lunedì 21 maggio 2012


Lo statuto dei lavoratori nasce il

 20 maggio 1970

(19 Maggio 2012)
Il 20 maggio è una data importantissima
 per il mondo del lavoro: nel 1970 prese
 vita e forma lo Statuto dei Lavoratori.
 Una fondamentale conquista, ottenuta 
grazie a decenni di dura lotta per la
 classe operaia.
"Norme sulla tutela della libertà e dignità 

dei lavoratori, della libertà sindacale 
e dell'attività sindacale nei luoghi di 
lavoro e norme sul collocamento"  è una 
delle norme principali del diritto del
 lavoro italiano. La sua introduzione ha 
segnato importanti modifiche migliorative,
 sia sul piano delle condizioni di lavoro,
 sia sul piano dei diritti.
Fino ad oggi di fatto costituisce l'ossatura

 e la base del diritto al lavoro.

Un'ossatura che il governo Monti si sta

 apprestando a sgretolare. Non dobbiamo
 permetterlo!
Monti e la Fornero con una fredda volontà

 hanno spiegato che l'articolo 18 è un
 ferrovecchio, che la parola “reintegro”
 indica solo una possibilità remota, che i
 padroni otterranno fior fiore di ulteriori 
favori anche in fatto di 
precarizzazione del lavoro, che nessun altro
 governo avrebbe potuto far tanto
 per compiacere il padronato italiano. 

Le modifiche al nostro statuto del mondo

 del lavoro, che presto il governo 
approverà in forma definitiva,  sono
 inaccettabili per gli operai.

La CGIL e la FIOM evitino balbettii, rifiutino 

ogni subordinazione e attesa
 messianica (non avverrano miracoli
 dal cielo) e promuovano da subito un vero
 sciopero generale ad oltranza per
 il ritiro delle misure annunciate.
 In ogni caso nessuno potrà trincerarsi 
attorno al puro “dissenso”: è l'ora della 
contestazione di massa del governo
 e dei partiti che lo sostengono: nei luoghi 
di lavoro, nei movimenti di lotta,
 sul territorio.

Le stesse sinistre politiche e sociali, che di 

fatto sono alleate nelle varie
 amministrazioni locali col PD dei banchieri, 
non possono cavarsela col “distinguo” (SEL) o
 con la “critica” (PRC) delle misure
 annunciate da questa maggioranza
 di governo, ma devono rompere questa
 subordinazione politica.
Come si può criticare Monti senza criticare

 il PD? IL PD sostiene da sempre
 il governo Monti, ha votato l'invotabile
 in questi mesi di governo. Nessuno pensi 
che la nuova alternativa al governo
 Monti sia un nuovo centrosinistra di
 Bersani e Veltroni. Monti deve cadere, ma
 lo deve fare dal versante di classe! 
Basta con queste rimozioni
 "gattopardesche", tutto cambia e nulla cambia.
 L'unica alternativa a questo 
governo è un governo di classe.

Lo scontro sociale che si è aperto interroga la

 coerenza di tutte le sinistre: 
sindacali, sociali e politiche.
 E non lascerà spazio ad amiguità.

FONTE

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