BENI
SUPERFLUI RENDONO SUPERFLUA LA VITA
“La
finta espressività dello slogan é così la punta massima della nuova lingua
tecnica che sostituisce la lingua umanistica - essa è il simbolo della via
linguistica del futuro, cioè, di un mondo inespressivo, senza particolarismi e
diversità di culture, perfettamente omologato e acculturato. Di un mondo che a
noi, ultimi depositari di una visione molteplice, magmatica, religiosa e
razionale della vita, appare come un mondo di morte.” – Pasolini –
In
quale singolare e curioso posto dell’universo, può mai esistere una società che
basa la sua sopravvivenza sul consumismo sistematico di beni effimeri?
Azzarderei col dire, nell’antimateria. È evidente la folle incongruenza di una
tale logica che, nell’ossimoro, “più spendo e più guadagno”, incarna il germe
malefico del relativismo. Se sottraessimo dal PIL, tutta la “ricchezza”
prodotta dalla criminalità, dall’illegalità, dal degrado ambientale e, relativa
al consumo, di beni superflui, lo stesso si azzererebbe, e il pianeta forse,
potrebbe farcela.
Di
puttanate pubblicitarie, che con arroganza e prepotenza, interrompono i
programmi televisivi, se ne sentono a migliaia: “Questo prodotto ti cambia la
vita – un altro ti da il successo – buone come le cose di una volta – ricrescita
immediata dei capelli – ti riempie le rughe – snellisci dormendo – più giovane in poche settimane o sarai
risarcito – una nuova pillola per la felicità , un’altra per l’erezione – una
per dormire – due per sognare – un’altra per cagare - tre per volare - e tutte,
per l’immortalità.”
Diete, porcate, menzogne, imbrogli,
attentati alla salute pubblica, rappresentano i soggetti di quell’infinita
lista di futuri rifiuti da discarica, frutto di crimini, volgarità, violazioni
e illegalità. Chi permette tutto questo? La libertà o la licenza? La verità o
la mistificazione? La democrazia o un regime mediatico?
La
società dei consumi è una pura follia, e ciò che viene definito, “il mercato”,
in natura non esiste. E’ solo una costruzione giuridica, una mera invenzione.
La
politica, dovrebbe avere una funzione di garanzia e, in veste di controllore,
intervenire in maniera pragmatica qualora, le regole di mercato, venissero
eluse e aggirate. Il Sistema va spento, o non ne usciremo vivi! In casa mia si parlava di risparmio, e
non c’era posto per cose inutili e voluttuarie, ma necessarie e durevoli,
educandoci in questo modo, a sapere distinguere le une dalle altre.
Poveri
cittadini, confusi, raggirati, manipolati, spolpati, da un liberismo perverso e
demente! Il nostro Primo Ministro, si fa paladino del positivismo, e invita a
consumare e consumare ancora, per non interrompere quel fiume di denaro, che
con una continuità stupefacente, riempie da mezzo secolo, gli stomaci famelici
di imprenditori analfabeti e senza scrupoli. Se il cittadino risparmia, non
consuma! Le aziende, quindi, non hanno più ragione di pubblicizzare la loro
mercanzia e mister Bean & company, devono chiudere bottega. È esattamente
questo, ciò che intende dire il Grande Diseducatore al potere, testimonial,
indiscusso, di questo liberismo perverso e diabolico.
Gianni
Tirelli
Nessun commento:
Posta un commento