giovedì 22 settembre 2011
Rondini sulla Germania, corvi sulla Palestina (e ratti in Libia e quaquaraquà arcobaleno.
C'è anche un intervento di Mussa Ibrahim, portavoce di Gheddafi
Basta scoprire fino a che punto la gente è disposta a sottomettersi e si è trovato la precisa misura di quanta ingiustizia e di quanti abusi gli si potrà imporre. E questi rimarranno fino a quando non vi si resista, o con parole, o con colpi, o con entrambi. I limiti dei tiranni sono definiti dalla sopportazione degli oppressi. (Frederick Douglass, schiavo fuggito. scrittore, giornalista, 1818-1895)
Dopo i recenti “ratti, bisce e aquile”, rondini. I volatili ci indicano la via.I classici e romantici tedeschi, a cominciare da Goethe, facevano il Grand Tour in Italia. Viaggio di iniziazione alle origini della civiltà classica (alla larga dal Vaticano) che, da allora, improntò per due secoli lo Zeitgeist germanico e anche europeo. Riportarono indietro una visione del mondo e dell’uomo che avrebbe voluto contrastare, almeno riequilibrare, il furore produttivistico e mercificatore e l’ossessione tecnologica del nascente capitalismo, gli eccessi positivistici e deterministi che allora prendevano l’avvio devastando e costruendo. Con la sintesi di due concezioni diverse di civiltà e umanità e con il suo superamento, trattone il meglio, fa un enorme balzo in avanti Carl Marx, sulla scia dei Kant, Hegel, Feuerbach. Allora anche noi trovammo ispirazione in Socrate, nei tribuni della plebe, in Spartaco, Dante, Giordano Bruno. E furono Garibaldi, Mazzini e il Risorgimento. E poi Gramsci. Da lì siamo arrivati a Bersani e Vendola. Noi, quelli del nostro Grand Tour in Italia, quando si cercava l’abbrivio per cambiare il mondo.
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Basta scoprire fino a che punto la gente è disposta a sottomettersi e si è trovato la precisa misura di quanta ingiustizia e di quanti abusi gli si potrà imporre. E questi rimarranno fino a quando non vi si resista, o con parole, o con colpi, o con entrambi. I limiti dei tiranni sono definiti dalla sopportazione degli oppressi. (Frederick Douglass, schiavo fuggito. scrittore, giornalista, 1818-1895)
Dopo i recenti “ratti, bisce e aquile”, rondini. I volatili ci indicano la via.I classici e romantici tedeschi, a cominciare da Goethe, facevano il Grand Tour in Italia. Viaggio di iniziazione alle origini della civiltà classica (alla larga dal Vaticano) che, da allora, improntò per due secoli lo Zeitgeist germanico e anche europeo. Riportarono indietro una visione del mondo e dell’uomo che avrebbe voluto contrastare, almeno riequilibrare, il furore produttivistico e mercificatore e l’ossessione tecnologica del nascente capitalismo, gli eccessi positivistici e deterministi che allora prendevano l’avvio devastando e costruendo. Con la sintesi di due concezioni diverse di civiltà e umanità e con il suo superamento, trattone il meglio, fa un enorme balzo in avanti Carl Marx, sulla scia dei Kant, Hegel, Feuerbach. Allora anche noi trovammo ispirazione in Socrate, nei tribuni della plebe, in Spartaco, Dante, Giordano Bruno. E furono Garibaldi, Mazzini e il Risorgimento. E poi Gramsci. Da lì siamo arrivati a Bersani e Vendola. Noi, quelli del nostro Grand Tour in Italia, quando si cercava l’abbrivio per cambiare il mondo.
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