Venerdì 13 Gennaio 2012 14:13
SOS SUPERMERCADOS BOCHINT S'ECONOMIA SARDA
La Grande Distribuzione riduce le aree di mercato e progressivamente distrugge i settori economici tradizionali, i quali si vengono a trovare in una perenne situazione di crisi e dipendenza dalle elemosine statali che le mantengono in uno stato vegetativo.
Questo processo, realizzato attraverso una retorica del progresso e dell’inesorabile evoluzione dell’economia, gradualmente allontana le nuove generazioni dai settori realmente produttivi e tradizionali, imponendo una monocoltura economica ed un’economia di dipendenza, per cui l’unico lavoro possibile sembra essere quello del cassiere, del magazziniere, o del cameriere per la “stagione” (per non parlare del farsi soldato...) nonostante le proprie aspirazioni siano ben diverse.
Da questo punto di vista non è un caso che i centri commerciali dilaghino proprio nella nostra isola e in particolare in quelle zone sacrificate maggiormente all’economia di dipendenza come le zone interessate negli anni Sessanta da grossi impianti industriali. La Grande Distribuzione è un’altra delle facce del colonialismo italiano ed europeo che distrugge la nostra possibilità di sviluppo economico e sociale.
È importante che i sardi inizino da subito a disertare i centri commerciali e a rivolgersi sempre in maniera crescente ai piccoli produttori, ai mercati rionali e alla filiera corta. Questo darebbe un segnale importante ma non certo sufficiente né risolutivo del problema su larga scala.
A Manca pro s’Indipendentzia sta lavorando all’interno del movimento indipendentista per costruire un’alternativa economica allo sfacelo impostoci dallo stato italiano e dalle sue leggi. Soltanto la costruzione di uno stato sardo libero, indipendente e realmente sovrano potrà ridare ossigeno e dignità all’economia del nostro paese e salvare l’economia sarda.
SOS SUPERMERCADOS BOCHINT S’ECONOMIA SARDA!
AZUA SAS PRODUTZIONES E-I SUS NEGUSCIU NOSTROS!
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Qui sotto potete scaricare il documento in pdf e il manifesto con i pesci!
Chiunque è invitato a stamparli e a diffonderli come meglio crede! Chiunque può distribuire il documento e appendere il manifesto nel suo esercizio!
La Grande Distribuzione riduce le aree di mercato e progressivamente distrugge i settori economici tradizionali, i quali si vengono a trovare in una perenne situazione di crisi e dipendenza dalle elemosine statali che le mantengono in uno stato vegetativo.
Questo processo, realizzato attraverso una retorica del progresso e dell’inesorabile evoluzione dell’economia, gradualmente allontana le nuove generazioni dai settori realmente produttivi e tradizionali, imponendo una monocoltura economica ed un’economia di dipendenza, per cui l’unico lavoro possibile sembra essere quello del cassiere, del magazziniere, o del cameriere per la “stagione” (per non parlare del farsi soldato...) nonostante le proprie aspirazioni siano ben diverse.
Da questo punto di vista non è un caso che i centri commerciali dilaghino proprio nella nostra isola e in particolare in quelle zone sacrificate maggiormente all’economia di dipendenza come le zone interessate negli anni Sessanta da grossi impianti industriali. La Grande Distribuzione è un’altra delle facce del colonialismo italiano ed europeo che distrugge la nostra possibilità di sviluppo economico e sociale.
È importante che i sardi inizino da subito a disertare i centri commerciali e a rivolgersi sempre in maniera crescente ai piccoli produttori, ai mercati rionali e alla filiera corta. Questo darebbe un segnale importante ma non certo sufficiente né risolutivo del problema su larga scala.
A Manca pro s’Indipendentzia sta lavorando all’interno del movimento indipendentista per costruire un’alternativa economica allo sfacelo impostoci dallo stato italiano e dalle sue leggi. Soltanto la costruzione di uno stato sardo libero, indipendente e realmente sovrano potrà ridare ossigeno e dignità all’economia del nostro paese e salvare l’economia sarda.
SOS SUPERMERCADOS BOCHINT S’ECONOMIA SARDA!
AZUA SAS PRODUTZIONES E-I SUS NEGUSCIU NOSTROS!
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Chiunque è invitato a stamparli e a diffonderli come meglio crede! Chiunque può distribuire il documento e appendere il manifesto nel suo esercizio!
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