mercoledì 7 novembre 2012

DAL FRONTE SARDO

SOVRANITÀ DELLA SARDEGNA
SOVRANITÀ DELLA SARDEGNA
  • Mercoledì 07 Novembre 2012 15:02

    Assolti Bellomonte e Morlacchi

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    Assolti Bellomonte e Morlacchi. Di nuovo
    Assolto di nuovo, nonostante la evidente persecuzione giudiziaria, il sindacalista sardo Bruno Bellomonte. E con lui anche Manolo Morlacchi e Costantino Virgilio. La Corte d'Appello riduce anche le altre condanne.


    Leggi anche: “Condannate Bruno Bellomonte”. Se non è persecuzione questa…

    Finalmente una buona notizia. Come era già accaduto nel primo grado di giudizio, il dirigente politico indipendentista e sindacalista Bruno Bellomonte è stato assolto dalla infamante e infondata accusa di aver contribuito alla rifondazione di una versione bis delle ‘Brigate Rosse’. Una accusa che non stava in piedi ma che è costata al lavoratore siciliano trapiantato in Sardegna anni di persecuzioni, il carcere e il licenziamento da Trenitalia. Per l’assoluzione ha deciso intorno alle 14 di oggi la Corte d’Appello d’Assise di Roma al termine di un nuovo procedimento giudiziario.

    Che ha contribuito a smontare parte del fantasioso teorema accusatorio anche nei confronti degli altri imputati nel processo, rivedendone al ribasso le pene comminate in primo grado. La corte presieduta da Mario Lucio D'Andria ha condannato a 5 anni di reclusione Massimo Riccardo Porcile che in primo grado aveva avuto 7 anni e 6 mesi; ha confermato la condanna a 8 anni e 6 mesi per Gianfranco Zoia; ha ridotto a 3 anni e 6 mesi la condanna inflitta a Bernardino Vincenzi che in primo grado aveva avuto 4 anni e 6 mesi.

    Sconfitto quindi il teorema accusatorio del procuratore generale Antonio Marini che aveva sollecitato per tutti gli imputati condanne che andavano dai 15 ai 6 anni di reclusione. In nome del fatto che tutti i processati avrebbero tentato di organizzare un gruppo eversivo armato.

    Ma oltre a quella di Bruno Bellomonte, i giudici hanno confermato anche l'assoluzione per Manolo Morlacchi e Costantino Virgilio. Del gruppo degli imputati faceva parte anche Luigi Fallico, il romano morto il 9 maggio del 2011 in carcere a causa di un disturbo cardiaco non curato. Nei confronti degli imputati la corte aveva contestato i reati di associazione sovversiva con finalità di terrorismo, la violazione della legge sulle armi e la ricettazione. Alcuni erano accusati di aver organizzato il fallito attentato avvenuto il 26 settembre 2006 alla caserma Vannucci di Livorno, e poi un progetto di attentato contro il G8 previsto nell’isola sarda della Maddalena (ma il vertice poi venne trasferito a l’Aquila da Berlusconi).

    La sentenza di assoluzione per Bruno Bellomonte era attesa in Sardegna ed è stata accolta con grande soddisfazione dai compagni di A Manca Pro S'Indipendentzia e da quelli del comitato Libertade pro Bellomonte, reduci dalla manifestazione di Cagliari di questa mattina.

