Batteri per la cultura
UN NECESSARIO
COLPO DI SPUGNA
Di tutta
l’inquietante faccenda politica di questi anni, la cosa davvero rivoltante non
è tanto Silvio Berlusconi del quale il mondo intero conosce, vita, morte e
miracoli, ma dei milioni di “lavoratori dipendenti e di pensionati” che lo
hanno votato, sostenuto e acclamato condividendo virtualmente con lui,
privilegi, miserie e sregolatezza sull’onda di un fanatismo autolesionista
tipico dei regimi autoritari.
Oggi che il
paese é con le pezze al culo e dopo averlo portato alla bancarotta, si
avventano come iene contro le decisioni e il rigore di Mario Monti chiedendone
la testa - Lui che non può fare altro che rimediare in tutta fretta ai disastri
causati da un “signore” che ha anteposto i suoi fatti personali e privati al bene
comune e allo stato di diritto. Un comportamento a dir poco grottesco ma che da
un quadro esatto e inopinabile di quale “pasta” sia fatta questa gente.
“Chi è causa
del proprio mal pianga se stesso” tanto più se ci si è resi responsabili e
complici di un tale disastro! Ben gli sta, dunque, la mazzata sulle pensioni e
tutto il resto!!! E che serva in futuro da lezione a tutti.
E’ del resto
implicito, che altrettanti “lavoratori dipendenti e pensionati” che hanno
sempre fatto la loro parte, vada tutto il mio sostegno e commossa comprensione
pur non essendo tali valori di alcuna utilità pratica.
Dobbiamo però
tenere ben presente che quando lotti, ti sacrifichi e dai la vita nel nome di
un diritto, devi mettere nel conto che lo stai facendo per tutti, anche per
coloro che non hanno mai mosso un dito per cambiare lo stato delle cose (i
parassiti) e altri che ti hanno contrastato con forza e che, in seguito,
approfitteranno di tali conquiste sociali pretendendole come il frutto di una
loro personale battaglia politica. Ma questa è la vita!!!
Adesso che
Leghisti e Libertini non sono più al governo, fanno “i comunisti” e si ergono a
cavalieri di giustizia e di equità sociale, confermando in toto la loro indole
laida e cialtrona.
Quando sedevano
in parlamento, con il culo ben saldo alle loro poltroncine, come patelle allo
scoglio non hanno fatto nulla per riformare questo paese, e affermare uno stato
di diritto che si possa definire tale.
Il leghismo
bossiano è stata le peggiore sciagura che poteva capitare alla gente del Nord e
che a tempo debito, la Storia, giudicherà in ragione delle sue implicazioni
sulla società.
Un’idea
ignorante che ha cavalcato il chiacchiericcio inconcludente e retorico da bar
dello sport e da osteria, dando così fuoco alle polveri di una sub/cultura, da
sempre emarginata e relegata (a ragione) nei bassifondi della società e
dell’umanità.
Una tale
inaspettata visibilità ha colto di sorpresa gli increduli “truzzi” che subito
si sono attivati, organizzati al fine così di riscattare quello stato di
ignavia e di analfabetismo esistenziale che da sempre aveva caratterizzato la
loro poco virtuosa esistenza.
Il leghismo, di
fatto, non è stato che una bieca speculazione che ha cavalcato un disagio
fisiologico, agendo sugli istinti più bassi degli individui, a fronte di
promesse di libertà, lavoro e indipendenza. Un opera di raggiro, bene
organizzata e priva di qualsiasi fondamentale e ragionevolezza e che a breve (e
già se ne vedono gli effetti) sarà travolta dall’evidenza di un fallimento annunciato
e totale. Una messinscena carnevalesca che nonostante le tante eccezioni, i
distinguo e le prese di distanza, ha conferito alle regioni del nord quel
marchio d’infamia che le definisce razziste, xenofobe e secessioniste. “Tutti i
nodi (prima o poi) vengono al pettine”.
“La democrazia
è distrutta, altro che sospesa”, ribatte Calderoli alle parole di Napolitano,
omettendo volutamente le responsabilità della Lega secessionista, in questa
operazione di smantellamento delle regole civili e democratiche.
Silvio
Berlusconi, definisce il nuovo governo in carica, un’anomalia!! Proprio lui, il
padre di tutte le anomalia possibili, immaginabili e inimmaginabili – un
concentrato di menzogna, incompetenza e demenza senile che non ha riscontri il
tutta la storia repubblicana.
“Io non mollo,
io non mollo, io non mollo!” tuonava tempo fa dal suo posto di comando!
Sembrava l’ultimo disperato grido di un giovane partigiano braccato dai
fascisti a difesa del suo appostamento che, in nome degli ideali di libertà e
giustizia, mette a rischio la propria vita.!!!
Ma poi la
storia si è fatta pesante, ingestibile anche per l’ometto di Arcore che
nonostante la portata di fuoco populista su cui poteva contare, ha dovuto
“mollare” definendo in seguito una tale scelta (con la spudoratezza chelo
contraddistingue), “UN GRANDE ATTO DI RESPONSABILITA’” confondendola con la più
congeniale ed evidente codardia e cialtroneria! Lui, responsabile, integerrimo e sincero!! Una definizione
di se, da fare accapponare la pelle anche al più disincantato farabutto!!
Raffaele
Bonanni dal canto suo (un sindacalista buono per tutte le stagioni) oggi si
ricicla nella nuova vesta di novello Che Guevara, pronto a sacrificare la vita
pur di ristabilire quell’equità sociale messa sotto scacco dalla manovra del
governo Monti. Fermo e risoluto, si schiera al fianco della Camusso, come
paladino di libertà e di giustizia, dimentico della speciale cortigianeria
riservata un tempo al Cavaliere nano.
Con questa
gente, il paese non va da nessuna parte!! Solo un colpo di spugna può ricreare
le condizioni favorevoli ad una ripresa del paese e ripristinarne decoro e
dignità.
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