sabato 14 aprile 2012

benefici dei derivati della cannabis nel trattamento di numerose malattie,


La situazione legale dell'uso medico di Cannabis in Olanda
OLANDA: DAL 1 SETTEMBRE 2003 CANNABIS IN VENDITA IN FARMACIA
farmaciaCinque grammi per 40 euro a confezione: e' il prezzo della cannabis in vendita, dietro prescrizione medica, nelle farmacie dell'Olanda dal 1 settembre. Un "passo storico", ha commentato il direttore del Bureau voor Medicinal Cannabis (BMC) del Ministero della Sanita' olandese, Willem Scholten. Con la decisione presa dal governo di centrodestra, l'Olanda e' il primo Paese al mondo a dare il via libera all'acquisto di cannabis dietro presentazione di ricetta. L'Ufficio della cannabis medica olandese ha inoltre precisato le migliori modalita' di uso del prodotto, sconsigliandone il fumo e indicando invece l'infusione nel te' o la somministrazione via spray, visto che la vaporizzazione nel cavo orale permette un piu' rapido e completo assorbimento delle sostanze.
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Modalita' di assunzione
 
In un rapporto pubblicato nel marzo '99, l' Institute of Medicine della National Academy of Sciences statunitense, nel riconoscere i potenziali benefici dei derivati della cannabis nel trattamento di numerose malattie, poneva il problema della ricerca di una modalità di somministrazione diversa dal fumo (che costituisce la modalità usuale di assunzione a scopo "ricreativo").
L'inalazione di cannabinoidi tramite il fumo provoca infatti la contemporanea assunzione di sostanze irritanti per le vie respiratorie e potenzialmente cancerogene. Nel caso di persone immuno-depresse, debilitate o con problemi respiratori è senzaltro preferibile assumere i principi attivi con altre modalità.Già da alcuni anni sono disponibili in commercio (in Canada, Germania, Inghilterra, Olanda, e USA - ma non in Italia!) derivati della Cannabis assumibili per via orale: il dronabinol (Marinol®) e il nabilone (Cesamet®). La assunzione per via orale ha alcuni limiti: una parte dei principi attivi è inattivata nel passaggio atrraverso il fegato, il loro l'effetto è ritardato e, nel caso di assunzione per trattamento anti-nausea e anti-vomito, tale modalità risulta spesso inadeguata.
Nel tentativo di superare questi limiti è stato proposto l'impiego di spray sublinguali. L'uso di tali dispositivi si sta sperimentando, con risultati promettenti, in Inghilterra, in uno studio clinico promosso dalla GW Pharmaceutical.
Negli USA la American Cancer Society ha finanziato ricerche per la messa a punto di sistemi a rilascio transdermico, in pratica dei "cerotti" che rilasciano cannabinoidi nella circolazione sanguigna attraverso la pelle. Uno di questi sistemi è stato recentemente brevettatoe ha il vantaggio di un effetto farmacologico rapido e che si protrae per 4-6 ore.
Sempre negli USA inoltre, i risultati di un recente studio della NORML (National Organization for the Reform of Marijuana Laws) richiamano infine l'attenzione sui vantaggi legati all'inalazione tramite appositi dispositivi denominati vaporizzatori. Lo studio ha mostrato che e' possibile vaporizzare il THC ad una temperatura largamente inferiore a quella di combustione, eliminando, o riducendo sostanzialmente, le sostanze nocive presenti nel fumo.







Posologia e dosaggiGli effetti della Cannabis sono da riferire principalmente, ma non esclusivamente, al suo contenuto in tetraidrocannabinolo (THC), il suo maggiore principio attivo.
La maggior parte degli studi pubblicati hanno utilizzato derivati sintetitici del THC, a dosaggi variabili a secondo delle patologie prese in considerazione.
Vi è inoltre una ampia variabilità individuale nella soglia di risposta così come nella eventuale comparsa di effetti collaterali. Ne consegue che il dosaggio ottimale per il singolo paziente deve essere valutato caso per caso.
Per la stimolazione dell'appetito in pazienti con AIDS sono risultati sufficienti dosaggi di 2,5 mg di THC 2 volte al giorno
I dosaggi consigliati per il trattamento della nausea in chemioterapia sono di 5-10 mg di THC 3-4 volte al giorno, cominciando circa 6 ore prima dell'inizio della chemioterapia.
I dosaggi utilizzati per il trattamento della spasticità nei pazienti con sclerosi multipla variano da 2.5 mg di THC una volta al dì sino a 5 mg di THC tre volte al giorno. In uno studio (Martin, 1995) che ha utilizzato il nabilone, un cannabinoide sintetico, un dosaggio di 1mg al dì garantiva un buon controllo dei sintomi.
I dosaggi utilizzati per la terapia del dolore variano considerevolmente, a seconda della patologia di base, e vanno dai 5 ai 50 mg/die di THC.
Va sottolineato che i dosaggi sopra menzionati sono riferiti a preparati sintetici di THC assunti per ingestione.
Se si utilizzano derivati naturali della Cannabis va tenuto presente che le preparazioni a base di infiorescenze essiccate (marijuana) contengono mediamente il 2.5 % di THC (range 1-15%), mentre la resina della pianta (hashish) contiene mediamente il 10% di THC (range 5-20%).
Per calcolare la quantità di sostanza grezza necessaria per ottenere il dosaggio desiderato si può fare riferimento alla seguente tabella:

