domenica 17 luglio 2011

QUANTI DI QUESTI CASI RIMANGONO NELL'ANONIMATO ? O NOI !.....O LORO !



AZIENDA PUBBLICA... scritto di un dipendente

Mi chiamo Salvatore Russo e sono dipendente della Net Service del gruppo Arin, l'Azienda che gestisce la rete idrica a Napoli. Il giorno 03/09/2007, mentre lavoravo alla sostituzione di un contatore di grosso diametro, si conficcò un piccolo chiodino sulla pianta dello stivale che indossavo ma , comunque, finito il turno di lavoro, rientrai a casa. Il mattino seguente, avvertivo dolore al piede e solo dopo aver controllato gli stivali, mi accorsi della presenza di questo chiodino. Tornai quindi a casa e feci l'antitetanica. La stessa sera avertii dolori sempre èiù forti al piede, alla gamba, nel petto e alla spalla.  Mi recai al pronto soccorso ed i sanitari preoccupati della possibilità di un infarto, mi ricoverarono al reparto di cardiologia. Feci comunque presente dell'infortunio subito, tanto che è riportato nella cartella clinica.Il giorno 4 sttembre del 2007 fui ricoverato e dimesso il giorno 7 settembre 2007 ed il chirurgo dell'ospedale, mi disse di ritornare per un controllo al piede e le madicazioni necessarie dopo cinque giorni.Comunicato in Azienda l'infortunio, mi fu risposto che erano passati 3 giorni e non era possibile inoltrare deenuncia. Voglio chiarire che i tempi stabiliti dalla INAIL per denuncia infortunio sono di tre anni e centocinquanta giorni. Quando ritorno a visita, ho dolori atroci al piede. I sanitari inervengono chirurgicamente sulla infezione che si è estesa. Vengo ricoverato una seconda e terza volta fino a quando subisco l'amputazione della coscia destra al 3 medio, vale a dire sopra il ginocchio...mi lasciano un moncone di circa 30 cm. Vengo dimessso il 19 ottobre, spostato direttamente al centro di salute mentale e qui si apre un mondo schifoso fatto di iter burocratici. L'amputazione di una gamba a 42 anni ti chiude completamente al rapporto con l'esterno e le cure psichiatriche che non finiranno mai, servono per evitare che la depressione prenda il sopravvento. Ritorno al lavoro nel maggio 2008 e mi reco in amministrazione per sapere qualcosa della mia pratica di infortunio. Il direttore del personale nella figura del Dott: FRANCESCO MARTINO mi diceva di stare tranquillo e..."datemi un po' di tempo...". Ad un certo punto ho preferito contattare un legale, un lavorista, che mi disse di non preoccuparmi perchè l'Azienda nel settembre 2010 avrebbe risolto il "cartaceo". Le chiacchiere continuavano, scaricabarile tra le varie figure dirigenziali, arrivando al punto che lo stesso direttore del personale sosteneva che non sapeva dell'accaduto....strano eppure il 05 novembre dello stesso anno, mi venne consegnata in busta chiusa, accompagnata da una lettera a firma del capo del personale (in mio possesso), un assegno di diecimila euro come contributo unatantum per l'evento. Insomma la denuncia non viene presentata in INAIL e cade in prescrizione e ora il mio legale ha inoltrato denuncia per risarcimento danni alla Net Service e quindi all'Arin...e questo accade in un Azienda Pubblica.
LETTERA POSTAT SU FACEBOOK IL 17.07 2011

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