mercoledì 31 luglio 2013


BASILICATA: DISCARICA NUCLEARE DAGLI ANNI ‘60


 
Contratto nucleare Usa-Italia - archivio Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


di Gianni Lannes


Mi tocca fare gli straordinari da quando non sono più un giornalista e mandare un messaggio decisivo a chi deve intendere, pur di smascherare giochi estremamente pericolosi sulla pelle del popolo italiano. Un depistaggio elementare. Il messaggio veicolato è: i materiali pericolosi sono tornati in America. Ora tutti tranquilli.



Dal punto di vista di chi manipola quotidianamente il pensiero collettivo - per conto del sistema di potere - l’operazione mediatica ha funzionato: tanti l'hanno bevuta. In questo centro nucleare ci sono stato ben 4 volte. Ergo: non mi abbindolano con i loro depistaggi da 4 soldi. La Sogin più recentemente mi ha rifiutato l'autorizzazione a visitare la struttura. Chissà perchè? Di solito l'ufficio stampa della stessa Sogin mi invia i comunicati. Questa volta proprio no.

archivio Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

A proposito dell’impianto nucleare posizionato alla Trisaia nell’agro di Rotondella, provincia di Matera, un solo dato è certificato da decenni: il gravissimo stato di inquinamento nucleare. Senza che neanche uno scarto di onorevole, locale e/o nazionale abbia detto alcunché, meno che mai il governo regionale che vanta pure un sottosegretario. Oppure sono in errore? Non è un caso che a livello epidemiologico i dati siano inquietanti (come ha opportunamente segnalato Marisa Ingrosso sulle pagine del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno), in relazione a neoplasie maligne e malformazioni congenite, patologie rivelatrici di un inquinamento radioattivo persistente, ma ben celato dalle autorità. Infatti le radiazioni non si vedono ma l'organismo umano ne risente.

SCIE CHIMICHE: CRIMINI USA CONTRO L’UMANITA’

 Gargano (30 luglio 2013): aerosolterapia bellica USA - foto Pierfrancesco Di Stolfo 






di Gianni Lannes



Chi alza più la testa al cielo? Indubbiamente i bambini e i vecchi. Sembra di sopravvivere in un incubo, grigio è il colore dominante nei pensieri comuni e a poco serve il sole se poi la collettività annaspa nel buio. Il dissenso critico è messo al bando e deriso. Niente di nuovo: è già accaduto. In molti mi dicono: "ma chi te lo fa fare? Moltagente vuole crepare sotto servitù senza sapere nulla".

Il medio evo tecnologico: è proprio un’era di decadenza totale, di degrado morale, di ignoranza dilagante, di conformismo dominante. La propaganda prende il posto della verità. L’ottusità non ha confini terrestri, e sembra regnare l'inciviltà. Un termine di moda è "complottista": un'etichetta che i manipolatori del senso comune o i dementi in cerca di ribalta appiccicano con disinvoltura a chiunque esca fuori dal gregge. Nel caso in esame, ovvero la guerra ambientale non dichiarata, ma condotta segretamente dalla superpotenza di Washington per conto terzi, chi analizza il fenomeno, al massimo potrebbe essere definito complottologo. Invece, vagano a ruota libera gli analfabeti funzionali, magari dotati anche di un qualsivoglia titolo di studio, ma comunque palesemente ignoranti ed ottusi.

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