venerdì 4 gennaio 2013

L'Authority approva la nuova tariffa dell'acqua in violazione del referendum




L'Authority approva la nuova tariffa dell'acqua in violazione del referendum

Ieri (il 28 dicembre) l'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas ha 
approvato il nuovo Metodo Tariffario Transitorio 2012-2013 per
 il Servizio idrico Integrato sancendo, nei fatti, la negazione dei 
Referendum del Giugno 2011, con cui 27 milioni di cittadini italiani
 si erano espressi per una gestione dell'acqua che fosse pubblica e
 fuori dalle logiche di mercato.
Già il Governo Berlusconi, solo due mesi dopo i referendum, aveva varato un decreto che, 
reintroducendo sostanzialmente la stessa norma abrogata, avrebbe portato alla privatizzazzione
 dei servizi pubblici locali. Tale decreto è stato poi dichiarato incostituzionale.
In egual modo l'Autorità vara una tariffa che nega, nello specifico, il secondo referendum 
sulla remunerazione del capitale e lascia che si possano fare profitti sull'acqua, cambiando 
semplicemente la denominazione in "oneri finanziari", ma non la sostanza: profitti garantiti
 in bolletta.
Ma fa anche di peggio.
Infatti, il nuovo metodo tariffario, metterà a rischio gli investimenti per la gestione del 
servizio idrico integrato più di quanto già non accada attualmente. Ciò avverrà perché in un 
sistema che si basa sul ricorso al mercato creditizio, se si allunga il periodo di ammortamento
 dei cespiti si ha una conseguente riduzione delle aliquote annue con un impatto negativo
 sui flussi di cassa, creando, così, un rischio elevato nel reperimento delle risorse finanziarie.
Ciò è particolarmente grave visto che il servizio idrico integrato abbisogna di ingenti 
investimenti nei prossimi anni (alcune stime parlano di circa 2 miliardi di € l'anno per
 i prossimi 20/30 anni).
L'Autorità, in un contesto dove il Governo tecnico di Monti ha rafforzato un' impostazione
 neoliberista e di privatizzazione dei beni comuni, che conferma e ripropone nella sua
 agenda per il prossimo governo, si nasconde dietro una deliberazione amministrativa
 per affermare una ricetta politica che vuole speculare sui servizi pubblici essenziali, 
a partire dall'acqua.
Dietro le manovre tecniche si afferma, inoltre, una sospensione democratica gravissima 
a danno di tutti noi.
Per questo vogliamo che il nuovo metodo tariffario venga ritirato e chiediamo le dimissioni 
dei membri dell'Autorità. E, chiaramente, non ci fermeremo ad elemosinare concessioni
 ma ci batteremo finchè questo non avverrà e venga ristabilità la volontà popolare.
Perchè si scrive acqua, si legge democrazia, e vogliamo ripubblicizzare entrambe.

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