Dose THC desiderataConcentrazione di THC
della sostanza grezza
Quantita' necessaria
della sostanza grezza
2 mg2%100 mg
5%40 mg
10%20 mg
5 mg2%250 mg
5%100 mg
10%50 mg
10 mg2%500 mg
5%200 mg
10%100 mg
25 mg2%1,25 g
5%500 mg
10%250 mg
50 mg2%2,5 g
5%1 g
10%500 mg

Va tenuto presente, lo ripetiamo, che i dosaggi della letteratura scientifica si riferiscono a quantità assunte per via orale.
Se il prodotto viene assunto per via inalatoria, nella determinazione del dosaggio si deve considerare che la combustione può distruggere sino al 40% del principio attivo laddove l'assunzione per vaporizzazione può invece consentire una più completa estrazione del principio attivo.




 
      

Associazione per la Cannabis Terapeutica
sede legale: studio Campanelli/Averni via Dardanelli 37, 00195 Roma
sito internet: http://medicalcannabis.it - e-mail: act@medicalcannabis.it

Comunicato stampa del 27 gennaio 2010

OGGETTO: CURE PALLIATIVE E TERAPIA DEL DOLORE

      L'Associazione Cannabis Terapeutica plaude alla decisione del Ministero della Salute di far proprio l'Ordine del Giorno proposto in Senato dagli Onorevoli Donatella Poretti e Marco Perduca riguardante il ddl 1771 recante “disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore”.

      Tale OdG propone che la Canapa (Cannabis sativa) coltivata a scopo di studio presso il Centro di ricerca per le colture industriali di Rovigo non venga poi distrutta, come oggi accade, ma inviata presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze in modo da avviare una produzione tutta italiana di Cannabis medicinale. In questo modo si potrebbe evitare l'importazione di tali farmaci dall'estero, con un netto risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale e una semplificazione per i medici che decidano di prescriverli.
Ai pazienti, soprattutto, verrebbe risparmiata la faticosa e lunga trafila burocratica alla quale oggi sono sottoposti quando si devono procurare i farmaci cannabinoidi, nonché la spesa di svariate centinaia di euro al mese (quasi tutte per costi di importazione); infatti a tutt'oggi la situazione nelle varie regioni è ancora, inspiegabilmente, a “macchia di leopardo”, con alcune Unità Sanitarie che si assumono la spesa del farmaco, mentre altre fanno ricadere i costi al singolo paziente. Si ha così la paradossale e dolorosa situazione nella quale malati di gravi patologie, quali tumori, dolori neuropatici, epilessia, sclerosi multipla, paraplegia o altro, e per i quali le usuali terapie non sono più efficai, si vedono oggi virtualmente negata la possibilità di curarsi con i cannabinoidi, sostanze farmacologicamente attive e sulle quali negli ultimi anni si sono accumulate svariate evidenze scientifiche e studi di tipo clinico.

      Tale decisione, inoltre, permetterebbe di valorizzare ulteriormente due istituti pubblici, il Centro di ricerca per le colture industriali di Rovigo e lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, che svolgono un lavoro forse poco conosciuto ai più, ma sono delle eccellenze in campo scientifico e dei fiori all'occhiello nella ricerca italiana.

      Si auspica quindi che la proposta trovi riscontro e venga applicata, così da fare un piccolo, ma significativo passo avanti nella lotta contro il dolore.
       Il Presidente
       Dott.Francesco Crestani
   

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