Uranio, macellato il bestiame mitragliato a Capo Frasca
Secondo un testimone, cavalli e buoi che sconfinavano durante le esercitazioni, dopo essere stati colpiti dalle mitragliatrici, venivano caricati sui mezzi e portati nella mensa per essere cucinati e dati in pasto al personale in servizio
CAGLIARI. Alcuni capi di bestiame, che si trovavano nella zona dei mitragliamenti nel Poligono di Capo Frasca, nell'Oristanese, sarebbero stati colpiti dai proiettili, realizzati con metalli pesanti, e quindi dalle nanoparticelle degli stessi. Il bestiame sarebbe stato poi macellato e cucinato. La denuncia è del presidente dell'Associazione italiana assistenza vittime arruolate nelle forze armate e famiglie dei caduti (Anavafaf), Falco Accame.
"Durante la recente visita della Commissione Parlamentare d'Inchiesta del Senato sull'uranio impoverito e nanoparticelle non sono emersi dei fatti verificatisi nel poligono di Capo Frasca (e forse in altri) aventi interesse per la salute del personale - ha spiegato Accame - mentre noi abbiamo appreso del bestiame mitragliato. Non sappiamo se l'attività di macelleria era stata autorizzata o meno e se le Asl abbiano effettuato controlli. Ma certamente le nanoparticelle depositate nei corpi degli animali sono nocive per la salute. La Commissione Senatoriale è stata dallo scrivente informata su chi può testimoniare in merito. Non è accettabile che il segreto nei Poligoni copra questioni che riguardano la salute del personale. Il segreto deve limitarsi a questioni riguardanti le traiettorie dei proiettili e gli effetti causati dalle esplosioni. Un testimone dell'attività nei poligoni ha raccontato che 'il bestiame presente nella zona logistica del poligono (cavalli e buoi) spesso sconfinavano dal loro pascolo e si inoltravano nella zona bersagli del mitragliamento, colpiti dai proiettili degli aerei durante le esercitazioni venivano poi caricati sui mezzi e portati nella mensa per essere sezionati, cucinati e distribuiti nei pasti giornalieri'"
(IlMinuto) – Cagliari, 12 gennaio – Denunciare per l’ennesima volta la politica dei tagli della scuola pubblica. Con questo obiettivo il Coordinamento Precari Scuola Oristano promuove uno sciopero della fame a staffetta. “Gli effetti disastrosi dei tagli – si legge in una nota che spiega i motivi dello sciopero – sono ormai sotto gli occhi di tutti: precariato dilagante, licenziamenti di massa, la mancata retribuzione del servizio, violazione del diritto allo studio a tutti i livelli”. Il Coordinamento invita tutti i cittadini ad aderire alla protesta sulla pagina facebook “Scuola: dalla miseria alla fame”. “Chiediamo – si legge nell’appello – a voi tutti, genitori, studenti, lavoratori, personale della scuola, e a chiunque voglia, di aderire a tale iniziativa offrendo una giornata alla causa. La scuola è a digiuno: non lasciamola morire di fame!”. Continua a leggere ‘Istruzione: uno sciopero della fame per salvare la scuola pubblica’
(IlMinuto) – Cagliari, 11 gennaio – Alcoa chiude a Portovesme. La decisione della multinazionale di Pittsburgh, confermata ieri a Cagliari nel corso di una riunione con i rappresentanti sindacali, lascerà senza lavoro circa 800 persone nel Sulcis. Cgil, Cisl e Uil sono pronti a mobilitarsi per difendere l’occupazione. “Lunedì – si legge in una nota stampa – si riuniranno le segreterie unitarie per assumere le necessarie decisioni, compresa una mobilitazione per difendere il tessuto produttivo e industriale dell’Isola, di cui l’Alcoa rappresenta un patrimonio fondamentale”. Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha annunciato per oggi la convocazione di un incontro urgente col Governo sulla vertenza. Ma per Vittorio Macrì, consigliere comunale a Carbonia del Prc-Fds, la Giunta ha gravi responsabilità perché “in questi mesi si è cullata rinviando il problema Alcoa al 31 dicembre 2012, non dando ascolto ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali che da mesi non si sono stancati di richiamare l’attenzione su quanto poteva succedere alla fabbrica”. Continua a leggere ‘Alcoa conferma chiusura Portovesme, ma a Londra l’alluminio costa di più. Sindacati pronti alla mobilitazione’
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