lunedì 30 gennaio 2012

L’ARIA E’ CAMBIATA E LA PACCHIA E’ FINITA




L’ARIA E’ CAMBIATA E LA PACCHIA E’ FINITA
“Il bene comune non si ricava dalla somma, di piccoli interessi particolari, vantaggi o privilegi di corporazione, ma sta nella comune rinuncia a personalismi, egoismi, dipendenze e malsane abitudini, intervenendo così a ristabilire l’armonia di una civile convivenza, smussando le asperità e le frizioni fra i diversi livelli sociali e facilitando il percorso verso il raggiungimento della felicità”.
Se l’esempio di questi ultimi decenni, è il risultato della “POLITICA”, uno scontro perenne fra opposte tifoserie tale da avere trasformato il parlamento in un campo da calcio dove gli arbitri vengono sistematicamente insultati e delegittimati a fine di interessi di casta, a danno della società tutta e dei diritti dei cittadini, meglio sarebbe l’Anarchia.
A chi non darebbe fastidio un Signore, che nell’arco di soli due mesi è stato in grado di mettere in pratica ciò che altri signori, non hanno fatto in vent’anni?
Una banda di parassiti che si sono resi responsabili e complici di un disastro economico senza precedenti e di una deriva morale e di valori che ha scaraventato il nostro paese nel più profondo oscurantismo.
Solo due mesi di governo Monti, hanno evidenziato in forma lapalissiana la natura perversa dei passati governi - un confronto dal quale non possiamo sottrarci e che ci costringe (volenti o nolenti) a trarne le debite conclusioni.
E’ per tanto facile immaginare che il nostro paese non sarà più lo stesso, e di tutta questa marmaglia di faccendieri della politica non resterà traccia.
La diaspora di partiti come PDL e Lega, è già in atto! L’immagine che sta dando Monti della politica - sobrietà, pragmatismo, equidistanza dagli interessi di parte e ideologici – sta mutando per sempre quella visione clientelare, arcaica e provinciale alla quale ci avevano abituati i vari Bossi e i Berlusconi.
Niente li potrà più salvare dalle inesorabili logiche e interazioni di quel meccanismo perverso (dagli stessi programmato), che a breve farà carne da macello di ogni loro presunta, eventuale rivincita. Sia, che approvino o disapprovino l’operato di Monti, che sbraitino o si adeguino, che si compattino o si dividano, per loro è la fine. Una fine certa!
L’aria è cambiata! E’ arrivato il momento di farla circolare, di aprire le finestre al nuovo giorno, per l’iberarci dalle contaminazioni e dal fetore di una classe politica marcia, corrotta e mafiosa che ha intaccato i gangli vitali della società e oscurato il futuro delle nuove generazioni.
Ascoltare ancora Bossi che manda “affanculo” questo e quello, che parla di secessione, di padania libera, di Roma ladrona, ecc.. mi procura un tale stato di cristiana pena, da essere spinto alla preghiera per intercedere grazia a Dio che ce ne liberi per sempre! Lui, che in tutti questi anni, nonostante i ricatti, le minacce e la voce grossa, non è riuscito a spuntare la benché minima riforma: un bamboccio di carta senza palle che ha votato confermando la tesi surreale del Nano, di una presunta parentela di Ruby con Munarak – e contro l’arresto di Nicola Cosentino! Ma chi la vuole più sta gente, ignorante e senza onore???
Oggi minaccia Berlusconi di fare cadere Formigoni, se non abbandona il sostegno a Monti. Quel Nano malefico con tacchi e parrucchino che oggi conta come il due di picche, e la sola cosa che può fare, è di occuparsi dei suoi processi, comprando qualche nuovo testimone in più, per allungare i tempi del giudizio fino alla prescrizione! Queste sono le loro priorità!
Il paese, il bene comune, lo stato sociale e di diritto, non sono che parole vuote di una canzone che non hanno mai intonato, ma impedimenti e ostacoli insormontabili al fine di espletare i loro interessi e
privilegi.

“In questo paese c’è prima di ogni cosa, un grande bisogno di verità e di moralità: il Paese deve essere al corrente di come stiano realmente le cose con assoluta trasparenza e deve potersi fidare dell'impegno etico e professionale di chi lo governa. Questo esige una tensione morale alta, costante e vigile, che metta l'equità al primo posto, cerchi in tutto la giustizia e induca chi governa a dare l'esempio, chiedendo anzitutto a chi è chiamato a legiferare di rinunciare a privilegi e di fare sacrifici in misura anche più alta rispetto a quanto domandato a tutti - arrivando a volte perfino a esigere il coraggio della solitudine: non di una solitudine sprezzante o immotivata, ma di quell'assumersi fino in fondo le proprie responsabilità davanti alla coscienza e alle urgenze del bene comune, che può avvenire solo nel crogiuolo di convinzioni profonde e di un'assoluta libertà da pressioni e interessi forti e di natura particolare”.
Una solitudine che va peraltro chiesta a tutti coloro che hanno responsabilità per la casa comune, nella certezza che, quando la nave rischia di affondare, ognuno deve fare la sua parte senza mascherarsi dietro logiche faziose o interessi personali. Senza una simile tensione etica affonderemo tutti.
La pacchia è finita!
Gianni Tirelli



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