L’ARIA E’ CAMBIATA E LA PACCHIA E’
FINITA
“Il bene comune non si ricava dalla
somma, di piccoli interessi particolari, vantaggi o privilegi di corporazione,
ma sta nella comune rinuncia a personalismi, egoismi, dipendenze e malsane
abitudini, intervenendo così a ristabilire l’armonia di una civile convivenza,
smussando le asperità e le frizioni fra i diversi livelli sociali e facilitando
il percorso verso il raggiungimento della felicità”.
Se l’esempio di questi ultimi
decenni, è il risultato della “POLITICA”, uno scontro perenne fra opposte
tifoserie tale da avere trasformato il parlamento in un campo da calcio dove
gli arbitri vengono sistematicamente insultati e delegittimati a fine di
interessi di casta, a danno della società tutta e dei diritti dei cittadini,
meglio sarebbe l’Anarchia.
A chi non darebbe fastidio un
Signore, che nell’arco di soli due mesi è stato in grado di mettere in pratica
ciò che altri signori, non hanno fatto in vent’anni?
Una banda di parassiti che si sono
resi responsabili e complici di un disastro economico senza precedenti e di una
deriva morale e di valori che ha scaraventato il nostro paese nel più profondo
oscurantismo.
Solo due mesi di governo Monti, hanno
evidenziato in forma lapalissiana la natura perversa dei passati governi - un
confronto dal quale non possiamo sottrarci e che ci costringe (volenti o
nolenti) a trarne le debite conclusioni.
E’ per tanto facile immaginare che il
nostro paese non sarà più lo stesso, e di tutta questa marmaglia di faccendieri
della politica non resterà traccia.
La diaspora di partiti come PDL e
Lega, è già in atto! L’immagine che sta dando Monti della politica - sobrietà,
pragmatismo, equidistanza dagli interessi di parte e ideologici – sta mutando
per sempre quella visione clientelare, arcaica e provinciale alla quale ci
avevano abituati i vari Bossi e i Berlusconi.
Niente li potrà più salvare dalle
inesorabili logiche e interazioni di quel meccanismo perverso (dagli stessi
programmato), che a breve farà carne da macello di ogni loro presunta, eventuale
rivincita. Sia, che approvino o disapprovino l’operato di Monti, che sbraitino
o si adeguino, che si compattino o si dividano, per loro è la fine. Una fine
certa!
L’aria è cambiata! E’ arrivato il
momento di farla circolare, di aprire le finestre al nuovo giorno, per l’iberarci
dalle contaminazioni e dal fetore di una classe politica marcia, corrotta e
mafiosa che ha intaccato i gangli vitali della società e oscurato il futuro
delle nuove generazioni.
Ascoltare ancora Bossi che manda “affanculo”
questo e quello, che parla di secessione, di padania libera, di Roma ladrona,
ecc.. mi procura un tale stato di cristiana pena, da essere spinto alla
preghiera per intercedere grazia a Dio che ce ne liberi per sempre! Lui, che in
tutti questi anni, nonostante i ricatti, le minacce e la voce grossa, non è
riuscito a spuntare la benché minima riforma: un bamboccio di carta senza palle
che ha votato confermando la tesi surreale del Nano, di una presunta parentela
di Ruby con Munarak – e contro l’arresto di Nicola Cosentino! Ma chi la vuole
più sta gente, ignorante e senza onore???
Oggi minaccia Berlusconi di fare
cadere Formigoni, se non abbandona il sostegno a Monti. Quel Nano malefico con
tacchi e parrucchino che oggi conta come il due di picche, e la sola cosa che
può fare, è di occuparsi dei suoi processi, comprando qualche nuovo testimone
in più, per allungare i tempi del giudizio fino alla prescrizione! Queste sono
le loro priorità!
Il paese, il bene comune, lo stato
sociale e di diritto, non sono che parole vuote di una canzone che non hanno
mai intonato, ma impedimenti e ostacoli insormontabili al fine di espletare i
loro interessi e
privilegi.
“In questo paese c’è prima di ogni
cosa, un grande bisogno di verità e di moralità: il Paese deve essere al corrente
di come stiano realmente le cose con assoluta trasparenza e deve potersi fidare
dell'impegno etico e professionale di chi lo governa. Questo esige una tensione
morale alta, costante e vigile, che metta l'equità al primo posto, cerchi in
tutto la giustizia e induca chi governa a dare l'esempio, chiedendo anzitutto a
chi è chiamato a legiferare di rinunciare a privilegi e di fare sacrifici in
misura anche più alta rispetto a quanto domandato a tutti - arrivando a volte
perfino a esigere il coraggio della solitudine: non di una solitudine
sprezzante o immotivata, ma di quell'assumersi fino in fondo le proprie
responsabilità davanti alla coscienza e alle urgenze del bene comune, che può
avvenire solo nel crogiuolo di convinzioni profonde e di un'assoluta libertà da
pressioni e interessi forti e di natura particolare”.
Una solitudine che va peraltro
chiesta a tutti coloro che hanno responsabilità per la casa comune, nella
certezza che, quando la nave rischia di affondare, ognuno deve fare la sua
parte senza mascherarsi dietro logiche faziose o interessi personali. Senza una
simile tensione etica affonderemo tutti.
La pacchia è finita!
Gianni Tirelli
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