    Scrive Antonello Tiddia, portavoce del Comitato:
    “Potete immaginare la gioia del sottoscritto e di coloro che non hanno avuto dubbi sull’innocenza di Bruno. Noi ci abbiamo messo la faccia, l’impegno ed abbiamo promosso tante iniziative. Io mi sono sempre chiesto: di che cosa è accusato Bruno? Alcuni giornali hanno ripetuto le tesi fantasiose ed incredibili dell’accusa: “bombardare con modelli radiocomandati le navi destinate ad ospitare le delegazioni del G8”. Proprio così, Bruno Bellomonte dispone di un esercito e di una artiglieria capaci di bombardare lo stato maggiore delle maggiori potenze capitalistiche riunite al vertice. Altro che BR e Bin Laden, Bruno Bellomonte stava rifondando l’URSS! Ma dove sono questi cacciabombardieri telecomandati? Dove sono le armi? Dove sono i piani di attacco e di fuga necessari in una operazione militare di questa portata? Dove è la rete di contatti e di relazioni articolata ed operativa per pianificare una simile operazione di guerra? E soprattutto come fa Bruno Bellomonte ad essere contemporaneamente capostazione, sindacalista attivissimo e dirigente indipendentista? Sono felice perché questa sentenza conferma che avevamo ragione noi. Chiudo questo mio comunicato augurando tutto il bene del mondo a quelle due bellissime persone di Bruno e Caterina”.


    Ultima modifica Mercoledì 07 Novembre 2012 20:54
 
Raffaele Angioni e altri 2 amici hanno condiviso la foto di Vàturu Erriu Onnis Sayli.
CONSULTA RIVOLUTZIONARIA
Oi in  bia Roma a Castedhu, tremilla temerarius ant cumentzau su caminu pro nci bogai sa casta dde is politicantis tzeracus e palleris chi  nci temneus in Sardinya.
Pro sa libertade e sa soberania gherramus totus impari!

Stamane in via Roma a Cagliari più di tremila temerari hanno iniziato il cammino per cacciare la casta dei politicanti, servi e tronfi che abbiamo in Sardinya.
Lottiamo tutti assieme per la libertà e la sovranità della nostra terra!
CONSULTA RIVOLUTZIONARIA
Oi in bia Roma a Castedhu, tremilla temerarius ant cumentzau su caminu pro nci bogai sa casta dde is politicantis tzeracus e palleris ...
 
Raffaele Angioni e Kentz'e Meris hanno condiviso la foto di Vàturu Erriu Onnis Sayli.
SA SOBERANIA DDE SU DINAI EST DDE SU POPULU

A MENGIANU PRIMA CI ARRIBIT GENTI A S'ATOBIU DE SA CONSULTA REVOLUTZIANRIA

STAMANE PRIMA DELL'INIZIO DELL'ASSEMBLEA DE LA CONSULTA RIVOLUTZIONARIA
SA SOBERANIA DDE SU DINAI EST DDE SU POPULU

A MENGIANU PRIMA CI ARRIBIT GENTI A S'ATOBIU DE SA CONSULTA REVOLUTZIANRIA

STAMANE PRIMA DELL'INIZIO DELL'ASSEMBLEA DE LA CONSULTA RIVOLUTZIONARIA
Kentz'e Meris e altri 3 amici hanno condiviso la foto di IL PUTTANAIO.
Oggi, mentre stavo pranzando in un centro commerciale con mia madre e mia figlia,  accanto a noi si sono seduti una coppia di anziani malmessi, in ciabatte, scarni, disagiati. In due hanno preso un'insalata e in due l' hanno meticolosamente divisa, non una briciola di pane, ne' una bottiglia di acqua....nulla.....solo una misera insalata in due in un'unica ciotola e con una sola forchetta. Dopo averla mangiata fino all'ultima foglia di verdura, si sono alzati e ho notato  che cercavano, nei piatti lasciati in giro dagli altri commensali, qualcosa da mangiare....ma niente.
 Poi si sono allontanati.  Io mi sono alzata  subito, ho preso 20 euro dal portafoglio e li ho raggiunti.
" Signora, guardi, vi sono caduti questi...." 
E lei voltandosi con un sorriso, ha risposto:  "No, grazie....non sono i nostri".

 Morale della favola:
 la dignità di queste persone contro l' essere veramente "pezzenti" che si annusa costantemente in giro tra molti.
(dal diario di una mia amica, Monica Cordiviola)

Bruno
Oggi, mentre stavo pranzando in un centro commerciale con mia madre e mia figlia, accanto a noi si sono seduti una coppia di anziani malmessi, in ciabatte, sca...
 

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