giovedì 6 ottobre 2011

IMMAGINA UNA CAPANNA NEL DESERTO!.....Gianni Tirelli.



IMMAGINA UNA CAPANNA NEL DESERTO!

Le società moderne hanno fallito! E così, la cultura, il lavoro, la scienza, l’istruzione che, si affermava, avrebbero concorso a renderci, liberi, autonomi e felici. E’ sui banchi di scuola che, il male ha allevato, istruito e addestrato, i suoi adepti per poi, in seguito, infiltrarli nei gangli vitali del sistema sociale.
La politica è defunta, sparita, prima ancora dell’assassinio di J.F.K o, forse, non è mai esistita. Oggi la sola divisione possibile, è fra bene e male – fra pace e guerra – fra purezza e contaminazione - fra lavoro e fatica  - fra la qualità e la contraffazione – fra la vita e la morte - fra Dio e il Nulla.
Pensare di sopravvivere al Sistema in cui viviamo, dove sistematicamente, tutto si rompe, si spezza, si piega, si crepa, si arrugginisce, brucia e si consuma, al punto tale che, i costi relativi alla sua manutenzione superano i guadagni, e sapendo poi, che tassativamente, siamo costretti a ricomprare tutto ciò che si è rotto, si è piegato, crepato, arrugginito, bruciato e consumato, perché diversamente, in virtù di questo perverso meccanismo, il Sistema imploderebbe all’istante, non solo é utopico, ma fantascientifico.
Nel frattempo registro, tristemente, che uno tsunami di rifiuti sta oscurando il futuro dei nostri figli e, quella libertà, subdolamente sbandierata, come baluardo di civiltà, si sta trasformando nella peggiore delle schiavitù.
Riappropriamoci della nostra dignità e autonomia. Spegniamo il Sistema e facciamo ritorno, da solitari pellegrini, fra i bisogni ineludibili del nostro cuore e le cascate immacolate ed eterne della nostra anima.  

“Immaginate una capanna nel deserto, prima di costruire una casa dentro le mura della città. Vorrei nelle mie mani raccogliere le vostre case, e come il seminatore, disperderle sui prati e le foreste. Ma questo non può ancora accadere. I vostri antenati, paurosi, vi radunarono insieme, troppo vicini. E in voi durerà ancora la paura e le mura delle vostre città separeranno ancora dai campi i vostri focolari’

Questa esaustiva e profetica considerazione di Gibran, anticipa i motivi, della nostra attuale condizione di prigionieri della paura e, ci indica, con sorprendente chiarezza, il cammino sterrato che ci conduce all’origine di tutte le cose, alla fine del quale, troveremo, per poi comprenderle, le autentiche ragioni del nostro futuro.

Gianni Tirelli

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