IL
RELATIVISMO E’ CON NOI di G.Tirelli
“Può
l’aria, essere l’oggetto del contendere, fra chi ne afferma l’esistenza e chi
la nega?” “L’aria è, e lo stesso, vale per Dio”
La
capacità che permette all’uomo, di valutare le proprie azioni, e separare il
giusto dall’iniquo, la verità dalla menzogna e l’amore dall’odio, fa capo a
quel parametro imperituro che trascende la nostra volontà e ogni personale
analisi critica.
Questo
supremo punto di riferimento e di comparazione, si afferma nella sostanza di
Dio.
Dio,
come l’aria, è un dato di fatto, imprescindibile e non commentabile.
E’
possibile non credere in Dio, non avendo i molti la capacità e la libertà di
spirito per poterlo concepire, ma Gesù Cristo è una realtà/verità disarmante
che, più di ogni altro ragionamento e analisi, ne conferma l’esistenza. Dio è
la Sintesi, il supremo Aforisma, e non l’equazione algebrica di infiniti
pensieri e parole condizionati da un contesto storico e culturale!
Possiamo
non accorgerci dell’aria, ma non possiamo negare la sua funzione vitale. E
questo vale per Dio.
Se
rinunciamo all’aria, rinunciamo a Dio, e a ogni possibile salvezza. Questo
meccanismo logico e perfetto, incarna ogni forma di vita e produce, sulla base
dei nostri atti, l’alternarsi della gioia e del dolore.
Negare
Dio, sott’intende negare la ragione ed esimersi quindi, da ogni interpretazione
di male e di bene. Essendoci negato ogni personalismo, volontà e giudizio
critico, come potremmo distinguere la gioia dal dolore?
Ma
oggi qualcosa è cambiato e lo stato etico è trasfigurato in perverso
relativismo.
E’ IN
QUESTO MODO CHE SI CONTROLLANO LE MASSE, TOGLIENDO LORO I PARAMETRI DI
RIFERIMENTO, DI GIUDIZIO CRITICO E DI COMPARAZIONE.
Se
tutti noi accettiamo, di fatto, che il nostro l’habitat sia sistematicamente
devastato da rifiuti e scorie tossiche inquinanti che mettono a repentaglio la
qualità della vita, la salute e il futuro dei cittadini, riducendo il tutto a
“effetto collaterale del benessere e del progresso”, non ci è difficile
dubitare dell’esistenza di Dio, a conferma di quella del Diavolo.
L’opera
di plagio mediatica ha cancellato ogni individualismo, e il pensiero unico
omologante, si è imposto sull’istinto primordiale e la capacità di
discernimento. In questo modo ci atteniamo alle indicazioni di un libretto di
istruzioni che, lo stesso Sistema, ci consegna il giorno stesso della nostra
venuta al mondo.
In
breve, l'uomo è stato per sempre privato della consapevolezza trasfigurando,
così, il significato di esistenza, in un particolare stato vegetativo.
Oggi,
la scienza moderna al soldo del potere economico liberista relativista, si è
sbarazzata della spiritualità, ritenendola un vero e proprio impedimento al suo
piano di omologazione degli individui che, nella pratica coerenza dei valori,
principi e doveri, vanificavano il commercio dell’effimero e dell’illecito. Il
senso di colpa, che interveniva sulle scelte e i comportamenti, limitandone le
degenerazioni, è stato miseramente scalzato e surrogato dal “tutto è relativo”
come il nuovo slogan del Sistema potere, assurto a dogma assoluto e
irrinunciabile delle società consumiste occidentali.
Le
granitiche e imperiture dighe dell’etica, si sono sbriciolate sotto l’imponente
pressione del liberismo relativista e consumista. I principi etici, regolatori
e sentinelle dei comportamenti umani, sono stati rimossi per sempre e, vizio,
perversione e paura, li hanno sostituiti. Il male, un tempo riconoscibile
e collocabile, ha assunto le sembianze della normalità, espropriando lo spirito
dell’uomo e privandolo, così, della consapevolezza, del discernimento e della
dignità.
Sostenere
poi la tesi dell’eterna e inevitabile “necessità” del male, attestandola come
fattore fisiologico, sarebbe come affermare che le spade delle legioni romane
uccidevano al pari delle bombe intelligenti, al fosforo o nucleari. Che le
cadute da cavallo (mezzi di trasporto di un tempo), le potremmo serenamente
paragonare (per numero e conseguenze), agli incidenti che, giornalmente,
si consumano sulle nostre strade e autostrade. Che il tasso, di sostanze
tossiche, inquinanti e mortali, disperse nelle acque di fiumi, laghi, mari,
falde acquifere e sul territorio, non è un novità di oggi - che l’aria delle
nostre città è la stessa di sempre - che l’estinzione sistematica di specie
animale e vegetali è un fattore, endemico alle ragioni della natura stessa.
No!!
Oggi esiste di fatto una frattura incolmabile che separa il passato da
quest’epoca nefasta, e qualsiasi parallelo mortifica la lapalissiana realtà e
il buon senso.
In
verità non sappiamo più distinguere il male dal maligno, la libertà dalla
licenza, la furbizia dall’intelligenza e il progresso dalla catastrofe
ambientale.
Il
relativismo è con noi!
Gianni
Tirelli
Nessun commento:
Posta un commento