ETICA DELL’ALIMENTAZIONE
– LO SPIRITO DELLA
FERTILITA’ COSCENTE di G.Tirelli
“Quando lo stomaco condivide ciò di cui ci alimentiamo, anche la gola
apprezza”
La prova del nove per azzardare un onesto giudizio critico sulla qualità
degli alimenti, è sancita dalla reazione dello stomaco - anche se di questi
tempi, il bombardamento mediatico e menzognero, si riflette sulle nostre scelte
condizionandone l’oggettività e alterandone i parametri di giudizio.
In molti casi, alcuni dei fastidi e malori moderni (che siano bruciori,
emicranie, stitichezza e pesantezza), non sono per nulla dipendenti da fattori
alimentari, ma si esprimono nella somatizzazione di un’ansia, derivante da
dubbi, incertezze e infiniti piccoli traumi da disistima, che destabilizzano
l’armonia del nostro corpo astrale e bioritmo.
Così noi, mangiamo ciò che pensiamo sia meglio consumare, e siamo il
risultato di ciò che abbiamo consumato. L’effetto sarà buono se la scelta sarà
oculata e responsabile!
Tutto questo dipende dalla conoscenza che abbiamo delle cose, e in modo
particolare di noi stessi – da quella competenza intrinseca a ogni individuo
(il più delle volte disattesa) di comprendere fino in fondo le avvisaglie e gli
SOS provenienti dal nostro corpo – deciderne le priorità e le modalità di intervento.
Se avessimo la capacità di sapere decifrare e interpretare i segnali che,
il nostro organismo (l’involucro) ci invia puntualmente per i suoi bisogni,
saremmo in grado di soddisfare e assecondare le sue necessità e impellenze, con
scelte appropriate e mirate.
Per una buona alimentazione, non serve cambiare il tipo di alimenti (sono
tutti uguali e potenzialmente maligni) ma è indispensabile - prima di ogni
altra cosa – ridefinire il concetto di consapevolezza e ripristinare i valori traditi, in una
forte presa di coscienza. In seguito potremo fare la scelta giusta.
Oggi, che tutto è ribaltato e brancoliamo dentro il buio di un mondo al
contrario, anche il famoso motto di Giovenale “mens sana in corpore sano”, si
scontra, in maniere stridente, con la realtà di una società di individui
squilibrati e smarriti, tale da capovolgerne il senso e il suo significato
ultimo. Per tanto, la salute mentale, non è più la risultante di un corpo sano,
ma l’esatto contrario. Così, io non sono ciò che mangio, ma ciò che penso.
In un tempo passato, l’uomo veramente “sapiens”, decideva le sue scelte
attraverso il complesso meccanismo della percezione e dell’intuizione. Spesso,
la casualità, (destino), interveniva in maniera decisiva, in questo lavoro di
selezione. Sempre e in ogni caso, la dieta dei popoli del passato, dipendeva
dalla loro condizione geo/economica. Lo spreco, il surplus, era roba da ricchi
e i ricchi erano pochi ma molto ingordi. Questi eccessi alimentari, causavano
l’insorgere di patologie tipo la “gotta”, e la mancanza di vitamine e proteine
nell’alimentazione dei ceti più bassi, determinavano l’insorgere di una serie
di malattie, come lo “scorbuto”.
Tutto questo, consolidava antiche tradizioni e un folclore che, oggi, è
del tutto scomparso se non in una
forma romantica e turistica, ma del tutto ininfluente sull’identificazione dei
veri bisogni individuali. Nelle
moderne società, tranne alcune eccezioni, la conoscenza delle cose, e di noi
stessi, si è del tutto estinta. Si
è estinto un codice etico culinario, una disciplina alimentare, ma ciò che è
più grave, si sono estinte le cose e la loro qualità: il loro odore e sapore,
le loro diverse e innumerevoli forme ed espressioni. Si è estinto lo “Spirito
della Fertilità Cosciente!”
Un certo modo di alimentarsi, è fondamentale per la nostra esistenza, e non
solo per la mera sopravvivenza, ma per un fattore che io definirei “dopante”,
che stimola i migliori umori del nostro essere e ci aiuta ad affrontare il
domani con una nuova gioia e dose di coraggio. Per questo motivo, e per quanto
mi è possibile, cercherò di esporre in maniera chiara il mio pensiero sulle
diete e in modo particolare su quella “mediterranea”.
