giovedì 27 ottobre 2011

VI DICO IO PERCHE’ IL NOSTRO E’ UN PAESE DI MERDA! Gianni Tirelli



VI DICO IO PERCHE’ IL NOSTRO E’ UN PAESE DI MERDA!

“Si afferma, che dovremmo aumentare l’età pensionabile degli italiani, perché in Europa tutti lo fanno. Io, di seguito, chiedo che vengano arrestati ed interdetti dai pubblici uffici, tutti i politici corrotti e giudicati con sentenza definitiva perché, in Europa, tutti lo fanno. Inoltre, di ridimensionare drasticamente gli stipendi e annullare i privilegi a parlamentari e senatori perché, in Europa, nessuno guadagna come loro. E di percepire la pensione come tutti noi (comuni mortali), dopo 40 anni di lavoro, e non dopo una sola legislatura”

Quanti di noi conoscono la realtà di altri paesi europei, per essere poi in grado di compararla e confrontarla, sulla base di dati ed elementi oggettivi, con quella italiana?

Viviamo in un paese di merda perché, per un piccolo appezzamento di terra, costatomi 1800 Euro, ne ho dovuti pagare 2.200 per l’atto notarile. Per avere scaricato sostanze pericolose in un fossato, il proprietario di una conceria, è stato sanzionato ad un’ammenda di 250 euro. In un paese “non di merda”, io avrei pagato 250 euro per l’atto notarile e, l’imprenditore, arrestato all’istante, e condannato per attentato alla salute pubblica, omicidio preterintenzionale e al risarcimento di tutti danni procurati all’ambiente e relativi alla bonifica.
Tutti i sistemi giuridici di tipo anglosassone (detti di “common law”) non prevedono una funzione notarile, e questo non impedisce loro di funzionare più che correttamente.
Il notaio e la funzione da lui ricoperta sono un optional di cui si potrebbe fare benissimo a meno. E' una figura marginale che se fosse cancellata dalla faccia della terra noi continueremo tranquillamente a vendere e comprare immobili, costituire e sciogliere società ed a fare migliaia di attività economiche senza sentirne la mancanza.
In Italia questa “utilità” è resa obbligatoria per legge ed è erogata da un pubblico ufficiale il quale, invece di essere un dipendente pubblico, è un libero professionista.
Sarebbe come se in Italia ci fosse una legge che ci obbligasse a comprare solo auto Fiat, ad avere solo telefoni della TIM, a bere solo latte della Parmalat, a viaggiare solo con Alitalia e via dicendo.
Se la legge esclude ogni concorrenza, è normale poi che il prezzo dei beni e delle prestazioni sia unilateralmente definito a vantaggio del venditore (come accade nel settore dei carburanti per autotrazione, settore in cui la concorrenza di fatto non esiste).

“Il reddito medio dei notai nel 2008 è stato di 408.000 € (dato pubblicato dal Sole 24 ore il 27 giugno 2010), il che significa che aggiungendo anche i contributi ogni notaio italiano è costato alla collettività almeno 500.000 € (approssimato per difetto). Considerando che il puro costo del notaio è il 50% del costo dello studio notarile, arriviamo a circa 1.000.000 € di costo per ogni notaio (ed anche qui ho approssimato per eccesso)
I notai italiani sono circa 4700 (contro i 6200 che la legge italiana prevede), il che significa che il sistema notarile italiano nel 2008 è costato alla collettività qualcosa come 4.700.000.000 di Euro.

Siamo in un paese di merda perché l’Italia ha i salari più bassi di tutta l’Europa.

La dichiarazione è stata rilasciata dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, citando i dati Eurostat. I salari troppo bassi riducono il reddito disponibile delle giovani coppie, penalizzando i consumi e ritardando la ripresa economia. L'osservazione è stata condivisa dall'intero mondo sociale e politico. A parità di potere di acquisto la retribuzione media oraria è in Italia di 11 euro, mentre in Germania, Francia e Gran Bretagna il 30-40 per cento superiore. A risentire del problema sono soprattutto i lavoratori qualificati delle classi d'età centrali. La differenza salariale con il resto dell'Europa si riduce invece nelle fasce più giovani e più anziane della popolazione lavorativa. L'Italia si distingue dagli altri paesi europei anche per la quota più alta di giovani che restano in famiglia fino a 30-35 anni e per il minor numero di capifamiglia al di sotto dei trent’anni.

