ILVA: UNA VITTORIA DELL'OPERAIO O DEL PADRONE ?
LA SOLUZIONE ANTICAPITALISTA, UNICA VERA SOLUZIONE
articolo di Marco Ferrando
Colpisce non tanto il diffuso plauso che si respira a
sinistra verso la sentenza
sinistra verso la sentenza
sull'Ilva,
ma l'atteggiamento
subalterno verso la proprietà che l'intera vicenda rivela.
Lo dico non dal versante
Lo dico non dal versante
di un ambientalismo
ideologico
indifferente al lavoro ( “sussidi” al posto della fabbrica).
Ma proprio dal versante
Ma proprio dal versante
delle ragioni dei
lavoratori,
del loro posto di lavoro e della loro salute.
Che sono un riferimento centrale per
Che sono un riferimento centrale per
la stessa
battaglia ambientalista.
A me pare che la sentenza del tribunale del Riesame
non tuteli né il lavoro, né
A me pare che la sentenza del tribunale del Riesame
non tuteli né il lavoro, né
la salute.
Tutela clamorosamente
gli interessi della proprietà: dietro la foglia di fico di innocue
raccomandazioni
raccomandazioni
ambientali e col patrocinio
di un
governo
Monti infarcito di “amici” dell'azienda.
Guardiamo in faccia la realtà. Nel '95 lo Stato regala
Italsider al “rottamaio”
Guardiamo in faccia la realtà. Nel '95 lo Stato regala
Italsider al “rottamaio”
Riva a prezzi stracciati.
Diciotto anni dopo lo Stato socializza i costi dei crimini del padrone,
mettendo
mettendo
la miseria di 300 milioni
di denaro
pubblico ( ossia dei contribuenti) nella cosiddetta “bonifica”.
Il padrone Riva
Il padrone Riva
non mette un euro. I 90 milioni
di investimento “ecologico” nell'area Ilva che l'ex prefetto
Ferrante sbandiera,
Ferrante sbandiera,
se mai fossero veri,
riguardano
il passato. Ed evidentemente sono stati senza effetto.
Sul futuro la proprietà
Sul futuro la proprietà
si tiene le mani libere.
Continua a battere cassa per ottenere altri soldi pubblici.
Si riserva di scaricare sui lavoratori eventuali
spese
aziendali per la “messa a norma degli impianti” dichiarando
in quel caso una
in quel caso una
“possibile riduzione della
produzione con possibili effetti sul personale”
( Ferrante su Sole 24 ore dell'8/8).
( Ferrante su Sole 24 ore dell'8/8).
Infine lo stesso Ferrante
figura,
in rappresentanza di Riva, come controllore della messa
a norma degli impianti
a norma degli impianti
“sequestrati”: il padrone
controlla se stesso. In altri termini: posti di lavoro e salute
restano nelle mani
restano nelle mani
e sotto il controllo di
una proprietà
e di un padrone che la stessa magistratura, con decenni di ritardo,
ha dichiarato “criminali”.
Ciò che stupisce, tuttavia, non è la brutalità del profitto e dello Stato
Ciò che stupisce, tuttavia, non è la brutalità del profitto e dello Stato
che lo tutela. Ma la subordinazione al
padrone ( e allo Stato) di chi dovrebbe tutelare gli operai e la loro vita.
In altri termini, capisco l'esultanza
dell'”unità nazionale montiana” a sostegno della “soluzione” trovata,
col coro immancabile di Confindustria e
banchieri. Ma perchè l'esultanza di Nichi Vendola e persino
di Paolo Ferrero?
C'è una cosa che accomuna tutte le sinistre sindacali e politiche
in questa
di Paolo Ferrero?
C'è una cosa che accomuna tutte le sinistre sindacali e politiche
in questa
vicenda, al di là delle loro diverse
collocazioni. Che nessuno ha rivendicato e rivendica l'esproprio
di una
di una
proprietà criminale.
Che tutti considerano
normale- nel nome della “difesa del lavoro”- che resti al suo posto
un padrone
un padrone
che assassina operai e loro
familiari nel nome del profitto. Nel migliore dei casi gli si chiede,
con scarso
con scarso
successo, di pagare i costi del
proprio crimine e della sua continuità.
E' una posizione subalterna.
Il PCL si è schierato da subito, come sempre, al fianco degli operai
dell'ILVA
E' una posizione subalterna.
Il PCL si è schierato da subito, come sempre, al fianco degli operai
dell'ILVA
e della difesa del lavoro,
contro
ogni posizione che in nome dell'ambiente chiede la chiusura della fabbrica.
Ma la difesa del lavoro è
inseparabile
dalla difesa della vita del lavoratore e dei suoi figli. Un padrone che
si fa scudo
si fa scudo
del diritto al lavoro per
negare
il diritto alla vita, dev'essere espropriato e senza alcun indennizzo.
L'azienda nazionalizzata va posta
sotto il
controllo degli operai. Gli enormi utili realizzati dal padrone Riva
( oltre 3 miliardi di euro nei soli ultimi due anni)
vanno requisiti e investiti nella riorganizzazione della produzione,
nel cambiamento degli impianti, nella
bonifica
dei territori. Il tutto sotto il controllo vigile dei lavoratori e dei comitati
di quartiere della città.
Questa è l'unica vera soluzione di svolta, capace di difendere
insieme lavoro
insieme lavoro
e salute, produzione e ambiente.
Perchè non battersi unitariamente a sinistra per questa
rivendicazione
Perchè non battersi unitariamente a sinistra per questa
rivendicazione
elementare?
Perchè non raccogliere e tradurre attorno a questa rivendicazione
il punto
il punto
di vista di una parte importante
della
stessa classe operaia dell'Ilva, che non è disponibile a piegare la testa
al padrone?
Si dirà che questa soluzione è “irrealistica” perchè è incompatibile
col capitalismo.
Si dirà che questa soluzione è “irrealistica” perchè è incompatibile
col capitalismo.
E' una verità mal posta.
E' il capitalismo ad essere incompatibile col lavoro e con la vita.
Conciliare lavoro
Conciliare lavoro
e vita significa mettere in
discussione i fondamenti su cui il capitalismo si regge.
A partire dal “sacro”
A partire dal “sacro”
diritto di proprietà.
Il caso ILVA è solo la drammatica metafora di un bivio generale
che interroga
Il caso ILVA è solo la drammatica metafora di un bivio generale
che interroga
il movimento operaio:
o si riconduce ogni lotta sociale e ambientale alla prospettiva
anticapitalista e
anticapitalista e
dunque rivoluzionaria,
o ci si subordina ai miasmi velenosi di un capitalismo fallito
e dei suoi odiosi
e dei suoi odiosi
ricatti. In altri termini:
o un governo dei lavoratori, o il governo del capitale. “Irrealistica” ,
quella sì,
quella sì,
è l'eterna pretesa
della conciliazione degli opposti. Magari presentando come
“vittoria” una
“vittoria” una
soluzione benedetta dal padrone.
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