Casarini: chi violenta i cortei favorisce il sistema di potere
Quello che ho visto a Roma è stato ripugnante. Una minoranza organizzata militarmente ha violentato, messo in pericolo, umiliato una straordinaria moltitudine che chiede il cambiamento e con lei uno spazio pubblico di nuovademocrazia che ha preso vita in tutto il pianeta. Con quale risultato? Un’immediata richiesta di repressione generalizzata del dissenso. Un gran bel lavoro sporco a esclusivo vantaggio di un potere corrotto e delegittimato. I “neri” di sabato sono i migliori alleati del Sistema che sostengono di voler abbattere. Perché sono funzionali e reciproci di quel Sistema. E ne traggo delle conseguenze. Dico che è venuto il momento delle scelte.
Ognuno dovrà decidere con chi stare. Quale è la sua gente. Per me il Movimento non è un méta-luogo, ma uno spazio democratico. Io, per dirne una, venerdì sarò di nuovo a Roma con la Fiom per difendere il diritto a manifestare. Diritto alla rabbia? È un’operazione da falsari. La rabbia è una malattia. La rabbia è anche nei neo-nazisti, nei razzisti, in chi attua i progrom dei Rom in Bulgaria, nei martiri di “Al Qaeda”. Noi, al contrario, dobbiamo impedire che la rabbia annulli il progetto di cambiamento di una nuova società. A maggior ragione se la rabbia viene declinata cinicamente in gesto narcisista e autosufficiente. Roba da D’Annunzio più che da Che Guevara. Meglio, da “Mortal Combat”, il videogame. Insomma, basta con le ambiguità.
Non esiste nessun progetto di cambiamento politico positivo costruito sul rancore. Sappiamo cosa ne è stato e ne è delle comunità rancorose. Dove c’èguerra non c’è spazio che per il conflitto. Quello spazio c’è solo dove esistedemocrazia. È venuto il momento che il Movimento recuperi il senso di realtà. Significa rinunciare a certa sociologia d’accatto, a certo radicalismo chic dei salotti di sinistra che non hanno perso il vizio di fare gli apprendisti stregoni con le vite degli altri. Significa chiudere per sempre con la maledizione degli anni ‘70, che sono finiti. Fi-ni-ti. E anche male.
Molti nel mondo ci hanno insegnato che reagire a una ingiustizia, a un sopruso, non è violenza. Bruciare e picchiare per il gusto di farlo è un atto di idiozia inaccettabile. La valle di Susa? Accostare il Movimento No-Tav ai fatti di Roma serve solo a criminalizzare una esperienza straordinaria di lotta di massa che decide le sue pratiche. Così deve essere. Così doveva essere anche il 15 ottobre. Ognuno deve poter scegliere come costruire il proprio modo di lottare.
Scrivo per manifestarti il mio disgusto nei tuoi confronti e in quello che dici.
Non rappresenti piu’ nessuno se non te stesso.
Come Giulietto Chiesa …..Irrispettoso e presuntuoso !
Te lo dice un non violento, che si sforza di leggere tra le righe su cio’ che accade giorno per giorno,
giustificando chi, anche se offuscato dagli infiltrati, manifesta la propria indignazione con rabbia.
Quando lo stomaco chiama, non c’e’ politica o religione che tenga.
Ma che cosa vi parlo a fare di queste cose, molto probabile, anzi sicuramente non sapete neanche cosa significa patire la fame e magari vedere i tuoi figli che la patiscono PIU’ DI TE !.
A questo ci hanno riportato le manifestazioni pacifiste e non violente.
Sei bello pasciutello….e’ chiaro che non sai neanche di che cosa parlo.