PERVERTITI AL POTERE
Attraverso una massiccia
campagna di smantellamento e conseguente azzeramento dei valori e dei principi
connaturati nell’uomo, anche il potere (come l’aria, l’acqua e la morale), ha
subito un’opera di contaminazione, modificando la sua natura originaria.
L’impianto etico che come una sentinella vigilava sui comportamenti umani,
evitandone le degenerazioni, oggi, è stato rimosso per sempre e, con lui, il
pungente disagio indotto e prodotto dal senso di colpa.
Oggi il potere è sinonimo di vizio e depravazione, connotati
distintivi del Sistema Liberista che, nell’appagamento del desiderio sessuale
in tutte le sue forme ed espressioni, attua il suo scopo e fine ultimo.
Viviamo in una società
intrisa di quotidiana volgarità
che, sulla mercificazione del corpo femminile e del suo indotto, ha
edificato il suo impero perverso. Un corpo sempre più usato come merce di
scambio, e strumento di isterica soddisfazione di perversioni, morbosità e
impulsi irrefrenabili.
Questo processo, di relativizzazione
della verità, è il diabolico strattagemma attraverso il quale, il Sistema,
attua il suo perverso piano di mercificazione delle coscenze, facendo leva sui
lati peggiori dell’individuo, epurati da ogni intrusione di natura etico morale
e giudizio auto/critico e sdoganandoli come nuove conquiste di libertà e
progresso.
Così, la prostituzione,
svincolata di fatto dalla sua condizione di emarginazione, si é trasformata, in
lecito strumento di relazione, di commercio e di profitto, e di inedito ammortizzatore
sociale. Questa operazione di revisionismo storico, culturale e sociale, ha prodotto una società svuotata da
ogni regola, limite e parametro di riferimento scaraventandola dentro una forma
oscurantismo caotico che intende negare e scalzare ogni impedimento che limiti
il sistematico appagamento di ogni morbosità e suggestione.
Se l’uomo si riproducesse
per scissione (senza l’intervento dell’atto sessuale - processo di riproduzione
caratteristico degli organismi unicellulari), la Chiesa di Pietro, non
esisterebbe.
Lo stesso, ma all’inverso,
vale per il liberismo consumista relativista che, sulla mercificazione della
sessualità e del suo indotto, ha edificato il suo impero perverso.
La Chiesa cattolica,
investe la sua esistenza, sulla negazione dell’atto sessuale, e di tutto ciò
che lo contempla, attribuendogli l’onta, di peccato mortale, punito dalla legge
di Dio. L’atteggiamento radicale della Chiesa, su tale questione, trova nel
sacramento della confessione, la sua redenzione. In questo modo, il cattolico,
persiste nel suo comportamento “peccaminoso”, fino al giorno del perdono divino
e, nella transustanziazione del pane e del vino (eucaristia), attua la
comunione dei fedeli con il Redentore.
Il liberismo relativista,
all’opposto, fa della sessualità il suo baluardo, trattandolo come bene
primario e ineludibile.
Le bieche forme di
propaganda mediatica, che si prefiggono una vendita su larga scala, fanno di
questo prodotto, il più consumato e gettonato da grandi e piccini.
Se il sesso, non fosse
oggetto di speculazione morale ed economica, sia dall’uno che dall’altro
fronte, Chiesa e Liberismo, farebbero la fame, o non sarebbero mai divenute: la
Chiesa, riaffermerebbe così, la sua originaria entità cristiana, e finalmente,
gli ultimi della terra, trovare vero conforto, vera pace e vera speranza, in un
nuovo credo, autentico e liberatorio. Il Liberismo relativista, dal canto suo,
riassorbirebbe la sua degenerazione etica, morale e spirituale, per
trasformarsi, poi, in Stato di diritto.
L’intento del
cattolicesimo, del resto, è di fare leva sulla paura dell’inconoscibile e sulla
seria possibilità di un castigo eterno, nell’aldilà. Il Liberismo relativista,
al contrario, agisce sulle debolezze e miserie della gente, con la promessa, di
appagare ogni più subdolo desiderio; immortalità compresa.
Per tutto questo, il fine
ultimo de liberismo relativista, è il potere come mezzo di semplificazione
finalizzato all’espletamento di frustranti pulsioni maniacali di natura
sessuale, di vizio e di perversione.
Ecco il perché del potere
dei moderni baroni dell’ultra liberismo! Una condizione di privilegio volta a
soddisfare i capricci e i pruriti del loro uccello moscio, evitando così le
lungaggini e le incognite di una prassi che, per sua natura, contempla impegno,
costanza, carattere, fascino, prestanza, intelligenza e sentimento.
Tutte quelle doti, qualità
e caratteristiche che, la sapiente natura, se ne è guardata bene dal dispensare
a quest’orda di rifiuti umani pericolosi.
Gianni Tirelli
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