IL LIBERISMO RELATIVISTA – LA QUINTESSENZA DEL MALIGNO di G.Tirelli
"Quel giorno colonne di demoni si incamminarono sulla terra poiché
qualcuno aveva aperto i sigilli..” da - Il mattino dei maghi -
Cos’è il liberismo se non l’espressione più
evidente del maligno! Inquinamento, rifiuti, deforestazione, armi e centrali
nucleari, estinzioni sistematica di infinite specie animali/vegetali, deriva
etica e morale, e tutto quel luna park di tecnologia invadente e invalidante
che ha trasfigurato la nostra esistenza in un inferno quotidiano, non sono gli
effetti meramente tecnici dell’azione umana, ma la manifestazione
dell’incombente presenza di un’entità demoniaca.
Gli uomini sulla terra, oggi, sono come le cellule di un
tumore che moltiplicandosi e ingrossandosi a dismisura (ipertrofia e
iperplasia), compromettono irrimediabilmente il funzionamento di un organo o di
una qualsiasi parte, del corpo.
Per tanto, quello che sta succedendo oggi sul nostro
pianeta, è lo stesso meccanismo che origina il cancro. Il Sistema Liberista
Relativista è il grande cancro e noi, le cellule cancerogene.
Ritenere un fattore tecnico la causa di tutto ciò,
imputabile alla sola azione dell’uomo, è estremamente riduttivo, poiché
sottintende la possibilità di una soluzione altrettanto tecnica, in grado di
riconvertire la situazione.
In verità, c’è qualcosa di più, di molto più serio e
inquietante: l’intervento del maligno.
Il maligno è un’entità astratta, occupante,
fatta della stessa sostanza del nulla che, subdolamente, si insinua e dimora
nella mente dell’uomo, e che oggi, diversamente da un tempo, possiede il suo
cuore e la sua anima. Non è una differenza da poco, ma direi che,
in maniera netta, si pone come spartiacque fra il mondo contadino e la
rivoluzione industriale, terreno di cultura del suo progetto mefistofelico. Ad
un certo livello di malvagità e crudeltà, poi, corrispondono effetti più o meno
devastanti. Nell’Apocalisse, raggiungono il loro apice, coronando il progetto
demoniaco, e nello sterminio di ogni forma umana e umanoide, consacrano la sua
vittoria.
In un passato (e neanche troppo lontano), il maligno era
dunque circoscritto all’individuo e le possibilità di contagio erano
inesistenti se non improbabili eccezioni, relegate all’interno di un gruppo.
Tutto ha avuto inizio con la rivoluzione industriale: le
prime scoperte, le macchine, la tecnologia e la scienza più in generale. Un
tale mutazione e degenerazione socio-culturale, ha rimosso ogni preesistente
regola, parametro e impianto etico, azzerando ogni individualità, personalismo
e slancio rivoluzionario. E’ stato facile, in questa condizione,
commercializzare, mercificare e imporre la nuova dottrina del male!
Tutto questo, in breve tempo, ha prodotto omologazione,
appiattimento e immobilità, relativizzando le scelte dell’individuo e i suoi
comportamenti.
E’ a questo punto che, il maligno, trova terreno fertile
per attuare il suo progetto necrofilo, occupando quello spazio vuoto, un tempo
destinato alla ragionevolezza e al libero arbitrio.
La prima e seconda guerra mondiale sono state le prove
prima del debutto ma, per il momento, neppure il piano demoniaco del nazismo
era stato in grado di piegare l’ultimo avamposto etico e i suoi irriducibili
anticorpi.
Tutto però si é rivelato inutile. Le metastasi del
maligno avevano già intaccato i gangli vitali della società occidentale. Con
l’avvento, poi, dei mezzi di comunicazione mediatici (radio, televisione e
seducente propaganda), e con la loro capacità invasiva e di plagio, si è
prodotto quello che, oggi, é il Capital Liberismo Relativista, coronamento di
una vittoria senza precedenti nella storia del male.
Non esistono, oggi, efficaci tecniche e strategie (vista
la sua virulenza e la moltitudine di seguaci, potenti e dominanti), in grado di
combatterlo e contrastarlo.
Dobbiamo per tanto sapere riconvertire il maligno, in
benigno, rinunciando al Sistema, alle sue dipendenze e seduzioni, alle sue
invitanti ed effimere promesse di libertà, felicità e di immortalità -
recuperare la perduta consapevolezza, l’auto sufficienza e la primitiva
autonomia.
In breve, dobbiamo fare un passo indietro,
e riassorbire tutti quei valori e principi etici che abbiamo svenduto e
barattato con il maligno rinunciando così per sempre al vero senso della vita,
alla spiritualità e alle sue ragioni.
Non ci sono domande, perché, sulle cause di
un di un tale scempio umano, ne attenuanti tese a giustificarne le
responsabilità comuni.
Ogni capacità di giudizio obiettivo, è
stata definitivamente rimossa o azzerata, tanto da non sapere più distinguere
fra il giusto e l’iniquo, la verità e la menzogna, e l’ambrosia dal veleno. Tutto questo é potuto accadere dopo avere
rimosso dentro di noi quell’impianto etico connaturato (spirito di
autoconservazione) in assenza del quale, ogni parametro di giudizio e di comparazione
é stato per sempre cancellato dal nostro DNA e dal nostro cuore. La perdita di
autonomia, materiale e psicologica, ci ha relegato dentro una schiavitù senza
catene, svuotandoci di ogni oggettiva responsabilità, personalismo e slancio di
ribellione.
Questi ultimi cento anni di storia sono
stati caratterizzati da una crescita esponenziale della violenza, della paura e
della crudeltà. Una escalation sistematica dell’orrore che non ha eguali nella
storia dell’umanità e che, nel Liberismo Relativista, incarna la quintessenza
del maligno al potere. Un potere di morte che ha tradotto ogni bellezza in
carne da macello, e la nostra anima, in un desolato deserto dello spirito - e
che oggi si appresta a sferrare l’attacco finale.
Gianni Tirelli
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