Siamo nella merda perché in Italia le UTENZE ENERGETICHE sono le più salate d’Europa.

Eppure nessuno sembra preoccuparsene! Invece (soprattutto per il mondo produttivo), questo rappresenta uno straordinario limite alla competitività sui mercati internazionali, un oneroso fardello da sopportare, soggetto a variazioni per nulla dipendenti dal comportamento delle singole entità imprenditoriali.
Per quanto riguarda i grandi clienti (in prevalenza aziende ed enti), la spesa energetica risulta, addirittura, ben il 39% in più rispetto alla media UE (Confartigianato, Giugno 2009), impattando in modo estremamente significativo sui costi di produzione.
l’Italia è il paese con i prezzi dell’elettricità più alti nel vecchio continente: il costo medio di un megawatt/ora è pari a 200 euro a notevole la distanza rispetto al secondo paese più caro, l’Irlanda, dove il costo medio di un megawatt/ora è pari a poco più di 120 euro. Inoltre fa una certa impressione scoprire che in Francia un megawatt/ora ha un costo medio di 40 euro.

Siamo nella merda perché in Italia, la tassa sulla raccolta dei rifiuti è la più iniqua d’Europa a fronte di una “inadeguatezza” totale in fatto di riciclaggio, di compostaggio della frazione organica e della termovalorizzazione.

In molti paesi della UE, la raccolta differenziata è a livelli per noi inimmaginabili, a tal punto che in Germania, Francia, Svizzera, Olanda, Belgio - per esempio - le “campane per il vetro” sono divise per colore: vetro bianco, verde, e giallo-bruno.
In questo modo si possono realizzare prodotti in vetro riciclato di qualsiasi colore, infatti, con i rottami misti è possibile ottenere solo vetro verde, mentre il vetro giallo-bruno, tollera soltanto il 20% di rottami misti e il vetro bianco si ottiene solo dai rottami di vetro bianco. In Italia, quest’ultimo si ricava esclusivamente dalle materie prime. Lascio correre risparmiandovi l’esempio con i paesi scandinavi e il loro livello di civiltà  essendo, ogni ipotetico confronto, improprio e fuori misura.

Ti accorgi di vivere in un paese di merda quando, causa di forza maggiore, ti trovi costretto ad avventurarti fra le grinfie di un DENTISTA (rapinatori legittimati) avendo preventivamente acceso un mutuo bancario garantito da un’ipoteca sulla tua prima casa.
Rispetto all’Italia, è più conveniente comprare un biglietto d’aereo per la Lituania, la Romania o l’Ungheria poiché, al netto dell’onorario del dentista, del viaggio di andata e ritorno, del soggiorno e di qualche cadeaux ricordo per i bambini, ti rimane ancora qualche euro per festeggiare quel ritrovato e insperato sorriso diamantino che il tuo paese poco civile, per troppo tempo, ti aveva negato.

Siamo un paese di merda nel quale, diversamente da tutti gli altri, esiste ancora una tassa di proprietà sulle vetture, denominata BOLLO AUTO!
In Francia, nel 2004, è stato abolito per sempre. Prima era basato sui cv fiscali (che in Francia, hanno 2 scale diverse per benzina e diesel), e sull'età della macchina. Dopo 5 anni il bollo diventava metà tariffa, e dopo 10 anni non si pagava più. Questo accade oggi, in tutta l’Europa civile, poiché considerano l’autoveicolo meno efficiente e i proprietari con meno risorse economiche. In Italia si paga prezzo pieno con aumenti trentennali, oltre a impedirti di usare il mezzo per molti mesi, essendo, la vettura, considerata più inquinante. Benché Silvio Berlusconi ne avesse promesso l'abolizione totale, io mi accontenterei anche di un sistema come quello pre abolizione della Francia! In Svizzera é legato alla cilindrata, ma bisogna ricordare che le targhe sono personali, e si possono immatricolare fino a 3 veicoli con la stessa targa (che diventano 20 se si tratta di veicoli d'epoca con almeno 30 anni). Quando una persona ha più veicoli sulla stessa targa non li può usare contemporaneamente, e paga un solo bollo, in base a quella di cilindrata maggiore. Non so bene delle tariffe, ma mi pare di ricordare che siano oltremodo popolari. In Spagna, credo che il bollo non sia mai esistito!

