domenica 9 giugno 2013

L’UOMO RAGIONEVOLE


L’UOMO RAGIONEVOLE

Non c’è cosa più disumana nella vita, che doversi alzare all’alba (che piova o tiri vento), per andare a lavorare in fabbrica, sulla catena di montaggio, sotto padrone, ad un salario da fame.
Un uomo, costretto a lavorare otto ore ogni santo giorno per quarant’anni della sua vita dentro una fabbrica malsana, caotica e assordante, per miserabili 1000 euro al mese, non solo è un irresponsabile ma (senza il dubbio di essere smentito), uno schiavo.
Questo, vale anche per le otto ore svendute di fronte ad un computer, o alla guida di un Tir, o alla cassa di un supermercato. Questa non è la vita, o estrema condizione di sopravvivenza, ma stato vegetativo.
L’uomo ragionevole, muore per un calcio sferrato dal suo cavallo, per essere caduto ubriaco dal fienile, o colpito da un fulmine in una notte di tempesta mentre cerca di radunare il suo gregge di pecore. L’uomo ragionevole, muore annegato, dopo essere caduto con la sua bicicletta in un fossato, di notte, tornando dall’osteria verso casa. L’uomo ragionevole, muore soffocato dall’ultimo boccone della sua cena o, avvelenato dalla puntura di una vipera – muore per un colpo di pugnale al cuore, sferratogli dal suo acerrimo nemico, per una parola di troppo - muore di fatica, dopo avere dissodato, con la sola forza delle sue braccia, un campo di patate. L’uomo ragionevole, muore da uomo, sereno, fra le quattro mura della sua casa di pietra, circondato dall’affetto dei suoi cari, perché la memoria delle sue azioni, sia da conforto per tutti quelli che lo hanno amato. L’uomo ragionevole cerca l’autonomia e la libertà, in una condizione d’autenticità, e di qualità della vita.
 Diversamente, sarebbe meglio sarebbe per lui, vivere di espedienti e trovare ristoro, nel freddo di una baracca di lamiera e cartone e che fosse la carità, a soddisfare i suoi bisogni, e le notti stellate, i suoi sogni.

L’uomo di quest’epoca bastarda si deve ribellare, e riappropriare dell’unica cosa che è capace di produrre miracoli, e in grado di riesumare autentiche passioni e vere motivazioni: la Terra.
La Terra, è il vero potere! Il solo potere al quale possiamo serenamente sottometterci sapendo che, domani, per noi sarà un altro giorno. Un giorno nuovo, pieno di aspettative e di speranze, di sana fatica, sereno riposo e felicità.


Gianni Tirelli

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