Ogni individuo è un mondo a se
e, per questo, necessita di cibi e quantità diverse l’uno dall’altro. Devo
subito aggiungere che c’è un alimento trasversale, indispensabile per ogni
dieta e che, sempre, é disatteso: IL MOVIMENTO FISICO MOTIVATO.
Questo, interagisce,
modificando, scomponendo, filtrando ed espellendo tutto ciò di tossico che noi
incameriamo come cibo e come liquidi nel nostro corpo. Senza l’apporto di
questo “ELEMENTO ALIMENTO”, nessuna dieta potrà mai dare seri risultati sotto
il profilo della salute, (che è anche bellezza), della gioia, e di un
equilibrio psicofisico costante nel tempo.
Per prima cosa dirò, che tutto ciò che è geneticamente modificato, pompato,
alterato da interventi industriali, e prodotto fuori stagione, non può in
nessun caso, fare parte di una dieta. Una vera dieta abbisogna di alimenti
integri, cresciuti dal buon senso, dall’amore e la dedizione di chi li coltiva,
che ho voluto definire come, “prodotti animati”. Questi prodotti derivanti da
sementi inalterate che hanno conservato un patrimonio genetico primordiale, si
differenziano e si caratterizzano diversamente da tutti gli altri
(manipolazione genetica, interventi chimici e forzature di ogni tipo) in virtù
di un fattore spirituale (anima)
che li rende unici e autenticamente biologici.
Tranne le sempre più rare e retoriche eccezioni, il grande affare che oggi
gira intorno al “BIOLOGICO”, è l’ennesima grande truffa che si consuma alle
spalle di quella moltitudine di allocchi in crescita esponenziale.
Soltanto fertilizzanti organici dall’accertata provenienza e dosati in
percentuali infinitesimali, possono essere integrati per la loro crescita, ma
non sono indispensabili. Un terreno non alterato e complesso, possiede tutte le
caratteristiche necessarie, principi attivi, nutrizionali, per assicurare alla
pianta uno sviluppo armonico e costante.
Alla fine, ciò che davvero conta, non é la quantità, ma la qualità del
prodotto.
La prima regola per una buona
dieta sta nella consapevolezza che tutto ciò che è commestibile può e deve
essere mangiato. Un corpo sano ha bisogno di tutto un po’. È un suo inderogabile
diritto. Do per ovvio e scontato che, in certi casi limite, questo non sia
possibile!
Una vera dieta non è mai rigida. A volte, dobbiamo dare spazio a bisogni
irrazionali, e soddisfare a pieno gli incontrollabili impulsi della nostra
mente. La gola, del resto, ha le sue esigenze e queste, in casi eccezionali,
vanno onorate. L’uomo non è una
macchina, ma un infinito universo, e come tale, deve soddisfare infiniti
bisogni. Questo non solo nell’alimentazione, ma per tutto ciò che concerne
l’essere uomo. Sono la ragione, la conoscenza, il buon senso, la cultura, la
volontà, i cardini fondamentali, in virtù dei quali un singolo si differenzia
da un altro. Su questa base, decide la sua dieta.
L’ambiente nel quale viviamo, contribuisce drasticamente, sui risultati
della nostra dieta. In una circostanza caotica, dove l’inquinamento
spadroneggia, viene a mancare il collante indispensabile per una vera e gioiosa
alimentazione: la qualità dell’aria. L’aria acuisce i sapori, gli odori,
stimola l’appetito e determina la scelta del cibo. Il posto dove abbiamo deciso
di vivere, è parte integrante della nostra dieta.
Le persone che ci circondano e ci governano, condizionano la nostra vita e,
di conseguenza, la nostra dieta. Vivere fra degli zombi ed essere politicamente
rappresentati da babbei, costringe il nostro stomaco a sforzi inimmaginabili
allo scopo di controllare rigurgiti, conati ed eruttazioni fastidiose, e poco
convenienti. È facile immaginare come tutto questo complesso di cose, possa
influire sulla nostra dieta e felicità
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