domenica 5 febbraio 2012

UN UOMO SENZ’ANIMA E FUTUROdi G.Tirelli


UN UOMO SENZ’ANIMA E FUTUROdi G.Tirelli

L’uomo partorito dalla rivoluzione industriale è soggetto ad una particolare forma di schiavitù, unica nella storia dell’uomo e in particolare, l’individuo iper tecnologico degli ultimi decenni, che è totalmente dipendente dal sistema. Quando presto, il sistema imploderà, per lui sarà la fine.

Quest’uomo non è in grado di procurarsi il cibo, di scaldarsi, di produrre alimenti, di soffrire e di decidere. E’ privo della più remota forma di volontà, e come il bambino egoista ed egocentrico, rifiuta ogni fatica fisica, responsabilità individuale e ragioni di consapevolezza, essendosi consegnato anima e corpo fra le grinfie del Sistema.

In realtà è un uomo incompiuto che interpreta alla lettera le indicazioni di un libretto di istruzioni che il Sistema gli consegna al momento della sua venuta al mondo. Le comodità che il Sistema ha messo a sua disposizione, lo hanno rammollito, fino a ridurlo ad uno stato di invalidità permanente. Etica, deontologia, morale e umanità si sono estinte per sempre, privandolo così della spiritualità; un essere completamente manipolabile, ricattabile e corruttibile – una vera larva umana-

L’individuo iper tecnologico non si è mai evoluto, causa una perversa operazione di lavaggio mentale che, in breve tempo, si è attestata come carattere genetico.
La maggior parte del suo cervello che per milioni di anni gli ha consentito di sopravvivere, di adattarsi alle varie circostanze, e produrre, quindi, vera conoscenza, non solo non è mai stata attivata ma, nella gran parte degli individui occidentali (nuove generazioni in particolare), è totalmente assente.

L’habitat che circonda il “piccolo umanoide” all’alba della sua venuta al mondo, condiziona per sempre il suo domani, ed é l’imprinting che modellerà la sua futura personalità. Televisione, video giochi, telefonino, play station e una montagna di sterile e invadente tecnologia (futuri rifiuti da discarica), lo deresponsabilizzano da ogni sforzo di immaginazione - esattamente il contrario della propaganda sbandierata dal Sistema: “In questo modo sviluppano la fantasia”.

Quelle, poi, che insistono col chiamare “comodità”, ma che in realtà si trasformano in un inferno quotidiano, costringono il “piccolo umanoide”, a declinare ogni ragionevole sforzo, adattandosi ad una sorta di baby prepensionamento e trascorrendo il resto della sua vita di fronte ad un computer; ingrassando a dismisura e precarizzando la sua salute fisica e mentale.
Poi arriva il momento della scuola materna, con gli infiniti giocattoli morti, di plastica e l’onnipresente televisione e, da li, fino al conseguimento dell’insulsa e sempre più inutile laurea.

Nel frattempo il Sistema si sfrega le mani, sapendo che un altro pollo è entrato nella gabbia delle illusioni, e che fuori da quella prigione non è più in grado di sopravvivere.

La fine del Sistema Liberista Relativista è in atto.

Io consiglierei a tutti di abbandonare la nave prima che affondi definitivamente, e noi con lei. 
Dobbiamo, oggi, riappropriarci della conoscenza del passato, delle certezze, e dei parametri di giudizio necessari per l’autodeterminazione, come espressione della libertà positiva. Diversamente, il relativismo dilagante ci sommergerà come uno tsunami, e non ci sarà domani, ne per noi, ne per i nostri figli.

Gianni Tirelli 

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