Siamo perché abbiamo i PEDAGGI AUTOSTRADALI più cari del globo terraqueo!
Negli altri paesi esiste da tempo un Bollino autostradale obbligatorio per tutti i motoveicoli fino a 3,5 tonnellate di peso totale, vale a dire autovetture e motociclette.
Il bollino può avere validità annuale, bimensile o per 10 giorni. Il costo di questo Bollino annuale e forfettario è a dir poco IRRISORIO se paragonato all’abnormità dei nostri pedaggi! I pedaggi stradali sono diversi per ogni Paese europeo mentre in alcuni stati le autostrade sono gratuite - in altri ancora è sufficiente comprare un bollino autostradale (vignette) che ha una validità variabile a seconda del paese.
E poi ci si domanda del perché questo paese, sia ingessato da lungo tempo, dentro uno stallo economico, produttivo e sociale senza precedenti!

Siamo nella merda perché costretti a pagare un premio assicurativo RC AUTO, fra i più cari del mondo!
“L'Italia è caratterizzata da una serie di “inefficienze di sistema” che originano per l'assicurazione obbligatoria rc auto, prezzi più alti che in tutti gli altri Paesi europei” - Lo ha dichiarato il presidente dell'Ania, Fabio Cerchiai, nella sua relazione all'assemblea annuale, spiegando che nel 2010 si è tornati a un aumento della raccolta premi (+4,5%) «frutto dell'inevitabile aggiustamento tariffario» In Italia è tra i più alti d'Europa, decisamente superiore a quello di Germania e Francia. In Italia il costo medio, dal 2000 al 2010, è cresciuto del 45%.

Siamo un paese di merda dove esiste ancora una “gabella” (non diversa dal tributo che in passato si pagava sul sale), che porta il nome di “PASSAGGIO DI PROPRIETA’”!
Una vera e propria estorsione legalizzata - una truffa a tutti gli effetti, sconosciuta in tutti gli altri paesi europei.
In Austria si sta sui 70 euro, mantieni la tua targa e vai in posta a pagare con bonifico e mandi la lettera raccomandata al VerkehrMinisterium - tempo per la pratica, qualche giorno di attesa ma, di solito, al di sotto della settimana. In Inghilterra non esiste, mentre in Spagna, Germania e Francia si limita ad un esborso di qualche decina di franchi relativo alle pratiche d’ufficio.  
A breve, comprare un auto costerà molti di più. Ci saranno infatti forti rincari sul costo dei passaggi di proprietà per le auto nuove e usate: effetto del federalismo fiscale. Brutte notizie quindi per gli automobilisti in procinto di comprare un’auto: i rincari dell’imposta provinciale di trascrizione (quella che si paga sui passaggi di proprietà delle autovetture nuove e usate) arriveranno, in alcuni casi, fino al 600% delle attuali tariffe.
La sorpresa è contenuta all’articolo 13 (Tributi connessi al trasporto su gomma), comma 5-bis del decreto legge sul federalismo fiscale regionale e provinciale, approvato in via definitiva il 31 marzo dal Consiglio dei ministri.
I soli che si salveranno in parte, saranno quelli che compreranno le piccole utilitarie sotto i 54 kw. Per tutti gli altri saranno lacrime amare per dei rincari stratosferici. Si andrà, ad esempio, da oltre il 100% in più di tassa per una Golf Volkswagen, al 423% di una Mercedes Classe Cls, fino al 683% per una Ferrari California. Ma i rincari colpiranno anche tutta la fascia delle auto di media cilindrata: per il passaggio di proprietà si andrà a pagare il 100% in più rispetto ad adesso.

