CHIESA
E POLITICA: COMPAGNI DI MERENDE
“Gia
da tempo, del resto, i sommi pontefici, i cardinali e i vescovi si danno da
fare per emulare e quasi superare lo stile di vita dei principi. In effetti, se
si considerasse quali pensieri richiami la veste di lino, che spicca per un
candore pari alla neve (quello di una vita assolutamente irreprensibile); che
cosa voglia simboleggiare la mitra a due corni, con uno stesso nodo a tener
fermi i due estremi (ossia la scienza ugualmente perfetta dell’Antico e del Nuovo
Testamento); cosa le mani guantate ( un’amministrazione dei sacramenti
sottratta a qualsiasi contatto contaminante con le cose umane); cosa il
pastorale (la cura assidua del gregge affidato); cosa la croce sul petto (la
vittoria su tutte le passioni umane); - se si prendesse in considerazione
questi emblemi, e molti altri simili, non si passerebbe forse una vita triste e
piena di ansie? Ora, invece, se la passano bene ad ingrassare se stessi, mentre
la cura delle pecore la delegano a Cristo in persona o la scaricano sulle
spalle dei cosiddetti frati e dei vicarì. E non ricordano neppure il
significato del proprio nome, che denota fatica, impegno, diligenza; ma, quando
si tratta di prendere i soldi nella loro rete, allora si che fanno i vescovi, e
sanno far bene la guardia. ” Erasmo da Rotterdam da “Elogio Della Follia”
Che
miracolosa attività pratica la Chiesa (che invita alla carità), per avere
accumulato una così incommensurabile ricchezza?
Lo
stato della Chiesa sa fare molto bene i suoi conti e, il suo potere economico,
è il più florido, in assoluto, di qualsiasi altra nazione al mondo. Solo una
Chiesa povera può soddisfare il bisogno di fede degli uomini onesti, e solo una
Chiesa padrona e concussa, accelerare quel processo di disgregamento morale, spirituale
ed etico che oggi, più che mai, mina le nostre “moderne” società occidentali.
E la
farsa continua. Il caso Eluana Englaro è emblematico e indicativo di
un’ipocrisia e mala fede connaturata e conclamata. Cosa c’è di altamente
cristiano nel volere tenere in vita (ad oltranza e contro ogni umana logica),
con macchinari assemblati da satana, una persona, che solo qualche decennio fa,
sarebbe deceduta naturalmente fra le braccia misericordiose del Creatore?
Fra i
vari diritti dell’uomo, uno in particolare è sempre più disatteso: é il diritto
alla morte, e chi impedisce questo diritto, è un assassino.
Questo
è il vero relativismo di cui, spesso, ama parlare Papa Ratzinger.
Dall’altra
parte, una maggioranza politica, clientelare e marciscente, la cui degenerazione
morale è sotto gli occhi di tutti, difende a spada tratta, in forma strumentale
e demagocica, le posizioni della Chiesa sul caso Eluana.
La
destra, compatta, in capo al presidente capo Silvio Berlusconi, ancora adesso
non prende sonno e non si da pace, pensando a quella vita spezzata dalla
crudeltà degli uomini. Il nostro Primo Ministro che per codardia, vanità e
sudditanza, ha voluto partecipare ad una guerra insensata, macchiandosi per
sempre della prematura morte dei nostri militari in forza a Nassirya, ha
esternato, solo alcuni giorni or sono, il suo persistente dolore, per non
essere stato in grado di fermare la mano del boia che, implacabile, si
avventava sulla vita apparente dell’Englaro. “Follia!!”
Non ho
mai ascoltato dalla voce del Papa ed alti prelati, parole di ferma condanna
sulle pratiche di chirurgia estetica e trapianto di organi.
Un’etica,
connaturata nell’uomo e alla quale, il vero senso religioso si ispira, deplora
e aborra ogni violazione e profanazione del corpo, definito un tempo, il tempio
dell’anima.
Il mio
professore di religione mi spiegava che nella straordinaria bellezza della
natura potevamo cogliere la grandezza di Dio e la sua essenza, e così il valore
della vita - ma cosa resta della natura e delle nostre vite?
Non
basta annunciare il Vangelo in forma di proseliti, ma è assolutamente doveroso
applicarlo nei suoi contenuti, e attraverso fatti concreti, attenendosi in
forma radicale ai suoi principi fondamentali.
Non è
più il tempo di metafore, mediazioni e di compromessi. Abbiamo bisogno di
un’azione forte, che demonizzi il Sistema necrofilo imperante, causa di tutti i
mali, portavoce e portabandiera del relativismo.
Migliaia
di individui del terzo mondo vengono espiantati vivi, e poi buttati in qualche
discarica, per assicurare organi freschi all’occidente; la Chiesa sa, ma tace e
al massimo borbotta.
Cosa
direbbe Cristo, oggi, di questa terra, della qualità dell’aria che respiriamo,
dell’acqua dei fiumi, dei mari, e degli oceani, e di tutte le sue creature,
animali e vegetali, estinte per sempre?
