LA SCIENZA DELL’ANIMA
Possiamo si comprendere il funzionamento
elementare di alcuni meccanismi biologici e tentare infantilmente di
duplicarli, ma in assenza di spirito, anima e coscienza - che sono i cardini di
ogni autentica scoperta - il risultato non sarà che una fotocopia sbiadita
dell’originale che, per quanto riguarda gli elementi della vita, è un processo
inimitabile soggetto a Copyright universale. I motivi per cui la scienza
moderna non ha prodotto nulla di buono, sta in questa mia considerazione!!
“Non é dunque con la bilancia che
peserete l’ignoto, e non sondate con l’asta o lo scandaglio le vostre sapienti
profondità”. Gibran
La moderna scienza, che ha voluto ridurre e
tradurre ogni cosa animata e non, a mera formula chimica, equazione algebrica e
principio fisico, non è in grado di resuscitare un uomo morto, ne tanto meno,
crearne uno nuovo, pensante e parlante, dotato di anima, coscienza e spirito.
Queste tre entità del resto, sono
sconosciute alla moderna scienza che ha investito ogni sua risorsa, umana e
materiale, nel sondare l’infinitesimale - infinitesimale a sua volta.
E così si occupa di geni, di strutture
genetiche, di codici genetici, anfratti genetici, manipolazioni genetiche,
microscopiche entità, visibili soltanto con l’ausilio di diabolici marchingegni
atomici dai costi inimmaginabili, ma che, “fino in fondo”, non potranno mai
vedere ne scorgere il più remoto barlume di verità.
La vita, ogni forma di vita, non è la
risultante della combinazione di geni, cromosomi e affini, ne l’effetto ultimo
di un fattore tecnico, ma si esprime dall’incontro di due anime, di due
spiriti, di due coscienze, in assenza delle quali nulla potrebbe mai esistere.
Per tanto, tutto l’investimento riversato
sulla bio/tecnologia si è rivelato un vero e colossale fallimento. Avremmo
dovuto occuparci dell’anima e dello spirito - delle autentiche ragioni
dell’uomo e dei motivi dell’esistenza: la sola scienza che avrebbe potuto e
saputo guarirci da ogni male e tormento psicologico aprendo le porte a quel mondo
che porta all’armonia, alla felicità e alla comprensione del Mistero. Abbiamo
guardato il dito evitando che il nostro sguardo incrociasse il chiarore della
luna, e così imboccato la via più breve e più facile; quella strada a senso
unico che porta dritti all’inferno.
Credere dunque che l’individuo umano sia la
logica conseguenza prodotta dall’incontro di due fattori meramente organici, è
una bestialità – un’idea malsana,
talmente minimalista e approssimativa, che ci da uno spaccato esaustivo
del livello di ignoranza e di incoscienza in cui versa oggi, il moderno sapere
occidentale. L’Incontro, non è che un tecnicismo (se pur necessario), ma se la
vita non incrocia una seconda vita che ne condivida il destino, nessuna
scintilla potrà mai esplodere.
Potremmo seminare buoni semi di grano fra
le sabbie del deserto o fra le nevi perenni della catena himalayana, ma nulla
potrà mai germogliare e crescere in una condizione inanimata. Potremmo seminare
aghi di pino fra le fertili pianure del Rajasthan alle pendici dei monti
Aravalli bagnate dalle acque pure e fresche del Chambal, che niente che
assomigli alla vita potrà mai generarsi, da un elemento di sterilità.
I caratteri somatici che definiscono il
nostro aspetto, occhi, capelli, denti, mani, unghie, piedi, i muscoli, lo
scheletro, ghiandole e organi, non sono che gli orpelli, i componenti
funzionali a un involucro precario e provvisorio che, in assenza di queste tre
entità trascendenti (anima coscienza e spirito) non sarebbe mai divenuto ne
potuto essere programmato e ne pensato.
I veri “Noi Stessi”, sono di un’altra sostanza, invisibile a qualsiasi
microscopio atomico, ma ben visibile al cuore cosciente di che sa vedere oltre
l’apparente e il razionale.
Lo spettacolo desolante di questo mondo
alla fine, le montagne di rifiuti e scorie tossiche che stanno seppellendo le
nostre esistenze, l’inquinamento dell’aria e la contaminazione delle acque, ci
danno un quadro chiaro di quanto la scienza moderna sia stata nefasta per
l’umanità tutta, e del cammino intrapreso.
Il nostro, è un pianeta abitato da oltre 9
miliardi di individui, una gran parte dei quali muore per denutrizione e a
causa di condizioni igieniche inimmaginabili – una seconda parte si alimenta di
guerre e distruzione – una terza, immaginando di vivere nel “paese dei
balocchi”, da sfogo alla sua ingordigia compulsiva consumando tutto ciò che di
più becero il Sistema produce, e tutti insieme che si domandano se “siamo soli
nell’universo”!!!
Si, siamo soli nell’universo; come solo è
l’universo fra gli infiniti universi – ma non saremmo così soli se non fossimo
così stupidi. A tal punto, che se per una remota ipotesi, si scoprisse una
diversa forma di vita nello spazio, c’è da giurare che cercheremmo in tutti i
modi di annientarla.
Preoccupiamoci piuttosto di smussare le
asperità e ridurre le frizioni che compromettono i rapporti con gli altri,
liberandoci dai pregiudizi e ideologie, e dall’inseguire le chimere di una
scienza effimera, così da sviluppare quella solidarietà salvifica e dopante,
che non solo ci farà sentire meno soli, ma tutti quanti insieme l’opera di uno
speciale progetto creativo dentro il quale ogni domanda trova la sua risposta.
Gianni Tirelli
1 commento:
- Francesco Zaffuto19:10Ogni giovedì scelgo un post che metto in evidenza sulla colonna del mio blog come "post della settimana". Ho scelto oggi questo post e il vostro blog. Saluti ed augurio per questo nuovo anno.CANELIBERONLIE..........Che onore, grazie Francesco , buon anno anche a te e ai tuoi cari.