LE
SCOPERTE DELL’ACQUA CALDA!
“Se la
risposta all’interrogativo sull’origine dell’universo fosse, per l’umanità, una
questione di vita o di morte, le sole persone alle quali dovremmo
opportunamente evitare di chiederlo, sono gli scienziati e i ricercatori”
Questa
categoria di moderni cialtroni e venditori di fumo in camice bianco, sono stati
in grado, nel solo arco di mezzo secolo (e dobbiamo dargliene atto) di
trasformare questo pianeta, da sempre immacolato, in un super mercato
dell’orrore surclassando così, ogni guinness dei primati in fatto di catastrofi
indotte dall’azione dall’uomo.
Tutta
quella infinita lista di minchionerie che sono state codificate nel tempo come
verità inopinabili, conoscenza e parametri assoluti di progresso e civiltà
(partendo dalla preistoria a oggi), non sono che l’effimera risultanza di
una morbosa curiosità figlia di un retaggio infantile, che non ha prodotto
alcun vantaggio reale e concreto, ne agli individui e ne tanto meno
all’ambiente.
Contrariamente
alle supposte intenzioni, tali scoperte si sono rivelate, nei fatti,
drammaticamente nefaste, mortificando l’essere umano nella sua dignità e ancor
più grave, azzerando in lui ogni principio etico, valori morali e
ragionevolezza.
La
perdita, poi, della spiritualità e del timor di Dio, ha confinato l’uomo
moderno dentro la logica di un ateismo frustrante.
La
“legge di conservazione della massa” di Lavoisier, “la teoria della
gravitazione universale” di Isaac Newton, “la teoria della relatività” di
Einstein (per fare tre esempi illuminanti), non hanno contribuito in nessun
modo a semplificare la vita degli individui. All’opposto e, com’era
prevedibile, tutto questo baraccone tecnologico si è rivelato una bufala,
trasformando la nostra quotidianità in un inferno caotico e maleodorante e
limitando la nostra libertà e l’autonomia. Questi sono i motivi, della nostra
moderna infelicità, risultato di un persistente e pungente disagio
esistenziale, figlio di un atto di suprema violazione e di una intollerabile
ingiustizia.
Quali
reali vantaggi sono scaturiti dalla “scoperta” della forza di gravità?
Possiamo
definirla una “scoperta”? Sono forse il risultato di una scoperta, l’aria,
l’acqua e la luce del sole? Sarebbe come volere affermare che è stata scoperta
la vita e la morte, visto che in assenza di gravità, nulla di tutto ciò
potrebbe esistere.
La
teoria della relatività (calderone di congetture, ipotesi e di moderne
alchimie), non ha prodotto alcun reale e pratico vantaggio, in termini di
quotidianità. Al contrario, ha vanificato le già poche certezze degli uomini, e
stimolato l’arsura di profanazione degli emeriti colleghi dell’autorevole
scienziato.
La
bomba atomica - con i suoi effetti devastanti – é il paradigma di come, la
stupidità e la curiosità siano, oggi, sinonimo d’intelligenza e di
consapevolezza dell’uomo relativo di questo secolo.
Il
tardivo “mea culpa” di Albert Einstein è apprezzabile ma, deplorevole, la sua
vanità, l’incoscienza e la totale assenza di etica.
Anche
i più stupidi sanno che avvicinando una palla di neve, al caldo di una stufa,
questa, si scioglierà, trasformandosi in acqua. L’aforisma di Lavoisier “nulla
si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma” non solo è una banalità,
ma, in parte, non corrisponde alla realtà. E mi spiego! Se fosse come dice il
simpatico Antoine, avremmo risolto il problema dei rifiuti industriali,
tossici, speciali, radioattivi, cancerogeni e per questo mortali.
Una
tale altisonante affermazione, per avere un senso e un riscontro, deve essere
attinente con la realtà del presente o, perlomeno, rientrare dentro uno spazio
temporale, che chiamerei ragionevole. Usare il tempo infinito come parametro
delle proprie affermazioni, è un maldestro sotterfugio. Chi potrebbe appurare,
poi, che quanto affermato, sia veramente accaduto?
All’infinito
tutto è possibile, anche se personalmente credo che, tanto del tutto, non si
trasformi.
Più
esattamente, Antoine Lavoisier, avrebbe dovuto asserire che: “In genere, nulla
si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma e, se caso mai, questo non
accadesse, io, Lavoisier, ho trovato il modo per ovviare ad una tale anomalia.”
Allora
si! Antoine, avrebbe fatto la più grande scoperta della storia moderna.
I
rifiuti speciali, pericolosi e radioattivi, diversamente, rimangono tali, dispersi
a pioggia sul territorio del nostro bel paese, o nelle profondità dei mari.
Il
piccolo Albert Einstein, in seguito, dopo avere scientificamente appurato che
una palla di neve a contatto con il calore di una stufa rovente, si trasforma
in acqua, decide, seduta stante, di sederci si sopra, a conferma della
relatività del tempo.
A
parte l’ironia, l’errore di base di questi tre grandi e indiscussi geni della
scienza, sta nell’avere voluto applicare la filosofia alla sperimentazione
pratica che, nel superamento dell’impianto etico ha degenerato in violazione e
profanazione, con tutte le conseguenze del caso.
E’
nella filosofia pura che l’essere umano raggiunge le vette più alte della
conoscenza e del sapere, ed è attraverso il ricorso alla sperimentazione
scientifica che ne infanga il suo fine ultimo: il bene comune.
Nel
frattempo, la solita banda di scienziati e ricercatori, al soldo del potere
economico, ci parlano di una cellula virtuale in grado di riprodursi, e di un
fantascientifico acceleratore di particelle capace di generare, in un
laboratorio (della lunghezza di 27 km alla profondità di cento metri e dai
costi incommensurabili), le cause relative all’origine dell’universo. L’oramai
famoso “bosone” in maniera irriverente e blasfema, viene confidenzialmente
chiamato, la “particella di Dio”. Adesso è la volta dei “neutrini” tanto cari
alla gelmini!
Una
scienza che sa tutto sui pesci, e tutto sui mari quando, di pesci non ce ne
sono più, e ì mari sono cloache a cielo aperto – sa tutto dei ghiacciai, quando
i ghiacciai marciscono e si squagliano - tutto di ogni cosa, quando ogni cosa
si estingue. Una scienza che spara giocattolini miliardari su marte, in nome di
qualcosa che chiama progresso, e aggiunge: “Presto lo colonizzeremo.” Una
scienza che definisce conquiste le atrocità e, bombe intelligenti, le armi di
distruzione di massa. Una scienza che ha prodotto masse di poveri invasati e
idolatri sottomessi ai miti dell’intrattenimento, e operai dell’Ilva di Taranto
che schiattano di tumore per mille euro al mese, nella più totale indifferenza
di tutti. Un scienza dell’illusionismo che sa fare tutto, tranne ciò che serve
veramente all’uomo. Una scienza che, da cinquant’anni, chiede soldi ai
cittadini per la ricerca, e ti ammazza ancora con il cobalto.
In un
tale mondo, non c’é posto per la giustizia, la libertà e la felicità poiché
tutte, congiuntamente, possono solo germogliare al sole di quelle società,
epurate da ogni elemento scientifico e tecnologico.
L’origine
dell’universo è un segreto chiuso in fondo al cuore di un bambino e, solo la
forza dell’amore, lo potrà rendere palese.
Gianni
Tirelli
Nessun commento:
Posta un commento