere la loro solidarietà all’ingiusta detenzione del dirigente indipendentista”. aMpI giudica positivamente anche l’andamento del corteo che sabato scorso ha attraversato Sassari gridando “Bruno liberu!”.  “L’organizzazione della sinistra indipendentista sarda A Manca pro s’Indipendentzia – si legge in una nota – ringrazia tutti gli indipendentisti e i sinceri democratici che sono scesi in piazza sabato 11 giugno per esigere l’immediata liberazione di Bruno Bellomonte e per denunciare l’omicidio di Luigi Fallico, coimputato di Bellomonte, lasciato morire da solo in una cella perché comunista”.
Per a Manca la manifestazione di sabato costituisce un passo avanti nella convergenza nazionale fra le forze indipendentiste (a Sassari hanno manifestato anche Paris, Sni e ProgRes). “Questi movimenti – sottolinea aMpI – hanno risposto al nostro appello per dare una forte connotazione indipendentista alla manifestazione facendo in modo che nella giornata di sabato Sassari fosse attraversata da un corteo di lotta e non da una passeggiata umanitaria”.
“Ringraziamo – si legge nella nota – anche la parte più cosciente della sinistra italiana che ha deciso di partecipare a un corteo per la liberazione di un prigioniero politico dell’indipendentismo”.

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