Un ministro degli interni secessionista e xenofobo,
e un governo frequentato
da faccendieri, evasori,
ministri in odore di mafia, hanno il coraggio di
invocare non solo la “legalita'” ma leggi speciali liberticide:
partendo dal gravissimo divieto opposto alla manifestazione
nazionale Fiom degli operai Fiat e Fincantieri.
E' una provocazione inaudita e intollerabile. Tanto più
vergognoso e rivelatore è il ruolo reazionario di
Antonio Di Pietro, vero sponsorizzatore di Maroni.
Tutte le sinistre politiche,sindacali, di movimento,
tutte le forze promotrici della grande manifestazione
del 15 Ottobre hanno il dovere di respingere la provocazione
e di opporsi prontamente alle misure
annunciate da Maroni e Di Pietro. Si tengano
manifestazioni e assemblee in ogni città contro le leggi speciali.
Si rilancino ovunque le ragioni di massa e anticapitaliste
della manifestazione del 15 Ottobre,
vero bersaglio della stretta repressiva.
Certo, il 15 Ottobre la rinuncia pregiudiziale a
“marciare verso i palazzi del potere”,
e quindi a marcare il terreno della contrapposizione al governo,
ha disperso una occasione preziosa di sviluppo e
caratterizzazione del movimento, amplificando lo spazio di
pratiche nichiliste e nocive al movimento stesso.
Tanto più oggi il problema non è la “caccia ai black bloc”.
Ma il rilancio dell'opposizione di massa e di classe a
padronato e governo, i veri avversari dei lavoratori
e dei giovani. Fuori da ogni ripiegamento su se stessi,
e da ogni subordinazione a un Centrosinistra fedele
alla BCE o addirittura questurino. ( IDV).
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