Come
ha contrastato, la Chiesa, questo sterminio annunciato?
E dei
sistematici abusi sessuali sui bambini del terzo mondo (neonati compresi -
tagliuzzati a sangue, e ripetutamente stuprati in una forma di arsura perversa,
diabolica, incontenibile, di vizio e di orrore) cosa dice la Chiesa? Come non
vedere!! Dov’è finito il timore di Dio?
Quali
radici cristiane sono rimaste nel mondo occidentale tecnologico relativista? Di
quale codardia, ancora una volta si è macchiata la Chiesa, e come giudicherà
Dio, la sua pachidermica immobilità?
Lo
Stato Pontificio non si esprime, non si schiera e, sordo, dentro un vergognoso
e omertoso mutismo, si spoglia da ogni oggettiva responsabilità, per eclissarsi
e andare oltre.
D’avanti
all’avanzata di un liberismo selvaggio e pagano, risultato ultimo di un
relativismo etico e di valori, la Chiesa tace, ma non solo: ci convive e
stipula affari.
Le
collusioni fra politica, economia e criminalta organizzata, sono, oggi, un dato
di fatto.
Gli
effetti sulla società, innescati da questo sincretismo diabolico, sono
devastanti e apocalittici.
Ci
aspetteremmo, da questi depositari di verità e giustizia, un’azione di
contrasto; una vera crociata, determinata e senza sconti, in virtù
dell’insegnamento evangelico, atto costitutivo della sua ragion d’essere. Ma
questo è pertinente la sfera delle illusioni.
La
Chiesa, appartata nei suoi comodi salotti, disquisisce, pontifica, punta il
dito. Poi, appesantita per la cena troppo abbondante, si addormenta come una
grassa scrofa, sprofondando esausta tra i propri fetidi escrementi.
Oggi,
il cristianesimo, è solo un’insulsa parola priva di qualsiasi forza e
significato.
I veri
cristiani (gli invisibili) si muovono nell’ombra, senza ostentazioni,
adempiendo, alla loro missione di volontariato, solidarietà e di vera fede.
In
tutto questo, i nostri politici, cattolici, puttanieri e pluridivorziati,
sguazzano nel torbido trasformando il parlamento in un mercato della dignità
altrui. Privilegi, leggi ad personam, intimidazione, delegittimazione
dell’avversario e delle istituzioni, fantasiosi complotti, sono gli effetti di
una democrazia al collasso, e le cause della deriva morale e economica del
nostro paese.
Di
fronte agli attacchi feroci che, con aria spavalda, il nostro Primo Ministro e
cortigiani, sferrano contro la magistratura, mi sarei aspettato, da vertici del
Clero, un’indignata mozione di sfiducia non che, una dura e ferma condanna per
porre fine a tali aberranti e deliranti comportamenti. Non è forse nel rispetto
dovuto ad una tale istituzione, chiamata a tutelare uno dei diritti
fondamentali dell’uomo, che si fonda il concetto di democrazia, di civiltà e
libertà? Può astenersi la Chiesa da un tale giudizio, che non é politico, ma
bensì morale e relativo al concetto di giustizia? Non é forse la giustizia, uno
dei capisaldi del pensiero cristiano, un avamposto invalicabile a difesa dei
più elementari diritti di un cristiano?
Ma la
farsa relativista non ha fine. Tutti, indistintamente, continuano a recitare la
loro commedia, impegnati a consolidare il loro bottino di guerra e vergognosi
privilegi. Un compromesso gia sottoscritto fra le parti, li esime da ogni
giudizio critico e arbitraria intrusione.
Ne
frattempo, Papa Ratzinger, affacciato su piazza San Pietro, invita a riscoprire
la carità e a non inseguire la logica del profitto e del’interesse particolare.
Poi, a finestra chiusa, esausto, si rigenera con un salutare massaggio. Una
suora di bianco vestita, linda e pura, gli pratica un attento pedicure mentre,
con un lembo della sua veste di lino, si strofina il prezioso anello pastorale.
- Il
Capo dello Stato, in diretta televisiva a reti unificate, legge il suo
discorso.
Le sue
parole sono accolte favorevolmente ma, ognuna delle due coalizioni, ne da una
interpretazione diametralmente opposta. Il Presidente della Repubblica, dal
canto suo, non precisa, non ribatte, non intende dare spiegazioni: tace per
sempre.
- Il
capo del Governo, in tutta libertà, persiste nella sua opera di
delegittimazione dei magistrati che in solitudine incassano.
- Gli
imprenditori, nella totale indifferenza di Stato e Chiesa chiudono i battenti,
e migliaia di lavoratori, umiliati, perdono il lavoro e la dignità.
-
L’industria, indisturbata, riversa il suo carico di rifiuti e di scorie
tossiche sul territorio, e nei mari, mentre il cancro continua a uccidere.
- Gli
italiani navigano in rete dando sfogo alla rabbia e all’indignazione, mentre il
Sistema, imperturbabile, si ingrassa a dismisura sulla nostra cazzonaggine. E
la farsa continua.
Gianni
Tirelli
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