OPERAZIONE SANGUISUGA di G.Tirelli
“Immaginiamo il pianeta terra come una
grossa arancia dove, migliaia di sottilissime cannucce, penetrandola, la
svuotano, prosciugandola dal suo succo vitale.
Presto, l’arancia, perderà per sempre la
sua elasticità originale, trasformandosi in un corpo rigido, vacuo ed
estremamente leggero - questo è ciò che succede alla Terra”
Il meccanismo che innesca gran parte dei
moderni terremoti, è lo stesso che produce le voragini che si aprono sul suolo
della città di Napoli.
L’uomo industriale, per oltre cento anni,
ha vampirizzato il sottosuolo terrestre, defraudandolo da gas, petrolio, acqua
e minerali.
Questa ininterrotta “operazione sanguisuga”,
ha reso la crosta terrestre fragile, vuota e rigida.
In mancanza di questi elementi, che hanno
la funzione di ammortizzatori, queste enormi cavità, svuotate del loro
contenuto, tendono, alla prima scossa, a implodere su se stesse, dando origine
ai moderni terremoti.
Lo stesso fenomeno, in scala
infinitesimale, ma del tutto identico, lo possiamo applicare alla città di
Napoli e alle sue voragini. Non dimentichiamo, inoltre, che tutto ciò che
l’uomo industriale sottrae al sottosuolo, si trasforma – per un processo, di
combustione – in CO2 e varie altre formazioni gassose inquinanti che, a tempo debito,
innescheranno una apocalittica reazione chimica.
Una seconda parte di quelle che,
comunemente, vengono definite risorse energetiche, muteranno la loro originaria
natura in rifiuti tossici perenni e quotidiana spazzatura incenerita dentro
“moderni forni crematori”.
Questo continuo sottrarre materiale al
sottosuolo, trasformato poi in energia, ha reso il nostro pianeta più leggero e
la nostra atmosfera più pesante e irrespirabile. A causa di questo squilibrio,
le conseguenze saranno presto catastrofiche.
Il “segreto” del Giappone, in virtù del
quale si è evitata la catastrofe urbana, sta in tecnologie come i cuscinetti
antisismici disposti alla base degli edifici, apparecchi detti “dissipatori”
che assomigliano agli ammortizzatori di un auto e vengono disposti tra un piano
e l’altro degli edifici più a rischio.
Petrolio, gas e acqua (al pari delle misure
antisismiche, adottate per evitare l’implosione degli edifici giapponesi), sono
gli ammortizzatori naturali della crosta terrestre, deputati a mitigare gli
effetti disastrosi di improvvise scosse telluriche indotte da un processo di
assestamento, impercettibile ma continuo, delle placche tettoniche.
Del resto, la stessa struttura ossea
dell’uomo, si frantumerebbe in mille pezzi, se non fosse per quel sofisticato e
ingegnoso sistema di muscoli, di liquidi e di cartilagini che concorrono a
distribuire le sollecitazioni prodotte dalla nostra mobilità, sul resto del
corpo. La colonna vertebrale (come esempio) è un tubo semirigido, costituito da
una serie di anelli ossei – le vertebre – uniti da dischi ammortizzatori,
elastici. Il disco intervertebrale è formato da una porzione centrale, il
“nucleo polposo”, che si compone di una sostanza gelatinosa e agisce da
ammortizzatore e, senza la quale, ci sarebbe precluso ogni movimento.
Immaginiamo adesso il pianeta terra come
una grossa arancia dove, migliaia di sottilissime cannucce, penetrandola, la
svuotano, prosciugandola dal suo succo vitale.
Presto, l’arancia, perderà per sempre la
sua elasticità originale, trasformandosi in un corpo rigido, vacuo ed
estremamente leggero. Questo è ciò che succede alla Terra.
Questa mia tesi che, per nessun motivo al
mondo, può essere smentita e, ne io, essere accusato di eccentrico
catastrofismo, è il risultato di una ricerca logica e antropologica sulla base
di dati concreti e di segnali evidenti e lapalissiani.
La conoscenza e, la comprensione della
realtà, si avvalgono dell’intuizione; quella particolare capacità, che esula
dalla sfera del profetico per attestarsi come l’estensione sensoriale di una
mente libera e liberata da preconcetti, da pregiudizi, da luoghi comuni e
dipendenze culturali, storiche e psicologiche.
Tutto questo, filtrato dal raziocinio,
produce, come ultimo passaggio, quella che oggi, (una parola che pronunciamo
sempre con timore), abbiamo chiamato, “la Verità”.
La fantasiosa teoria, poi, dei terremoti
provocati da mini testate nucleari, appartiene a un genere di letteratura che,
per indole, preferisco disertare.
Sono ben consapevole di quanto, la
stupidità umana, abbia prodotto nel corso questo secolo: guerre, bombe,
nazismo, consumismo e relativismo, ma niente che possa competere con la potenza
di una natura che non tarderà a sferrare la sua vendetta, su questa umanità
insensata che ha voluto sfidarla e deriderla.
Un tempo eravamo api e formiche oggi, siamo
sanguisughe e termiti.
E’ partito il conto alla rovescia e, il
Sistema, come una bomba ad orologeria, è sul punto di esplodere. Gli individui,
della società delle illusioni, ricurvi sulle loro debolezze, paure e, incapaci
di qualsiasi rinuncia, si sono resi responsabili e complici di quell’immane
tragedia che segnerà un punto di svolta radicale e di non ritorno, nella storia
dell’umanità.
La vendetta della Madre Terra, presto, si
renderà palese in tutta la sua potenza, violenza e crudeltà, senza sconti, per
sancire, ancora una volta, la sua volontà trascendente e la logica suprema
delle sue imperiture ragioni. Tutte le centrali nucleari al mondo, per un
motivo o per un altro e, causa le interazioni impreviste o predestinate di
fattori che esulano dalla nostra capacità di analisi, logica e di comprensione,
sono destinate ad esplodere.
Gianni Tirelli
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