Siamo un paese di merda perché oltre la metà dei PENSIONATI italiani vivono in condizioni di povertà
Secondo i dati di Istat e Inps il 38% di quanti ricevono un assegno mensile pensionistico, ha meno di 64 anni. In Italia è povero un pensionato su due! Infatti, 9 milioni di pensionati, quasi il 50% dei 16,8 milioni di pensionati totali che si contano in Italia, ricevono un assegno d’importo minore a 1000 euro al mese, ma il 21% del totale è anche sotto i 500. Infatti, secondo le statistiche dell’Istat circa 3,6 milioni di lavoratori a riposo (il 21,4% del totale) percepiscono una o più prestazioni pensionistiche per un importo complessivo inferiore a 500 euro al mese ed altri 4,7 milioni (il 27,7%) ricevono assegni compresi tra i 500 e i 1.000 euro. La soglia di povertà relativa al di sotto della quale l’Istat considera l’individuo povero è quella di una spesa procapite di 999,67 euro al mese (in una famiglia di due componenti). Perciò, se la pensione rappresenta l’unica entrata, i pensionati poveri sono circa 9 milioni in Italia.
“I dati diffusi oggi dall’Istat dimostrano chiaramente che i pensionati italiani siano i più poveri d’Europa. Non solo gli importi percepiti da quasi la metà dei pensionati rappresentano una miseria, e non consentono una vita dignitosa, ma addirittura sulle pensioni italiane grava una pressione fiscale ben più alta rispetto a quella di altri paesi europei. Possiamo affermare senza dubbio che i tre quarti dei pensionati italiani vivono in condizioni di povertà. Un dato che rappresenta una vergogna in un Paese civile come l’Italia”. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi

Siamo nella merda perché portiamo come un vanto, il fatto di essere il settimo paese più industrializzato del mondo quando, (visto il patrimonio artistico, l’ubicazione geografica, l’eterogeneità del territorio, clima, coste, cultura, tradizione e bellezza) avremmo potuto essere, in assoluto, il primo, fra tutti gli altri, per eco/sostenibilità, produzione biologica, qualità della vita e livello di felicità. Un posto unico per potenzialità, risorse naturali, dove potere campare di rendita e in buona salute per generazioni e le generazioni ancora a venire.
Siamo un popolo di merda, per avere inquinato irreversibilmente gran parte del territorio e delle acque e deturpato luoghi un tempo incontaminati e di rara magnificenza, non che svenduto quell’incommensurabile patrimonio artistico e storico che da sempre è stato l’orgoglio e il fiore all’occhiello di questa nazione. 

Siamo un paese di merda perché nonostante gli 8.000 km di coste (un’inestimabile tesoro) persistiamo, fuori da ogni logica e buon senso, a trasportare le merci su gomma. Siamo nella merda perché abbiamo la terza pressione fiscale del mondo ma non siamo il terzo paese del mondo –  nella merda, per l’impressionante tasso di disoccupazione mentre, i redditi da capitale negli ultimi anni, sono schizzati del 45%.
Siamo nella merda perché abbiamo le utenze energetiche più care di tutta l’area euro – nella merda, perché bloccati dalle ganasce tributarie di Equitalia (un estorsore legalizzato al soldo dello Stato) –  nella merda, perché sistematicamente dissanguati da un congruo e sistematico numero, di sanzioni amministrative, frutto di obblighi, divieti, trucchi e trabocchetti - nella merda, a causa di una burocrazia pachidermica e di un groviglio di infinite leggi, leggine, norme e clausole che hanno lo scopo di scoraggiare ogni tipo di iniziativa individuale ma che consentono ai potenti e ai furbastri, di aggirare lo Stato e le istituzioni - nella merda, perché la spesa pubblica è superiore di sette punti dal resto dei paesi europei! Siamo un paese di merda perché, al risanamento dei conti e alla messa in sicurezza del rischio idro/geologico in cui versa il paese, si persevera a parlare ancora di  TAV, di Ponte sullo Stretto, di Federalismo e, solo ieri, di fantomatiche Centrali Nucleari, mentre stanno demolendo e smantellando lo stato sociale.
La verità, è che questo dannato paese è alla bancarotta, e non può permettersi, per molti anni a venire, nessun grande lusso. Tanto più se un tale lusso, inutile, troppo costoso e di cattivo gusto, antepone ai bisogni essenziali dei cittadini, i profitti dei soliti quattro papponi scaduti.
Così, lasciamo un paese di merda alle nuove generazioni, che non possono cogliere più alcuna opportunità ne speranza di un futuro. Abbiamo sperperato ogni risorsa ed eluso ogni più loro rosea aspettativa. I nostri figli e nipoti erediteranno il peso di un debito che non potranno mai onorare, ma, ancor di più, quel bagaglio di valori morali, umani, principi etici e dose di buon senso, che abbiamo mercificato e svenduto a fronte di subdole lusinghe, effimere promesse, dipendenze e mera vanità.

Gianni Tirelli

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